Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: davidferran    14/01/2015    0 recensioni
Ormai è qualche anno che il liceo si è concluso, quindi ritrovare un vecchio quaderno, ritenuto perso, può risvegliare tante emozioni che forse non si sono mai davvero spente.
Specialmente se il quaderno in questione ti ricorda qualcuno che è, a differenza dell'oggetto, hai davvero perso.
Per sempre.
Genderswap!Brittany&Santana
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~"Save Your Heart For Someone Who Cares"~
 

Non mi capita spesso di mettere in ordine la mia camera, anche perché abbiamo una domestica che generalmente se ne occupa -anche se le dico quasi sempre di lasciar perdere, visto che odio chi mette le mani tra le mie cose-, ma quando lo faccio c'è sempre qualcosa da scoprire.
In primis, scopro di avere un pavimento sotto la montagna di vestiti che si accumula giorno dopo giorno quando, spogliandoli, li butto sempre per aria lasciando che si depositino un po' ovunque.
In secondo luogo, spesso mi capita di ritrovare qualcosa che credevo di aver perso, o qualcosa di cui mi ero totalmente dimenticato: un vecchio peluche di quando ero bambino, un videogioco, un libro di cui ho letto solo poche pagine prima di perderne le tracce...
Insomma, pulire per me significa ritrovare qualcosa.
Ed è proprio cosa mi è successo ora: pulendo ho ritrovato un oggetto che credevo perso per sempre.
Un quaderno.
Ma non un quaderno qualsiasi, bensì il quaderno delle superiori che, cominciato come quaderno di matematica, era finito per diventare dopo due facciate di numeri scritti senza una logica precisa il quaderno su cui annotavo frasi e pensieri relativi alla mia cotta dell'epoca, destinata a diventare il mio grande amore, e destinata a finire...tragicamente.

Non appena ho notato il quaderno, che avrei riconosciuto tra mille, ho sentito un tuffo al cuore.
Mi sono seduto sul letto, noncurante del fatto che per una volta era appena stato sistemato -a prova del fatto che sistemarlo la mattina non serve a nulla- e ho cominciato a sfogliarlo, facendo un viaggio nel viale dei ricordi.

Santiago, Santiago, Santiago.
Ogni pagina, ogni riga, ogni parola faceva rimbombare nella mia testa quel nome, il nome della persona che mi mancava di più, il nome del ragazzo che mi aveva cambiato la vita, che aveva preso i pezzi di un Brett frantumato e lo aveva piano piano ricostruito.

Santiago, voglio rivolgermi direttamente a te, adesso.
Non passa giorno in cui non pensi a te, nonostante faccia finta che io abbia superato la tua scomparsa, che sia riuscito ad andare avanti: ma come posso andare avanti dopo la perdita di una persona così importante? 
Ricordo benissimo quando ci siamo conosciuti: era una giornata d'autunno, il sole splendeva alto nel cielo, l'aria era tiepida e sarebbe potuto sembrare un giorno primaverile, se non fosse stato per le foglie multicolore che cadevano dagli alberi e si poggiavano sul suolo. 
Ero molto ansioso quel giorno, perché dovevo fare le selezioni per la squadra di football, esattamente come te.
Ci siamo conosciuti proprio lì, alle selezioni.
Tu eri quello che doveva fare la selezione prima di me, e davanti a noi c'erano almeno altri dieci ragazzi.
Non avevo notato subito quanto fossi carino, ero troppo preso dal nervoso per potermene accorgere, ma avevo bisogno di parlare con qualcuno, di distrarmi, così cominciai con uno dei miei soliti discorsi che per tutti sono senza senso, uno di quei discorsi che mi classific(va)ano come "stupido".
Avevo visto un ragazzo leggere Harry Potter prima di arrivare sul campo, così comincia dicendoti "Secondo me la Rowling è stata incaricata dal Ministero Della Magia di diffondere la storia di Harry Potter, non può essere tutta fantasia quel libro, è fatto troppo bene, non trovi?"
Ricevetti una tua occhiataccia, chissà cosa pensavi di me.
Eppure non mi mandasti al diavolo come avresti fatto con chiunque altro, visto il tuo odio verso il mondo che ti portava sempre ad essere scontroso, ma mi dicesti tranquillamente che forse non era il momento di pensare ad una cosa simile.
Io feci spallucce, e mi presentai.
Brett, Brett Pierce, quel ragazzo un po' tonto, con la testa fra le nuvole, con una strana ossessione verso gli unicorni, entrò così a far parte della tua vita.
E Santiago, Santiago Lopez, quel ragazzo all'apparenza scontroso, ma che mi aveva mostrato di avere una dolcezza infinita, quel ragazzo determinato a raggiungere i suoi scopi, entrò a far parte della mia.

