Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Little_Lotte    17/01/2015    2 recensioni
Rivisitazione personale della prima stesura di " Frozen- il Regno di Ghiaccio".
Elsa e Anna, sorelle affezionate ed estremamente devote l'una all'altra, sono diverse come il giorno e la notte: La prima, calma e posata, è da tutti considerata come un perfetto esempio di grazia, regalità ed eleganza; la seconda, chiassosa e impacciata, si è ormai guadagnata la fama di essere solamente una pasticciona e combina guai.
Mentre Elsa si prepara a diventare regina, Anna deve fare i conti con i propri complessi di inferiorità... Ma se un bel giorno qualcosa cambiasse, ribaltando del tutto i ruoli?
Se un giorno Elsa decidesse di fuggire dalle proprie responsabilità, basterebbero il coraggio e il buon cuore di Anna a rimettere a posto ogni cosa?
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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C'erano una volta, nel lontano regno di Arendelle, un re e una regina giusti e di buon cuore, amati e rispettati da tutti i loro sudditi come mai nessun sovrano prima di loro era stato amato e rispettato.

I due vivevano in piena salute e in letizia, ma dopo diversi anni di matrimonio si resero conto che mancava ancora qualcosa per rendere la loro vita assolutamente perfetta e così decisero che era ormai giunto il momento di dare al regno di Arendelle un legittimo erede al trono.

Era un fredda giornata di metà dicembre quando, finalmente, la regina diede alla luce la sua primogenita, una splendida bambina dalla carnagione pallida, alla quale venne dato il nome di Elsa.

Il regno intero accolse con estremo entusiasmo la piccola principessa, che sin dai suoi primi mesi di vita dimostrò di essere molto diversa e ben più speciale di tutti gli altri bambini che abitavano il regno; la piccola sembrava crescere molto più rapidamente di qualsiasi altro bambino della sua età e fu proprio nel giorno del suo primo compleanno che, con grande sorpresa di tutti, palesò per la prima volta il suo incredibile e innato dono.

La principessa, infatti, possedeva straordinari poteri magici che le consentivano di controllare il ghiaccio e la neve, a suo piacimento.

Fu una scoperta sensazionale e – in un primo momento – il re e la regina furono molto spaventati dai poteri della piccola Elsa; non sapevano quanto, con il passare del tempo, essi sarebbero cresciuti e terrorizzati dall'idea che la principessa potesse diventare in futuro un grande pericolo per il regno di Arendelle, decisero di rivolgersi alla popolazione dei Troll, i maggiori esperti e custodi di magia di tutto il reame.

I due sovrani si presentarono al cospetto dei Troll carichi di dubbi e di preoccupazioni, ma furono sufficienti poche parole da parte del loro grande capo per tranquillizzarli del tutto: Elsa sarebbe diventata una fanciulla di grande bellezza e intelligenza – così era scritto nel futuro – e i suoi poteri sarebbero cresciuti insieme a lei, eleganti e affascinanti così come sarebbe diventata lei nel corso degli anni.

<< Non vi è alcun pericolo in essi. >> aveva detto il gran capo dei Troll << Sarà sufficiente che Elsa impari a dominarli. Voi statele vicina, datele amore e fatele sempre sentire il calore delle persone a lei care. Vedrete che, con il trascorrere degli anni, la paura cederà il proprio posto allo splendore. >>

Così i due sovrani fecero ritorno al castello, con il cuore un po' più sollevato.

Passarono altri due anni ed Elsa, nonostante la sua giovane età, imparò in fretta a controllare i propri poteri e le proprie emozioni: scoprì ben presto che i primi erano direttamente collegati alle seconde e così imparò a tenere sempre a bada i propri sentimenti, così da non lasciare mai che fosse la magia ad avere il sopravvento su di lei.

Fu in quello stesso periodo che, un bel giorno, la regina comunicò lei di aspettare un secondo bambino e che nel giro di pochi mesi, Elsa avrebbe avuto con sé un fratellino o una sorellina con cui giocare e trascorrere il proprio tempo.

Elsa non sapeva bene quale dovesse essere la sua reazione a quella notizia.

Una parte di lei era certa del fatto che dovesse esserne lieta, in qualche modo, eppure non poteva fare a meno di sentire – dentro di sé – una leggera punta di fastidio e di gelosia. In fin dei conti era abituata a essere l'unica principessa dentro a quel castello, che cosa ne sarebbe stato di lei se qualcun altro fosse entrato a far parte di quella famiglia, soffiandole il primato da sotto il naso?

Certo, pensò la principessina, sarebbe stata tutta un'altra cosa se fosse nato un maschio: in quel caso lei sarebbe rimasta la sola principessa del reame e non solo, un bel giorno sarebbe persino diventata regina. Vista da questa prospettiva, in effetti, l'idea di non essere più l'unica figlia della famiglia reale non sembrava poi così terribile.

