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Autore: ChevyDestiel67    12/01/2015    4 recensioni
Dean per sbaglio manda un messaggio ad un numero sconosciuto, ma invece di lasciare perdere, diventa amico con chi si trova dall'altra parte del telefono, ed inizia un intenso scambio di messaggi. Nel frattempo Sam, fratello di Dean, stringe amicizia con Gabriel; i due, insieme, progettano di far conoscere i loro rispettivi fratelli.
(Destiel; Dean & Castiel)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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[Ho iniziato a scrivere questa storia forse più di un anno fa... fermandomi poco più in là dell'incipit, ma avendo tutta la trama in testa. Ho deciso di concludere qualcosa nel 2015, e quindi l'ho ripresa in mano, e l'ho portata a termine nel giro di una settimana. Posterò un capitolo o due a settimana, per non farvi aspettare troppo :) Non siate timidi e ditemi pure quello che ne pensate, mi fa piacere sapere che non scrivo solo per me.]


1/9


CAPITOLO 1

Gabriel adorava raccontare quella storia. Ne andava particolarmente fiero; diceva sempre che se non fosse stato per lui chissà che fine avrebbe fatto suo fratello. Ogni volta Sam doveva fingere un colpo di tosse per ricordargli che non aveva fatto tutto da solo; Sam ci aveva messo del suo, eccome, ma in fin dei conti gli piaceva stuzzicare Gabe.

“Avreste dovuto vedere la faccia di Dean quando gli è suonato il cellulare. Penso abbia dimenticato di respirare, per qualche secondo!” esclamò Gabriel, prima di portarsi alla bocca l'ennesimo bicchiere di spumante.

Più parlava, e più Dean si sentiva in imbarazzo; non desiderava altro che prendere al volo Castiel e fuggire da lì. Non era abituato ad avere tutta quella gente intorno, odiava essere al centro dell'attenzione; ci pensò Cas a fargli un po' di coraggio, stringendogli la mano sotto al tavolo per farlo voltare verso di sé, sorridendogli.

“Penso che sia giunto il momento di spiegarvi com'è andata esattamente!” disse Sam, alzandosi dal suo posto.

“Mettetevi comodi,” continuò Gabe.

In realtà (quasi) tutti avevano già sentito quella storia decine di volte. Ma nessuno si era ancora stancato.

“Cominciò tutto con un'insalata.”

“Un'ottima insalata,” sottolineò Gabriel, ed il racconto iniziò.

* * *

Marzo era iniziato da qualche giorno e quel martedì era particolarmente caldo. Sam era uscito da casa di Bobby di buon'ora, aveva trascorso la mattinata tra i libri ed aveva deciso di andare a mangiare al Daily Sweet, un bar aperto da pochi giorni nel centro di Lawrence. Sam si accomodò in un tavolino all'aperto, nell'angolo più lontano dall'entrata del locale, appoggiò il libro che aveva sottobraccio sul tavolino viola e sorrise al cameriere che stava già arrivando con il menu in mano.

“Benvenuto! Ti lascio la carta, torno tra pochi istanti!”

Sam ringraziò e cercò di capire il nome sulla targhetta attaccata alla camicia grigia, con le maniche tirate su, ma non fece in tempo. Non c'era molta scelta tra le cose da mangiare, perlopiù la pagina era riempita da dolci di vario tipo, ma le insalate sembravano parecchio appetitose, ed i prezzi accessibili.

Il cameriere tornò un paio di minuti più tardi, tirò fuori un blocchetto di carta dalla tasca del piccolo grembiule attaccato alla vita (era nero, con una scritta viola che riportava il nome del locale) e chiese se potesse prendere l'ordinazione. Sam decise di andare sul classico, pertanto chiese una Caesar Salad e normalissima acqua. Decise che il cameriere, tutto sorridente, gli stava simpatico.