Passammo le selezioni, ti feci i complimenti, e decidemmo di andare a festeggiare insieme. Eravamo euforici, entrambi tenevamo a quel posto in squadra..e così nacque la nostra amicizia.
Eravamo amici, confidenti. E quando ci capitava, anche amanti, visto che eravamo talmente intimi da aver iniziato a sperimentare diverse cose.
Ma ogni volta concludevi dicendo che nessuno doveva sapere di quello che facevamo, ed io, pur non capendo il motivo, acconsentivo a quello.
Per me non era un problema essere "bicurioso", come mi definivo all'epoca, ma evidentemente per te sì. 
Ma non lo avevo capito.

Tu mi piacevi ogni giorno di più, al punto da cominciare a riempire in segreto un quaderno, questo quaderno, con frasi più o meno sdolcinate per te, con disegnini e quant'altro..
Non so quando tu ti sia innamorato di me, ma sono sicuro del fatto che mi hai sempre voluto bene.
Mi proteggevi da quelli che mi prendevano in giro, da quelli che mi davano dello stupido, mi incoraggiavi, eri l'unico che ascoltava i miei sproloqui su cose che sicuramente nemmeno tu capivi, ma ti fingevi sempre interessato e io non riuscivo a non innamorarmi di te, per quanto provassi ad evitare di cadere in quella trappola.

Fosti tu a far evolvere il nostro rapporto, portandomi con una scusa nell'aula canto e dedicandomi lì una canzone, "Songbird", e facendomi capire che anche tu ti eri innamorato di me.

Quando ti sei innamorato di me, Santiago? 
Vorrei tanto saperlo, vorrei capire l'esatto momento in cui hai detto a te stesso che quello che sentivi verso di me non era qualcosa da poco, era vero amore. 
Proprio quello che provavo io per te.

Da lì, il nostro rapporto è stato in continuo miglioramento: ho passato il periodo della mia vita. 
Hai trovato questo quaderno e l'hai letto nonostante io abbia tentato in tutti i modi di riprenderlo.
Mi hai sorriso teneramente. Io avevo il viso in fiamme.
Hai cominciato a dire che ero bravo a scrivere, non solo quello per la bella calligrafia, ma proprio a livello di contenuto.
Ora come ora mi chiedo sulla base di cosa giudicavi, visto che odiavi leggere, eppure è grazie a te che oggi mi trovo a studiare lettere.

Dopo questo periodo felice, tutto si fa più confuso nella mia mente. 
Ricordo solo che tutto si era incasinato, avevi problemi a casa, la nonna che non ti accettava, il rifiuto dell'università e mille altre cose che non volevi dirmi per non farmi preoccupare e..e poi ti sei arreso.
Ti sei arreso.
Mi hai lasciato solo.
Hai lasciato tutti quanti soli.
Te ne sei andato, hai intrapreso un viaggio di sola andata nel quale non ti ho potuto accompagnare.
Forse non saprò mai cosa ti ha spinto a fare una cosa del genere, so solo che mi ha distrutto, mi ha spezzato.
Non so come sono riuscito ad uscire da una cosa simile...Anzi, non ne sono uscito.
In realtà ci sono ancora totalmente dentro.
Mi chiedo dove sia il mio principe, il mio eroe, quel ragazzo che sembrava avere un'armatura quando camminava al mio fianco, che sembrava sempre pronto a proteggermi.
Certo, le mie sorelle, i miei amici, mio cugino, mi hanno tutti aiutato.. 
Ed io fingo, fingo di stare bene.
Ma non sto bene.
Perché in fondo, sono ancora un ragazzo col cuore in frantumi, che la notte sogna il suo Santiago domandandosi dove sia, che adesso è seduto sul letto che tante volte ci ha visti insieme con in mano un documento di tutto il nostro passato e con gli occhi rossi dalle lacrime.

Mi manchi, Santiago.
Mi manchi davvero tanto.
Mi manca quello che mi facevi provare, quello che ero con te...
E ogni volta che mi trovo a fare qualcosa con un altro ragazzo, mi sembra di tradirti. Di tradirci.
Ma è inevitabile, devo andare avanti, so che tu vuoi che io vada avanti.
Se fossi qui mi guarderesti negli occhi dicendomi con la voce dolce che io solo conoscevo "Brett, campione, alzati, esci, scopa, fai a pugni con qualcuno, vivi. Dimenticati di me."

Voglio promettertelo, San. Ti prometto che riuscirò ad uscirne.
Ti prometto che, come mi hai scritto in un bigliettino che è in questo quaderno, conserverò il mio cuore per qualcuno che ci tiene davvero.
Per qualcuno che sarà come te.
Il mio eroe, il mio protettore, il mio migliore amico.

Continuerò a cercare i tuoi occhi negli occhi degli altri, andrò avanti così per tutta la vita finché non ti ritroverò.

Nel frattempo voglio ringraziarti.
Grazie, grazie per tutto quello che hai fatto per me.
Solo grazie a te non mi sento più un ragazzo stupido ma ho preso in mano la mia vita.
Solo grazie a te ho saputo che valgo qualcosa. 
Prometto che non sprecherò il mio valore, proprio come vorresti tu.

Grazie San, ovunque tu sia.

Il tuo unicorno bicurioso, Brett.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: davidferran