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Autore: Letizia25    09/01/2015    5 recensioni
Erano quel legame che li faceva sentire una cosa sola, senza tempo, potente e fragile, bellissima e misteriosa.
Quella frase era il riassunto – e forse anche qualcosa di più – del loro amore, della loro storia.
*
Quello era il loro legame, silenzioso, unico, atipico, bellissimo, unico. Esattamente come loro e la loro storia.
*
Un amore che era cresciuto con loro, di volta in volta.
Un amore che si era ritrovato più forte dopo ogni difficoltà.
Un amore che aveva sconvolto tutto, cambiando radicalmente qualsiasi cosa che c’era stata prima.
Un amore che aveva vinto su tutto e tutti.
Un amore che arrivava fino alla luna e ritorno.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Moments'
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To the moon and back
 
 

Fino alla luna e ritorno.
Erano queste le parole tatuate su di loro. Parole che li univano fin nel profondo, come se si attaccassero a un qualcosa che non riusciva a starne senza. Parole dense di significato, che raccontavano ogni loro momento, ogni loro istante insieme, fin da quando si erano conosciuti, per poi, passo dopo passo, costruire insieme tutto quello che stavano vivendo.
Parole che si erano sussurrati tante di quelle volte, mentre erano a prendere un gelato, mentre mangiavano una pizza sul divano di casa, mentre passeggiavano per quella grande città tutta illuminata e sempre attiva, mentre facevano l’amore. Soprattutto quando facevano l’amore.
Erano quel legame che li faceva sentire una cosa sola, senza tempo, potente e fragile, bellissima e misteriosa.
Quella frase era il riassunto – e forse anche qualcosa di più – del loro amore, della loro storia.
Una storia fatta di troppi attimi mancati all’inizio, troppe paure, troppa timidezza, troppi pregiudizi l’uno sull’altra, troppi «Ancora non è il momento.» proprio quando il momento era a portata di mano ma nessuno dei due lo vedeva o lo afferrava in tempo.
Una storia in cui anche i loro genitori avevano influito, e non in modo positivo. Con tutti i loro divieti, i loro «Non averci più a che fare.», il loro remare contro ai figli, in tutto: nelle loro speranze, nei loro sogni, nei loro obbiettivi, nel loro modo di essere.
Una storia che con fatica era partita, passo dopo passo, che camminava sulle cicatrici di due cuori troppo stremati per essere stati rinchiusi troppo a lungo, che era iniziata dopo un tempo che sembrava infinito, dopo aver superato gran parte delle loro incertezze, con la consapevolezza che ce ne erano tante ancora su cui dover lavorare.
Una storia costruita sulla fiducia reciproca, guadagnata dopo sforzi enormi, sforzi che alla fine avevano dato il loro frutto, rendendo più uniti quei due ragazzi alla deriva. Perché entrambi pensavano fortemente di non essere perfetti, né per se stessi, né per la loro famiglia, né per la società che non fa mai esternare a nessuno il proprio io, né per la persona che avevano accanto. Solo che con il passare del tempo, quel pensiero era venuto meno, la loro paura di non essere quello che la gente si aspettava da loro, la paura di non essere abbastanza per l’altro, era venuto tutto meno, grazie all’amore che si donavano l’un l’altro, senza chiedere niente in cambio.
Una storia che sapeva di crescita, di porte chiuse ed altre spalancate, di sogni condivisi e portati alla luce, di cicatrici curate con pazienza e senza odio, di cuori che finalmente rinascevano, dopo un tempo senza fine.
 
