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Autore: mhac    11/01/2015    3 recensioni
Un quasi invisibile sfondo fiabesco. Una principessa che ha fatto un errore, chissà quale. Un principe stemperato dalla "tragicità" iniziale. Le luci cambiano aspetto, tutto cambia aspetto, quando c'è lui è tutto diverso. L'ambientazione è un parcheggio, vuoto e sperduto. Lei è sola. Lui arriva. Tante cose cambiano aspetto. Ci si mettono di mezzo anche il fuoco, il ghiaccio e dei coriandoli. Ecco come nasce la felicità.
Sarà pure uno spaccato di vita quotidiana, ma è la storia di come è cominciata la loro vita, la loro felicità.
Flashfic scritta di getto, all'una di notte, rivista più volte. Spero vi piaccia.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Quelle luci le sembravano allargarsi tagliando tutto ciò che gli stava intorno.

 
Quelle luci la facevano sentire osservata e colpevole.
 
Quelle luci si erano appena spente e ora lei era ancora più sola. Allargò le braccia e distese le mani, sperando di trovare l'interruttore.
 
 Tac.
 
 Luci accese. Era tornata a sentirsi colpevole. Si sentì scivolare il cuore sul pavimento. Strizzò più volte gli occhi tentando di tirare su le lacrime, inutilmente.
 
 Continuò così per due buoni minuti, aspettandolo come la pioggia aspetta l'arcobaleno.
 
 Sentì il rumore delle ruote strofinare l'asfalto.
 I singhiozzi presero il posto dei gemiti, risuonando nel parcheggio. Una testa riccioluta spuntò dietro a una jeep rossa fiammante. Lui la raggiunse con due enormi falcate. Strofinò le dita sul colletto del maglione infeltrito. Inarcò le braccia e le pizzicò leggermente la vita, sperando che gli permettesse di chiuderla tra le sue braccia. Si alzarono di scatto, ignorandone il motivo.
 
 Bum. Bum.
 
 I cuori battevano in sincrono come due ballerine pronte a esibirsi davanti a un teatro gremito. I passi erano piccoli e lenti.
 
 Le luci ora la facevano sentire protetta, quasi fossero milioni di astri stagliati nell'aria.
 
 Lui si immobilizzò, lei fu costretta a fare lo stesso. Lei sentì il suo respiro affannoso sul collo. Uno "Shh." si fece strada tra le labbra del ragazzo, tentando di porre fine al suo tremare. Era come se gli astri le puntassero brevi getti di calore in prossimità delle caviglie.
 
Il calore mise fine al tremore.
 
 Il calore saliva, saliva fino al ventre, fino ai lunghi boccoli biondi. Lui strofinò i boccoli tra le mani, ma smise subito, quasi per timore di scottarsi. Le labbra sembrarono prendere fuoco. Doveva trovare del ghiaccio.
 
 Puff.
 
 Un vento gelido sembrò tagliare gli astri e raggiungere lo statuario corpo di un ragazzo dalla capigliatura riccioluta e castana.
 
 Ecco, il ghiaccio era lì di fronte a lei. Il fuoco schiuse le labbra. Il ghiaccio fece lo stesso. Era come se tutta la colla vinilica che faceva parte dell'occorrente per il bricolage di sua mamma fosse finita tra lei e il riccio.
 
 Il ghiaccio si era sciolto, il fuoco si era spento.
 
Gli astri si ritirarono salendo verso l'alto. Dei piccoli spasmi di luce li colorarono.
 I coriandoli cadevano su di loro come la neve cade in montagna a Dicembre. Acqua, colla e coriandoli. La mamma ne avrebbe fatto un bel quadretto, ma loro scelsero inevitabilmente di farci la felicità.
   
 
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