Quando sento dolere il petto, non mi capacito.
La sola sua assenza mi rende impotente.
Nello scorrere delle giornate vedo il tempo sgretolarsi sotto i miei occhi,
ma nelle mie mani rimane il nulla.
Sento la lancetta scandire secondo per secondo la sua distanza.
Come una donna possa far vacillare tanto il mio equilibrio non so.
Non so spiegare come la mancanza della sua dolce pelle possa essere un così grave martirio per me.
Non basterebbero mille frustate a coprire il dolore che il mio cuore prova nelle sue scelte.
Ogni istante che mi separa da lei è un chiodo piantato nelle vene.
Ogni momento senza le sue attenzioni, è un momento vuoto.
Non una sola donna, ma “La Donna”.
Perché non sarà il suo profumo d’angelo o la sua carezzevole bocca a mancare nel mio io più profondo.
L’assenza è nel castano dei suoi occhi.