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Autore: crownforaking    15/01/2015    1 recensioni
«David mi ha chiesto se usciamo insieme» finalmente ecco svelato il motivo della sua distrazione – e probabilmente anche il motivo di quel sorrisino che di tanto in tanto spuntava sulle sue labbra senza un'apparente causa.
«Buon per te» risponde Nick laconico, fissando lo sguardo su un punto imprecisato della lavagna e sperando che il professore arrivi in fretta per mettere fine a quel tormento di conversazione.
Nicole sbuffa, scuotendo la testa e bisbigliando – perché le preghiere di Nick sono state esaudite e il docente è appena entrato in classe – un «no, insieme insieme. Noi tre insieme».
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome | Contesto: Scolastico
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«Da grande farò l’attore» l’espressione di Nick è terribilmente seria e buffa allo stesso tempo – come solo un bambino di sei anni potrebbe fare – e per qualche istante David lo guarda un po’ confuso, piegando la testa di lato e arricciando le labbra. «Tipo quelli dei cartoni animati? Come fai a diventare un cartone animato? Puoi diventare tutto blu e farti crescere i capelli fucsia e--»

«No, l’attore di teatro!»

«Non sono mai andato a teatro» Nick scuote la testa a quell’affermazione, chiedendosi ancora una volta per quale motivo si ostina a voler stare con quel bambino – anche se lo sa perfettamente: è scemo e divertente e poi ha un sacco di giochi belli e sempre nuovi.

La sua mamma lo porta spesso a teatro con lei, solo se sta buono buono  e in silenzio, soprattutto quando non sa dove altro metterlo e ha davvero voglia di rilassarsi e papà non lo vuole avere tra i piedi in casa.

Che cosa stupida, pensa Nick, minacciarlo per farlo stare in silenzio: a lui piace così tanto andare a vedere quegli spettacoli da passare tutto il tempo con la bocca spalancata a pendere dalle labbra degli attori – o dei cantanti, quando vanno a vedere qualche musical. Anche quando – e succede spesso – non capisce cosa esattamente stiano dicendo.

Da grande farà l’attore, questo è certo.

 

*


Dieci anni dopo.

 

 

«To', guarda! La mia cara signora Sdegnosità! Siete ancora viva?»

«È forse possibile che muoia la Sdegnosità quando a nutrirla trova un cibo come il signor Benedetto? La cortesia stessa diventerebbe Sdegnosità se voi le capitaste davanti».

«Allora è vero! Della cortesia non ci si deve fidare. Comunque è sicuro che tutte le donne mi amano, eccetto voi. E in fondo al cuore mi piacerebbe pensare che non sono senza cuore, perché per la verità non ne amo nessuna».

«Una bella fortuna per le donne. Ringrazio Dio e il mio sangue frigido che in questo sono uguale a voi; preferisco sentire il mio cane abbaiare ad una cornacchia che un uomo giurarmi amore».

«Che Dio conservi sempre la signoria vostra di questo parere, così qualche gentiluomo scamperà al destino di avere la faccia graffiata».

«I graffi peggiorerebbero ben poco, se fosse una faccia come la vostra».

«Vorrei che il mio cavallo fosse veloce e infaticabile come la vostra lingua. Ma andate per la vostra strada, in nome di Dio: io ho finito».

Nick prende un respiro profondo dopo l'ultima battuta, nascondendo il viso nel copione e lasciandosi sfuggire un mezzo gemito di sofferenza che Nicole accoglie con uno sguardo accigliato: «che hai da sbuffare?»

«Mi sembra che non vada bene. Non mi prenderanno mai» il ragazzo affonda ancora di più il viso tra i fogli, evitando in tutti i modi di guardarla - non che questo la convinca a smettere di fissarlo con quell'espressione che quasi riesce a sentire attraverso la carta.

«Non dire stronzate, Nick, sei bravissimo. Non hai fatto un errore e interpreti benissimo Benedetto» per un secondo Nick si arrischia a lanciarle un'occhiata di sfuggita e come pensava quello sguardo è proprio lì, in tutta la sua magnificenza e la sua imperiosità. Quando Nicole dice qualcosa è fisicamente impossibile essere in disaccordo – a meno di non volersi trovare con le gambe al posto delle braccia e la testa infilata in luoghi non esattamente consoni – quindi tutto quello che il ragazzo può fare è annuire e prendere di nuovo un respiro profondo.

«Se lo dici tu».

«Lo dico io» ecco, appunto. Un piccolo sorriso spunta sulle labbra di Nick a quella risposta e la ragazza ovviamente finge di ignorarlo, riprendendo in mano il copione e scorrendo velocemente le battute rimanenti; «cosa c'è dopo?»

