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Autore: este    11/01/2015    3 recensioni
Sequel emotivo di "And then, I met you."
Kurt combatte e Blaine aspetta.
-- Pensieri scordinati dopo le prime puntate di questa sesta stagione.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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nda: Il 26 settembre del 2013 ho pubblicato la storia a cui probabilmente sono più affezionata. L'ho pubblicata prima della diretta che ci avrebbe regalato la più magnifica delle proposte di matrimonio.
Un anno e qualche mese dopo siamo qui, a goderci questa ultima stagione. Chi ha visto gli episodi sa che alcune scene sono state un duro colpo per noi. E per tutto il giorno mi sono vorticati in testa questi pensieri. E hanno preso la forma del seguito 'naturale' di And then.
Non voglio dire che i Kurt e Blaine che abbiamo visto ieri abbiano pensato davvero quello che ho scritto. E' una mia interpretazione, un mio modo per trovare un senso a quello che è stato. Un modo per salvare nel mio piccolo i miei personaggi preferiti dalle caricature che sono diventati.
E' una shot assolutamente indipendente, ma chi ha letto And then troverà molti riferimenti.
Grazie a chi leggerà. <3




Alle mie compagne di diretta e scleri. Loro sanno perchè.



 



Parte terza:  Kurt e Blaine






Siamo tutto quello che ricordiamo.


Kurt lo sa bene. Le memorie della nostra vita, dei nostri cari, dei nostri errori, dei nostri sbagli. Quelle delle vite che tocchi e che ti toccano e che cambi e che ti cambiano.

Kurt accarezza le pagine dei diari che ha riempito in tutti quegli anni. Su ognuna, un’emozione diversa. Una gioia, una sconfitta, una paura. Quello che era, quello che è diventato. E quello che aspira ancora a essere.

C’è una pagina un po’ più consumata. Gli angoli leggermente accartocciati, un leggero sentore di rosa. Petali gialli e rossi seccati dal tempo.

Segna un prima e un dopo, quella pagina. Perché, di tutti i ricordi che Kurt ama custodire, i suoi preferiti sono gli incontri. Perché niente arricchisce la vita come le nuove conoscenza. E tra tutti, uno in particolare.

Kurt si accorge che si cerca conforto nei ricordi solo quando la realtà che ci circonda sembra si sia spostata dal suo asse. E’ cercare sicurezza in quello che stato e sperare di ritrovarla in quello che vorremmo fosse.

Ma il passato non sempre ha le risposte.

Perché Blaine non è un passato che torna a bussare alla sua porta. Blaine è un presente indefinito e un futuro ineluttabile. Un viaggio di cui conosce la fine ma non il percorso.

A volta si ritrova a pensare che quel viaggio sia cominciato anche prima di incontrarlo. Pensa che l’amore è bellissimo e magico e puro ma anche un disastro e duro e spietato e difficile e la forza che ci vuole a custodirlo e a proteggerlo è quella più difficile da trovare. E Blaine per lui era tutto questo. Il tutto all’improvviso.  

E allora a volte pensi di essere troppo stanco per tentare di amare ancora un po’. Ma allo stesso tempo ti senti forte abbastanza da distruggere la cosa migliore che hai. E quando decidi di tirarti indietro, ti sembra quasi di dire il ti amo migliore che potresti mai arrivare a pronunciare.

Capisci che è estremamente facile farsi odiare per amore.

*

Non è che lui non abbia mai amato Blaine, o lo abbia amato meno di quanto Blaine amasse lui: non ricorda nemmeno come si vive non amando Blaine. Ma forse ha capito che finora l’ha amato come ama un ragazzo: con prudenza e timore, quasi con reverenza, nella paura costante che tutto possa finire da un momento all’altro. Ora sta imparando ad amare Blaine come un uomo, credendo che davvero, davvero possa esistere qualcosa che duri per sempre. Che la felicità con qualcuno è possibile senza che ci sia qualcosa di meglio, o qualcosa di oscuro, a portartela via.

Kurt ha imparato che l’oscurità di cui si ha paura a volte è solo nella nostra testa; che è quando non ti accorgi di essere felice che in realtà lo sei. Che la felicità è nei litigi quotidiani, nei difetti, nella routine, nel restare insieme nonostante questo e quello e quello e restare insieme proprio grazie a questo e quello e quello.

Perché quando non sei ancora un uomo ma è troppo tardi per pensare di essere ancora un ragazzo, e tra le mani hai l’amore, quello vero, quello con la A - perché anche se sei un ragazzo non ancora uomo certe cose le senti - non sai mai se lo stai stringendo troppo forte fino a soffocarlo o se lo stai lasciando andare così tanto al punto di perderlo.

E’ che a volte il mondo ti soffoca così tanto che anche le persone che ti aiutano a respirare diventano quasi un peso sui tuoi polmoni. E non riesci a distinguere il momento giusto per chiedere scusa da quello sbagliato per dire addio.

Kurt è un’anima alla continua ricerca di qualcosa. Un tanto che vada a compensare la paura del vuoto. E quasi con morbosità si attacca a tutto ciò che gli è caro, familiare, conosciuto. E quando il tetto sopra di lui improvvisamente crolla, non vede altro che macerie intorno a sé e alle sue certezze.

Ma Blaine è la luce che con fede incrollabile riesce a filtrare attraverso le pietre e i mattoni. Qualcosa di piccolo e inafferrabile come un raggio di sole che però ha sempre avuto il potere di guidarlo verso tutto ciò che considera casa.

E Kurt si accorge che casa sua è sempre stata lì, al suo fianco, stipata dentro la speranza di due occhi che ha incontrato una volta e che incontrerà sempre. Occhi che vogliono essere la prima e l’ultima cosa che lo guardi ogni nuovo giorno. Occhi che conoscono la linea del suo pensiero e la curva della sua felicità.

E Kurt sceglie. Sceglie il coraggio. Sceglie la lotta. Sceglie il dolore crudo che porta rinascita e nuova vita.

Sceglie una nuova pagina da scrivere e un nuovo fiore a seccarsi dolce sulle sue parole.


 
*


 
E Blaine? Blaine intanto aspetta. Aspetta perché amore vuol dire devozione. Amare vuol dire saper perdonare. Amare è scegliere di sacrificare una parte di sé all’attesa. A volte voluta, a volte inconsapevole.

Ma Blaine aspetta Kurt da quando ha memoria, e forse da prima. Forse non è capace di esistere in un mondo in cui non attende l’arrivo di Kurt.

Blaine aspetta e sorride alle persone sbagliate e stringe le mani sbagliate e non lo fa perché sente che Kurt ha un debito verso di lui o perché per una volta vuole essere desiderato, oltre che desiderare.

Blaine aspetta, e il suo è uno squarcio nascosto dietro una serena compostezza e una malcelata rassegnazione. Perché Kurt è il suo cuore – e quello che Kurt soffre, lui soffre. Blaine combatte composto la battaglia che Kurt combatte picchiando i pugni contro muri di posti che non saranno mai buoni ricordi. E’ una sofferenza unica e condivisa, che li marchia, li brucia e li salda insieme come due blocchi d’acciaio.

Blaine aspetta e si lascia guardare di sottecchi e si lascia amare da quegli occhi così puri che lo rivogliono con loro. E lui ama di rimando, con incrollabile fiducia. Ma non è ancora il momento. Non ancora.


Sono un attimo sbandato di buio prima dell’eterno per sempre.


 
- Ti avrei cercato per sempre, lo sai, vero?
- E io ti avrei aspettato anche per molto di più.









 
 
 
   
 
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