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Autore: inu_ka    14/01/2015    2 recensioni
Per amore si è disposti a fare tutto, anche sacrificare la propria natura. E questo accade a Kagome quando Inuyasha viene avvelenato da Naraku. Il veleno è così potente da innescare la trasformazione in demone, ogni tentativo di riportarlo alla lucidità è vano e nemmeno Tessaiga sembra funzionare. Quando tutto sembra perduto i ragazzi si ricordano di un eremita esperto di veleni. Ma sarà disposto ad aiutarli? E se sì, riusciranno a salvarlo in tempo?
Ps come introduzione non è molto ma spero ugualmente di avervi incuriositi. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ti prego Inuyasha torna in te-
Disse la mora che tentava disperatamente di riportare in sé il suo compagno, ma niente nonostante lo continuasse a pregare la sua furia aumentava sempre di più. La trasformazione questa volta era stata più violenta del solito e non c’era modo di annullarla, nemmeno il rosario funzionava. Non riuscivano ad avvicinarsi perciò Miroku tentò di attirarlo verso di loro utilizzando il suo vortice del vento così Kagome avrebbe tentato di placarlo ma anche questo piano fallì e Kagome fu scaraventata a diversi metri di distanza mentre Miroku era stato gravemente ferito ad un braccio, ma la voglia di aiutare il loro amico gli dava la forza di reagire e di continuare a cercare una soluzione.
Miroku e Kagome non riuscivano a spiegarsi come mai Inuyasha si fosse trasformato visto che dopo l’episodio dei briganti aveva imparato a controllare la trasformazione anche senza l’ausilio di Tessaiga.
-Maledizione cos’altro possiamo provare? Qualsiasi cosa tentiamo non funziona e non capisco perché nemmeno il rosario si attiva-
- Kagome ricordi cosa ci disse Sesshomaru l’ultima volta che Inuyasha si era trasformato?
- Sì, ci disse che ogni volta che Inuyasha si trasformava era destinato a perdere la conoscenza di sé e che solo Tessaiga era in grado di tenere a bada il suo sangue demoniaco. Un momento Inuyasha ha con sé Tessaiga, come mai si è trasformato ugualmente?
Domandò la ragazza più a se stessa che all’amico, poi pensandoci attentamente si ricordò cos’era avvenuto la notte precedente. Forse questa trasformazione così insolita poteva essere collegata a quello che era accaduto.
INIZIO FLASH BACK
Era notte di luna nuova e Inuyasha era senza poteri, sfortunatamente furono attaccati da Naraku in persona, il che era alquanto insolito visto che spesso mandava le sue emanazioni. Miroku e Kagome se la stavano cavando piuttosto bene e nel contempo riuscivano a tenere nascosto il loro amico che come sempre non voleva farsi proteggere e decise di intervenire anche a costo della propria vita. Inuyasha colpì violentemente Naraku e sebbene quel colpo non lo avrebbe steso, cadde a terra ma nell’impatto sprigionò un veleno diverso dal solito miasma, infatti Miroku e Kagome respiravano tranquillamente mentre Inuyasha svenne. Rinvenne solo all’alba quando i suoi poteri demoniaci fecero ritorno. Senz’ombra di dubbio il sangue demoniaco lo aveva aiutato a resistere al veleno. Nonostante all’apparenza sembrava fosse del tutto guarito continuava ad assumere un comportamento strano infatti era piuttosto silenzioso, nemmeno le provocazioni di Kagome sembravano farlo reagire. Non diedero molto peso perché pensavano che non si fosse del tutto ripreso visto che quella notte aveva avuto una febbre che avrebbe steso chiunque. Durante il tragitto continuava a lamentare di avere delle forti fitte alla testa ma nonostante i suoi amici continuavano a dire di fermarsi fin quando non si sarebbe ripreso, lui continuava ad insistere di continuare e che un semplice mal di testa non lo avrebbe di certo fermato perché lui non era un debole essere umano.
Il peggio arrivò quando furono attaccati da un demone scorpione che recava sul dorso il simbolo di Naraku. Il combattimento fu breve, Inuyasha lo sconfisse facilmente usando solo la cicatrice del vento ma poco prima di essere colpito, il demone riuscì a morderlo. Sul momento non successe niente ma durante il tragitto i ragazzi sentirono un ringhio provenire dal loro compagno e con esso videro apparire i primi tratti demoniaci e fu lì che iniziarono i guai.
FINE FLASH BACK
-Miroku il veleno di Naraku deve essersi attivato quando quel demone lo ha morso.
- Forse hai ragione, ma se così fosse siamo nei guai. Non sappiamo come neutralizzarlo.
Disse tenendosi forte il braccio ferito.
-Purtroppo è così, l’unico che potrebbe aiutarci è Yakurodokusen, l’eremita che riparò l’Hiraikotsu, ma non sappiamo come arrivarci perché Kirara è con Sango e Shippo è rimasto al villaggio.
- L’unico che potrebbe aiutarci è Sesshomaru, ma dubito che ci concederà il suo aiuto.
Disse sospirando e accosciandosi vicino ad un tronco.
-Dobbiamo tentare, Sesshomaru è l’unica speranza che abbiamo per aiutare Inuyasha.
Pregava che per questa volta Sesshomaru mettesse da parte l’orgoglio e accettasse di dare una mano per aiutare suo fratello ancora una volta e speravano anche che Yakurodokusen conoscesse un antidoto e soprattutto che decidesse di aiutarli visto che l’ultima volta che erano andati da lui aveva mostrato da subito una certa antipatia verso Inuyasha.
Inuyasha continuava a distruggere tutto ciò che era intorno a lui finchè davanti non gli si parò niente poco di meno che suo fratello.
-Tzè, dunque eri tu a fare tutto questo baccano.
