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Autore: Classicboy    17/01/2015    2 recensioni
Leo non ha mai incontrato Calipso. Ma nonostante questo, il suo cuore è stato comunque catturato da qualcuno.
Riuscirà a far si che la scintilla del suo amore si trasformi in un incendio di passione, oppure il tutto si dissolverà come della cenere al vento?
Non vi resta che scoprirlo...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Frank Zhang, Hazel Levesque, Leo Valdez, Piper McLean, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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MY LOVE BURNS FOR YOU!

 

 

 

Leo se ne stava seduto al tavolino di un bar di nuova Roma intento ad osservare i suoi compagni. Avrebbe voluto chiacchierare con qualcuno di loro, ma erano tutti quanti impegnati nella “sagra delle sdolcinatezze”. Alla sua destra i suoi due migliori amici, Jason e Piper, si stavano gustando un frappè al cioccolato dallo stesso bicchiere con due cannucce diverse che, incrociandosi, andavaano a formare un cuore (a questa vista gli si cariarono i denti); alla sua sinistra Annabeth e Percy stavano limonando senza alcun ritegno (facendo temere a Leo che presto si sarebbero dimenticati di essere in pubblico e che sarebbero passati a cose più... spinte); affianco a loro c'erano Nico e Will, quest'ultimo impegnato a cercare di far sorridere il ragazzo con battute smielate (a questo punto Leo sentì salirgli la nausea); ed infine di fronte a lui se ne stavano Hazel e Frank, intendi a sussurrarsi dolcezze e simili (ed allora Leo fu certo che sarebbero dovuti venire a prenderlo con la barella per un attacco di diabete). Ma era anche un altro il sentimento che lo spingeva a detestare la Frazel: invidia! Non riusciva a sopportare che quella... cosa se ne stesse affianco alla persona da lui amata con tutto il cuore. L'unica per la quale si sarebbe alzato in piedi e alla quale avrebbe gridato i suoi sentimenti , senza preoccuparsi di chi c'era! Si sentì prudere le mani. Doveva andarsene, altrimenti, quanto è vero che possedeva un drago di bronzo, avrebbe incendiato la sua bella faccina ed ogni altra cosa lì intorno.

Si alzò e disse: “Bene, ragazzi. Si è fatto tardi ed io penso che me ne tornerò alla mia fucina.”

Gli altri lo ignorarono completamente, talmente erano intenti a badare alla loro vita di coppia. Solo Hazel alzò gli occhi: “Okay, Leo. Ci si vede. E ricorda che tra un paio di giorni c'è l'equinozio e sarai il benvenuto per festeggiare qui con noi.”

Leo si sentì torcere le budella non appena incrociò il suo sguardo. Borbottò qualcosa come risposta e si allontanò in fretta e furia.

 

 

Anche usando i medaglioni per il teletrasporto che gli avevano dato i figli di Ecate (“Ricordatevi di usarli a distanza dalla città e da qualunque altra fonte di interferenze, altrimenti non funzioneranno” li avevano ammoniti i discendenti della dea della magia) Leo ci mise mezz'ora per arrivare al campo e da lì andare direttamente al Bunker 9. Non c'era nessuno. Probabilmente Nyssa, Jake e gli altri erano nelle fucine sotto alla capanna. Anche se era di proprietà comune del campo tutti sapevano che quello era il “posto di Leo”. Lì si entrava nel suo mondo. Ci passava così tanto tempo, ormai, che gli altri gli avevano posizionato una branda e dei piatti della mensa che si riempivano di qualunque pietanza si voleva. Inoltre era anche già dotato di una comoda cabina-doccia. Ma in quel momento l'ispanico non voleva né mangiare né lavarsi né riposare. Era troppo nervoso. E quando era nervoso c'era un'unica cosa che riusciva a distrarlo: il lavoro. Prese uno dei progetti a caso dal mucchio di quelli “da finire” ed incominciò a completarlo. Però era distratto: continuava a pensare al suo viso, alla dolcezza degli occhi, alla curva morbida, ma decisa, delle labbra, ai suoi capelli scuri...

