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Autore: Classicboy    10/01/2015    1 recensioni
Strani incontri si fanno nelle notti senza luna...
" "E va bene, se è l'unico modo per aiutarti"
Quando si tolse il cappuccio il ragazzo per poco non si strozzò."
Spero di avervi incuriosito.
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frank Zhang, Sorpresa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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IL TRASFORMISTA E LA LUNA NERA

 

 

 

Frank sbuffò, mentre arrancava in giro per la foresta oscura che circondava il Campo Giove. Era mezzanotte passata di una sera di metà novembre e lui si ritrovava a camminare in un luogo umido e spettrale alla ricerca di una creatura che stava terrorizzando il campo, completamente da solo. Anzi no, non era da solo: tecnicamente con lui c'erano Jason e Piper! < Peccato che Piper si sia storta una caviglia mentre camminava in questa penombra e Jason sia rimasto con lei. Invece a me è toccato andare in giro per accertarmi che non ci fossero pericoli imminenti> pensò il ragazzo. Arrivò in uno spazio ed alzò la testa per scrutare il cielo. Le stelle risplendevano luminose. La luna non si vedeva, poiché quella notte era luna nuova. Il figlio di Marte deglutì. Sua nonna gli aveva raccontato vari miti cinesi sulle metamorfosi della luna, ed altrettanti ne aveva sentiti arrivato al Campo Giove. E nessuno di essi era confortante. Si ritrovò a maledire mentalmente chiunque gli venisse in testa. Che cosa ci faceva lui lì? In quel momento poteva benissimo essere accoccolato di fronte al falò con Hazel stretta tra le braccia, intento a godersi la loro vita senza più né giganti né Gea. Frank era talmente assorto che non sentì il rumore fino al ultimo. Era una sorta di sibilo misto ad un ringhio. Si girò e schivò quelli che sembravano essere dei pericolosi pugnali. Ruzzolò per alcuni metri e si rialzò tenendo in mano il gladio d'oro. Ad alcuni metri di distanza se ne stava una creatura a metà fra un leone ed uno scorpione gigante. “Una manticora” mormorò il romano. Quindi era quello il mostro che cercavano, ed ovviamente, vista la sua fortuna, era capitato proprio a lui incontrarla, mentre era solo. La creatura lanciò altre delle sue spine. Frank le schivò, ma quella con velocità sorprendente ne lanciò altre tre. Due lo mancarono, ma la terza gli si conficcò nella gamba. Il ragazzo senti un dolore lancinante e si accasciò. Vide il mostro avvicinarsi con calma, come se avesse tutto il tempo del mondo per farlo fuori. Il figlio di Marte provò a trasformarsi, ma non successe niente. Evidentemente era troppo spaventato per fare alcunché. La creatura si levò sopra di lui pronta ad infliggergli il colpo di grazia. < Che beffa però > pensò lui < Sopravvivo ad un incontro con la morte, ai giganti, ad una pazza dea millenaria, agli scherzi di Valdez, ed ora muoio per mano di una stupida manticora > Era già pronto ai desolati spazi degli Inferi, quando il mostro si fermò ed emise un ruggito di rabbia e... dolore? Il figlio di Marte guardò stupito, poi si sentì sollevare e si ritrovò a cadere ad alcuni metri dal mostro. Guardò in su. Davanti a se vide una ragazza. Sembrava essere poco più giovane di Hazel. Indossava un paio di vecchi jeans ed un giubbotto logoro d'argento su cui si vedeva una scritta sbiadita che recitava “Cacciatrice”, la testa era coperta da un cappuccio e a tracolla portava un arco ed una faretra. < Una Cacciatrice di Artemide > pensò il pretore. La misteriosa ragazza estrasse dei pugnali da caccia e si piazzò di fronte alla manticora, dal cui collo spuntavano due frecce d'argento. Il mostro attaccò, ma la ragazza era più veloce: schivò i suoi colpi e gli conficcò i pugnali nel petto. La creatura rimase per qualche attimo sbigottita, per poi incominciare a disfarsi in polvere. Frank vide la sua salvatrice mettere via i coltelli e mormorare: “Odio le manticore”, poi focalizzò la sua attenzione su di lui. Il ragazzo era preoccupato: si trattava senz'ombra di dubbio di una cacciatrice ma c'erano troppe cose che non andavano:

1)Quando attaccavano le ancelle di Artemide erano sempre precedute da un corno da caccia, mentre lei aveva agito nel più completo silenzio;

2)Loro si muovevano sempre in gruppo, al contrario della ragazza che era chiaramente sola;

3)Andavano a caccia anche quando non c'era la luna?