Inuyasha lo guardò in cagnesco ringhiando e scagliandosi contro il fratello che con un colpo della sua frusta gli fece perdere l’equilibrio, ma questo non lo fermò anzi lo fece infuriare ancora di più. Inuyasha continuava ad attaccarlo ma Sesshomaru con movimenti delicati e veloci riusciva ad evitare ogni singolo colpo.
-Sei solo un misero mezzo demone ti basta un po’ di veleno per renderti il cagnolino personale di Naraku, ti sei fatto mordere da un demone scorpione hai ancora i segni del morso e hai anche permesso a Naraku di sigillare Tessaiga. Ho sempre detto che nostro padre  ha fatto un enorme sbaglio lasciandoti in eredità Tessaiga, adesso non ho più il benché minimo interesse a prendermela visto che grazie alla tua incapacità è soltanto una vecchia spada arrugginita.
Sesshomaru semplicemente annusandolo e guardandolo aveva capito l’intero andazzo della situazione dunque i ragazzi non erano andati tanto lontani con le loro ipotesi e ora avevano anche la risposta al quesito di Tessaiga. Inuyasha continuava a combattere nonostante fosse gravemente ferito ma il sangue di demone non gli consentiva di provare dolore e perciò non sapeva quando fermarsi, dopo un po’però  il suo corpo cadde a terra stremato. Ai ragazzi doleva il cuore vedere il loro amico ridotto così ma purtroppo non potevano farci niente ora non restava che pregare Sesshomaru.
Fu Kagome a parlare.
-Sesshomaru ti prego ci aiuteresti a riportare in sé tuo fratello?-
-Non osare dire che quel mezzo demone è mio fratello, tu stessa puoi vedere come sia stato facile per Naraku portarlo dalla sua parte. Non è degno del mio aiuto.
Disse guardandoli con aria di superiorità. I ragazzi sapevano che non sarebbe stata un’impresa da poco convincerlo ad aiutarli però improvvisamente a Miroku venne in mente un modo per convincerlo, sperava solo che funzionasse.
-Sesshomaru prima hai detto che ormai Tessaiga è solo una vecchia spada arrugginita.-
-Monaco dove vuoi arrivare.-
Disse assottigliando gli occhi.
-Il veleno di Naraku l’ha sigillata, giusto? Noi conosciamo un eremita esperto di veleni che potrebbe aiutarci sia a liberare Tessaiga e sia a salvare il nostro compagno.-
- Ti ho già detto che della sorte di quel miserabile non mi interessa.-
- Sì ma Tessaiga rientra ancora nei tuoi interessi perciò se deciderai di aiutarci avrai un tuo tornaconto, ovviamente Inuyasha non la cederà facilmente ma comunque ti darà sempre l’opportunità di impossessartene. Sesshomaru non ti chiediamo nulla che per te sia impossibile ti chiediamo solo di darci un passaggio fino al villaggio di quel demone perché se andassimo da soli impiegheremmo troppo tempo.-
Sesshomaru lo guardava con aria incerta, quello che diceva il monaco non era del tutto falso. Nel frattempo Kagome era vicino al corpo di Inuyasha e vedendolo in quello stato cominciò a piangere ma quando stava per sfiorarlo la voce imperativa di Sesshomaru la bloccò.
-Donna se non vuoi che lo elimini non toccarlo, se dovesse risvegliarsi comincerebbe ad attaccare di nuovo e per oggi gli ho dato fin troppo corda dunque se non volete che ci ripensi muovetevi.-
Dunque il piano di Miroku aveva funzionato e Sesshomaru aveva concesso il suo aiuto. Il monaco sapeva che Inuyasha lo avrebbe ucciso quando avrebbe saputo che era sceso a patti con suo fratello ma questo non era importante ora la priorità era quella di salvarlo prima che fosse troppo tardi. Sesshomaru chiamò Ah-Un e si diressero verso il villaggio di Yakurodokusen quando furono in prossimità del villaggio il cuore di Kagome cominciò a battere sempre più forte, indubbiamente aveva paura  sia che non conoscesse la soluzione al problema e sia che non li volesse aiutare ma questo non l’avrebbe fermata. Una volta arrivati cercarono la capanna del demone quando la trovarono bussarono ma dentro non vi era nessuno e questo fece piombare i ragazzi nello sconforto finchè non sentirono qualcuno alle loro spalle.
-Thò guarda chi si rivede. Cosa avete combinato stavolta?-
Yakurodokusen era apparso dietro di loro facendoli spaventare. Ora che lo avevano trovato arrivava la parte difficile.
-Ehm non sappiamo da dove iniziare.-
L’eremita continuava a guardarli finchè non fece la sua domanda.
-Sbaglio o qui manca qualcuno? Ah sì, manca quella graziosa fanciulla e quell’odioso cagnaccio.-
Ecco come non detto Yakurodokusen provava ancora antipatia verso il loro compagno.
-E’ proprio di Inuyasha che si tratta. Vedi durante un combattimento è stato avvelenato da Naraku con un potente veleno che ha raggiunto il massimo dell’efficienza con un morso di un demone scorpione.-
-E ora sta morendo?-
-No ma se non facciamo qualcosa presto lo sarà. Vedi questo veleno ha innescato la trasformazione ora è un demone completo e non riusciamo a riportarlo alla normalità in nessun modo. -
Sesshomaru,che fino a quel momento era rimasto in disparte, guardò i ragazzi in malo modo come per ricordargli il vero motivo per cui lui aveva accettato di aiutarli, Miroku se ne accorse e provvide immediatamente.