Sfortunatamente, però, in un bel giorno di primavera la regina diede alla luce una bambina, una piccola creaturina dalle guance paonazze e rotonde, alla quale venne dato il nome di Anna.

Elsa, in un primo momento, sembrava non essere affatto contenta di quella piccola intrusa: più la scrutava e più le sembrava insipida e inutile, sotto alcuni punti di vista persino bruttina. Si chiese se anche lei, da piccola, avesse avuto quell'aspetto tanto sgradevole, decidendo infine che no, di certo lei non poteva essere stata così brutta da piccola; almeno, non tanto quanto sua sorella Anna.

Ci vollero diversi giorni prima che Elsa trovasse il coraggio di avvicinarsi alla culla della sorellina e anche quando lo fece, non vi si soffermò per troppo tempo; i bambini piccoli, pensò la principessa, sono troppo noiosi e molto poco interessanti, non c'è davvero nulla di entusiasmante in una piccola creaturina che passa praticamente tutta la giornata a piangere, dormire e mangiare.

Perché mai i suoi genitori avessero deciso di portarla dentro al castello, proprio non riusciva a capirlo.

Un bel giorno, però, Elsa trovò finalmente il coraggio di soffermarsi un po' più a lungo sulla culla di Anna, desiderosa di scoprire se vi fosse qualcosa di un po' più intrigante in quella specie di mostriciattolo di colore rosso.

Elsa si sporse lentamente verso la sorellina e la scrutò con attenzione.

In effetti, pensò fra sé e sé, non era poi così male come le era sembrata l'ultima volta: il suo viso, adesso, aveva un aspetto molto più rilassato e i suoi occhi avevano assunto un brillante color azzurro mare, un po' meno chiaro di quello di sua sorella.

La principessa sorrise ampiamente, deliziata.

<< Allora sei tu la mia sorellina. >> mormorò dolcemente, senza smetterla di guardare la bambina con aria estasiata << Beh... Ciao, sorellina Anna. Io sono Elsa. >>

Anna emise una serie di versetti incomprensibili che, alle orecchie di Elsa, suonava stranamente come un “Ciao, Elsa. Piacere di conoscerti”.

Elsa ridacchiò sommessamente.

<< Non mi capisci, vero? Non importa, neanche io parlavo ancora bene quando ero così piccola. >> disse allegramente, continuando a guardare la sorellina con aria incuriosita.

Anna emise un secondo verso gutturale ed Elsa scoppiò a ridere, sempre più deliziata. Poi, molto lentamente e con estrema cautela, provò ad allungare una mano verso la sorellina, in attesa di una qualche reazione che, in effetti, non tardò ad arrivare: Anna, quasi istintivamente, afferrò con una mano il dito indice di Elsa e lo strinse delicatamente fra le proprie, facendola sussultare.

<< Wow! Allora hai capito quello che ti ho detto? Mi hai sentito, Anna? >>

Anna fece una sorta di risolino beato, che fece inevitabilmente sussultare il cuore della sorella più grande; era così diversa, adesso, non sembrava più un inutile, noiosissimo e sgradevole mostriciattolo.

Adesso, per la prima volta, Elsa vedeva sua sorella Anna come un vero e proprio essere umano e, volendo essere del tutto onesta con sé stessa, non era poi così male come l'aveva sempre dipinta.

<< Va bene, forse ho sbagliato a dire che eri brutta e che non mi piacevi. >> ammise Elsa, con un leggero sospiro accomodante << Non sei poi così male, forse possiamo diventare amiche. Forse, se prometti di non rubare i miei giocattoli. >>

Anna rise di nuovo e per quanto fosse alquanto improbabile che la piccola avesse realmente compreso le parole di Elsa, quest'ultima interpretò ancora una volta quella reazione come una forma di approvazione.

<< D'accordo, Anna: Allora da questo momento noi due siamo amiche! >> esclamò allegramente la primogenita, agitando il dito che sua sorella teneva ancora stretto fra le dita << Ora devo tornare di là, perché mamma non vuole che io stia qui troppo tempo... Ma ci vediamo presto, te lo prometto. >>

Anna emise un leggero singulto ed Elsa scoppiò a ridere di gusto.

<< Ciao ciao, sorellina. >> disse, mentre lasciava il dito che sua sorella teneva ancora imprigionato nella propria mano.

Quel gesto fece stranamente indispettire la principessina, che di riflesso iniziò immediatamente a piangere e agitarsi.

<< Oh, no... No, non piangere! >> Elsa tentò di rassicurarla << Non fare così, io torno presto. Te lo prometto. Ti prego, non piangere. >>

<< Elsa? Che cosa ci fai tu qui? >>

Elsa si voltò di scatto, sorpresa dall'arrivo di sua madre la regina.

