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Autore: _Lookingforpenguins___    14/01/2015    0 recensioni
«non credere di fermarmi! Tu continuerai a studiare il violino! Chiamerò un insegnante che non si farà mettere i piedi in testa da una bambina capricciosa come te!» urlò.
La ragazza si alzó con aria arrogante e incroció le braccia al petto, mentre il vento scuoteva i suoi lunghi capelli d'oro.
«ah, davvero? Vedremo, Miss Charlotte» disse sicura di sé.
Pensava di farli fuori tutti, nessuno sarebbe riuscito a tenerle testa
Genere: Malinconico, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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«Grey, sai cucinare?» chiese Ridley curiosa. «ovviamente, milady» sorrise lui. «allora preparami qualcosa da mangiare, ho fame!» si lamentò. «perfavore...» disse poi con un flebile sospiro, per non farsi sentire, ma l'insegnante la sentí e ridacchió. Ridley non era una ragazza dalle buone maniere, tranne nelle occasioni importanti. Ma quell'insegnante era strano, davvero strano. Non le sembrava neanche umano, data la sua bellezza. Sbarrò gli occhi quando si rese conto dei pensieri che stava facendo e si coprí il volto rosso di vergogna con le mani. Grey si spaventó. «milady! Si sente bene?» «s-sì, sto benissimo?» rispose lei balbettando. L'insegnante sorrise dolcemente. «se ti avvicini ancora ti faccio fuori!» balbettò ancora. «per carità di Dio! No!» ridacchiò lui. La bionda si infuriò. «non prenderti gioco di me, dannato!» esclamò con il viso ancora rosso. «che ne dice di suonare un po'?» sorrise e le porse la mano. «assolutamente no! Ho troppa fame per suonare!» rispose lei. L'insegnante sospirò e annuì, mettendosi poi a preparare qualcosa di gustoso per la piccola lady. Miss Charlotte stava ancora parlando con quella donna, e aveva sempre piú paura. «non la toccherete!» esclamò sicura. «lei crede? Dopotutto in questi quattordici anni non le è mai interessato di sua nipote, e ora, improvvisamente si preoccupa per lei?» rise. Charlotte divenne rossa dalla rabbia. «sappiamo tutti che tiene quella ragazza solo per mantenere alto il nome dei Blue, visto che lei non é stata capace di imparare la sublime arte del violino» disse ancora. Miss Charlotte stava per perdere la pazienza. Aveva voglia di sbattere quella donna al muro e farla fuori. Ma forse, dopotutto, le cose stavano davvero così. Lei non si era mai veramente preoccupata di Ridley. Le faceva suonare il violino nonostante lei non volesse, non la faceva mai parlare. Solo allora si rese conto che come zia aveva fallito. Non aveva mantenuto la promessa fatta a sua sorella. "fa' che cresca forte e sana, e che abbia una sua idea, senza dipendere dagli altri". Aveva fatto tutt'altro, e non lo aveva mai capito. «cosa c'é? Non risponde piú? Vede che ho ragione?» disse la donna con un sorrisetto che la fece innervosire. «non toccherete mia nipote, a costo di perdere la mia stessa vita!» annunció poi. La mora rise: «la prenderemo alla lettera, Miss Charlotte» «milady?» «sí?» «é pronto» sorrise. La ragazza sentí qualcosa al petto. Rise di se stessa, poi decise che era meglio sedersi e mangiare in silenzio, ma la sua bocca non stava mai chiusa. «tu non mangi?» «ovviamente no, milady» rispose con quel suo sorriso. Ridley decise che era bene così e voleva chiudere lí, ma... «dai, mangia anche tu! Io non ce la faró mai a finire tutta questa roba!» disse invece. Grey fece una faccia sorpresa, e Ridley voleva sprofondare. «come desidera, milady» disse infine l'insegnante, per poi sedersi e mangiare insieme a lei. Si sentiva a disagio, lí, sola col suo insegnante, su cui aveva anche fatto degli apprezzamenti. Voleva finire di mangiare al piú presto e alzarsi da quella dannata tavola, per scappare di casa e andare da Robert. Anche se non sarebbe stato facile uscire. «milady, si sente bene? È di nuovo rossa come prima. Non si sará mica presa la febbre?» chiese l'uomo preoccupato avvicinandosi alla fronte della ragazza, che scosse nervosamente la testa per dire: "sto bene", ma le parole le morirono in gola, le corde vocali sembravano non voler funzionare. «forse sarebbe meglio se si riposasse» disse ancora. «no» rispose lei in un urlo stridulo, a causa delle corde vocali. Grey fece una faccia perplessa, non sapeva cos'avesse la sua lady, e voleva saperlo a tutti i costi. Non riusciva nemmeno a parlare! Aveva paura che si fosse davvero beccata l'influenza! ----- Miss Charlotte, intanto, si stava dirigendo all'aeroporto per tornare a Dublino, e al piú presto. Conosceva quella malvagia organizzazione: non si sarebbero fatti scrupoli ad attaccare, immediatamente, Ridley, nonostante fosse una quattordicenne, pur di farle un torto egoistico. Sospirò. Quella situazione le sembrava cosí assurda. Anche se un po' era tranquilla, visto che al fianco di sua nipote c'era Grey. Si fidava, di quell'uomo. Ma mai come allora, aveva avuto voglia di tornare a casa, abbracciare Ridley e ringraziare il cielo che stesse bene. «che ne dice di andare un po' fuori, invece di stare chiusi qui dentro?» sorrise Grey. "ma anche no! Fuori da sola con questo maniaco?!" pensò subito Ridley. E scosse la testa. La testa si rifiutava, si rifiutava di funzionare. Ma doveva battere i piedi a terra, o la sua crisi ormonale adolescenziale avrebbe preso il sopravvento.
   
 
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