-Inoltre questo veleno è stato in grado di sigillare i poteri di Tessaiga, la spada demoniaca che Inuyasha porta con sé e che gli impedisce la trasformazione.-
-Mmmmm, la questione è piuttosto complessa e poi chi vi dice che sono disposto ad aiutare quel brutto cagnaccio?-
-Ti prego è questione di vita o di morte se continua così finirà col distruggersi. Ti supplico sono disposta a tutto pur di salvarlo.-
Disse Kagome in lacrime, l’eremita s’intenerì e accettò di aiutarli mentre Sesshomaru guardava sempre più stupito la ragazza. Non capiva perché si stesse dando tanto da fare per aiutare suo fratello in fondo litigavano sempre senza contare che lei non era nemmeno di quell’epoca inoltre aveva sentito che nell’epoca a cui la ragazza apparteneva non c’erano tutti i problemi che doveva affrontare stando con loro ma non sapeva perché lei si ostinasse a rimanere con suo fratello. Dopo un po’ si ridestò da questi pensieri e si apprestò ad ascoltare ciò che stava dicendo l’eremita.
-Va bene accetto ma solo perché vedo che vuoi davvero aiutare il tuo amico, anche se sono più che sicuro che lo fai perché nutri qualcosa di più che una semplice amicizia nei confronti del tuo amico però ti avviso che non sarà affatto facile e soprattutto non posso fare molto se non ho un campione del veleno.-
Kagome arrossì a quelle parole ma quando sentì la parte finale del discorso, insieme al suo amico s’incupì. Loro non avevano minimamente pensato che per creare l’antidoto ci volesse il veleno stesso però appena sentirono Sesshomaru si risollevarono.
-Sulla mia frusta velenosa potrebbe esserci del sangue.
-Potrebbe andare ma il procedimento sarà piuttosto lungo perché dovrò prima isolare il veleno della tua frusta.-
Kagome s’incupì nuovamente perché più tempo passava e più temeva per la vita del suo amico. Quando chinò il capo, vide che sui pantaloni di Sesshomaru vi era del sangue forse quello non aveva bisogno di alcun processo d’isolamento.
-Sesshomaru sui tuoi pantaloni ci sono delle macchie di sangue.-
Disse raggiante mentre Sesshomaru guardando costatò che realmente i pantaloni erano sporchi di sangue e questo gli fece assumere un’espressione disgustata ma nello stesso tempo fece un sorriso simile a una smorfia. Non lo avrebbe mai ammesso ma anche lui voleva aiutare suo fratello. Yakurodokusen fece accomodare il demone nel retro della sua capanna, dove vi era il suo laboratorio e gli fece togliere i pantaloni con la disapprovazione iniziale del demone che alla fine accettò. Yakurodokusen si mise subito all’opera e in meno di due ore aveva finito. Così raggiunse i ragazzi che attendevano con ansia il suo arrivo e porse loro due boccette.
-Ho finito questi sono gli antidoti-
Disse porgendoli a Kagome.
- Perché ce ne sono due?-
-Uno è per Inuyasha e uno è per te-
-Per me?-
Domandò stupita.
-Sì, cosa credevi che sarebbe stato sufficiente fargli bere la pozione? Mia cara ti avevo detto che la cosa era piuttosto complessa. Ho deciso di aiutarti solo perché avevo visto che volevi salvare il tuo amico ad ogni costo e Kagome il prezzo da pagare non è poco-.
-In che senso?-
Questa volta fu Miroku a parlare.
-Ricordi l’antidoto che ti ho dato per renderti immune al dolore causato dal veleno di Naraku?-
-Sì-
-Bhe se non fosse stato per Sango non lo avresti mai ottenuto. Lei pur di salvarti era disposta a sacrificare la sua arma e questo era un gesto dovuto all’amore che prova nei tuoi confronti. Come avrai capito per salvare ciò che si ama bisogna sacrificare qualcosa che abbia lo stesso valore, questo è lo scambio equivalente. Kagome l’antidoto non funzionerà se non sacrifichi qualcosa.-
-Cosa dovrei sacrificare? Sono disposta a tutto pur di salvarlo-
- Kagome dovrai sacrificare la tua vita.-
La ragazza lo guardò prima impaurita, ma poi si disse che era la cosa giusta da fare in fondo lui per lei la rischiava continuamente.
-Vecchio ma cosa vai blaterando. Sacrificare la propria vita per salvare quel misero mezzo demone.-
Questa volta, con la sorpresa di tutti, fu Sesshomaru ad intervenire.
-Zitto cagnaccio, vedi che ho capito che sei il fratello di Inuyasha se ti stai chiedendo come ho fatto a saperlo ti rispondo subito. Il sangue di Inuyasha che avevi sui pantaloni ha lo stesso odore del tuo e come fratello dovresti essere tu a sacrificare la vita per lui ma da quello che vedo il tuo più che amore fraterno è bene fraterno e questo non è sufficiente.-
- Io bene fraterno? Fammi il piacere io non lo considero nemmeno come fratello.-.
-Bugiardo comunque non farmi perdere tempo.-
Kagome bloccò i due demoni e prese parola.
-Basta non c’è tempo da perdere. Yakurodokusen ha deciso, se il prezzo da pagare per salvarlo è la mia vita così sia. Dimmi solo cosa devo fare-
-Kagome io non intendevo che devi morire, anche se non lo escludo, ma con sacrificare la tua vita intendevo che devi rinunciare a tutto quello che hai. So che vieni da un’altra epoca ma se decidi di aiutare il tuo amico dovrai rinunciarci inoltre dovrai rinunciare alla tua vita da umana perché per salvarlo, dovrai assorbire parte del potere demoniaco di Inuyasha diventando così un mezzo demone. So che non è poco quello che ti si chiede ma se vuoi aiutare la persona che ami questo è il prezzo perché più intensi sono i sentimenti più è il prezzo da pagare. Allora, il tempo stringe, cosa vuoi fare?-
Kagome cominciò a singhiozzare quello che gli si chiedeva non era poco, anzi il solo dover rinunciare alla sua famiglia era tantissimo, però voleva aiutare la persona che per tutto questo tempo l’aveva protetta rischiando continuamente la sua vita e lui non ci pensava di certo due volte a lanciarsi in pericolosi combattimenti pur di salvarla, ora era arrivato il momento di ricambiare non lo poteva abbandonare in quello stato di certo lo avrebbe avuto sulla coscienza sapendo di averlo abbandonato quando aveva un disperato bisogno di aiuto. Perciò dopo che Miroku era riuscita a calmarla proponendo anche di trovare un altro modo per salvarlo lei riferì la sua decisione.