«Non capisco perché non vuoi proporti nel ruolo di Beatrice» la interrompe sovrappensiero Nick, mordendosi distrattamente il labbro inferiore e ripensando al modo perfetto in cui Nicole ha recitato le battute. Non che lei faccia qualcosa in modo meno che perfetto: tutto quello che dice, pensa e fa è illuminato dalla luce della perfezione e no, questa non è soltanto la sua visione delle cose e un modo per capire quanto pateticamente sia innamorato di lei dalla terza elementare, no, è quello che pensano tutti quelli che la conoscono. Nicole è perfetta in tutto e per tutto, perfino quelli che in linea di massima sarebbero da classificare come difetti in lei assumono un'aurea di positività: non è esattamente alta? Al contrario: è perfettamente proporzionata e femminile. È un po' troppo saccente? Certo che no: è semplicemente precisa.

A volte Nick la guarda e si chiede cosa ha fatto di buono nella sua vita precedente per potersi vantare di averla come amica – e al tempo stesso si chiede che cosa ha fatto di così malvagio da essere finito relegato nella zona di migliore amico e niente di più da qui all'eternità.

«Perché ho troppe cose da fare, troppe attività extra e non ho tempo per il teatro» risponde lei con un piccolo sospiro, sistemandosi meglio contro il muro della palestra. A quest'ora la scuola è quasi vuota ma quello rimane comunque il loro posto preferito; «senza contare poi che sono brava a fare Beatrice solo perché sono esattamente come lei. Non sono certo portata per il teatro».

Nick sta quasi per scoppiare a ridere – perché andiamo, Nicole potrebbe fare letteralmente qualsiasi cosa: anche una scissione di atomi casalinga senza aver mai aperto un libro con tutta probabilità le riuscirebbe perfettamente – quando un rumore di voci all'entrata della palestra interrompe entrambi.

«Dai, Dave, muovi il culo e vai a prendere i palloni!» una risata a seguire e improvvisamente davanti a loro compare un ragazzo dell'ultimo anno che, purtroppo, Nick conosce fin troppo bene. «Ehi Nick!» difatti David gli sorride subito, accennando un saluto con la mano prima di rivolgere subito lo sguardo su Nicole – Nick fa di tutto per non notare il lievissimo rossore sulle guance dell'amica ma è davvero difficile farlo. Davvero, davvero difficile.

«Ciao-- ci conosciamo?» Nicole fissa insistentemente il sorriso del ragazzo – enorme, altissimo ragazzo con due spalle incredibilmente ampie e due occhi incredibilmente azzurri; ma ha già detto incredibilmente e quella è una ripetizione e non va affatto bene – e per qualche minuto rimane in silenzio, prima di riscuotersi e scuotere appena il capo; «no, veramente no».

«Oh-- be', io sono David!» il sorriso di David si allarga ulteriormente e lei fa appena in tempo a rispondere con un piccolo cenno di intesa e il proprio nome prima che il ragazzo venga richiamato dai suoi amici. Se ne va lanciando un ultimo sguardo ad entrambi, ancora sorridendo, e solo dopo qualche secondo, quando è sicura che se ne sia davvero andato, Nicole si volta verso Nick: «non sapevo che lo conoscessi».

«Lo conosco da quando eravamo bambini. Amico di famiglia e cazzi vari».

«E perché non me l'hai mai presentato, scusa?» puntigliosa come sempre Nicole lo fissa con le sopracciglia inarcate fin quando Nick non borbotta qualche stupida scusa e le agita il copione davanti agli occhi.

«Possiamo tornare a questo? L'audizione è domani e questo sarà l'ultimo spettacolo del liceo. Non posso buttare via quest'occasione».

 

Sono a lezione insieme, un paio di settimane dopo, seduti uno accanto all'altra e per tutta la giornata Nick ha potuto osservare lo strano comportamento della compagna: Nicole non è mai sovrappensiero, Nicole non è mai distratta – meno che mai durante le lezioni –, Nicole non pensa mai ad altro se non a quello che sta facendo. Quel giorno invece pare proprio che ci sia qualche altro pensiero più importante di.. tutto il resto?

«David mi ha chiesto se usciamo insieme» finalmente ecco svelato il motivo della sua distrazione –  e probabilmente anche il motivo di quel sorrisino che di tanto in tanto spuntava sulle sue labbra senza un'apparente causa.

«Buon per te» risponde Nick laconico, fissando lo sguardo su un punto imprecisato della lavagna, sperando che il professore arrivi in fretta per mettere fine a quel tormento di conversazione.

Nicole sbuffa, scuotendo la testa e bisbigliando – perché le preghiere di Nick sono state esaudite e il docente è appena entrato in classe – un «no, insieme insieme. Noi tre insieme».

Nick rimane in silenzio per tutto il resto della lezione e per quanto gli spiaccia ammetterlo dovrà chiedere a qualcuno – non Nicole, non Nicole, non Nicole, assolutamente non Nicole – di passargli gli appunti di matematica perché in tutta sincerità della lezione non ha seguito nulla.

   
 
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