Fanfic su artisti musicali > EXO
Ricorda la storia  |       
Autore: chiara_beri    18/01/2015    2 recensioni
Un lavoro. Un dovere. 13 candidati. La Sicurezza Presidenziale non ammette insicurezza, esuberanza, ma soprattutto, la Sicurezza Presidenziale non ammette sbagli. Ma oltre la fatica e la paura di sbagliar, nascerà qualcosa che li farà andare avanti, qualcosa che li aiuterà nei momenti di difficoltà. Qualcosa come l'amicizia e l'amore.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kris, Kris, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Xiumin, Xiumin
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Apro la porta e faccio un passo avanti. Finalmente sono qui. Finalmente ho raggiunto il mio obbiettivo.

Mi hanno accettata per l'addestramento per diventare guardia del corpo del Servizio di Sicurezza Presidenziale.

Io sono Myung-hee e ho 22 anni.

Sono una ragazza italo-coreana, infatti mio padre è sudcoreano, mentre mia madre è italiana.

Non sono molto alta, ma nemmeno troppo bassa, infatti sono alta un metro e sessantacinque e sono anche piuttosto magra, o meglio, ho una corporatura snella.

A casa a volte mi chiamavano anfora perché ho il vitino da vespa, per questo amo molto mettere le cinture.

Ho i capelli mori e gli occhi azzurri. Cosa molto strana qui in Corea e per questo infatti non ero molto amata dai miei compagni di classe.

Credevano che fossi una persona stravagante a cui piaceva mettersi le lenti a contatto e mi deridevano per questa mia stranezza.

Però gli occhi azzurri sono una cosa che adoro, una cosa che mi distingue da tutte le altre ragazze.

Sono diversa e mi piace, anche se mi sono resa conto che non è una vergogna solo da poco.

A scuola stavo sempre nell'angolino e stavo sempre male perché mi maltrattavano, ma per fortuna c'era una persona che mi stava sempre vicina, una persona che non mi aveva giudicata per il colore degli occhi. Una persona che mi voleva bene per ciò che ero e che non mi aveva mai abbandonata, qualcuno su cui ho sempre potuto contare...

« Myung-hee! Perché non mi hai aspettato? Potevamo usare una macchina sola. » ecco quella persona! Il mio amico d'infanzia, il mio migliore amico.

« scusami Min-seok... non ho resistito. »

« si. So bene che non stavi più nella pelle...in fondo era il tuo sogno da quando avevi cinque anni. Scusa se ho fatto tardi. »

« non ti preoccupare! Andiamo? »

« si! »

Andiamo insieme verso la segreteria e Min-seok chiede dove dobbiamo andare per le presentazioni.

Mentre torna da me lo guardo bene e poi gli dico:

« Min! Sei proprio un figo in giacca e cravatta! »

« grazie... ma non dire certe cose! » protesta lui arrossendo.

A volte è davvero timido. Però è sempre carino e gentile. Cerca sempre di proteggermi. A scuola quando mi lanciavano palline di carta, lui si metteva davanti a me e mi copriva.

Lui riusciva a farsi rispettare e nonostante la sua apparenza carina e pucciosa, quando lo facevano arrabbiare, diventava una bestia e faceva paura.

Arriviamo alla sala riunioni e ci sediamo in due posti vicini. In cinque minuti arrivano altri tre ragazzi. Il primo ad entrare è un ragazzo con i capelli neri (strano ma vero! Scherzo...), gli occhioni grandi e apparentemente dolci ed è alto un metro e... un tappo!

Parla con due ragazzi che per quanto riguarda l'altezza sono l'opposto di lui. Infatti sono due spilungoni assurdi. Saranno alti oltre un metro e ottanta.

Dopo un po' entrano tre ragazzi. O forse due ragazzi e una ragazza... uhm... devo scoprirlo prima di fare una bruttissima figura.

Il fatto è che uno dei tre ha un viso troppo carino, gli occhi sono dolci e anche le sue espressioni sono carine, kawaii o aegyose, a seconda di come volete definirle.

A parte la persona dall'identità sessuale apparentemente non identificata, i due ragazzi al suo fianco sono piuttosto carini.

Uno ha un viso dolce e un mento quadrato, l'altro è... non so come descriverlo... beh, insomma, è carino.