-Yakurodokusen procediamo.-
Disse con determinazione.
-Ma Kagome deve esserci un altro modo.-
-No Miroku questo è quello che abbiamo trovato e mi accontento. Inuyasha per me c’è sempre stato ora è lui che ha bisogno di essere salvato e di certo non gli negherò il mio aiuto.-
-Bene. Kagome devi essere fermamente convinta di ciò che fai perché non potrai più tornare indietro.-
-Sbrigati-
-Kagome come ti dicevo una boccetta è per te mentre l’altra è per Inuyasha. La tua parte la berrai appena partirete, perché desumo che vi dirigerete direttamente da lui, se il tuo spirito sarà abbastanza forte sopravvivrai in caso contrario soccomberai ma è un’opzione che escludo a priori. Poi procederai a far bere la sua parte al tuo amico che farà effetto solo se dato in un determinato modo anche perché nello stesso tempo dovrai assorbire il potere demoniaco in eccesso .-
-Ho capito. Ho una scadenza per farlo?-
-Sì, tre giorni. Come ti dicevo non basta fargli bere l’antidoto, una volta che l’ha bevuto, dovrai cercare di mischiare il tuo sangue al suo anche con una piccola ferita, con questo si spezzerà il sigillo che tiene imprigionata Tessaiga e con esso il veleno del demone scorpione mentre per eliminare quello di Naraku, la cosa è un po’ complicata. Sesshomaru se non vuoi ascoltare puoi anche andare da un’altra parte.-
-Perché dovrei?-
-Perché parlerò del marchio che usate voi demoni cani. E sai cosa significa-
-Tzè non mi scandalizzerò per così poco-
-Demone cane avvisato. Comunque Kagome per eliminare il veleno di Naraku dovrai ricevere il marchio-.
-Sarebbe?-
-Con il marchio i demoni cani indicano che quella persona è di loro proprietà. Si può dire che è una specie di matrimonio però a differenza del semplice matrimonio quello contratto con il marchio è indissolubile cioè è per sempre soprattutto in questo caso. Inuyasha tramite il marchio ti trasmetterà parte del veleno che grazie all’antidoto che ti ho dato il tuo corpo lo trasformerà in energia demoniaca trasformandoti così in un mezzo demone, solo così potrai salvarlo. Spero solo che ricambi i tuoi sentimenti perché se non fosse così sarebbe tutto inutile, tu avresti sacrificato la tua esistenza per niente mentre Inuyasha resterà per sempre il demone sanguinario che è adesso ecco perché ti ho detto che soprattutto in questo caso non dovrai scindere il marchio perché una volta separati l’antidoto non avrà più alcun effetto anzi, rischi anche tu di perdere il controllo della tua forza demoniaca. Allora ne sei ancora convinta?-
- Certo tenterò il tutto per tutto. Hai detto che ho tre giorni, giusto?-
-Sì a partire da quando berrai l’antidoto.-
-Bene saranno più che sufficienti. Grazie Yakurodokusen appena questa storia sarà finita vedrò come posso sdebitarmi.-
-Non ci pensare minimamente. Devi solo dire a quel cagnaccio che è fortunato ad avere una come te al suo fianco perché non tutti avrebbero fatto quello che tu stai facendo per lui. Ti auguro buona fortuna e aspetto tue notizie.-
Il gruppo salutò il demone e durante il tragitto Kagome bevve il suo antidoto. La pozione le procurò delle forti fitte alla testa e al cuore così forti da non riuscire a reggersi in groppa ad Ah-Un così Sesshomaru la portò in braccio finchè non arrivarono alla radura dove avevano lasciato Inuyasha, ormai provava una profonda ammirazione nei confronti di quella ragazza che stava sacrificando tutto quello che aveva solo per amore mentre pensava a ciò gli venne in mente la frase che gli disse suo padre la notte in cui morì ossia gli aveva chiesto se lui avesse qualcosa da proteggere all’epoca l’aveva ritenuta una cosa stupida ma ora vedendo quello che quella ragazza stava facendo per suo fratello e pensando a ciò che lui aveva fatto per lei riusciva a capire quel concetto in minima parte cioè che per proteggere qualcuno devi sacrificare qualcosa. La ragazza stava dicendo addio alla sua vita spensierata da umana mentre suo fratello stava rinunciando a diventare un demone completo. In cuor suo sperava che questa storia avesse un lieto fine.
Una volta arrivati nel punto dove avevano lasciato il loro amico, videro che non era più lì e questo era un problema soprattutto perché sia Kagome che Miroku erano sicuri che Sesshomaru con il suo fiuto non gli avrebbe aiutati e invece cosa strana lo disse lui stesso.
-Forza cerchiamolo e finiamo questa storia così potrò prendermi Tessaiga.-
I ragazzi avevano capito che era una scusa ma non dissero nulla in fondo a loro quella situazione faceva comodo. Dopo aver ispezionato quasi l’intera radura, lo trovarono riverso al suolo ricoperto di sangue e ciò spaventò a morte i suoi amici. Kagome senza alcuna esitazione si avvicinò al compagno e gli accarezzò la folta chioma svegliando così il mezzo demone che istintivamente ferì la compagna credendola pericolosa. Da quella distanza Kagome costatò che tutto quel sangue non apparteneva al compagno, infatti lui aveva solo un piccolo taglio sulla mano. Inuyasha non si mosse da quella posizione, era come se fosse paralizzato, e Kagome decise che quello era il momento giusto per mettere in atto la prima parte del piano così prese la boccetta dell’antidoto e lo fece bere al compagno inoltre quella parte prevedeva che il loro sangue dovesse mescolarsi, così Kagome si portò la mano ferita del compagno sul viso dove poco prima lui l’aveva colpita. Fatto ciò dalla spada si sprigionò un’intensa luce questo significava che, forse, il sigillo si era spezzato e con esso anche il veleno del demone scorpione era stato neutralizzato. Improvvisamente Kagome si sentì mancare le forze e ciò era dovuto al fatto che il veleno da Inuyasha era passato a lei però l’antidoto che aveva bevuto stava già provvedendo a neutralizzarlo. Inuyasha si spaventò per quello che stava succedendo e questo lo fece fuggire.
