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Autore: Sara_3210    11/01/2015    3 recensioni
Un ragazzo e una ragazza possono pure essere amici,ma ad un certo punto o l’uno o l’altro si innamorerà. Forse temporaneamente, forse nel momento sbagliato, forse troppo tardi o forse per sempre.
500 giorni insieme.
***
Erano come una spada gemella loro due, dove c’era uno appariva anche l’atra, avevano imparato a combattere come patner fin da piccoli e insieme erano micidiali. Nessun nemico aveva scampo.
Il loro legame non era solo un unione mentale, dovevano saper quando l’altro faceva una cosa e viceversa, ma anche, per certi versi fisica, si erano sempre sostenuti l’un l’altra e i periodi in cui stavano lontani erano insopportabili per entrambi.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Too no lose you too



 

Un ragazzo e una ragazza possono pure essere amici,ma ad un certo punto o l’uno o l’altro si innamorerà. Forse temporaneamente, forse nel momento sbagliato, forse troppo tardi o forse per sempre.

500 giorni insieme.



Era una fredda alba invernale, Legolas lanciò un’ultima occhiata a Dale, si apprestava ad andare verso Nord e conoscere il giovane ramingo di cui suo padre gli aveva parlato.Avrebbe potuto fingere che fosse tutto normale, che fosse solo un viaggio di piacere o una missione affidata dal suo Re, fingere che non fosse accaduto  nulla e che il suo cuore non fosse oramai a pezzi.L’amore faceva male, lo aveva sperimentato più di una volta, era così stanco di vedere il viso di lei ogni singolo giorno e di dover ammirare le sue labbra senza poterle baciare.
ʺMa chi voglio prendere in giro!ʺ si disse ʺSe me ne sto andando è anche a causa sua, ho sentito quelle parole, visto quell’espressione e non posso accetterlo…semplicemente non ci riesco!ʺ accarezzò piano il collo dello stallone grigio dalla criniera bianca “Non trovi anche tu che a volte la vita faccia veramente schifo, Caleb?” diede una pacca su fianco del cavallo ʺPerfetto, ora parlo pure con un cavallo!ʺ scutendo la testa con mera rassegnazione si apprestò a salire a cavallo, afferrò le briglie e stava per partire quando una voce lo fermò.



Una voce femminile. La voce di lei.



Si voltò per vederla correre nella sua direzione, con le guance arrossate dall’aria gelida di quella mattina, il mantello scuro che svolazzava intorno al corpo snello e le labbra che chiamavano il suo nome.

Ridiscese a terra, apettandola.
“Dove stai andando?” chiese, dopo essersi fermata, lui la fissò in silenzio per un lungo istante, aveva la sua tipica espressione di quando  passava una notte a piangere, lui sapeva a chi aveva pensato rigirandosi tra le lenzuola del suo giaciglio e a chi aveva dedicato tutte quelle lacrime.
Strinse di più le briglie, pensando a quanto fosse cambiata in così pochi giorni, aveva una luce del tutto nuova negli occhi, a quanto avesse rischiato e a quanto lo avesse fatto preoccupare.
“Mi dirigo a Nord, come mai ti interessa?” mantenne un tono atono ed incolore, mirava a scoraggiarla, non voleva che lo seguisse.

Gli avrebbe solo fatto del male.

“Voglio venire con te” disse lei dopo aver deglutito, l’elfo scosse la testa “No, meglio che resti qui e torni a casa” fece per girarsi ma lei lo trattenne mettendogli una mano sulla spalla.



Trasalirono entrambi, con gli anni avevano smesso anche solo di sorridersi e quel contatto risvegliava i tempi felici della loro infanzia.

“Ti prego, lo sai che non riuscirei a tornare a casa e lasciarmi ogni cosa alle spalle se tu te ne andrai” strinse di più la presa sulla spalla di lui, come a volerlo trattenere.
Erano come una spada gemella loro due, dove c’era uno appariva anche l’atra, avevano imparato a combattere come patner fin da piccoli e insieme erano micidiali. Nessun nemico aveva scampo.
Il loro legame non era solo un unione mentale, dovevano saper quando l’altro faceva una cosa e viceversa, ma anche, per certi versi fisica,  si erano sempre sostenuti l’un l’altra e i periodi in cui stavano lontani erano insopportabili per entrambi.
“Non devi pregarmi, potresti rimanere qui e piangere in eterno sulla tomba del tuo Nano” seppe subito di aver esagerato, il suo tono era troppo acido e pungente, il mento di Tauriel prese a tremare.
“E’ per questo, vero?” domandò mentre tentava di trattenere le lacrime che minacciavano di rompere gli argini, Legolas fece un passo verso di lei e per un secondo l’elfa credette che l’avrebbe abbracciata ma non accadde “Io ti ho fatto soffrire, ma adesso sto soffrendo anche io. Ti prego, non lasciarmi” lui fece un passo ancora e le lasciò un bacio sulla fronte “Abbi cura di te, Tauriel”.
Fece per allontanarsi definitivamente, ma un singhiozzo lo fermò, si voltò e la vide piangere, grosse lacrime rotolavano giù dalle sue guance e si spiaccicavano al suolo.“Ti prego,non puoi lasciarmi qui non voglio perdere anche te. Uama auta*1” tremò, nessuno avrebbe resistito ad una vista del genere e il Principe sentì lo scudo di roccia che aveva provato ad ereggere intorno al suo cuore crollare inesorabilmente.
 La prese tra le braccia, Tauriel posò il capo sulla sua spalla, da tanto tempo non si abbracciavano e per la prima volta si resero conto di quanto entrambi avessero bisogno di quel contatto.
“Io guarirò il tuo cuore e tu guarirai il mio” bisbiglio l’elfa continuando a stringerlo, Legolas annuì e si staccò da lei “Allora monta, non sarà una passeggiata!” l’aiutò a salire sulla groppa di Caleb, salì a sua volta e si sistemò prendendo le briglie. “Pronta?” le chiese, Tauriel fece un sorriso “Io sono nata pronta”.

Spronò il cavallo e, mentre Dale si svegliava, si allontarono nella luce confusa di quella gelida mattina invernale.



   *1= non andare




L’autrice da spiegazioni:

Hi!

Di sicuro vi state chiedendo che cacchiata è quella scritta qua sopra, bene, io sono qui per spiegarvelo.

Di recente ho scoperto questa sezione, ho dato un sbirciatina e ho subito notato che avrei potuto traumatizzare qualcuono o far inorridire le Kiliel-patiche.

Hahahaha…sto scherzando, in realtà avevo scritto questo storia il giorno stesso in cui sono andata a vedermi il tre.

Mancava una scena del genere e ho provato ad aggiungerla io♥.

☺Ma quanto sono bastarda, eh?

Sara.

[901 parole]

   
 
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