Arrivano altri due ragazzi... una coppia alquanto strana. Uno con e occhiaie che gli arrivano alle ginocchia, l'altro con l'eyeliner (?) agli occhi! Il primo piuttosto alto... il secondo un puffo un po' cresciuto e non blu.

Si apre la porta ed entrano (scena da leggere in rallenty) tre fighi della madonna! Uno con la mascella appuntita e una faccia serissima... bello come il peccato. Un altro con la pelle molto scura, cosa molto strana, ma che lo rende terribilmente sexy e poi l'ultimo. L'ultimo entra con un gran sorriso salutando vivacemente, ma è così figo che... cavolo! Poi quando sorride ha una fossetta sulla guancia!

Appena entrano i tre ragazzi, involontariamente prendo il braccio del povero Min-seok e comincio a stritolarglielo per bene sentendo solo dopo qualche tempo i suoi lamenti di dolore.

« scusa è solo che... »

Non riesco a finire di parlare perché entra nella stanza un signore sulla quarantina con un'espressione estremamente seria in volto.

« bene ragazzi. Siamo tutti. Possiamo cominciare. »

Il signore che a quanto pare si chiama Wu Tae-kyung comincia a parlarci di ciò che avremmo fatto da ora fino alla fine dell'addestramento che sarebbe durato 6 mesi. Ogni mese ci sarebbero stati degli esami e poi l'esame finale.

Passati tutti gli esami saremmo diventati ufficialmente Guardie del Corpo Presidenziali.

« comincerete subito. Vi abbiamo lasciato le divise con i vostri nomi negli spogliatoi. Andate a vestirvi che ci ritroviamo nella sala centrale tra 30 minuti. 30 esatti o cominciate male. »
« si! » diciamo tutti assieme.

Mi dirigo verso lo spogliatoio femminile nella quale ci sono solo io... ok, ho confermato che quel/la tipo/a il cui sesso mi era sconosciuto, è un maschio.

Peccato... mi piaceva l'idea di fare amicizia con una ragazza... spero solo che qui non sia come a scuola.

Ho pensato di mettere lenti a contatto con occhi scuri, ma mi avrebbero dato fastidio e Minseok me lo ha vietato.

Mi ha ricordato di essere fiera dei miei occhi.

Spero davvero tanto che non notino nulla, anche se è difficile...

In dieci minuti sono fuori dagli spogliatoi femminili, ora il bello è tornare alla sala principale.

Ma non c'è una cartina? Cavolo, spero di non perdermi.

Giro per cinque minuti senza trovare nulla, così torno indietro e vado davanti agli spogliatoi maschili.

Prendo il cellulare e mando un messaggio a Min-seok: “ Ti aspetto fuori dai tuoi spogliatoi... da sola ho paura di perdermi...”

“2 minuti e arrivo. Ci perderemo insieme.”

Sorrido a quella frase, è sempre così dolce.

Esattamente dopo due minuti, il mio migliore amico è fuori dallo spogliatoio che mi sorride felice.

La divisa che ci hanno lasciato è una tuta nera tattica, con dei grandi tasconi sulle gambe e all'altezza del petto.

A sinistra c'è stampato il nome del proprietario e sulla manica c'è una patta con le scritte: Servizio di Sicurezza Presidenziale.

« andiamo? »
« si! » rispondo io andandogli dietro.

Arriviamo nella sala principale cinque minuti prima dello scadere del tempo, dopo aver girato a voto per dieci minuti buoni.

Alla fine, per fortuna, abbiamo trovato, oserei dire magicamente, una segretaria che ci ha indicato la via.

« salve a tutti! Oggi comincerete un addestramento speciale per diventare le guardie del corpo del Presidente. Non sarà ne poco faticoso ne facile. Dovrete impegnarvi con tutti voi stessi. Dovrete andare d'accordo e fare lavoro di squadra. Inoltre dovrete essere attivi ma non esuberanti. Qui non si accettano errori o insicurezza. Dovrete proteggere il Presidente in futuro, quindi tutto dovrà essere eseguito alla perfezione. Uno sbaglio e siete fuori. Nessuna eccezione. » dice terminando il discorso guardando uno dei due ragazzi spilungoni come per avvisarlo.