<< No! Concentrati. Hai un lavoro da finire. >>Ma continuava a distrarsi. Sospirò. << Mamma, se tu fossi qui mi diresti cosa fare? Sapresti suggerirmi cosa dire, per far si che mi ami come l'amo io? Sono certo di si. >>

Ad un tratto sentì uno dei suoi automi cigolare allarmato. Si riscosse e vide che aveva le mani avvolte in delle lingue di fuoco, provenienti dal progetto che stava provando ad ultimare. Fece un verso esasperato. Si pulì le mani dal fuoco e si diresse verso un angolo nel quale era stato sistemato un estintore. Lo prese e soffiò la schiuma sulla macchina, comportandosi come se fosse una cosa che faceva tutti i giorni (cosa tra l'altro vera. Aveva la tendenza ad andare a fuoco nei momenti più impensati, da qui l'idea dei suoi fratelli di posizionare vari estintori in giro per il Bunker 9). Fissò amareggiato quello che sarebbe dovuto essere uno scudo retrattile ma che ora era soltanto una lastra informe di bronzo.

“Adesso basta!” sbottò il figlio di Efesto “E giunto il momento di finirla con questa situazione a dir poco ridicola!”

Ma che cosa poteva fare? Non poteva certo andare lì e dire “ti amo”, senza contare che c'era già qualcuno nella sua vita. Aveva bisogno di qualcuno che fosse un vero esperto in quel ambito, una persona che aveva l'amore che gli scorreva nel sangue. Sorrise. Conosceva chi faceva al caso suo.

 

 

Il giorno dopo Leo si vestì in tutta fretta e si diresse verso il campo di fragole. L'unico momento in cui Piper era senza Jason era la mattina presto quando andava là a, parole testuali, “disintossicarmi dal profumo che fa sembrare la mia cabina un cimitero di Barbie”. Ed infatti eccola lì, intenta ad annusare le fragole.

Il ragazzo le si avvicinò con il suo solito sorriso stampato in faccia: “Buongiorno, Miss Mondo”

Lei si voltò e rispose divertita: “Buongiorno, Ragazzo delle Manutenzione! Sul serio Leo, smettila di chiamarmi così. Lo sai che detesto quel soprannome.”

“Proprio per questo continuo ad usarlo” rispose lui ridendo e contagiando presto l'amica. Oh, quanto avrebbe voluto innamorarsi di Piper. Con lei sapeva sempre cosa dire, non si sentiva mai in imbarazzo e non si sarebbe dovuto preoccupare dei vari problemi di coppia, perché tanto ci avrebbe pensato lei. Purtroppo, però, Eros ed Afrodite la pensavano diversamente.

La ragazza smise di ridere e lo guardò sorridente: “Allora, sei venuto fin qui solo per farmi morire soffocata dalle risate o c'è qualcos'altro?”

Qui veniva la parte imbarazzante. Il giovane si sentì avvampare, mentre cerca di trovare le parole giuste: “Beh, ehm ecco, io...”

“Leo, sono soltanto io, Piper. Non ti preoccupare.” disse mettendosi per terra ed invitandolo a sedersi accanto a lei.

Forse aveva usato la lingua ammaliatrice, fatto sta che l'ispanico sentì l'imbarazzo e la preoccupazione sparire completamente. Si buttò pesantemente a terra, raccolse una fragola e la guardò pensieroso. La figlia di Afrodite non disse nulla. Non aveva fretta. Se il motivo che aveva spinto l'amico a venire da lei era quello che immaginava non doveva mettergli assolutamente fretta. Tutto a un tratto Leo parlò: “Sono venuto perché mi serve un aiuto per quanto riguarda una faccenda... sentimentale.”

