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Autore: ThousandyearsThousandmore    12/01/2015    3 recensioni
Ecco qui una serie di one-shot OUTLAWQUEEN tutte indipendenti una dall'altra.
La sottoscritta è innamorata dei What if, quindi perché non farne parecchi sul cosa sarebbe successo se Tinkerbell avesse convinto Regina ad entrare nel famoso bar?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood, Roland
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Devi fidarti di me, Regina... Ti prego."

Tinkerbell parlava mentre tratteneva a stento le lacrime, quella fanciulla la aveva scacciata via, dandole della falena, ma lei non poteva fare altro che provare ancora.
Aveva corso il rischio di perdere tutto, ma più guardava la ragazza di fronte a se, più si rendeva conto di quanto male avesse dovuto subire per diventare così, per lei e per tutte quelle come lei, ne valeva la pena.
Voleva essere quel tipo di fata che andava aldilà delle convinzioni di tutti, che non mollava al primo intoppo, che rendeva felici le persone che avevano sotto ai piedi solo macerie e un cuore sgretolato dal troppo dolore.
La lacrima che le solcò il viso era solitaria, eppure così fiera... Non si avventò con le dita per asciugarla, lasciò che la ragazza che la inceneriva con lo sguardo potesse vederla bene, che la ragazza che aveva smesso di credere di poter essere felice, si rendesse conto che al mondo era rimasto qualcuno che credeva in lei, che quella stessa ragazza accettasse il destino che una fatina poteva addolcire con una manciata di polvere meravigliosa.

"Va' bene"

Un sorriso incerto su quelle labbra dal colorito neutro, scaldarono il cuore della fatina, che senza aspettare una sola conferma, le si avventò addosso stringendola in un abbraccio commosso.

"Sapevo che non eri persa Regina, sapevo che tu non eri persa."

Tanta commozione stupì la mora, di certo non poteva ben comprendere quanto fosse importante per Tinkerbell la possibilità di vederla tornare quella di una volta.

"Ho solo tanta paura"

Soffocò un singhiozzo muto, ammettendo che correndo via dalla taverna, lei aveva solo seminato una scia di grande rimpianto, nel suo cuore aveva sperato che Tinkerbell sarebbe tornata a riprendersela, perché lei da sola non poteva farcela, non era abbastanza forte.

"Sono qui per questo, grazie... Grazie!"

E mentre mollava per metà la presa che aveva immobilizzato Regina, le diede un bacio sulla guancia, come fiera di lei, grata del fatto che le stesse concedendo un'altra occasione per darle la sua seconda possibilità.

"E se non gli piaccio? E se ha cattive intenzioni con me? E se..."

"E se finalmente ti liberassi da un tormento che non meriti e fossi la donna più felice del mondo?"

Regina osservò la fata che la aveva finalmente liberata dalla presa con espressione commossa, se avesse avuto ragione lei, non avrebbe potuto che gioirne. 
Si alzò, posizionandosi di fronte al lungo specchio con decorazioni pregiatissime, sistemò il vestito bianco pieno di inserti e perline, poi i capelli che sciolti le ricadevano lungo le spalle.
Si osservò con occhi diversi, immaginandosi al fianco di un uomo in una taverna, con il cuore che quasi faticava a rimanerle nel petto.

"Andiamo"

Disse annuendo, e per la seconda sera di fila, lasciò che la fata le avvolgesse con la sua strana polvere per trasportarle sull'uscio della stessa caverna.

"Se vuoi ti accompagno..."

Tinkerbell non voleva in alcun modo interferire sulla nuova coppia che era quasi riuscita a creare, il suo entusiasmo scalpitante però era frenato dalla paura che Regina scappasse di nuovo, sarebbe stata ben disposta a trascinarla se avesse avuto delle nuove incertezze.

"No, devo farlo da sola... Deve essere romantico"

Regina non poté fare a meno che pensare a Daniel, la sua immagine nitida le si piazzò di fronte come capitava spesso.
No, nessuno sarebbe mai stato Daniel, lui le aveva insegnato tutto, facendola perdutamente innamorare dei dolci gesti, delle poesie; dell'amore in tutti i suoi colori.
E adesso sapeva perfettamente cosa il suo cuore andasse cercando, il tatuaggio di leone sarebbe stato il suo unico obbiettivo entrata nella taverna.