Il ragazzo tiene lo sguardo, ma dopo qualche minuto lo abbassa e allora il Capo, si gira e si mette davanti a tutti noi.

« bene. Che le danze abbiano inizio. »
Per prima cosa ci fa testare le nostre abilità in tutti i campi.

Cominciamo con il combattimento corpo a corpo per il quale ci divide a coppie. Divide tutti i terzetti che si erano formati e il mio duo con Min-seok mettendomi con lo spilungone che poco prima si era messo a fissare... per cosa poi non l'ho ancora capito, ma ora non è una delle mie priorità, devo concentrarmi sul combattimento.

Certo è che devo scontrarmi con un ragazzo di trenta centimetri più alto di me e decisamente ben piazzato. Sono classificata come “esperta delle arti marziali” ma non ho combattuto molte volte con un gigante...

il gigante in questione ha un'espressione davvero seria e concentrata. Sembra che non contempli minimamente la parola “fallire”... ha un'espressione così determinata.

Ma in fondo anche io sono determinata e sono sicura che vincerò questo scontro. Quelli alti di solito sono meno agili... io sono piccola, agile e veloce. Ho qualche possibilità.

Min-seok è stato assegnato a quel ragazzo per cui non trovo aggettivi... non perché sia così bello da togliere il fiato o così brutto da far vomitare... semplicemente perché non saprei definire la sua espressione, il suo sorriso.

Anche se... prima stava ridendo con i suoi amici, ma io per un secondo ho pensato che stesse piangendo.

« che gli incontri abbiano inizio. Wu Yifan, cominci tu. »

Qui in Corea hanno tutti i cognomi uguali... ma la coincidenza è fantastica! Lo spilungone ha lo stesso cognome del Capo.

« si, signore. » risponde il ragazzo andando in mezzo al tappeto blu che era stato preparato per la nostra sicurezza.

« signorina Park, tocca anche a lei. »

« certo signore. » dico prontamente raggiungendo Yifan.

Ci inchiniamo prima verso il capo e poi tra di noi e lo scontro ha inizio.

Lo scontro si dimostra alquanto interessante.

Per il primo minuto sono in vantaggio io e inconsciamente ho un sorrisino soddisfatto stampato in viso.

Me lo fa notare Yifan quando mi dice: « non essere così felice. Non ho ancora iniziato a fare sul serio. »

La frase mi irrita alquanto. Perché non avrebbe iniziato? Forse perché sono una ragazza e ha pietà di me? Se crede che io voglia un trattamento speciale perché sono una ragazza, allora ha capito davvero male, ma molto male.

« perché non avresti ancora iniziato a fare sul serio? »

« un motivo forse lo sai... ma poi anche per un altro motivo che si chiama tattica. »

« che tattica sarebbe lasciar vincere l'avversario con tanta facilità? »

« la mia tattica è formata semplicemente da due semplici step. Il primo è quello di stancare l'avversario, il secondo è quello di batterlo. »

Lo guardo un attimo mentre gli sferro un altro pugno che però schiva con agilità.

A dispetto delle mie aspettative è piuttosto veloce quando vuole. Ma se ora ha schivato significa che sta per andare all'attacco.

Mi attacca e riesco a difendermi ma poi fa tre attacchi di fila e dopo aver schivato quelli comincio ad avere il fiatone mentre lui è sereno e fresco come quattro pugni prima.

« vedi? Sei stanca perché prima ti sei data troppo da fare per attaccare. Ora batterti sarà un gioco da ragazzi!! » mi dice facendo un sorrisino compiaciuto.

Io lo guardo innervosita da tanta sicurezza e lui attacca di nuovo, quattro volte di seguito.

Riesco a schivare tutto i colpi andando sempre più indietro e saltando alle spalle del gigante che subito si gira e mentre prendo un respiro convinta di avere un secondo di pausa, il Grande Gigante tutt'altro che Gentile, mi tira un calcio dall'alto che non riesco a schivare e che mi stende.

« Myung-hee! » grida Min-seok correndomi incontro.

Fa davvero male quel cavolo di calcio... ma fa ancora più male il rendersi conto di quanto io sia stata stupida ad abbassare la guardia.

« sto bene... » tossendo un attimo.