Il gruppo si mise alla sua ricerca ma con scarsi risultati, sembrava come se si fosse volatilizzato. L’ultima traccia che  Sesshomaru aveva fiutato, era nei pressi del pozzo mangia ossa. Kagome pensò immediatamente che Inuyasha fosse andato nella sua epoca ma Sesshomaru smentì questa ipotesi perché nel pozzo non sentiva l’odore di suo fratello. Le ricerche erano durate un’intera giornata ed era calato il buio perciò Sesshomaru, notando la stanchezza degli umani, decise che si sarebbero fermati in una grotta che si trovava in prossimità del pozzo.
A notte inoltrata Kagome si alzò e si diresse verso il pozzo, se tutto fosse andato per il verso giusto lei non avrebbe mai più rivisto la sua famiglia perciò decise che avrebbe attraversato il pozzo un’ultima volta.
La ragazza non si accorse di essere stata seguita e mentre si accingeva ad attraversare il pozzo una presa ferrea le strinse il braccio.
-Sesshomaru che ci fai qui?-
Domandò stupendosi della presenza del demone.
-Umana sbaglio o stai fuggendo? Cos’è hai perso tutta la spavalderia? Tze dicevi sempre a mio fratello che doveva accettare la sua natura di mezzo demone, e ora che lo stai per diventare hai paura e scappi via come una vigliacca. Sappi che non te lo permetterò, sono convinto che si sia ridotto in quello stato per salvare degli stupidi umani che ora che è lui ad aver bisogno di aiuto, fuggono.-
Quelle parole erano cariche di odio verso la ragazza perché, anche se non lo avrebbe mai ammesso, lui voleva davvero aiutare suo fratello ma se Kagome se ne fosse andata, con lei sarebbe svanita anche l’ultima speranza di salvarlo e per questo non poteva permetterle di fuggire, ma non sapeva che si stava sbagliando di grosso. Kagome singhiozzava, quelle parole l’avevano davvero ferita, come poteva pensare che lei avrebbe abbandonato la persona più importante della sua vita.
-Sesshomaru ti prego lasciami, non preoccuparti non fuggirò.-
-E allora perché stavi per attraversare il pozzo?-
- Volevo lasciare questa dall’altra parte del pozzo.-
Detto ciò gli mostrò quello che avrebbe lasciato alla sua famiglia, era una semplice lettera di addio dove spiegava quello che era successo d'altronde non poteva abbandonare la sua famiglia senza spiegarne il motivo.
-Ti prego lasciami sarò di ritorno entro pochi minuti.-
Sesshomaru la lasciò perché aveva capito che nelle parole della ragazza non c’era alcuna traccia di falsità. Kagome si gettò nel pozzo e quando arrivò dall’altra parte depositò la lettera vicino al Goshinboku dove sicuramente la mattina suo nonno l’avrebbe vista, diede un’ultima occhiata a quel luogo che per sedici anni era stata la sua dimora e dopo aver  pianto ritornò nell’epoca sengoku dicendo addio per sempre alla sua vita da ragazza del ventunesimo secolo.
Sesshomaru era rimasto vicino al pozzo proprio come faceva Inuyasha quando aspettava che lei ritornasse ma d’ora in poi non ci sarebbe stato più alcun motivo di attenderla lì perché lei sarebbe rimasta lì per sempre, in cuor suo sperava almeno di salvare il suo amico per lo meno il sacrificio non sarebbe stato vano. Stava pensando alla seconda parte del piano che consisteva nell’assorbire parte  del potere demoniaco tramite il marchio però gli venne in mente che lei non sapeva minimamente in cosa consisteva questo marchio, Yakurodokusen non glielo aveva spiegato gli aveva solo detto che con il marchio i demoni cani instauravano un rapporto pari al matrimonio anzi ben più solido. L’unico a cui poteva chiedere era Sesshomaru ma temeva la risposta in quanto poteva essere di qualsiasi genere, però se voleva che il piano funzionasse doveva assolutamente sapere come si riceveva questo marchio.
-Sesshomaru posso farti una domanda?-
-Parla ma sii breve.-
-Sesshomaru, Yakurodokusen ha parlato del marchio ma non mi ha detto come si ottiene.-
-Dunque vorresti sapere come farti marchiare? Noi demoni cani marchiamo le nostre donne con un morso ma non è un semplice morso perché altrimenti marchieremo demoni di ogni genere, il morso deve essere dato con la chiara intenzione di marchiare la propria donna. Con esso noi rilasciamo un odore particolare che mischiandosi a quello della donna, crea una fragranza particolare che allontana i demoni che vorrebbero impossessarsene.
- Sarà piuttosto difficile. Inuyasha per me non prova niente quindi dubito di riuscire a salvarlo.-
- Se conosco quell’idiota, non è come pensi.-
Sesshomaru si era allontanato lasciando la ragazza alquanto stupita. Davvero lui pensava che Inuyasha provasse qualcosa per lei? Ne dubitava visto che ogni volta che ne aveva la possibilità correva da Kykio, ma  ormai il gioco era iniziato e bisognava portarlo a termine.