<< Madre! >> esclamò la bambina, correndo incontro alla donna << Madre, Anna mi ha sorriso. Mi ha stretto il dito e poi mi ha sorriso. Hai visto? Stiamo facendo amicizia. >>

La regina sorrise ampiamente e accarezzò con dolcezza i capelli della bambina.

<< Questo mi fa molto piacere, Elsa. >> le rispose con voce morbida << Adesso però è arrivato il momento che io le dia da mangiare, per cui tu dovresti andare nelle tue stanze, se non ti dispiace. >>

Elsa annuì diligentemente.

<< Sì, madre. >> rispose in tono solenne << Poi però potrò tornare a trovare la piccola Anna? Anche stasera? >>

La regina sospirò profondamente, per poi sorridere.

<< Perché no? In fin dei conti, è bello vedere che ti stai finalmente abituando all'idea di avere una sorellina. D'accordo, Elsa, potrai tornare a trovare la piccola Anna. Adesso però fai la brava bambina e torna in camera tua a giocare, va bene? >>

<< Benissimo. Grazie mille, madre. >>

Poi si sporse un'ultima volta verso la culla di Anna e bisbigliò un rapido “Ci vediamo più tardi” prima di fare nuovamente ritorno nelle proprie stanze. La regina sospirò nuovamente e ampliò il proprio sorriso, guardando con aria orgogliosa la piccola Elsa mentre si allontanava; poi si chinò sulla culla e, con molta delicatezza, afferrò Anna e la strinse dolcemente al petto, carezzandola sulla schiena e dondolandola lentamente per lenire il pianto.

<< Dunque tu e tua sorella avete finalmente iniziato a legare. >> mormorò la donna, rivolgendosi ad Anna con voce morbida e rassicurante << Bene, questo mi rende estremamente felice: è importante che diventiate amiche, in fin dei conti siete due principesse e nelle vostre vene scorre lo stesso, identico sangue. Non sopporterei l'idea che non riusciste ad andare d'accordo. >>

Anna emise una specie di verso acuto e lievemente infastidito, che fece inevitabilmente scoppiare a ridere la regina.

<< Oh... Va bene, ho capito! >> esclamò la donna, in tono divertito << Basta parlare di Elsa, per adesso; immagino che tu abbia fame, dico bene? >>

Anna sembrò abbozzare un sorrisetto e la regina sospirò profondamente, alzando gli occhi al soffitto con fare arrendevole e accomodandosi poi su un'elegante sedia a dondolo, in attesa che la sua balia arrivasse per dar da mangiare alla piccola principessa.

Nessuno si accorse del fatto che Elsa si trovava ancora fuori dalla porta della stanza di Anna, intenta a spiare la scena da un piccolo spiraglio della porta, un ampio sorriso entusiasta che si faceva rapidamente strada lungo le sue guance.

Sì” pensò fra sé e sé “Forse avere una sorella più piccola non sarà poi così male, dopo tutto.”

Poi, dopo aver lanciato un'ultima occhiata intenerita a sua madre e sua sorella, si richiuse lentamente la porta alle spalle e fece definitivamente ritorno nelle proprie stanze, la testa leggera e il cuore rigonfio di amore, un sentimento così intenso che difficilmente una bambina della sua età sarebbe stata pienamente in grado di spiegare.


 


N.d.A: Buongiorno a tutti! :3
Allora, un brevissimo commento riguardo a questa storia prima di levare definitivamente le tende e smetterla di tediarvi: Molti di voi sapranno, probabilmente, che in una prima versione di "Frozen" la trama era completamente differente e la storia, in effetti, ruotava proprio attorno alla vicenda delle due sorelle, una amata da tutti in quanto futura erede al trono e l'altra messa da parte, in quanto vista solamente come una specie di "ruota di scorta".
Mi sono chiesta come sarebbero andate le cose se la Disney avesse mantenuto questa trama e così, essendone rimasta molto intrigata, ho pensato che potevo provare a scriverla personalmente (Avendo, per altro, già scritto una one shot basata sulla canzone "More than just the spare", che era stata tagliata dal film).
Come avete notato le differenze sono già molte: Elsa imparerà presto a controllare i poteri, le due non verranno separate e i poteri di Elsa non saranno tenuti nascosti, al contrario, diventeranno per lei motivo di vanto.
Non voglio dire molto altro, perchè spero di aver suscitato in voi un po' di curiosità, e prometto di aggiornare presto... Almeno, appena possibile :)

Un grazie in anticipo a chiunque vorrà seguirmi in questo percorso. :)

Vi abbraccio

 


 


 


 


 

  
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