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Autore: Letizia25    17/01/2015    5 recensioni
Quella foto che aveva in tasca, adesso era davanti ai suoi occhi. E Luke non riusciva a non sorridere, al vederla, a vedere quel viso meraviglioso, mozzafiato da quanto era dolce e sincero in ogni suo sguardo e in ogni sua espressione. Quel viso che era il suo prima pensiero appena sveglio e l’ultimo prima di addormentarsi. Quel viso che, sempre, ogni singola notte, occupava un posto fisso nei suoi sogni.
Tu mi completi.
Ti amo, amore mio, ricordalo.
Qualsiasi cosa accada.
Ti amo ora e ti amerò sempre.
Questa è la nostra promessa.
La sola che sappiamo di mantenere.
Ti amo Luke

Ecco cosa c’era scritto dietro, in quella calligrafia bella ed elegante che lui aveva sempre visto sui bordi dei libri, sulle pagine dei quaderni, tra le righe dei diari.
Ed era quel Tu mi completi che, ogni volta, lo lasciava sempre senza respiro almeno per qualche istante. Perchè era la loro frase, lo era sempre stata, fin dall’inizio.
*
E tutt’ora valevano, quelle tre parole. Valevano più di quei pochi «Ti amo.» sussurrati vicino alle orecchie ogni tanto, di notte, mentre si amavano, mentre si coccolavano, felici di poter avere l’altro nella
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Moments'
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You complete me
 
 
 
L’aria di quel tardo pomeriggio di fine autunno lo faceva rabbrividire, mentre camminava da solo per le strade poco trafficate della periferia. Era tardi e le altre persone erano a casa, a cenare insieme ai propri familiari o a vedere un po’ di TV.
Luke no.
Era semplicemente lì, su quel marciapiede malconcio, poco illuminato, mentre le stelle e la Luna pian piano prendevano posto in quel cielo scuro e misterioso. Camminava lento, senza una meta precisa. Lasciava che i suoi piedi marciassero sui sassolini scuri che scricchiolavano debolmente al suo passaggio.
Faceva freddo, ma non se ne curava minimamente, perso com’era tra i ricordi, tra le parole marchiate a fuoco nella sua mente, tra tutte quelle emozioni che gli stavano invadendo il cuore.
La mano nella tasca del cappotto non faceva altro che giocare con i bordi sottili di una foto, di quella foto che portava sempre con sé, da quando lei era andata via, solo per diminuire quella mancanza, quell’assenza che lo faceva sentire incompleto.
Camminava per le vie di quella città sempre sveglia, sempre attiva, sempre viva. Ma era come se lui non ci fosse, come se non facesse parte di quel grande quadro che muta sempre forma.
Era come se non fosse veramente lì perché ogni luogo, ogni più piccolo angolo, ogni panchina, ogni vetrina dei bar, gli riportava alla mente momenti passati con lei, condivisi con lei, giorno per giorno, momenti solo loro, che facevano parte della loro storia, del loro modo di completarsi come solo loro erano in grado di fare.
Perché lei era lì: seduta nel divanetto rosso in quel bar all’angolo vicino casa, con un libro in mano e la tazza di cappuccino davanti, con tanto di quello zucchero che «Sembra bere zucchero e caffè!» esclamava lui ogni volta per prenderla un po’ in giro.
La rivedeva a passeggiare con quel suo passo lento e costante per quel parco che le piaceva tanto, sotto i rami pieni di quelle foglie rosse e gialle che spesso metteva tra le pagine ingiallite di uno dei  tanti libri che aveva letto.
I suoi passi intanto continuavano, a marcare la via, e Luke continuava a pensare al passato, lasciando che, anche per quella sera, i ricordi prendessero il sopravvento su di lui, sul suo cuore, sulle sue emozioni.
Perché lei, l’unica persona in grado di completarlo alla perfezione, l’unica in grado di farlo sentire a casa, l’unica che riusciva ad arrivare al suo cuore, era andata via, per inseguire il suo sogno.
Ed entrambi lo sapevano che non sarebbe stato semplice, che la distanza era difficile, lo sapevano e lo stavano provando da due lunghi, lunghissimi anni. Eppure, nonostante tutto, nonostante l’assenza, il senso di vuoto e di incompletezza, la nostalgia, continuavano ad amarsi, ogni giorno come se fosse il primo. E anche se la distanza faceva male, ce la mettevano tutta per non crollare, perché sapevano che dopo che lei avrebbe finito con l’università, sarebbe tornato tutto come prima. Era questa l’unica certezza che entrambi avevano in mano, l’unica cosa a cui si aggrappavano per non venire schiacciati dalla tristezza.
Luke sospirava, ogni volta che ripensava a quando distanti fossero, a quanto tempo ci volesse anche solo per vedersi un’ora, un’ora soltanto. Sospirava, era l’unica cosa che riusciva a fare. C’erano sì le videochiamate via Skype fino a notte fonda, le chiamate lunghe ore, i messaggi continui, le visite mensili. C’era tutto questo, ma non era abbastanza, non era come poter vivere insieme, passare ogni giorno insieme, condividere qualsiasi cosa, come succedeva prima.
I suoi piedi alla fine lo avevano portato alla spiaggia, come sempre. Quel luogo che aveva visto la loro prima notte d’amore, sotto la Luna di una notte d’estate di alcuni anni prima. Era stata la notte più bella della loro vita. C’erano solo loro due, la melodia delle onde, la luna, i loro cuori che battevano forte forte, il loro amore.
Continuava a camminare, e le scarpe sulla sabbia lasciavano le loro impronte.
Ma la sua mente era ancora ancorata ai ricordi.
Lei che si rotolava nella neve di quello stesso parco che adorava.
Loro due che camminavano per strada mano nella mano.
Lei che leggeva rannicchiata sul divano e lui che la coccolava.
Loro due che giocavano in acqua, al mare, con anche i loro amici.
Lei che gli baciava la punta del naso per fargli tornare il buon umore.
Loro due che si sorridevano mentre si completavano le frasi a vicenda.
Lei che lo stringeva forte tra le sue braccia esili e forti allo stesso tempo, esattamente come lei.
Loro due che si amavano, con la più piccola cosa: uno sguardo, un sorriso, una carezza, un abbraccio, un bacio rubato sotto i lampioni che non funzionavano o davanti la porta di casa.
Erano i loro ricordi, la loro storia. Ormai Luke viveva di quelli, non riusciva, non poteva farne a meno, sarebbe stato chiedergli veramente troppo. I ricordi che avevano formato in quegli ultimi due anni erano troppo sbiaditi, troppo lontani l’uno dall’altro, per poter far parte di quella collezione così preziosa e bella che erano gli altri.
Quella foto che aveva in tasca, adesso era davanti ai suoi occhi. E Luke non riusciva a non sorridere, al vederla, a vedere quel viso meraviglioso, mozzafiato da quanto era dolce e sincero in ogni suo sguardo e in ogni sua espressione. Quel viso che era il suo prima pensiero appena sveglio e l’ultimo prima di addormentarsi. Quel viso che, sempre, ogni singola notte, occupava un posto fisso nei suoi sogni.
 