« dai, alzati. » dice il mio amico prendendomi la mano e aiutandomi a rimettermi in piedi.

Beh, in fondo non volevo che fosse delicato solo perché sono una ragazza. Devo migliorare, si. Devo decisamente migliorare.

« questa è una dimostrazione di come tecnica e tattica debbano essere usate insieme. » mi dice il Capo congratulandosi poi con Yifan.

Ho sempre e solo usato la tecnica. Devo imparare ad usare sia tecnica che strategia. La prossima volta che combatterò con lui, dovrò batterlo.

« Park Myung-hee è fuori dai giochi. » dice il Capo.

« ma Capo! Era solo per testare le nostre abilità! Non può sbatterla fuori solo perché ha perso una volta... »

Mi difende Min-seok mentre io non riesco a muovere un muscolo.

Essere buttata fuori dalla Casa Blu il primo giorno di addestramento per colpa di uno spilungone stronzo. Non esiste proprio!

« in un torneo chi perde è fuori fino al torneo dopo, o mi sbaglio? »
« non aveva detto che fosse un torneo... » dice esitante la persona che avevo scambiato per una ragazza

« beh, allora lo dico ora. Questo è un torneo, e a chi lo vincerà, offrirò una cena. Le coppie si sfideranno e i perdenti si sfideranno tra perdenti. I vincitori tra vincitori e infine chi vince tra i due gruppi si sfiderà con l'altro. Tutto chiaro? »

« si, signore! » rispondono tutti ad eccezione mia... sono rimasta impietrita prima perché pensavo di essere già stata licenziata, poi perché hanno detto che è un torneo.

Mi sono presa un infarto inutilmente. Sto Capo comincio già ad odiarlo... gli costa tanto dire le cose in modo chiaro?

« signorina, a lei che non si degna di rispondere, le va bene? »
« si signore! Mi scusi signore! » dico subito riprendendomi dal mio temporaneo stato di coma.

« perfetto. Allora possiamo continuare. »

Bene... allora non era la mia unica possibilità... se batto tutti coloro che perderanno, allora potrò sfidare chi vincerà e mi riscatterò. E se il vincitore della squadra V non sarà Yifan, lo sfiderò un'altra volta.

La seconda coppia di sfidanti sono Min-seok e il ragazzo a lui assegnato che a quanto pare si chiama Junmyeon.

Ovviamente vince il mio migliore amico, ma lo sfidante non sembra affranto dal fatto di aver perso, al contrario si congratula con Min-seok.

La terza coppia è composta dal ragazzo sempre sorridente del “trio mozzafiato” e il ragazzo con l'eyeliner e il sorriso rettangolare.

Apprendo che si chiamano rispettivamente Yixing e Baek-hyun.

Vince Yixing e il perdente, saltellando come se niente fosse viene dal lato di noi squadra P.

Le coppie rimaste si sfidano nel seguente ordine: il ragazzo con l'espressione che ho definito “da cerbiatto”, che si chiama Lu Han, si sfida con il secondo membro del “trio dei fighi”, Jong-in.

Vince inaspettatamente Lu Han che durante il combattimento sembra un sacco Min-seok. Prima dolce e carino ma quando combatte diventa una bestia, diventa serio e concentrato e decisamente come dire... figo? Tipo quei personaggi dei manga che inizialmente sembrano degli sfigati assurdi ma poi quando mettono in mostra la loro vera natura ti fanno battere forte il cuore per il loro cambiamento e la loro figaggine... possibile che oggi non mi vengano in mente sinonimi per la parola “figo”?

Tornando al torneo...

Si sfidano poi l'ultimo splendore, Se-hun e il secondo gigante, meno gigantoso dello stronzo, ma altissimo comunque, Chan-yeol.

Questa volta la mia teoria che mette i più alti nella posizione di essere meno agili e veloci, viene purtroppo confermata.

Chan-yeol sembra così carino. Sorride anche mentre combatte e soprattutto è alquanto vivace, mentre

Se-hun ha un sorrisino stampato in faccia di perenne compiacimento... come se fosse il re del mondo.

La cosa non mi fa impazzire, ma va beh. Insomma, avrei sperato che vincesse Chan-yeol. Ha anche il mio stesso cognome!

