I Figli di Gallifrey
E
mentre parlavi con quella donna, l’interfaccia del Momento,
Dottore, con
l'unica arma nell'universo con una coscienza sentisti l'unica domanda
che ti
avrebbe fatto tentennare: “Quanti bambini ci sono su
Gallifrey al momento?” e
quel quesito ti fece tentennare. Il primo passo fu di ammettere a te
stesso che
non ci avevi pensato preso com’eri dai tuoi piani, per una
volta distruttivi.
Il secondo fu pensare ai bambini che tu stesso avevi conosciuto, e a
quelli che
non avresti mai potuto conoscere.
“Io non lo so”, le rispondesti, con lo sguardo
perso nel vuoto, a
immaginare quei piccoli Signori del Tempo quando ancora la guerra non
era
entrata nelle loro vite che giocavano felici sui prati di erba rossa
del
pianeta.
“Tu li potrai contare prima o
poi. Una terribile notte”. Quella frase che sapeva di
profezia e condanna allo
stesso tempo ti fece sussultare. E lei continuò a parlare, a
cercare di
convincerti che distruggere tutto il tuo mondo non era la scelta
giusta, ma la
tua mente rimaneva ancora su quella domanda, alla vergogna provata
quando ti
sei reso conto che non avevi una risposta da dare. Il tuo cuore
sprofondò nelle
tenebre, un rimorso antico come l’universo. Commettesti
l’errore di ripensare a
te stesso, a quello che eri diventato per colpa della guerra.
L’uomo che più
degli altri si era sporcato le mani di sangue. Il Dottore Guerriero,
che non fa
le cose nel nome del Dottore, ma, a detta sua, per la pace superiore.
E quando il tuo te più vecchio, quello dai capelli assurdi,
gli occhi
marroni perennemente sgranati e le scarpe di tela, ti
confermò le parole di
Lupo Cattivo non desiderasti immaginare quale avvenimento ti avrebbe
portato a
compiere quell'azione. Ti dicesti che non lo avresti mai fatto,
perché il solo
pensare a tutti quei bambini innocenti massacrati insieme al resto
della tua
razza era troppo. I cuori ti smisero di battere perché per
un attimo eri
tornato a essere il Dottore e questo ti uccideva.
E ora eccoti qua
Dottore, a distanza di quasi cento anni, dopo aver
perso l’unica persona che pensavi potesse essere
l’amore della tua vita, quella
terrestre dall'esistenza effimera, che durava il tempo di un respiro in
confronto alla tua. Eppure l’amavi. Non hai mai avuto il
coraggio di dirglielo,
non ne hai mai sentito il bisogno di farlo, e quando ne hai avuta
l’occasione
non sei riuscito a farlo. Ed ecco ritornare il rimorso,
l’ultima Guerra del
Tempo riaffiora nella tua mente, i tuoi ricordi ti riportano a quando
li hai
massacrati tutti, Dalek e Signori del Tempo. E se rivedi i Dalek nella
tua
mente non puoi far altro che arrabbiarti, nemmeno tu sai con chi.
Perché i tuoi
nemici giurati sono tornati ancora e dentro di te sei certo che
continueranno a
farlo.
E allora,
ti chiedi, che
senso ha avuto ucciderli tutti se i
Dalek non sono scomparsi? Che senso ha avuto rimanere da solo, con il
cuore
lacerato all’idea di non trovare nessuno della tua specie in
tutto l’universo
se i miei nemici non si sono estinti? E allora urli, di
disperazione, di
tristezza, di quell’amore che non hai mai avuto la
possibilità di vivere
appieno.
È
in quel momento che pensi ai bambini, ai Figli di Gallifrey.
Perché
forse pensare a loro li farà vivere ancora dentro di te, e
ti farà sentire meno
solo. Cominci a contare, la tua mente lavora instancabile e ci riesci,
alla
fine, li conti tutti. E a quel punto sei di nuovo sull’orlo
di quel baratro e
rischi di cadere giù, trascinato dal peso dei tuoi
rimpianti. I sensi di colpa
ritornano travolgenti come non mai. E per non pensare a tutto quello
che hai
fatto nella tua vita, per non pensare a tutti quelli che non sei
riuscito a
salvare cerchi rifugio nella notte che arriva con la sua
oscurità, ti lasci
cullare dalle tenebre ben sapendo che con loro porteranno solo incubi.
Speri di
soffrire perché senti che è giusto;
perché pensi che te lo meriti dopo aver
ucciso tutti quei bambini innocenti che non hanno avuto scelta e che
non hanno
potuto vedere tutte le meraviglie che l’universo avrebbe
potuto offrire loro.
E dopo
averli contati il peso nel tuo cuore diventa sempre più
grande
e ti senti soffocare, i due cuori che ti sembrano abbiano smesso di
battere.
Sai che non è possibile, ma non riesci rimanere attaccato
alla ragione.
Perché
i bambini che hai ucciso quel giorno sono 2. 47 miliardi.
E promisi a
te stesso che non lo avresti mai e poi mai dimenticato.
Angolo Autrice
Ed eccomi qua, con un'altra fic triste e depressiva, stavolta incentrata sul Dottore e sulla Guerra del Tempo. perché volevo da un po' scrivere qualcosa di questo genere ma non ho mai avuto il tempo di farlo.
Spero che almeno a qualcuno sia piaciuta e se vi va mi piacerebbe che facciate una piccola recensione. Non mangio nessuno.
A presto!!!
Morpho