All’alba si rimisero in cammino continuando la ricerca, ma niente da fare. Chiesero anche in giro se qualcuno lo avesse visto ma nessuno diede una risposta affermativa, anzi vedendo Sesshomaru la maggior parte delle persone incontrate, fuggiva. Sicuramente ciò era dovuto alla sua fama sanguinaria, intanto un altro giorno di infruttuose ricerche era passato. Restava meno di un giorno e poi non ci sarebbe stato più nulla da fare e lei sarebbe morta.
Nemmeno quella notte Kagome riuscì a chiudere occhio perciò decise di farsi un giro, mentre camminava sentì uno strano rumore provenire dagli alberi.
-Sesshomaru non c’è bisogno che continui a seguirmi, tanto non fuggirò.-
Kagome pensava che Sesshomaru la stesse seguendo ma quando pronunciò il nome del demone dal punto in cui aveva udito il rumore si sentì un ringhio. Lo avrebbe riconosciuto tra mille, quel ringhio apparteneva ad Inuyasha. Poco dopo la figura del mezzo demone si stagliò dinanzi a lei.
-Inuyasha sei tu? Ma dov’eri finito, ti abbiamo cercato ovunque? Nemmeno Sesshomaru è riuscito a trovarti.-
Kagome era estremamente felice, finalmente aveva ritrovato il suo amico ma c’era ancora qualcosa che non andava. Inuyasha rimaneva immobile senza nemmeno aprire bocca, però quando Kagome si avvicinò sembrò come se si fosse ridestato infatti con molta fatica riuscì a parlare.
-Kagome ascolta non mi rimane molto tempo, potrei ritornare una bestia senza controllo da un momento all’altro, riesco a riacquistare la mia identità per poco grazie al potere di Tessaiga. Ti ringrazio per que….-
-No, Inuyasha non dire così, ho la soluzione.-
-Mi dispiace ma con quell’antidoto è stato neutralizzato solo il sigillo e il veleno del demone scorpione mentre quello di Naraku resta. Kagome mi dispiace avrei voluto avere più tempo per restare con te.-
-Inuyasha l’antidoto non ha raggiunto ancora il massimo dell’efficienza, per eliminare il veleno di Naraku manca ancora una parte-
Inuyasha guardava sorpreso la ragazza, non capiva nulla di quello che stava dicendo era intento ad osservarla e notò che il colore della sua pelle era insolitamente pallido, anche il suo odore era diverso, sentiva chiaramente l’odore del suo sangue mischiato a quello della ragazza e insieme ad esso sentiva l’odore del veleno del demone scorpione. Kagome continuava a parlare ma lui non la stava ascoltando, era immerso nei suoi pensieri cercando il collegamento che vi poteva essere tra tutti questi fattori. Quando capì di cosa si trattava per lui fu come una pugnalata.
-KAGOME, COS’HAI FATTO?-
Inuyasha urlò così forte che gli uccelli che si trovavano sugli alberi volarono via spaventati.
-Inuyasha stai  calmo non ho fatto niente.-
-Ah sì? Intossicarsi con il veleno che avevo in corpo non è niente? Stupida cosa ti è saltato in mente, il tuo sangue ha cambiato completamente odore, ora odora come il sangue di un demone.-
-Inuyasha non avevo scelta, questo è l’unico modo che Yakurodokusen ha trovato.-
-Quel maledetto la pagherà. Kagome avrei preferito morire piuttosto che condannare la persona che …amo.-
L’ultima parola fu detta in un sussurro, Kagome lo guardò stupita non se la sarebbe mai aspettata una cosa del genere, in un’altra situazione sarebbe stata al settimo cielo perché ciò significava che lui ricambiava i suoi  sentimenti, ma in questo contesto era felice perché questo significava che aveva ancora una speranza per salvarlo. Kagome corse ad abbracciarlo e quando ci riuscì sussurrò qualcosa che fece arrossire il mezzo demone.
-Se mi ami allora rendimi tua per sempre. Inuyasha concedimi il tuo marchio.-
-Il marchio? Kagome ma cosa stai dicendo, chi te ne ha parlato? E perché sento che dietro a questa tua richiesta si nasconda qualcosa?-
-Inuyasha non c’è più tempo.-
Kagome riassunse brevemente quello che era successo, evitando di dirgli che anche la sua vita dipendeva dalla sua salvezza. La consapevolezza di quello che aveva fatto lo fece infuriare.
-Cos’hai fatto? Sai cosa significa? Kagome non credo di riuscirci non ti posso condannare alla  mia stessa vita. Hai visto tu stessa come viene trattato un mezzo demone in quest’epoca. Mi dispiace ma non posso.-
-Inuyasha ti prego non rend…-
Kagome non riuscì a terminare la frase perché Inuyasha baciandola glielo aveva impedito. Quel bacio era pieno di amore ma purtroppo anche di dolore perché entrambi sapevano che se non avessero trovato un’altra soluzione, la loro storia non sarebbe andata avanti. Improvvisamente il braccio di Kagome fu stretto da una morsa ferrea, quando sollevò il viso per guardarlo vide che gli occhi del suo amato erano diventati dello stesso colore del sangue ciò significava che il sangue demoniaco aveva preso di nuovo il sopravvento ma prima che la trasformazione si completasse si allontanò rapidamente dalla ragazza.
Kagome era disperata non c’era più tempo, tra poco la trasformazione sarebbe diventata permanente. Mentre stava fuggendo, Inuyasha fu prima colpito e poi bloccato dalla frusta velenosa di suo fratello.
