Kasamatsu sa che non deve farsi abbindolare dagli occhi di Kise. Lo sa benissimo. E nonostante tutto, non ce la fa. Non ce la fa proprio, perché anche se ha quasi la certezza che Ryouta abbia la capacità di piangere a comando, lui non riesce a resistere a quegli occhi supplichevoli quando li vede riempirsi di lacrime.
E se fino a qualche attimo prima aveva le braccia incrociate al petto, i pugni che prudevano dalla voglia di riempirlo di botte ed un: « No, scordatelo, idiota!» sulla punta della lingua, in quel preciso istante quasi si stupisce nel ritrovarsi con le mani strette sulla maglia del suo compagno di squadra, per costringerlo ad abbassarsi alla sua stessa altezza, e la lingua dentro quella maledetta bocca.