La cherokee si trattenne dal ridere. Sapeva che Leo era interessato a qualcuno. L'aveva capito da tempo ed ormai era anche sicura di sapere di chi si trattava. “Vedi” continuò lui “Il fatto è che c'è una persona che mi interessa. Solo che lei, la persona, è già fidanzata, ed ogni volta che li vedo insieme mi sento salire l'invidia e la rabbia.” la guardò esasperato “Pipes, che cosa posso fare? Vorrei dirglielo, ma al contempo ho paura che rovinerei i rapporti con entrambi, e non voglio farlo perché sono dei buoni amici. Sono confuso.”

Piper gli prese la fragola dalla mano, la guardo e si mise a mangiarla con calma: “Leo, il tuo problema è più semplice di quanto credi”

“Davvero?”

“Certo! Non è proibito amare qualcuno soltanto perché è già fidanzato, è proibito quando cerchi di far rompere la loro relazione in modo tale da rovinare la loro felicità per il tuo tornaconto. Il tuo amore è sincero?”

Si sentì salire un groppo alla gola ma riuscì a rispondere con decisione: “Si!”

“E allora tutto ciò che devi fare e dirle che l'ami. Se il tuo amore è più forte di quello del tuo rivale allora sarai tu a uscirne vincitore. E sento che questo sarà quello che succederà” gli sorrise e Leo non poté fare a meno di stupirsi quanto fosse diventata esperta nei problemi di cuore. In quel momento arrivò Jason.

Leo si alzò: “Bene ragazzi, non ho nessuna intenzione di fare da terzo incomodo, né tanto meno di assistere ad uno spettacolo a luci rosse casomai decideste di divertirvi un po”

Piper gli disse qualcosa, probabilmente un insulto, mentre il biondo cercava in ogni modo di schermarsi. Leo alzò le mani in segno di resa: “Scherzavo tranquilli!” guardò la ragazza: “Grazie mille ancora per i consigli”

Lei rimase un attimo sbigottita, ma poi gli rispose sorridendo: “Di nulla. Ah, e Leo... ti suggerisco di dirglielo alla festa del equinozio.” E il figlio di Efesto se ne andò lasciando una felice discendente di Afrodite ed un confuso figlio di Giove.

 

 

Nuova Roma era un vero splendore. Si trovavano tutti lì per festeggiare. Non era tanto la festa di per sé ad essere importante, quanto più il fatto che si trattava della prima celebrazione tutti insieme. Per le vie c'erano greci, romani, coppie adulte e bambini, cacciatrici, amazzoni (entrambi i gruppi invitati appositamente) ed ogni genere di spirito della natura. In un angolo del banchetto Leo si sentiva leggermente in imbarazzo. Tutti si stavano divertendo tranne lui: era troppo agitato! Nei giorni scorsi aveva ripensato alle parole di Piper. Fino a quel momento gli erano sembrate ottime, al punto che si era addirittura preparato mentalmente il discorso da fare per confessare il suo amore. Però in quel istante pensò che era una pessima idea e che tutto si sarebbe rivelato un fiasco. Si sistemò ancora una volta gli abiti eleganti mentre continuava a lanciare occhiate fugaci nella direzione di Hazel e Frank. Ogni tanto si staccava dal muro cercando di trovare la forza di dirigersi verso di loro, per poi ritornare frustrato nel suo angolo.

<< Aspetta il momento giusto! >>continuava a ripetergli una voce nella testa, a cui rispondeva << Ma qual'è il momento giusto?! >>

Arrivò il brindisi dei pretori durante il quale Reyna ringraziò gli dei e rinnovò ancora una volta il patto di amicizia tra i vari gruppi di semidei per poi tornare al banchetto. Leo stava già per ritornare a piangersi addosso quando vide Frank avvicinarsi a lui. Gli si accostò e bonfocchiò: “Ti spiace venire con me, ti devo parlare”

Leo lottò per un attimo con i propri sentimenti cercando di mantenere la calma. Sorrise: “Ma certo pretore Zhang. Non c'è problema”

Uscirono dalla sala ed andarono in un corridoio laterale. Frank si girò. Leo vide nei suoi occhi una luce pericolosa.