-Maledetto cosa vuoi? Se sei venuto per Tessaiga non preoccuparti tra qualche ora potrai averla.-
-Stupido mezzo demone come sempre ti fermi all’apparenza.-
-Cosa vuoi dire?-
-Per quanto non siano affari miei, sappi che con te anche la tua ragazza morirà. Suppongo tu abbia sentito che ormai il suo sangue ha lo stesso odore del tuo.-
-Sì, ma non capisco cosa intendi con lei morirà?-
-Tu non riesci a sopportare il sangue di demone senza l’ausilio di Tessaiga, come pensi che un’umana possa sopportare il sangue di un mezzo demone per giunta avvelenato.-
Detto ciò Sesshomaru lo liberò dalla morsa della sua frusta e sparì nelle tenebre. Inuyasha era sempre più confuso ma appena cercava di riflettere sulla situazione la sua forza demoniaca prendeva il sopravvento facendoli perdere tutte le facoltà mentali. Intanto nel bosco Kagome si accasciò vicino al tronco di un albero piangendo violentemente.
-Perché Inuyasha hai reso le cose così difficili? Perché il fato ci è avverso proprio ora che avevamo messo a nudo i nostri sentimenti? Non è giusto.-
Era talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse di una presenza alle sue spalle e quando questa la chiamò, sobbalzò.
-Yakurodokusen cosa ci fai qui?-
-Da quello che vedo non sei ancora riuscita a salvarlo, dico bene?-
-Sì, non so più cosa fare è fuggito non credo di riuscirlo a trovare, non mi interessa della mia sorte ma voglio che lui continui a vivere. Ora ha degli amici e per quanto non lo voglia ammettere, adesso è felice perché sta avendo la vita che gli è sempre stata negata è per questo che non voglio che muoia.-
-Un’altra soluzione ci sarebbe.-
Kagome al suono di quella frase smise di piangere perché finalmente si era accesa una nuova speranza.
-Però sappi che non potrete mai vivere insieme.-
Kagome si incupì nuovamente era inutile la sorte continuava ad essergli avversa.
-Avanti parla sono disposta a tutto.-
-Kagome ho notato che hai un’energia spirituale molto potente, dovrai tentare  di purificarlo con la tua energia ma sappi che ti costerà la vita perché il veleno di Naraku è forte e per neutralizzarlo dovrai usarla tutta. Kagome se non riuscirai ad ottenere il marchio questa è l’unica soluzione altrimenti tu morirai e lui resterà per sempre un demone sanguinario.-
-Ho capito.-
Detto ciò Yakurodokusen se ne andò. Kagome aveva lo sguardo perso nel vuoto e continuava a pensare alle parole dell’eremita e decise che se la prima soluzione non fosse andata a buon fine, senza esitazione avrebbe applicato la seconda. Kagome continuava a cercarlo ma senza risultati, poi una domanda gli balenò nella testa.
-Ora che ho il sangue di un mezzo demone nel mio corpo chissà se ho acquisito anche i suoi poteri.-
Così provò ad utilizzare l’olfatto e come aveva previsto funzionò, ora aveva una speranza di riuscirlo a trovare. Dopo qualche ora di ricerca riuscì a trovarlo.
-Inuyasha finalmente ti ho trovato. Ascolta se non mi vuoi concedere il tuo marchio ho un’altra soluzione.-
Disse facendo un sorriso falso, Inuyasha ne fu contento così almeno non avrebbe dovuto condannare la ragazza ad una vita fatta di insulti ed emarginazioni e soprattutto non sarebbe morta. Quel sorriso per lui significava salvezza mentre per lei era la morte.
-Kagome in cosa consiste?-
-Inuyasha, Yakurodokusen ha detto che la mia energia spirituale è sufficiente per neutralizzare il veleno di Naraku.-
Anche stavolta Kagome aveva evitato di dirgli la parte drammatica del piano perché sapeva che lui non avrebbe mai accettato una cosa simile.
-Davvero? Dunque anche il tuo sangue verrà purificato dal veleno? Che sollievo per lo meno non sarai costretta a trasformarti in un mezzo demone.-
Kagome sorrise, non voleva rovinare la felicità che lui stava provando.
-Sì, dunque procediamo.-
Inuyasha annuì e si avvicinò alla ragazza ma improvvisamente una voce gli bloccò.
-Aspettate, Kagome non farlo. Inuyasha noni puoi chiedergli di compiere questo sacrificio.-
-Miroku stai zitto non azzardarti a dire un’altra parola.-
Il tono della ragazza era stato piuttosto autoritario, Inuyasha dopo un attimo di smarrimento si allontanò. Cosa voleva dire compiere questo sacrificio.
-Kagome che significa.-
-Niente che ti riguardi, ora forza procediamo non abbiamo molto tempo.-
-No,spiegami cosa voleva dire Miroku.-
Inuyasha vide che la ragazza si ostinava a non rispondere e decise di rifugiarsi sugli alberi, ma mentre stava saltando fu inchiodato all’albero dalle frecce di Kagome. Quando alzò lo sguardo Inuyasha vide che aveva ancora l’arco teso e questa scena gli ricordò terribilmente il momento in cui Kykio lo stava sigillando. Cercò di liberarsi ma niente da fare non ci riusciva perché quelle frecce erano cariche del potere spirituale della ragazza.
-Maledizione Kagome mi hai ingannato, non è vero che volevi salvarmi tu vuoi solo sigillarmi proprio come fece Kykio cinquant’anni fa.-
Quelle parole ferirono terribilmente la ragazza ma decise che era meglio così, almeno lui l’avrebbe odiata pensando a ciò e quindi non avrebbe sofferto molto per la sua perdita. Miroku continuava a urlare di non farlo ma ormai lei non lo ascoltava più mentre Inuyasha si era trasformato nuovamente in un demone completo e aveva perso la lucidità. Dunque le parole del monaco era dette al vento.
Kagome si avvicinò all’albero dov’era bloccato Inuyasha e prima di procedere alla purificazione gli rivolse le ultime parole.
