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Autore: Vanexius    16/01/2015    0 recensioni
Versione modificata di ''Sherlock, I am here'' pubblicata con il mio vecchio profilo efp.
Cosa potrebbe mai accadere se le menti brillanti come quelle di Sherlock Holmes e John Watson si unissero in un estrema lotta contro i Dalek?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Passarono due ore, niente. Tre ore, niente.
John era più nervoso nel normale e lo si poteva capire dal fatto che stesse girando intono alla cattedra da mezz'ora. 
''Finirai per scavare una trincea!'' lo prese in giro Molly Hooper che stava passando di là per puro caso. 
Ma non capivano. Non capivano l'ansia che albergava nel suo cuore. La paura che John aveva per Sherlock non era nemmeno paragonabile alla paura di morire in questa nuova guerra. 
Si rigirava nelle mani la tazza oramai vuota di tè, mentre guardava ogni mezzo secondo l'orologio da polso. 
- E' da tre ore e dieci minuti che Sherlock manca! - Sbattè nervosamente la tazza sulla cattedra e per poco non la rompeva.
- John, ti prego, calmati. Sherlock ritornerà! Come è ritornato due anni dopo la sua ''morte'' - cercò di rassicurarlo Mary, ma ricordarli l'avvenimento sul tetto non era stata di certo una buona idea in quel momento. La donna volle seppellirsi viva appena vide lo sguardo di John. 
- Sai, ho scoperto una cosa interessante. - Cercò di deviare i pensieri del capitano.
- Cosa..? - 
- C'e un uomo che anni fa distrusse questi robot in una lontana guerra, costui è il Dottore. - Disse Mary. 
- Il Dottore? Riuscì a disruggerli? E perchè sono ancora vivi? - 
- Questo non lo so. Comunque il Dottore è un personaggio avvolto nel mistero, si sa poco di lui se non nulla. Usa un TARDIS per viaggiare nel tempo, così almeno si dice, e usa come arma un cacciavite sonico. Di più non so. - Emise un sospiro rammarico. 
- E dove possiamo trovarlo? - 
Mary scosse le spalle e la testa. - Non lo so, davvero. - 
- Ottimo! -  John si sedette di peso su una sedia con le rotelle. La loro unica salvezza era nelle mani di un uomo sconosciuto che chissà dove sarà adesso! Proprio nel momento del bisogno! 
Emise un sospiro, facendo dei giri su se stesso con la sedia. 
- Ho deciso Mary, io vado a cercarlo. - Si alzò subito dalla sedia, fece per mettersi il cappotto ma la mano di Mary gli bloccò l'avambraccio. 
- Sherlock non te lo permetterebbe e neanche io. - Fu la risposta a bruciapelo della donna. 
- Tu non capisci. -
- Sì che capisco. Verrò con te. - 
- No! - Si liberò dalla prese e le mise le mani sulla spalla, bloccandola sul posto. Mary da quella stretta riuscì a comprendere le emozioni che ora stavano scorrendo dentro a John. ''Povero John.'' pensò Mary, abbassondi di poco lo sguardo. 
- Perchè non vuoi? - 
- E' mia responsabilità, non tua. Non voglio coinvolgere altre persone per un mio capriccio. Adesso, arriverderci. - 
Mollò la presa effettuata e si incamminò a testa bassa verso l'uscita.
Mary non poteva capire, no! 
Il dolore che si prova nel vedere imponenti la morte del proprio amante. I sensi di colpa nel non essere riuscito a salvarlo al suo fato. Mary non capiva, forse capiva, ma non in fondo. 
Prese saldamente una carabina Winchester modello 1873, la prima che aveva trovato, e uscì dal supermercato.
Prese un respiro, un secondo e infine un terzo prima di aprire la porta di uscita. Non sarebbe ritornato se non con Sherlock. 
''Il proprio capitano non può far morire il proprio luogotenente.'' s'incoragginò John appena varcò la soglia dell'inferno risalito in superficie. 
L'aria era quasi irrespirabile, soffocante. Per fortuna aveva portato con se un piccolo contenitore di aria, dentro il suo zaino. Il cielo era grigrio e Londra non era più la metropoli di un tempo: palazzi cadenti, spaccature nell'asfalto, rifiuti ovunque. Macchie di liquido rosso tingevano le vie di Londra. Se non fosse la realtà penserebbe di stare in uno di quei film sull'apocalisse. 
Lontani, l'eco dei Dalek risuonavano in tutta la metropoli.
''EXTERMINATE'' dicevao con la loro voce robotica che al sol pensiero, a John, il sangue gli ribolliva nelle vene. Dopo aver scrutato la situazione, decise a passo deciso e lento di avanzare senza meta nella nebbia grigria che copriva l'area. Almeno grazie alla nebbia poteva ripararsi dalla vista indiscreta dei suoi aguzzini. 
- Sherlock... dove sei? - sussurrò a fin di voce per non farsi sentire. Sussurrò per dirselo a se stesso.
Oramai era diventata una corsa contro il tempo. John doveva sbrigarsi. 
   
 
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