I pensieri del ragazzo furono interrotti dalla misteriosa figura che chiese: “Stai bene?” “Si, tutto ben...” la frase fu troncata da una fitta di dolore proveniente dalla ferita.

La ragazza gli si avvicinò, il cappuccio che le copriva completamente la parte superiore del viso lasciando intravedere solo la bocca: “La manticora è una creatura velenosa, lascia che ti...” “Ferma lì!” protestò Frank, alzando tremante il gladio “Senti, ti sono grato per avermi salvato, ma io non mi faccio curare da qualcuno di cui non conosco nemmeno il volto. Chi sei?” La ragazza lo fissò. Al romano sembrò di scorgere in lei l'indecisione, poi la Cacciatrice sospirò rassegnata: “E va bene, se è l'unico modo per aiutarti”

Quando si tolse il cappuccio il ragazzo per poco non si strozzò. La ragazzina sembrava avere circa dodici anni, i capelli neri erano tenuti lunghi e stretti in una coda, gli occhi neri risaltavano sulla pelle magra ed olivastra del viso.

“Nico...” mormorò Frank incredulo. Quella giovane sembrava la copia al femminile del re degli spettri. Lei lo guardò per un attimo sorpresa e poi disse: “Io sono Bianca di Angelo, figlia di Ade, Cacciatrice di Artemide; ed ora TU mi dirai come fai a conoscere il nome di mio fratello.”

 

 

Frank se ne stava seduto di fronte al fuoco ad osservare Bianca che stava affilando la punta delle frecce. La ragazza gli aveva medicato la ferita e tolto il veleno, dicendogli di riposarsi per permettere al corpo di riprendersi. Il figlio di Marte notò ancora una volta l'incredibile somiglianza della ragazza col Nico. Sapeva dell'esistenza di Bianca, poiché qualche tempo prima Hazel gli aveva chiesto di legare di più col fratellastro. E così era andato da Percy per raccogliere più informazioni possibili sul suo conto, con lo scopo di riuscire a capire come comportarsi con lui. Il figlio di Poseidone allora gli aveva raccontato del suo passato: della madre, del casinò Lotus e di Bianca.

Rimasero ancora qualche minuto in silenzio, poi il pretore non resistette più e disse: “Pensavo fossi morta.”

La ragazza alzò la testa e lo squadrò con uno sguardo assassino, che gli ricordò molto il fratello. Poi lo indicò con la freccia: “Tu sai molte cose di me: il nome di mio fratello, la mia storia... mentre io non so nulla sul tuo conto. Come ti chiami? Chi ti ha dato queste informazioni?”

Il ragazzo cercò di resistere al suo sguardo: “Mi chiamo Frank Zhang, sono figlio di Marte e pretore di Roma. Conosco tuo fratello perché è mio amico (più o meno), e la tua storia mi è stata raccontata da Percy Jackson”

Gli occhi della ragazza brillarono di un bagliore cupo, si chinò verso di lui e gli diede un solo ordine: “Racconta!”

E lui raccontò. Al inizio un po riluttante, finì per dirle tutto: il Campo Giove, lo scambio di leader da parte di Era, l'incontro con Percy e la missione in Alaska, per finire col viaggio a Roma e in Grecia per sconfiggere Gea e i suoi giganti. Quando, durante il racconto, nominò Hazel si fermò un attimo per vedere come avrebbe reagito Bianca una volta scoperto di avere una sorellastra, ma lei gli fece solo segnò di continuare. Una volta finito il racconto la figlia di Ade si mise a scrutare pensierosa le fiamme. Mentre la osservava Frank fu scosso da un brivido. Lui non aveva problemi con i figli degli Inferi: fino al arrivo di Percy Nico era stato l'unico che lo aveva trattato da amico, e inoltre usciva con Hazel. Ma c'era qualcosa in Bianca. Guardandola percepiva il potere che emanava ogni centimetro della sua pelle: lei era molto più potente di Hazel, ed anche di Nico. Standole accanto si poteva percepire l'energia pura che aveva plasmato gli Inferi! Ne aveva paura! La ragazza interruppe i suoi pensieri borbottando: “Interessante...”

A questo punto il pretore parlò: “Ho risposto alle tue domande, adesso tu chiarirai le mie. Come sei riuscita a sopravvivere a Talo?”

