Due Crostacei a Capodanno
E così anche quest’anno è giunto al termine.
Come ogni anno ho invitato i miei amici più stretti a casa per festeggiare, e certamente questi comprendono la mia band: Spencer, Jon e Ryan.
Ogni anno accadeva la stessa cosa: noi idioti, tra chiacchere e risate ci ubriacavamo, arrivando così alla fatidica mezzanotte in uno stato pietoso, per poi cadere a terra in un sonno pesante e disturbato dai litri d’alcol ingeriti.
Ma quest’anno voglio fare qualcosa di diverso, non voglio perdere un’altra volta il ricordo dell’ultima notte dell’anno; così ho proposto agli invitati di bere qualche drink in meno, in modo da arrivare dignitosamente (più o meno) alla mezzanotte, per poi fare un gioco che ho appositamente pensato.
C’è ovviamente da sapere che io sono un ragazzo, diciamo, un po’ particolare, il che rende ai partecipanti l’idea di questo “gioco” piuttosto spaventosa e preoccupante.
Sono però ancora più spaventati dalla visione di me arrabbiato, ubriaco, ed urlante, così hanno deciso di assecondarmi.
E quindi, dopo che tutti abbiam bevuto i nostri bicchieri di vino, dopo vari shottini e bicchieri di champagne brindati intonando “So pour the Champagne, pour the champagne!”conditi con svariate risate d’ubriacatura, ci sediamo in tondo ed iniziamo il gioco, che si protrarrà fino alla mezzanotte.
Il gioco è semplice: consiste in una specie di obbligo o verità, semplicemente privo di verità.
Gli obblighi sono stati scritti in precedenza da me in persona, il che terrorizza i miei invitati.
Questi doveri sono 100, e comprendono follia, dignità distrutte e un pizzico di…me.
Io sono “speciale”, davvero, ma la mia mente “speciale” a detta di tutti, è “specialmente” folle e contorta. Ma ciò non sempre è un male, assolutamente! Solo che beh, in questo caso lo è eccome…
Decido di iniziare io, così con fare scenico, mentre tutt’attorno le luci sono soffuse, ondeggio la mano sopra alla ciotola inarcando le sopraciglia e ghignando a labbra serrate, in modo da formare la mia personale “espressione maliziosa”.
Poco prima di tuffare la mano e farla raschiare sul fondo della ciotola mescolando i foglietti, guardo tutti negli occhi, in modo da creare una flebile atmosfera di suspance.
Estraggo il mio bigliettino, e con fare pomposo e voce calda proclamo:
-Ecco il tuo dovere: d’ora in avanti
Ogni tua sentenza,
che tu parli o canti,
in rima dovrà esser; e se perdi la pazienza
ti infliggeranno questa sofferenza:
della ghiaia ghiacciata
nella tua biancheria sarà infilata.-
E disdetta, a me è accaduto
Di estrarre l’obbligo non voluto!
Certo ce ne sono, ma proprio a me
Il più complesso: paio il giullare del re!
È proprio difficile parlare il rima
Sarebbe più semplice cibare un lama con una lima!
Non dispero: poteva andarmi peggio, questa volta
Non farò alcuna rivolta.
No, non mi lamento, mi va bene,
perché l’unica rima che mi viene in mente è pene!?
Ma torniamo al gioco,
qua il clima scotta più del fuoco!
Neanche possono immaginare
Quanto gli obblighi possano degenerare!
-Okay ragazzi,
mi raccomando: siate pazzi.
Pazzi, folli, oh cari ragazzi-
E mentre gli altri ridono con gusto
Mi accorgo che nonostante tutto,
sono pur sempre un bel fusto,
e quest’obbligo di certo non mi renderà brutto.
Così prendo in mano la mia dignità,
e ascolto gagliardo ciò che accadrà.
-In senso orario,
portiamo avanti questo calvario,
quindi Jon tocca a te,
unisciti a me
che siamo i giullari del re!-
Jon sbuffa,
e con espressione buffa ,
estrae un biglietto, chissà che truffa…
-“Pray for love in a lap dance” ad uno dei presenti.-
Non posso non sghignazzare:
proprio a lui quest’obbligo doveva toccare?
Lui è il più tranquillo e mite,
e certamente questo porterà a risate infinite
(o ad una piccola lite…)
- Caro Jon, sai cosa vuol dire?
No, taci, non mi contraddire.
Ora dovrebbe entrare in gioco una bottiglia,
ma siamo solo in quattro, quindi non c’è parapiglia!
Cosa fare?
Dovrai deliziare
Chi hai accanto,
con danze e canto!
Forse quest’ultima può saltare,
ma la parte più imbarazzante d’ha senza dubbio da fare!-
Accanto a lui Spencer è sconvolto:
pare che da un’onda sia stato travolto!
Ma andiamo,
tutti noi sappiamo
che tra quei due c’è qualcosa,
perché nasconderlo, per cosa!?
Sono così carini,
mentre si osservano spaventati, ma paiono pure cretini…
Ryan si leva di torno,
andando a controllare il forno.
Non capisco perché sia in imbarazzo:
Dev’essere pazzo
Quel ragazzo,
per non restare a vedere
e per temere
Scene come questa, che solo una volta nella vita possono accadere!
Così me la rido,
quando dalla cucina arriva un grido;
e mentre Jon balla,
Ross s’è scottato una palla.
MA CHE DIAVOLO SUCEDE QUA!?
Queste son cose che con bicchieri d’acqua
Mai sarebbero avvenute:
Tutta colpa delle grosse bevute…
Accorro in cucina,
mentre in salotto lo spettacolo continua,
chissà cosa faranno…
Ma non m’affanno,
di occasioni per ridere ce ne saranno a iosa,
però che due palle: voglio parlare in prosa!