-Inuyasha mi dispiace avrei voluto che finisse in un altro modo ma purtroppo non ho scelta, questa è l’unica maniera per darti la vita che meriti di avere, ora basta hai sofferto abbastanza.-
Kagome mise la mano sul cuore del mezzo demone e cominciò il suo rito di purificazione. Inuyasha cominciava a riacquistare la sua lucidità e con essa anche la consapevolezza di quello che stava accadendo infatti cercò in ogni modo di fermare la ragazza ma non ci riuscì e più lei continuava più il suo cuore batteva lentamente ciò significava solo che si stava spegnendo. Quando tutto finì anche le frecce avevano perso il loro potere e così Inuyasha fu libero di muoversi, così scese velocemente dall’albero e strinse a sè la ragazza.
-Kagome cos’hai fatto? Non doveva finire così.-
-Lo so ma era l’unico modo per restituirti la vita che meriti. Inuyasha dimmi una cosa.-
Inuyasha annuì e cominciò a piangere pensando a quanto era stato stupido, ora capiva cosa volevano dire suo fratello e Miroku. E tutto per non aver concesso uno stupido marchio.
-Prima quando ti ho inchiodato all’albero credevi davvero che avrei provato ad ucciderti?-
-Sì e mi chiedevo perché da un momento all’altro ti stessi per trasformare nel mio peggior nemico. Credevo che il non averti concesso il marchio ti avesse fatta infuriare-
-No con il marchio avrei assorbito il potere demoniaco che ti impediva di essere te stesso e io sarei diventata una mezzo demone. Se non fosse stato per il tuo bene non ti avrei mai costretto a fare una cosa che non volevi.-
-Kagome più di ogni altra cosa al mondo avrei voluto che tu fossi la mia donna, ma non volevo che avvenisse così e soprattutto non volevo che tu dovessi sacrificare la tua vita per me però vedendo come è finita avrei preferito mille volte che fossi diventata un mezzo demone. Kagome perdonami.-
-Non hai niente di cui farti perdonare, io l’ho fatto per ricambiare per tutte le volte che hai rischiato la tua vita per me  ma non solo, io l’ho fatto soprattutto perché ti amo e non dimenticarlo mai.-
Kagome man mano che parlava diventava sempre più debole e le forze le venivano sempre meno.
-Kagome  ho atteso secoli per avere una come te e ora non puoi abbandonarmi, ti prego non ha senso vivere così senza di te. Non è giusto perché il fato ce l’ha con noi perché ci fa soffrire sembra che tra di noi ci sia una maledizione, perché non possiamo vivere felici.-
-Inuyasha per quel po’ che abbiamo vissuto insieme sono sempre stata felice mi dispiace solo che sia finita così ma l’aver saputo che mi ami mi ha reso la persona più felice al mondo. Inuyasha promettimi solo una cosa.-
-Dimmi-
-Promettimi che ti rifarai una vita vivi felice e spensierato insieme agli altri.-
Quando Kagome finì di parlare i due si legarono nel loro ultimo bacio, il bacio dell’addio perché subito dopo la ragazza morì. Inuyasha decise di seppellirla vicino alla tomba dell’unica donna che abbia mai amato in vita sua, cioè sua madre.
Inuyasha si era trasformato nella sua forma umana ma non capiva il perché visto che erano in pieno giorno e non era prevista nessuna notte di luna nuova però a dargli una spiegazione ci pensò Miroku.
-Inuyasha ti stai chiedendo perché ti trovi in questa forma?-
-Non lo so non capisco.-
-Il tuo sangue era infettato a tal punto da dover essere eliminato durante la purificazione ecco perché sei in questa forma, Inuyasha mi dispiace ma non riavrai più i tuoi poteri demoniaci.-
-Sapessi quanto me ne importa non hanno fatto altro che portarmi guai.-
Miroku pensava si riferisse alle umiliazioni che aveva subito ma invece non era così, Inuyasha si riferiva al fatto che gli avevano fatto perdere le persone che amava più della sua stessa vita. Il sangue demoniaco gli rendeva la vita più longeva di quella degli umani e per questo aveva perso sua madre quando era ancora piccolo invece se fosse stato un semplice umano lui sarebbe stato già grande quando sua madre morì mentre per quanto riguardava Kagome, il fatto di aver perso il controllo l’aveva costretta a ricorrere alla purificazione che gli aveva prosciugato tutti i poteri spirituali facendola morire. Ora che era un semplice umano la sua vita avrebbe avuto una durata molto più breve di quella che avrebbe avuto se fosse rimasto come prima. Sperava che terminasse il più presto possibile così da poter raggiungere la sua amata.
Dopo qualche giorno ritornò anche Sango che, appresa la situazione, andò su tutte le furie poi ripresero la ricerca di Naraku.
Quando lo trovarono Inuyasha, anche se era privo dei suoi poteri demoniaci,lo attaccò iniziando così una feroce battaglia. Nonostante fosse solo un umano mise in serie difficoltà il suo nemico, mentre si apprestava a dargli il colpo di grazia Naraku lo ferì a morte ma ciò non gli impedì di ucciderlo. Con la morte di Naraku aveva vendicato la sua ragazza e aveva liberato il suo amico dalla maledizione del vortice della mano destra poteva dire di essere soddisfatto del risultato purtroppo, non potendo contare più sui poteri di guarigione di mezzo demone, le  ferite riportate in battaglia gli furono fatali ma grazie ad una pozione che Yakurodokusen aveva dato a Miroku, gli fu possibile sopravvivere anche se avrebbe preferito mille volte morire, però si ricordò della promessa che aveva fatto a Kagome cioè quella di continuare a vivere e ora che erano liberi dalla minaccia di Naraku potè adempiere alla sua promessa, non avrebbe sprecato la possibilità che gli aveva dato per lei, lui avrebbe continuato a vivere.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene non uccidetemi per la drammaticità della storia, il finale non era questo ma alla fine mi sono detta che nella vita non c'è sempre il lieto fine. Diciamo che qui ho voluto mettere in chiaro il concetto che per amore si è disposto a tutto. Spero almeno di averlo reso bene.
baci Inu_ka
  
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