Il ragazzo dagli occhi grandi e l'espressione tenera in faccia, Kyung-soo, si scontra con il ragazzo dal mento quadrato, Jong Dae.

E anche qui succede qualcosa di inaspettato. Si vede del fuoco uscire dagli occhi del ragazzo poco prima estremamente tenero e non solo dagli occhi, ma anche dal naso e dalle orecchie! È davvero spaventoso... comunque è così che vince. Principalmente perché spaventa a morte il povero avversario, ma poi anche per le sue abilità nelle arti marziali.

Beh, siamo tutti più o meno allo stesso livello come cinture nere. Le tattiche e la tecnica varia un po' a seconda degli insegnanti che si hanno avuto.

Il problema è che siamo in dispari, quindi l'ultima recluta, quello con le occhiaie fino al naso che si chiama Tao, non sa con chi sfidarsi.

« beh, direi che puoi scegliere tu. Oppure potresti batterti con me... » dice il Capo facendo un sorrisino ironico ma con un sottofondo di serietà.

« preferirei scegliere qualcuno tra le reclute... »

« come vuoi. Comunque avviso già tutti che prima o poi ognuno di voi combatterà contro di me... quindi presto o tardi dovrete superare la paura del combattere contro il Capo. »

Le nostre facce diventano improvvisamente ebeti.

Come possiamo batterci con il Capo mentre siamo ancora reclute? In fondo se lui è il capo ci sarà un motivo, no???
« hai scelto o no? » chiede il Capo Wu dopo circa un minuto.

« si, vorrei battermi con lui. » dice indicando Kyung-soo.

Ho dei dubbi sul fatto che Tao possa battere quel diavolo di Kyung-soo, dubbi che vengono confermati in circa 5 secondi durante la quale il povero ragazzo occhiaiuto cerca di resistere alla paura di quella visione tremenda, ma poi rinuncia e si butta per terra da solo.

La prima fase del torneo finisce e il Capo Wu riprende la parola.

« ragazzi, siete stati quasi decenti, ma voglio vedere di meglio nei prossimi turni. Ora però c'è la pausa pranzo. Ve ne potrei privare, ma non ci tengo a vedere una ragazza che mi sviene davanti ai piedi per la fame. »

Detto questo mi guarda e fa un'espressione che riesco solo a dire essere estremamente insopportabile. Ma è di tutte le persone che si chiamano Wu di cognome o sono io la sfigata che si va a trovare gli unici due nel paese?

« mi dispiace... » mi dice Min-seok venendomi vicino.

« per cosa scusa? »

« non sono nella tua squadra... ti ho lasciata con quel mucchio di cani affamati. - risponde guardandoli con sguardo feroce – e anche perché non ho detto niente quando quel bastardo ti ha calciata in quel modo. »

« tranquillo Min. Fa parte del mestiere! E poi se ci fosse andato leggero sarei furiosa. Non voglio essere trattata diversamente solamente perché sono l'unica ragazza della squadra e perché sembro inutile e mingherlina. »
« lo so... però mi fa male vederti così... anche perché... »

« perché sono come una sorellina da proteggere, lo so. Ma non ti preoccupare. Sono grande anche io adesso. Ho imparato a proteggermi anche da sola. Ricordi? Mi hai iniziata ad allenare tu. Poi ho cominciato a prendere lezioni e... »
« … e in breve sei diventata la migliore della classe. Si, mi ricordo bene. Ti divertivi a prendermi a calci quando ci allenavamo insieme. A proposito, è da un po' che non ci andiamo. »

« hai ragione. Dobbiamo tornare. In fondo è un posto speciale per noi. »

La palestra del nostro primo incontro.

Ero piccola e io ero andata ad assistere all'allenamento di mio padre. Ero così rapita da quei movimenti che non mi ero accorta della borsa che dei ragazzi stavano usando come palla e che mi stava per venire addosso.

Ad un tratto mi sono sentita spingere via e mi sono trovata addosso Min-seok.

« tutto bene? » mi aveva chiesto lui diventando tutto rosso alzandosi velocemente da me.

« tutto bene, grazie. » ho risposto.

Per qualche motivo quel pomeriggio non mi aveva lasciata sola. Si era messo con me a guardare mio padre e ha finito per adorarlo anche lui.

