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Autore: _ J    15/01/2015    3 recensioni
Matt non aveva una vita. Andava avanti nella sua squallida esistenza senza una vera ragione. Tutto gli scivolava via: ogni giorno era uguale al precedente, e sarebbe stato uguale al successivo. Questo finché i suoi amici decidono di dare una svolta alla situazione. Quella sera Matt, insieme a Near, Elle, Light e la dolcissima Misa, decise di passarla all’avventura. E fu così che, sotto la guida di un insospettabile uomo di mondo, il più nerd della gang trovò il senso di tutte le cose.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Misa Amane | Coppie: Matt/Mello
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Matt non aveva una vita. Andava avanti nella sua squallida esistenza senza una vera ragione. Tutto gli scivolava via: ogni giorno era uguale al precedente, e sarebbe stato uguale al successivo. Questo finché i suoi amici decidono di dare una svolta alla situazione. Quella sera Matt, insieme a Near, Elle, Light e la dolcissima Misa, decise di passarla all’avventura. E fu così che, sotto la guida di un insospettabile uomo di mondo, il più nerd della gang trovò il senso di tutte le cose.
 
 
 
Che palle.
Matt si infilò la giacca pelosa senza maniche, che era di gran lunga la sua preferita, prima di raccogliere le chiavi del suo appartamento, abbandonate sulla mensola. Il portachiavi a forma di unicorno tintinnò colpendo il marmo grigio.
Quella sera sarebbe stata come tutte le altre. Uscire di casa, bere, fumare, bere, fumare, tornare a casa. Andare a dormire, preferibilmente ubriaco: via i sogni, via la paura.
Stava per chiudere la porta di casa, quando sentì il telefono squillare. Si bloccò sulla soglia senza sapere se rispondere o mollare tutto e andare al solito pub sfigato.
Al diavolo.
Lanciò le chiavi di nuovo sulla mensola e corse verso il telefono, che squillava come un dannato. Matt riconobbe all’istante il numero che stava lampeggiando sullo schermino, e lasciò passare ancora qualche secondo prima di decidere se rispondere o no alla chiamata. Alla fine crollò sul morbido cuscino in patchwork di una sedia e schiacciò il pulsante verde.
“Near.”
Dall’altra parte, la voce monocolore – e ben poco virile – di un ragazzo gli rispose lentamente: “Matt, buonasera. Che fai?”
“Stavo per uscire, come ogni sera, Near. Sputa il rospo…”
La voce di Near si sciolse in un sospiro, prima di attaccare: “Pensavo che forse stasera potevamo fare qualcosa di diverso.”
Il rosso si portò il telefono davanti alla faccia e fece un sonoro sbuffo.
“Avevo in programma una seratina tranquilla, un whiskey, un po’ di droga, cose così. Tu che volevi fare?”
“Io e gli altri pensavamo di passare in un nuovo locale, e poi farci un giro per negozi. È la notte bianca, ci andiamo a divertire, dai!”
Matt ci pensò su per qualche istante e poi crollò.
“D’accordo, allora. Ma solo per stasera! Sto arrivando…”
“Ci troviamo qua sotto tra mezz’ora, a dopo.”
Matt chiuse la chiamata senza salutare e si piazzò davanti allo specchio dell’ingresso per controllare che fosse abbastanza figo.
 
“Maaaaaaaaatt!” trillò Misa, vedendo arrivare il rosso, che stava fumando la trentaquattresima sigaretta della giornata. La ragazza zampettò verso di lui nel suo vestitino succinto, traballando sui tacchi ricoperti di paillettes. Dietro di lei, in semicerchio, lo aspettavano i suoi pseudo amici. Near, abbagliante nel suo completo di seta bianco, stava appoggiato contro il muro in una posa sapientemente rilassata; il famigerato super detective Elle – che ancora si rifiutava di presentarsi come si deve a tutti gli altri – guardava il nuovo arrivato con le mani ficcate nelle tasche dei jeans, tutto curvo; Light Yagami, ordinato e preciso come non mai, si stava coprendo la faccia con una mano, tremendamente a disagio rendendosi conto che, quella sera, mezza città avrebbe potuto apprezzare le mutandine nuove della sua fidanzata.
“Mattmattmatt, Elle ha detto che conosce un nuovo localino in centro!” esclamò la ragazza, tirandolo verso gli altri, tutta emozionata. La sua voce gli trapanò il timpano nell’istante in cui lei aprì bocca.
Near si staccò dal muro e si avvicinò al nuovo arrivato. Matt, per un momento, ebbe la strana visione di un giovane Elvis albino che gli andava incontro sorridendo.
“Allora, siamo tutti…vogliamo andare?” chiese in direzione di Elle, che, a quanto pareva, quella sera sarebbe stato la loro guida.
Erano le undici in punto, e l’allegro gruppetto partì alla volta del più esclusivo strip club di New York.
 