Qualche minuto più tardi Sam stava mangiando, no, divorando la sua insalata. Decise che era la migliore Caesar Salad che avesse mai mangiato. Era quasi tentato di finire l'ottimo pranzo con un dolce, ma non tentò la sorte. Il cameriere tornò per portare via il piatto vuoto.

“Piaciuta?” chiese sorridendo.

“Moltissimo. Favolosa. Penso sarà la prima di molte altre.”

“Lieto di sentirlo dire!”, replicò, tornando sui suoi passi senza aggiungere altro.

Sam ancora non era riuscito a leggere il nome; lasciò una banconota ed una generosa mancia sul tavolo, e poi si incamminò.

* * *

Sam non tornò al Daily Sweet prima del martedì successivo. Era stata una settimana intensa tra studio e lavoro, ed a malapena aveva avuto il tempo di trovare dello spazio da dedicare a sé stesso... ma quel giorno, aveva deciso appena sveglio, lo avrebbe fermato da una pausa pranzo come si deve. C'era più gente rispetto a quella che aveva trovato la settimana scorsa, probabilmente le voci di quanto fosse un posto accogliente si erano sparse, ma notò che il tavolino che aveva scelto l'altra volta era libero. Che fosse un segno del destino o meno non gli interessava, ma sorrise pensando che forse le coincidenze non esistevano affatto.

Pochi istanti dopo vide affacciarsi dalla porta lo stesso cameriere dell'altra volta. Si scambiarono i saluti e Sam ordinò subito una Caesar Salad, senza nemmeno lasciare il tempo all'altro di appoggiare il menu sul tavolino.

“Torno subito!” disse allegro, tornando dentro al Daily Sweet.

Alla prima forchettata Sam si ricordò perché fosse tornato lì; il suo piatto era decisamente buono, l'atmosfera solare, ed in qualche modo riusciva a liberarsi da tutti i demoni che negli ultimi tempi lo avevo tormentato.

“Qualcosa di dolce?” gli chiese il cameriere, recuperando il piatto vuoto. Sam notò che non aveva la targhetta attaccata alla camicia questa volta.

“Cosa mi consigli?”

“Beh, potrò sembrare di parte, ma è tutto buono: crepe, tartina alla crema, muffin, cupcakes di tutti i gusti... ma sembra che tutti vadano matti per la crostata all'albicocca... e la apple pie.”

A Sam si illuminarono gli occhi. “Apple pie, dici? Per quella ci vorrebbe mio fratello, è lui l'intenditore. Penso che assaggerò volentieri una fetta di crostata!”

“E crostata sia!”

Era a dir poco divina; non osava pensare a come potesse essere quindi l'apple pie. Sì, doveva portarci assolutamente Dean. Appena vide il cameriere vicino al suo tavolo lo chiamò. “La crostata era fantastica. Grazie per il consiglio!”

“Nessun problema! Grazie a te!”

Sam lasciò nuovamente soldi e mancia sul tavolo, prima di allontanarsi dal locale. Dimenticò di avvisare Dean a proposito della apple pie.

* * *

A Sam tornò in mente il dolce esattamente una settimana dopo. Un altro martedì, ed un altro pranzo a quello che stava diventando il suo nuovo locale preferito. Non che potesse battere la Roadhouse, un posto che poteva considerare come una casa, ma sembrava che avesse deciso che i martedì al Daily Sweet potevano diventare un appuntamento fisso. L'ora di pranzo era passata da un po', ma a quanto pare la cucina era sempre aperta.

“Hey... temevo di non vederti oggi!” esclamò il cameriere, raggiungendo il solito tavolino, “grazie per le mance, a proposito.”

“Figurati. Ti ricordi di me?”

“Mh, non voglio sembrare sfacciato o metterti paura, ma ti sei visto ultimamente? E' difficile dimenticarsi di uno come te. Nel senso buono, ovviamente.”

“Sam, piacere di conoscerti,” disse il gigante seduto al tavolino, ridacchiando.

“Gabriel, il piacere è tutto mio,” rispose l'altro, stringendogli la mano.

  
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