Siamo subito diventati amici e in poco tempo nessuno ci poteva separare.

Ci siamo ritrovati nella stessa classe dopo le vacanze di Natale e questo mi ha aiutata moltissimo. Era l'unico amico che avevo ed era sempre con me.

I miei genitori hanno sempre supportato la nostra amicizia anche perché hanno visto quanto sono cambiata, hanno visto che con lui potevo essere felice restando me stessa.

Anche i suoi mi hanno sempre adorata, cosa che non mi sarei mai aspettata allora essendo io così diversa.

 

« mi stai ascoltando? »

« scusa... mi erano venuti in mente i vecchi tempi. Cosa stavi dicendo? »

« ti stavo chiedendo se davvero vuoi andare in caffetteria vestita così. » mi risponde sorridendo.

Mi guardo e mi accorgo che sono vestita da combattimento...

« direi di no. Ci vediamo qui tra dieci minuti. »
« ok, a dopo. » risponde Min-seok andando verso i suoi spogliatoi.

Corro nel mio e dopo essermi sciacquata un po' via il sudore, mi metto la tuta che ci era stata assegnata e vado al punto d'incontro.

« come ti sembrano gli altri? »

« lupi affamati... »

« a parte questo... c'è quello strano, come si chiama? Ah si, Junmyeon. Lui sembra gentile. E anche

Baek-hyun sembra alquanto ingenuo. »

« sono solo apparenze. Dopotutto sono ragazzi no? Hanno gli istinti dei ragazzi e tutto il resto... »

« questo lo so, ma fino a prova contraria anche tu sei un ragazzo, quindi anche tu sei un potenziale pericolo. No? »

« chi credi che sia? Non ti farei mai del male! » risponde lui stranamente irritato.

« lo so, lo so. Stavo solo scherzando. Ora calmati. »

« scusa... »

« nulla. » rispondo sorridendo e prendendolo a braccetto trascinandomelo dietro fino alla caffetteria.

Entriamo e sentiamo tutti gli sguardi che si spostano dai piatti o dal tavolo delle ordinazioni, a noi.

La scena che probabilmente loro vedono è quella di una ragazza che tiene a braccetto un ragazzo e questo nelle loro menti viene classificato come status di fidanzati.

Per questo motivo cominciano a fare sorrisini e battutine stupide.

« ecco qual'è il rapporto fra voi due allora. Ora mi spiego il gesto di Min-seok quando Yifan l'ha battuta. Bene, dunque. Cominciamo con le domande interessanti. Fino a dove vi siete spinti? » chiede Se-hun facendomi l'occhiolino.

Ma quanto è stupido!

« Se-hun. Non fare certe domande. Lasciali in pace. » gli dice Yixing sempre sorridendo.

« no dai... siamo tutti un po' curiosi. » dice Jong-in affiancandosi all'amico.

Lascio il braccio di Min-seok e mi faccio avanti. Meglio chiarire tutto subito.

« prima di tutto io e lui non stiamo insieme. E mettetevelo bene in testa. Secondo, in ogni caso non sono affari vostri. Stai attento Oh Se-hun a fare certe domande ad una ragazza. Potresti finire male. Sono domande odiose. »

« se non state insieme allora cos'è tutta sta confidenza? » continua il ragazzo senza tenere conto della minaccia.

« ci conosciamo da quando siamo piccoli. La definizione appropriata quindi sarebbe “amici d'infanzia”. »

« seeee... se voi siete solo amici d'infanzia io sono un idol famoso che balla come un dio. » dice ironicamente Jong-in ammiccando.

Esasperata alzo gli occhi al cielo. Vorrei tirare un pugno in faccia a quei sorrisini idioti che i due amici pervertiti hanno stampati in faccia, ma non credo sia appropriato, così stringo solo il pugno.

Evidentemente Min se ne accorge e si fa avanti.

« ragazzi, davvero. Siamo solo amici. Quindi vi prego di non fare domande che potrebbero mettere a disagio Myung-hee, soprattutto se sono del tutto infondate. »

« però sembra tutt'altro che amicizia... » ribatte Se-hun.