Quella notte, Michael non riusciva a prendere sonno. Si era passato più volte una mano sul viso e tra i capelli verdi slavati e spettinati, come sempre del resto. Non aveva brutti pensieri o altro per la testa, no. Solo che avevano fatto l’amore, ed era stato così bello, intenso e unico da togliere il fiato. Peggio delle altre volte.
Aveva la mente invasa dalla voce di lei, leggera, morbida, dolce, da far mancare il respiro.
Sentiva ancora addosso la lieve pressione di quelle mani, che avevano accarezzato il suo corpo con dolcezza, con affetto, con amore. Aveva ancora i brividi se ripensava al respiro di lei sulla pelle, una carezza così timida da far impazzire, da far perdere la poca lucidità che gli era rimasta.
La testa voltata alla sua sinistra, dove la figura minuta accanto a lui dormiva beata, gli occhi ancora chiusi, le labbra distese in un sorriso leggero, il respiro lieve.
Il ragazzo sorrideva, vedendo la sua ragazza in quella posizione buffa, che solo lei prendeva sotto le coperte, ed il suo cuore non faceva altro che giocare nel suo petto.
Perché ancora gli faceva effetto pensare di poter finalmente vivere con la persona che amava di più al mondo, di poter condividere tutto con lei: spazi, stanze, cibo, letto, vita. A volte gli sembrava di vivere un bellissimo sogno, ed aveva paura che tutto quello che entrambi stavano costruendo insieme potesse cadere giù in un battito di ciglia, come un castello di carte troppo sottili.
La sua mano era stretta a quella di lei, dolcemente, cercando di non svegliarla, mentre il cuore gli batteva fortissimo nel petto, così forte che chiunque fosse stato sveglio in quella stanza buia avrebbe potuto sentirlo.
Stringeva forte quella mano dalle dita sottili, quasi a voler dimostrare, a voler avere la certezza che tutto quello non era un sogno. Perché sì, forse di un sogno si trattava, un magico e bellissimo sogno.
Aveva sospirato, piano, per non farsi sentire, per non volerla svegliare.
E intanto il suo cuore continuava a battere. Perché non aveva mai pensato che avrebbero potuto vivere qualcosa di simile – e non solo qualcosa come quella notte insieme. Ancora non riusciva a credere a tutto quello che avevano vissuto loro due, insieme.
I litigi, i problemi, i sogni infranti, gli sguardi sprezzanti della gente, i commenti, le brutte parole, i «Sono troppo giovani, non capiscono niente della vita.», le presenze assenti dei loro genitori.
Avevano affrontato tutto, giorno dopo giorno, passo dopo passo. E ce l’avevano fatta, solo loro due contro tutto e tutti.
Ed ora che lei era lì, davanti a lui, nel loro letto, nella loro camera, nella loro casa, tutto iniziava finalmente ad avere più senso. Si schiariva, come se la luce della Luna aiutasse a scovare anche gli angoli più nascosti.
Si ritrovava a sorridere, Michael, per l’ennesima volta, senza stancarsi mai di osservare la curva di quel sorriso dolce, di notare ogni singolo dettaglio di quel viso che adorava vedere ogni mattina appena sveglio, di accarezzare con lo sguardo quei capelli lucenti benché color dell’ebano, di sfiorare con gli occhi quella pelle chiara e bella che tanto amava. Si divertiva a perdersi osservandola, in ogni momenti possibile, e gli andava bene così, non avrebbe potuto chiedere niente di meglio.
E, come una specie di promemoria, quel tatuaggio – che spiccava sull’interno del bicipite sinistro di lui – che andava ad unirsi a quello di lei – che si notava sotto la clavicola destra – gli faceva nascere sulle labbra uno dei suoi sorrisi migliori.
 
To the moon, su di lui.
And back, su di lei.
 
Quello era il loro legame, silenzioso, meraviglioso, atipico, bellissimo, unico. Esattamente come loro e la loro storia.
Si ricordava del giorno in cui erano andati a farselo. Era così emozionato! Non vedeva l’ora di poter vedere qualcosa di solo loro che li univa, aveva una voglia assurda di vedersi addosso quelle parole il prima possibile. E si ricordava ancora dell’ansia di lei, ben visibile in quegli occhi scuri e profondi, occhi che lo avevano fatto innamorare fin da subito per il suo essere così semplicemente sinceri. Ma alla fine era andato tutto benissimo, e loro avevano avuto finalmente quel qualcosa di unico che li avrebbe uniti.
Avevano tanto sperato in quel famoso per sempre, ma non avrebbero mai creduto di poterci arrivare davvero, superando tutto quello che si parava sulla loro strada.
Sorrideva, Michael, mentre tracciava lievemente il tatuaggio della sua ragazza con le dita, mentre il cuore gli esplodeva nel petto ad ogni battito, mentre la ragazza svegliava piano, a causa di quel tocco leggero e gentile che non avrebbe mai confuso con nessun’altro.
Si guardavano negli occhi, sicuri di poter trovare una parte di loro stessi in quegli specchi che riflettevano le loro anime, il loro amore immenso, senza fine.
Un amore che era cresciuto con loro, di volta in volta.
Un amore che si era ritrovato più forte dopo ogni difficoltà.
Un amore che aveva sconvolto tutto, cambiando radicalmente qualsiasi cosa che c’era stata prima.
Un amore che aveva vinto su tutto e tutti.
 
Un amore che arrivava fino alla luna e ritorno.






Letizia
E invece di studiare italiano e francesce, cosa faccio? Vi posto una nuova OS, ahahah :D 
Questa volta è su Mike, piccolo lui. In effetti, è la primissima storia che pubblico solo su Mike in versione etero (senza considerare la ff a quattro mani con Hazel :)). Non so come mai, ma ne sono molto felice ^W^.
Che dirvi? Spero tanto che vi siano piaciute, queste 1.300 paroline, tonde tonde :'3.
Scappo, che adessio vado seriamente a studiare ;).
Grazie fin da adesso per tutto, davvero <3
Un bacione immenso, Letizia <3
   
 
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