“Allora, per quale motivo...” incominciò l'ispanico con tono scherzoso.

“Piantala!” sibilò il figlio di Marte “Smettila di nasconderti dietro ai tuoi scherzi e sii sincero”

“Di cosa stai parlando?”

“Ti ho visto! È tutta la serata che continui a guardare nella nostra direzione, mia e di Hazel! Ho capito tutto, non sono stupido!”

Leo si trattenne dal controbattere con una battuta mordente. Era preoccupato. Ormai tutto stava per venire a galla. “Senti, io...” provò a dire.

“Valdez, te lo chiederò un'ultima volta: smettila di provarci con Hazel. Io sono il suo ragazzo, e non ho intenzione di cederla facilmente. Sono stato chiaro?!”

Il figlio di Efesto lo guardò per un attimo allibito. Poi scoppiò a ridere.

Frank rimase interdetto: “Beh, che c'è da ridere”

“Niente, il fatto è che...” poi lo guardò e si decise. Velocemente gli si avvicinò... e lo baciò!

In quei pochi secondi, durante i quali il cino-canadese rimase assolutamente immobile, Leo sentì le proprie emozioni represse liberarsi: le budella che gli si torcevano... per la rabbia di vedere Hazel accanto a Frank, la curva delle labbra ed i capelli scuri... del figlio di Marte, l'imbarazzo di parlare con Piper... del fatto di essere omosessuale, la sua lotta... con la propria felicità quando Frank si era avvicinato per dirgli che gli voleva parlare.

Si staccarono l'uno dell'altro. Frank pareva ancora esterrefatto, e pertanto Leo, sorridendo, gli parlò: “Hai frainteso completamente le occhiate di stasera. Stavo si guardando nella vostra direzione, ma stavo osservando te. Gli sguardi di invidia erano rivolti ad Hazel e quelli d'amore a te. Perché è questo che provò, mio piccolo cucciolo d'uomo cino-canadese: io ti amo! E sappi che farò di tutto per conquistarti. Dillo anche ad Hazel: il mio amore brucia per te!”

E con queste parole si allontanò dal pretore, che era ancora fermo nella stessa posizione.

Quando si fu allontanato abbastanza si mise a correre. Uscì dalla città e dai confini fino a giungere in uno spiazzo. Qui si fermò e si mise ad urlare dalla felicità. Poi si gettò per terra ed osservò le varie costellazioni che decoravano il cielo. Ce l'aveva fatta! Era riuscito a dirglielo. In quel momento gli interessava solo quello, non si preoccupava di tutte le voci che si sarebbero presto diffuse sul suo conto. In quel momento voleva solo starsene lì a pensare al suo arciere, perché lui non lo sapeva, ma Leo avrebbe continuato a provare finché Frank non fosse diventato suo!

 

 

Angolo autore:

Ebbene si, l'ho fatto: ho appena scritta la prima Fraleo di questo sito, but I REGRET NOTHING!!! Se andate a cercare troverete soltanto Frazeleo, e nessuna storia che riguardi invece il nostro ragazzo delle manutenzione ed il mutaforma con una passione per gli elefanti.

Allora, siete rimasti stupiti? Non ve l'aspettavate?

Piper: IO SI!!!

E tu che c'entri?! Tornatene a fornicare con Jason, sciò (la scaccia). Scusate l'interruzione. Se a qualcuno venisse un dubbio sappiate che non ho MAI scritto, fino alla dichiarazione, di che sesso era la cotta segreta di Leo.

Spero che vogliate lasciarmi qualche minaccia di morte commento, anche critiche.

   
 
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