"Allora vado"

"Allora vai..."

Tinkerbell accompagnò l'apertura della porta cigolante della locanda e lasciò che Regina, con la sua compostezza regale, varcasse l'ingresso dirigendosi senza fare altre tappe, al tavolo del suo unico vero amore.
Quando gli poggiò una mano sulla spalla, le sembrò di star facendo una cosa sbagliata, lei sapeva bene che l'amore era debolezza.

"Si?"

E poi quella voce, l'uomo adesso si era voltato, dandole in dono l'espressione curiosa più dolce che avesse mai visto.
Per un attimo le sue gambe tremarono, nulla si prospettava di fronte a se più bello di quella debolezza.

"Posso, posso parlarti?"

Il brusio degli uomini ubriachi seduti intorno al tavolo, aumentò.
Quell'abito candido, accompagnato dalla bellezza delicata della fanciulla, avevano attirato intorno a lei molto interesse.
Probabilmente si sarebbe sentita in imbarazzo, se solo fosse riuscita ad accorgersene le sue guance avrebbero assunto un colore scurissimo.
L'uomo con il tatuaggio annuì, aveva smesso di seguire le battutine pungenti dei merry man da quando si era voltato per riconoscere la persona che stava richiamando la sua attenzione, era stato infatti l'ultimo dei suoi a godere di tanta bellezza.

"Certo"

Aggrottò la fronte.
Non aveva mai visto quella fanciulla ma si alzò dal tavolo traballante molto rapidamente, impaziente di scoprire che cosa volessero dirgli quegli occhioni scuri, quelle labbra tremanti.
Prese il braccio della ragazza facendola avvicinare all'angolo del bancone, poi si posizionò di spalle al loro pubblico, cercando di proteggerla con il corpo rispetto a tutti gli occhi che si stavano posando addosso a una bellezza che solo lui adesso voleva meticolosamente osservare.
Regina abbassò lo sguardo, osservò i suoi piedi e cercò di mettere su qualcosa, qualsiasi cosa per non apparire come una pazza.

"Penso che tu abbia una cosa che sto tanto cercando..."

"Ci conosciamo, milady?"

Regina sorrise goffamente di rimando, aveva passato insieme a lui solo pochi istanti, eppure aveva ricevuto parecchie espressioni come quella, stava solo andando a confonderlo di più, che stupida si sentiva.

"È una storia assurda e lo so, non so da dovere cominciare, sono così spaventata..."

La ragazza si poggiò una mano sugli occhi, arrendendosi alla possibilità di ottenere qualcosa da lui, sapeva che stava rovinando già tutto.
Lo aveva osservato, capito il genere di persone che frequentava, di sicuro era abituato a un livello di corteggiamento ben più alto, lei non sapeva adulare gli uomini, lei non era così.
Ecco la regina, sposata con un potente re, ma poi nel concreto, solo una ragazzina che sapeva poco e niente di uomini.
Una mano tiepida cadde avventata sulla sua, facendola sobbalzare.

"Abbiamo tutto il tempo"

Smise di nascondersi il volto e si diede una spinta per cominciare, la fortuna aveva voluto che il suo vero amore fosse dotato di un'ottima dose di pazienza.

"Mi chiamo Regina. 
E fino a ieri credevo che precipitare nel baratro fosse l'unica cosa che il destino avesse scelto per me, ma poi questa fatina...insistente e parecchio fastidiosa, mi ha portato qui...vol-volando. 
Perché voleva che ti conoscessi.
Sono emozionata e... non ti conosco ma so che sei la mia anima gemella, la persona che dovrebbe salvarmi dal baratro."

"Mi chiamo Robin"

Ecco la risposta che ricevette, Robin-così si chiamava-, aveva ascoltato le parole di quella strana fanciulla senza mai staccare il suo sguardo dalle sue labbra in movimento.
Gli effetti dell'alcol mandato giù per scommessa non erano niente in confronto al divertente stato di confusione in cui l'aveva fatto precipitare quella ragazza, raccontandogli una storia molto difficile da interpretare.
Si accorse che era più seria di quanto potesse pensare, la sua pelle olivastra si era sbiancata, le sue labbra leggermente aperte.
Aspettava davvero che lui le rispondesse in modo più complesso rispetto a una blanda presentazione, aveva delle aspettative che lui, con un tuffo sul petto, si accorse di star oltraggiando.