“Non mi sembra poi così fantastico…” commentò Misa, quando i cinque si fermarono davanti a un edificio illuminato a giorno. La scritta “Bad Boyz Do It Better” lampeggiava di fucsia sotto la silhouette di un uomo molto muscoloso.
Light, cercando di tenere a freno la sua ragazza, che voleva entrare saltando la fila, sembrò perdere improvvisamente anche l’ultimo briciolo di voglia di vivere.
“Ma dove l’hai trovato, ‘sto posto?” chiese Matt a Elle, poco convinto. Questo, che stava cercando disperatamente di togliersi i capelli dagli occhi e dalla bocca, rispose con una voce molto simile a quella di Near: “Uno di quelli che seguo su Twitter aveva scritto che è carino…”
Matt si mise in fila insieme agli altri, iniziando a pensare che avrebbe fatto meglio a restare a casa.
“Finalmente.” commentò Near con il suo tono spento, mentre raggiungevano l’ingresso del locale e si immergevano in una nuvola di fumo e musica spaccatimpani.
“Perché ci sono dei signori travestiti da donna?” chiese Misa, alzando la voce per sovrastare quel macello.
Light la prese per mano e scosse la testa, intimandole di non fare più domande. Elle e Near varcarono la soglia insieme, con la stessa espressione vacua e incuriosita davanti a tutti i corsetti brillanti e i boa colorati che li circondavano.
“Accomodatevi, Signori!”
La voce potente di un grassone arrampicato sul palco, amplificata dal microfono, risuonò nelle loro teste e tutti si voltarono verso di lui. Tutti, tranne Misa, che era riuscita a staccarsi da Light e ora discuteva con uno dei ballerini sull’importanza del piegaciglia.
“Mettetevi presto comodi, che tra pochi istanti inizierà il nostro spettacolo speciale!” tuonò il presentatore.
Matt sentì la mano di Near spingerlo dietro la schiena e seguì Light e Elle verso i tavolini sotto il palco.
Mi sa che non avrei dovuto rispondere a quella telefonata.
Le luci si abbassarono e il chiacchiericcio si acquietò un po’. Matt stese la gambe davanti a sé e incrociò le braccia guantate.
“Signore e Signoriiiii...ho l’immenso piacere di presentarviiiii…la star della serata! Mello Il Bricconcello!”
Non avrei dovuto assolutamente rispondere a quella telefonata.
Ma l’espressione sul viso di Matt cambiò radicalmente in pochi istanti, quando vide apparire la presunta star della serata.
Mello Il Bricconcello era un ragazzo sulla ventina, fasciato in un paio di pantaloni di pelle neri lucidissimi. Scuoteva i capelli lisci e biondi a destra e sinistra, ruotando il bacino lentamente. Matt si accorse solo dopo un po’ di stare per svenire e si sforzò di riprendere a respirare. Sul petto di Mello saltava un rosario bianco e nero, con una croce argentata che gli volava sugli addominali. Il rosso provò a concentrarsi su qualcos’altro, ma i muscoli del biondo guizzavano così velocemente che Matt ne rimase completamente ipnotizzato.
“Stai sbavando.”
Il rosso riconobbe la voce di Elle a fatica, come se provenisse da un luogo molto lontano, e girò la testa a fatica per guardarlo. Stava appollaiato sulla sua sedia rosso scuro e si grattava un piede, con le pupille enormi puntate su di lui.
“Allora, ti piace questo posto?”
Matt annuì appena e poi rivolse di nuovo tutta la sua attenzione al dio disceso in terra che ballava sensualmente a pochi metri da lui.
Provò una sensazione di immensa gioia nel vederlo scuotere il sedere stretto nei pantaloni di pelle, come se avesse appena scoperto il senso della vita. Improvvisamente pensò di abbracciare Elle fino a stritolarlo, per averlo portato ad avere quella visione. Lui e il suo amico di Twitter.
Devo sapere il suo nome.
Mello si avvicinò al palo della lapdance e lo afferrò con decisione. Il viso chiaro e liscio era illuminato da un sorriso sensuale, ma al tempo stesso dolce e vero.
Devo sapere il suo nome.
Mello fece un giro intorno al palo e poi, meraviglia delle meraviglie, lo guardò dritto negli occhi. A lui, a Matt, che lo fissava ancora a bocca aperta. Il biondo allungò una mano come per indicarlo e poi si voltò per fare un altro giro intorno al palo.
Devo sapere il suo nome.
Matt si alzò e prese a fare zigzag tra i tavoli affollati, per avvicinarsi alla sua nuova Musa. Il mondo intorno a lui era come scomparso. Non vedeva più niente, non sentiva più niente, nemmeno la musica assordante che lo circondava o la vocetta straziante di Misa che, accollata di nuovo al suo Light, si lamentava perché uno dei ballerini aveva addosso il suo stesso vestito.
“Perché sta meglio a lui?” gridava. Light, che stava ormai contemplando il suicidio, cercava di spiegarle che nessun uomo avrebbe potuto superarla in sex appeal.
Ma no, non era vero, pensava Matt.
Quella sera aveva visto la luce.
Non si sarebbe mai più scollato da quel luogo di peccato, mai. Il biondo, ancora attaccato al palo, gli sorrise, improvvisamente timido, quando Matt si posizionò sotto al palco con gli occhi ridotti in due cuori palpitanti. Era amore a prima vista, su questo non c’era dubbio.
Near, che aveva notato tutto ciò, si sistemò meglio nella sua giacca candida, tutto baldanzoso. Avevano avuto una splendida idea. Si voltò verso Elle, che tra un po’ cadeva dalla sedia per acciuffare un pezzo di torta abbandonato sul tavolino di fronte, e i due si scambiarono un’occhiata soddisfatta.
Il grande e potente super detective aveva risolto la situazione, ancora una volta!
  
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