« ho. Detto. Che. Siamo. Solo. Amici. » dice Min-seok assumendo l'espressione convinta e decisa di quando mi difendeva dai compagni che mi maltrattavano.

« ok, ok. Non c'è bisogno di alterarsi tanto. » si arrendono i rompipalle.

Min-seok torna il ragazzo carino e gentile del solito e mi chiede cosa voglio da mangiare.

Io, con la testa ancora al discorso di poco prima, gli rispondo e lui corre ala cassa.

« yah! Hai sfruttato la mia inattenzione! Non puoi offrirmi il pranzo! » gli grido dietro appena mi rendo conto della situazione.

Ma lui aveva già pagato e stava prendendo i vassoi.

« stupido... domani però pago io. »

« va bene. » dice ridendo.

« seriamente. »

Annuisce, ma so che escogiterà un modo per pagare ancora lui. Mi irrita quando fa così! A volte si prende troppa cura di me.

 

Mangiamo in pace, lontano dagli altri gruppetti.

« dopo vieni a cena da me? Mia madre si lamenta perché è da tanto che non ti vede. » gli chiedo a un certo punto. Mia madre è diventata Min-seokdipendente, quando non lo vede per più di due settimane comincia a chiedere ansiosa se sta bene, se gli è successo qualcosa o peggio, se abbiamo litigato.

« va bene. Dopo avviso mamma. Sai, anche a lei farebbe piacere rivederti. »

Si, le nostre madri si intendono magnificamente. Sono identiche per certi versi. Però è una cosa positiva. Non abbiamo dovuto lottare per la nostra amicizia.

« va bene, allora facciamo così. Oggi vieni tu, domani vengo io. »

« perfetto! Avviso mia madre. »

Min-seok prende il cellulare e chiama e mete in vivavoce

 

“Pronto! Ciao caro! È successo qualcosa? Perché chiami mentre sei al lavoro?”

“ va tutto bene mamma, dovevo solo dirti una cosa.”

“ok, ma un attimo. Come sta Myung-hee?”

“sto bene. Grazie.”

“oh cara... sai, mi sto ancora chiedendo perché hai scelto un lavoro così pericoloso? Sta andando tutto bene? Ti sei fatta male? Stai mangiando? Che stai mangiando? Mi raccomando, manda sano e tanto!”

Sorrido.

“certo. Lo farò.”

“tu, figlio. Assicurati che mangi bene o ti stacco le orecchie!”

“si mamma. Non ti preoccupare... ma ti volevo dire una cosa.”

“ok, però ancora un attimo che sto parlando con la mia Myung-hee.”

Min-seok alza gli occhi al cielo.

“cara, mi raccomando. Portati dietro sempre dei cerotti, le creme... anzi, sai cosa? Ti preparo un beautycase con tutto ciò che ti può servire e domani te lo porto al lavoro.”

“grazie mille. Ma non c'è bisogno che venga al lavoro da noi. Domani sono a cena da voi, se posso.”

“certo che puoi! È da tanto che non ti vedo! Ma perché non me lo avete detto subito?”

“beh, veramente io ho cercato di dirtelo ma...”

“zitto figlio. Myung-hee cara, cosa vorresti? Nono, non dirmelo. So quali sono i tuoi piatti preferiti. Allora ci vediamo domani sera a cena! Buon lavoro!”

E mette giù.

 

« non mi ha nemmeno lasciato il tempo di dirle che sono da te stasera... » si lamenta Min.

« sai com'è fatta tua madre. »

« si, è incredibile quanto poco le importi di me quando ci sei anche tu. » dice fingendosi sconsolato ma poi sorridendo.

« mandale semplicemente un messaggio. Ti risponderà appena avrà trovato tutte le ricette per domani. »

« la conosci davvero bene... »

« sei geloso di tua madre? »
« no. Non di mia madre almeno. » dice abbassando lo sguardo.

Che vorrà dire? Di chi deve essere geloso se no?

« oddio! Che ore sono? » si sente dire ad un tratto quasi con gli ultrasuoni da Baek-hyun.

« è tardi! Dobbiamo andare a cambiarci! » risponde Tao alzandosi improvvisamente dalla sedia e cominciando a correre.

Noi li seguiamo a ruota.

10 minuti dopo siamo di nuovo nella palestra e ricominciamo il torneo.