Lei sorrise mestamente e parlò: “Dopo essere entrata dentro Talo riuscì a trovare dei cavi. Sperando che controllassero l'automa incominciai a strapparli. Avevo visto giusto, e così continuai, con il calore che mi bruciava la pelle e gli ingranaggi che mi ferivano le braccia e le gambe. Ad un certo puntò sentì uno strattone e provai la sensazione di cadere. Ed era così: la sezione in cui mi trovavo si era staccata, ed io stavo precipitando verso il terreno. L'impatto per poco non mi uccise. In stato di semi-incoscienza vidi un uomo che mi prendeva in braccio mentre mi sussurrava che sarebbe andato tutto bene. Il ricordo seguente che ho è quello di un risveglio in una stanza sconosciuta, completamente medicata. Seduto accanto a me c'era il mio salvatore: mio padre Ade. Incominciò a raccontarmi della mia discendenza, del mio passato e di mia madre. Alla fine mi propose un accordo: una volta guarita mi sarei allenata con lui per controllare i miei poteri.” Quelle parole piombarono addosso a Frank come una doccia gelida. Già di per sé il racconto era incredibile, ma quello! Bianca continuò: “Accettai, e mio padre mi addestrò. Mi tenne nascosta nel suo palazzo per un paio d'anni; non voleva che gli altri dei sapessero che ero ancora viva. Per questo motivo quando le visite di Nico cominciarono a farsi più insistenti, Ade mi mandò via. Mi disse di andare per il mondo: sarei stata una cacciatrice solitaria che avrebbe contribuito in segreto alla salvezza dell'Olimpo... per l'eternità.” Quest'ultima frase fu pronunciata con un soffio tremante.

Ma al ragazzo rimanevano ancora molti interrogativi: “Però Nico e Percy hanno visto il tuo spettro. Com'è possibile?”

Lei sorrise in maniera inquietante. Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, dopodiché, tutto ad un tratto, si accasciò per terra come se avesse perso i sensi. Una nebbia pallida e fosforescente cominciò a formarsi sopra al suo corpo. Il figlio di Marte dovette trattenersi dal urlare. Stava guardando il fantasma di Bianca di Angelo! Questa parlò con una voce simile ad un eco: “Essere figli di Ade significa essere in grado di controllare gli spiriti. Anche il proprio. Una delle prime cose che papà mi ha insegnato era come separare l'anima del corpo per poi controllarla come se fossi uno spettro.”

La figura scomparve e Bianca si rizzò a sedere. Il ragazzo riuscì a sussurrare: “Incredibile” Stava per chiederle qualcos'altro quando sentì una voce che lo chiamava: “Frank! Frank, dove sei?!” Era Jason! Si era completamente dimenticato del perché si trovava lì! La Cacciatrice si alzò e fece per andarsene via, ma il ragazzo urlò: “Aspetta!”

Lei si blocco e si voltò a fissarlo: “Ti prego, non dire a nessuno del nostro incontro.”

“Ma perché? Ti prego vieni al campo. Percy e Nico saranno felicissimi di rivederti sana e salva, e scommetto che riuscirai andare d'accordo con Hazel, e...”

“Frank!” lo fermò brusca la ragazza. Poi il suo tono ed il suo sguardo si addolcirono, velandosi lievemente di tristezza: “Sei un semidio interessante: leale e coraggioso. Io non POSSO tornare. Per quanto le cose siano diverse, sono IO che devo ancora cambiare. Quando per me sarà giunto il momento di fermarmi e di smettere con questa vita, lo saprò.”

Poi sorrise, e a Frank sembrò di vedere la luna: bella, surreale, pericolosa e malinconica al tempo stesso. “Sei carino, e sono certa che ci rincontreremo. Ma fino ad allora: prenditi cura tu dei miei fratellini.”

Il ragazzo annuì e lei scomparve correndo nel bosco. Frank ricordò che Jason lo raggiunse e lui gli spiegò che era incappato nella manticora, l'aveva sconfitta ma quella lo aveva avvelenato e per questo si era dovuto fermare per riprendersi.

Frank non raccontò del suo incontro con Bianca a nessuno, neanche ad Hazel. Però da quel giorno, durante le notti senza luna, alza la testa al cielo ricordando la ragazzina che gli salvò la vita e chiedendosi che fine avesse fatto, e se avesse finalmente trovato un posto in cui sentirsi a casa.

 

 

 

Angolo autore:

Salve mondo. Sono ritornato (evviva) con una nuova storia che vede come protagonisti due dei nostri arcieri preferiti. Frank mi è sempre stato simpatico (il suo carattere timido ed impacciato mi ricordano il mio), mentre Bianca ha sempre esercitato verso di me un certo fascino. Mi sono sentito davvero triste quando è morta (però ricordo che non è mai stato trovato il corpo!)

Il titolo è riferito ai due personaggi.

Come sempre commenti e critiche più che graditi. Ci si vede.

ultima cosa, non so se esistano realmente racconti cinesi e romani sulle fasi lunari, quindi perdonatemi se ho scritto delle cavolate
   
 
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