Arrivo alla stanza:
bisogna fasciare l’abrasione
che Ryan ha procurato al coglione,
ma tutto ciò che ho sono tende in organza…
Per fortuna non è niente,
quindi agisco lentamente.
Chiedo al mio compare
Se qualcosa posso fare
Lui risponde con un sorriso:
-Al massimo puoi cucinare il riso!-
-Ma a me il riso non piace..-
-E io a cucinarlo non sono capace!-
Ci mettiamo a ridere, ubriachi marci,
d’altronde, che possiamo farci!?
Torniamo in soggiorno mantenendo un contegno:
non posso smentire la mia fama di fregno!
Troviamo un Jon scatenanto
Che nel ballare pare assatanato.
Spencer è totalmente rapito
Da quelle mosse che non ha a pieno capito.
Interrompo quella spastica danza,
facendo precipitare Jon sulla panza
-Continuiamo il gioco!- esordisco
E per prendere tempo, Ryan mette su un disco.
Ma non potrà a lungo scappare dalla sua fine:
sarà condannato a qualcosa di peggio delle rime!
Gli porgo la ciotola con innocenza
e condisco il tutto con una riverenza.
Sbuffando afferra un fogliettino
E fa una faccia che pare dire: preferirei farmi un viaggio su per il camino.
Ma Babbo Natale
non assume personale,
quindi gli tocca declamare
ciò che sarà obbligato a fare.
“Qui mi si dice di stroncare la mia dignità
Girando con abiti da aragosta per tutta la città.”
Non riesco a trattenermi dal ridere
ma Ross mi lancia un occhiata del tipo: attento, che hai finito di vivere.
Spaventato gli lancio uno sguardino,
a cui risponde con un’ occhiata da assassino:
“Mi propongono anche di reclutare,
qualcuno che ad umiliarmi mi possa aiutare.
E certo avrai compreso
Che di voi quattro sceglierò il più celebroleso.
Quindi un certo Urie dovrà prepararsi
Ad urlare “I pescatori sono tra noi!” sino a sgolarsi-
Cerco di sviare la cosa
Ricordandogli di usare la prosa.
Ma di graziarmi non e vuol sapere,
e mi spedisce in camera a calci nel sedere.
Mi trascina per la cravatta,
ma io inciampo in una ciabatta.
Arriviamo nella stanza
Dove inizia una sorta di danza.
Lo guardo male
Quando mi porge la tutina che dovrei infilare.
Io mi rifiuto, ma riesce comunque nel suo intento:
lo vedo, tutto contento.
E qua inizia un’altra contesa:
non voglio vedere la resa!
Mi costringe, mi trascina:
ma non era abbastanza ‘sta storia della rima?
Mi giro
Ed involontariamente mi rimiro:
io così non esco, mi rifiuto!
Lancio quindi una richiesta d’aiuto,
a gli altri due si godono la dolce vendetta:
resteranno sul balcone in vedetta
mentre noi imbarazzati
scapperemo dai pescatori non amati…
Poi capisco e mi rallegro,
mentre il problema rinnego:
mi basta abbandonarmi alla stupidità
per vivere il tutto con serenità!
Così avanzo
Mentre Ross mi segue con immenso imbarazzo.
E mentre canto odi ai pescatori,
Ryan si lamenta dei dolori
Che il vestito provoca alla ferita,
che ancora ovviamente non è guarita.
E mentre urlo emozionato,
un pensionato
e tutto il resto del vicinato
s’affacciano alla finestra del palazzo
e gridano -Vattene, pazzo!-
Io scappo e abbandono il mio amico all’imbarazzo.
Ryan mi segue,
mentre rosso di vergogna
corre rapido come se scappasse da una gogna,
lontano da quel palazzo che l’ha umiliato.
Sono certo che si sia sentito come se lo avessero fucilato,
povero, mi fa peccato.
Iniziano a suonare le campane
E le farfalle nel mio stomaco diventano rane:
sarà forse questo il momento
in cui troverò il coraggio di confessare il mio sentimento?
Sarà forse questa la notte
In cui le mie emozioni smetteranno di fare a botte?
Forse ora ammetterò
Che Ryan Ross è l’unico che ho amato e mai amerò?
Sento la passione,
ruggisce come un leone.
Le campane ora contano i secondi
E ad ogni rintocco dividono sempre più i due mondi.
Sì perché non viviamo più sulla terra: siamo su un altro pianeta
Illuminati solo da una cometa
Ch’è rinchiusa nello sguardo
Del ragazzo accanto a me,
e mi sento come se avessi tagliato un traguardo,
quando la mia mano lentamente gli accarezza il viso, poiché
questo è ciò per cui ho aspettato anni,
e ho inflitto danni
al mio spirito, al mio animo,
tenendo il mio desiderio appeso ad un ramo.
Ero troppo basso per arrivarci,
ma ora posso provarci.
Lo realizzerò,
ce la farò!
Così porto il suo volto di bambino
Sempre più vicino,
fino a chiuderci in un bacio,
in un abbraccio,
persi nell’infinito
in quel punto,
in quel momento.
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Note dell(e) autrice(i)
Perché note delle autrici? Perchè questa storia è scritta 5 mani da me e Hopless Girl, l'altra mezza mano è di Un Cuore di Carta che ci ha aiutate con varie rime, e che ci ha dato l'idea di questo scrausissimo obbligo o verità.
Che dire...Recensite, così lo dite voi qualcosa ahahah
With Rage n love
Blood Candy
P:S Voi non avete idea di quanti problemi ci abbia procurato questa storia, poichè si è cancellata e l'ho, utilizzando i pezzi condivisi con altra gente e la memoria, ricostruita.
Questo lavoro in pratica è una sorta di Frankenstein, wohoo