Tu mi completi.
Ti amo, amore mio, ricordalo.
Qualsiasi cosa accada.
Ti amo ora e ti amerò sempre.
Questa è la nostra promessa.
La sola che sappiamo di mantenere.
Ti amo Luke
 
Ecco cosa c’era scritto dietro, in quella calligrafia bella ed elegante che lui aveva sempre visto sui bordi dei libri, sulle pagine dei quaderni, tra le righe dei diari.
Ed era quel Tu mi completi che, ogni volta, lo lasciava sempre senza respiro almeno per qualche istante. Perchè era la loro frase, lo era sempre stata, fin dall’inizio.
Fin da quando il vassoio di lei non era caduto su di lui il giorno in cui si erano conosciuti. Fin da quella festa in cui le cose avevano iniziato a prendere una piega leggermente diversa tra loro. Fin da quel pomeriggio di primavera in cui le aveva finalmente chiesto di uscire insieme. Fin da quella notte in cui avevano entrambi preso il coraggio a due mani e si erano baciati, sotto le foglie coperte di pioggia di quel parco che alla fine era diventato uno dei loro tanti posti. Fin da quando avevano capito che senza l’altro non riuscivano proprio a stare e se lo erano dimostrati su quella stessa spiaggia. Fino alla partenza di lei.
E tutt’ora valevano, quelle tre parole. Valevano più di quei pochi «Ti amo.» sussurrati vicino alle orecchie ogni tanto, di notte, mentre si amavano, mentre si coccolavano, felici di poter avere l’altro nella propria vita.
Erano questi e tanti altri i pensieri che attraversavano la sua testa, che quasi non si era accorto dei passi dietro di lui, fino a che due braccia esili e forti allo stesso tempo non lo avevano abbracciato da dietro, facendogli mancare il fiato. Perché quella stretta l’avrebbe riconosciuta, sempre.
Non aveva bisogno di voltarsi per capire che lei era lì, accanto a lui. Gli bastavano quelle braccia attorno a lui, quel lieve profumo di vaniglia che aleggiava nell’aria e che solo lei portava, quel senso di completezza che era mancato per troppo tempo ma che finalmente era tornato, per ricoprire ogni singolo spazio vuoto nella sua anima e nel suo cuore.
Lei era lì, accanto a lui. E tutto tornava ad avere un senso.
Si completavano a vicenda, solo questo contava, ora e sempre.






Letizia
Ciao a tutti! <3 Eccomi con la One Shot di cui vi parlavo :'3. Povero Luke, con me alla fine sta sempre male :'(, e mi dispiace, perchè è il mio amore grandissimo e bellissimo (come anche gli altri tre ;)). Ma non è colpa mia se mi fa venire in mente queste trame u.u
Anyway, spero tanto che vi piaccia *W*.
Con questa piccolina (1.300 paroline tonde tonde) si chiude la piccola serie di quattro One Shot che ho inizato poco tempo fa. Una serie con cui volevo raccontare quattro storie diverse, quattro momenti diversi con tutti e quattro i ragazzi :). Se vi va di passare le trovate tutte lì ;)
Adesso vado, che ho finito le parole e che devo fare un po' di cose :P.
Ci sentiamo il 24 con il capitolo 6 di The only reason (per chi la stesse leggendo ;)). A presto! <3
Un bacione, Letizia <3
P.s.: Potete trovarmi anche qui, se volete chiacchierare oppure avete domande da fare:
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