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Autore: UnholyTrinity    12/01/2015    0 recensioni
"Era il suo respiro. Era la sua speranza. Era tutta la sua vita e l’amava più di ogni altra cosa o persona al mondo..."
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Demi Lovato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era arrivato finalmente il grande giorno. Dopo 6 interminabili anni era arrivato il suo momento. Era arrivato anche per lei il momento di abbracciarla, di guardarla negli occhi, di ammirarla anche solo per un minuto. Si stava preparando a questo da ben 456 giorni ma ancora non si sentiva pronta. Forse non lo sarebbe stata mai. Una vita intera non sarebbe bastata. Demi Lovato avrebbe fatto un concerto in Italia e lei aveva vinto il M&G. Ancora non ci credeva. Quando glielo avevano detto non ha neanche pianto, ha solo urlato, urlato con tutta la voce che aveva in corpo e ogni giorno guardava quel biglietto , custodito gelosamente dentro al cassetto della sua scrivania. Era il suo biglietto. Era la sua occasione. Era la sua possibilità di essere felice. Era il suo giorno e niente e nessuno glielo avrebbe potuto rovinare. Si sentiva così forte ma allo stesso tempo così fragile. Cosa avrebbe detto di fronte a lei? Cosa avrebbe fatto? E Demi cosa avrebbe pensato di lei? Voleva che fosse tutto perfetto. L’ansia la divorava. Erano tre notti che non dormiva ma non era stanca, aveva solo una voglia pazzesca di entrare in quella stanza e vedere finalmente l’amore della sua vita. Lei credeva che non avrebbe mai amato nessuno come amava lei. Era un amore puro, vero, forte, sincero, grande, immenso, era l’amore di chi ti ama senza mai chiedere nulla in cambio. Si era aggrappata spesso alle sue canzoni, alla sua storia, alla sua voce, alle sue parole, proprio nei momenti in cui pensava di non farcela, in cui pensava di essere sbagliata in un mondo che ti giudica solo perché non pesi 40kg o perché non sei alta 1.80m. Un mondo che ti giudica perché porti gli occhiali o perché non hai le scarpe all’ultima moda. Un mondo che ti giudica perché sei troppo piccola ma poi quando cresci lo fa lo stesso. Un mondo che non fa sconti, se sbagli paghi e lei lo aveva imparato. Ma aveva imparato anche a rialzarsi da sola, a testa alta, ogni volta sempre più forte. Lo aveva imparato anche grazie a Demi e finalmente aveva la possibilità di dirglielo. Provava per Demi tutte le cose belle che si possono provare per qualcuno. 
Era il suo respiro. Era la sua speranza. Era tutta la sua vita e l’amava più di ogni altra cosa o persona al mondo. Lei sapeva che significa non voler uscire dal letto e non voler più vedere nessuno. Andare a dormire la notte e aver paura di non svegliarsi il mattino dopo. Sapeva che significa sentirsi persi, confusi, fuori dal mondo, inadeguati, sempre al posto sbagliato, non riuscire a trovare il proprio posto. Non riuscire a vedere più la luce. Sapeva che significa farsi del male perché quella è l’unica cosa che ti rimane, l’unica cosa che ti fa andare avanti, che ti fa sentire meno in colpa. In colpa per cosa poi? Per essere quello che si è. Per essere imperfetti, insicuri, fragili. Ma ora ce l’aveva fatta e voleva mostrarlo al mondo intero. 
Erano el 16,30. Alle 17 sarebbe entrata. Era pronta, ormai non poteva più aspettare. Non riusciva a parlare con nessuno. Guardava solo quella porta chiusa e al solo pensiero che ci fosse lei là dietro le mancava il respiro.
Le 16.45. Le sudavano le mani. Alcune ragazze erano già entrate. Mancava poco ormai. Aveva mille pensieri in testa e allo stesso tempo non stava pensando a nulla. Era emozionata come mai lo era stata in vita sua. Non immaginava neanche cosa stesse per fare. Credo che ancora oggi non se ne renda conto ancora. 
Ad un tratto una voce che la chiama. Entra. Vede subito una tenda nera di fronte a lei e sotto alla tenda una luce. Le mani le tremavano, gli occhi erano pieni di lacrime, per un attimo ha pensato di scappare via. Ci ha pensato due secondi prima di spostare la tenda. Ma poi lo fa. Il cuore le batteva talmente forte da poter sentire il suo rumore. Pensava che le sarebbe uscito dal petto per quanto batteva forte. Ma ormai non le importava più di nulla. Ormai non poteva più fare nulla, doveva solo contare su sé stessa. Poteva farcela, doveva farcela. Stava entrando..
   
 
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