"Oh"

Sussurrò lentamente, poi prese la mano di lei incrociando le sue dita piccole fra le sue, con atteggiamento protettivo.

"Andiamo fuori a parlarne, va' bene?"

La testa di lei si mosse accettando la proposta, Regina non voleva altro che questo.
Il caos, le persone che continuavano a infastidirla, l'atteggiamento strano di Robin... 
Nulla lì dentro le aveva dato uno straccio di prova che le confermasse di aver beccato la persona giusta.
Lasciò che lui la trascinasse fuori senza controbattere in alcun modo ai fischi e alle persone che invece Robin scacciava via malamente. 
Il suo vero amore chiuse la porta del bar e si rivolse a lei, quella fanciulla aveva evidente bisogno di essere ascoltata.

"So che pensi che io sia pazza.
Ho pensato lo stesso di Tinkerbell, andiamo...polvere di fata?
È davvero una stupida falena a decidere come e di chi innamorarti?"

"Immagino di no"

Regina si trovò costretta ad attutire il colpo che gli era stato appena sferrato.
Non aveva ancora osservato bene quanto fosse affascinante il suo vero amore quando le sorrideva, avrebbe voluto toccargli il sorriso con le labbra, ma si trattenne limitandosi a sorridere a sua volta.
I due ora erano sulla sponda opposta rispetto al bar, in prossimità di un muretto dietro al quale si trovava il lago, illuminato dalla luna piena... La bruna non avrebbe potuto desiderare di meglio, mentre con il pensiero si immaginava il romanticismo che desiderava per quell'incontro.

"Ma poi ti guardo e penso: e se fosse vero? Se fosse lui quello a cui devo legarmi per sempre.
Sei così bello Robin..."

L'uomo annuì, non si sarebbe mai stancato dei deliri di quella fanciulla, che un attimo prima aveva preso ad accarezzargli con tenacia la barba, e quello dopo aveva ritratto la mano arrossendo in viso, evidentemente imbarazzata. 

"Pensi che... Pensi che io potrei essere il tuo vero amore?"

Inutile dire che ebbe difficoltà nel dirlo, ma una semplice ragazzina aveva bisogno di sentirsi ricambiata.
Ne aveva passate tante, e adesso agli occhi di lui, la purezza del suo sguardo faceva sì che non ne avesse passata neanche una, ma che avesse bisogno di essere protetta.
Mai sprecare o buttare via tanta purezza, mai quando regalava sguardi in cui specchiarsi come quello.
Robin guardò intensamente gli occhi della fanciulla che la notte gli aveva portato in dono; allungò i muscoli del collo senza sfiorarla nemmeno e non indugiò oltre; quella creatura aveva solo bisogno di essere baciata, piano, con dolcezza.

"Il lieto fine Robin, era quello che stavo cercando."

Regina farfugliò quelle parole senza nemmeno sentire il bisogno di aprire i suoi occhi, lui che l'aveva ascoltata, aveva preso subito dopo a baciarla di nuovo; si sarebbe preso tutta la vita per tentare di capire quel discorso.


Angolino autrice:
Allora allora *-*
Ho in mente di fare questa raccolta da una vita e sono esaltata per aver pubblicato il primo capitolo!:3
Mi piace immaginare una Regina diversa da quella a cui siamo abituati; più timida e svampita, meno...sassy queen :')
E beh... Il mio debole per Robin lo vuole sempre come l'uomo perfetto... Quindi spero di ricalcare in qualche modo un what if che possa essere considerato ic :3
Volevo dire a chiunque legge, che mi farebbe davvero piacere ricevere una recensione, magari anche una richiesta specifica su qualche episodio in particolare.
Tutto nasce da quelle manip di loro due immaginati in questo what if... (Sono sicura che abbiate presente), sono colpi al cuore quelli eh, quindi niente... Recensite e richiedete, tutto quello che vi viene in mente *-*
Bacio <3
  
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