Io sconfiggo tutti i membri del gruppo P, qualcuno con più difficoltà, qualcun altro abbastanza facilmente e lo stesso fa Yifan con la squadra V.

A quanto pare la mia occasione mi sarà data prima di quanto pensassi. L'importante è che combatta come avrei dovuto fare prima, con la massima precisione e concentrazione, pensando solo al combattimento e non stando ad ascoltare il gigante e soprattutto usando la testa e in modo anche veloce, rapido ed efficace. Devo trovare in poco tempo una strategia adatta al combattimento.

Se uso la sua stessa tattica, l'incontro potrebbe andare avanti per settimane, quindi devo pensare a qualcosa di simile ma che faccia finire tutto in poche mosse.

« di nuovo tu eh?!? Non pensavo che saresti arrivata fino qui. » comincia lui, ma io non gli do corda.

La sua tattica non ha due, ma tre step tra cui lo step di distrarre l'avversario o innervosirlo in qualche modo.

La concentrazione in questo modo si abbassa e quindi l'abilità della persona deconcentrata è molto bassa rispetto a quando è concentrata.

Devo fare come se avessi dei tappi di cera nelle orecchie.

Lo scontro comincia e questa volta sono davvero determinata a vincere.

Uno perché devo dimostrare che non sono una ragazza mollacciosa, due perché voglio farmi rispettare anche dai membri della mia squadra. Non potrò lavorare con loro se mi sottovalutano o deridono in qualsiasi modo.

Devo dimostrare che posso fare questo lavoro come qualsiasi ragazzo che c'è davanti a me.

Ricevo pugni e calci ma ne do altrettanti.

Il risultato va a momenti. A volte sembra che vincerà lui, altre io.

Passa un tempo lunghissimo ed entrambi siamo molto stanchi. In difesa, mi pulisco il labbro che sanguina e guardo negli occhi il ragazzo che mi sta davanti.

Mi compare sul viso quel sorrisino soddisfatto della mattina.

Anche lui è messo alquanto male e questo è confortante. Se dovessi perdere sarei comunque abbastanza soddisfatta.

Evidentemente ho qualcosa di strano in faccia, fatto sta che Yifan si imbambola un attimo e io colgo quell'attimo per sferrare l'attacco finale.

Faccio un salto e colpisco nella pancia il ragazzo che era alquanto sorpreso del mio scatto.

Questa è la mia vendetta... è la stessa mossa che ha usato prima su di me.

Aspettiamo qualche secondo che Yifan si rialzi, ma non lo fa, così alla fine il capo Wu mi nomina come vincitrice.

« a quanto pare dovrò offrire una cena a Park Myung-hee. Ragazzi, volete aggiungervi anche voi? »

« cos'è Capo, si sentirebbe a disagio solo con una ragazza? » chiedo io senza pensarci.

Ma sono cretina o cosa? E poi questa da dove mi è uscita?

« hai fegato ragazza. Comunque no, piuttosto dovresti essere tu quella a sentirsi a disagio stando a cena con un uomo. No? »

Già... ma io sono del tutto cretina.

Però non posso dargli ragione. Se no tutta quella fatica per cosa l'ho fatta? Il problema è che non so cosa dire...

« Myung-hee, sei proprio stupida. Ricorda che domani vedrai mia madre! Sai quante storie mi farà per colpa tua? “non dovevi lasciarle fare tutto quel casino.” e po “come hai potuto che quel ragazzo le facesse del male?” sai com'è mia madre! »

Tutti si girano verso di lui. Sempre lì a salvarmi il fondo schiena. Lui si che è sempre al posto giusto al momento giusto.

Penso alla reazione di sua madre e poi a quella della mia e scoppio a ridere.

« mi dispiace! Ma non ti è venuta in mente mia madre! »

« ah giusto! Manca solo lei! Perché per qualcosa che fai tu se la prendono sempre e comunque con me? »

Scoppiamo a ridere sotto gli occhi curiosi di alcuni e perplessi di altri.

« a quanto pare non è la serata giusta quella di oggi. Allora usciremo tutti a cena sabato per festeggiare la prima settimana di addestramento. »

Tutti sussultano compreso Min-seok mentre io sono occupata ad asciugarmi il sudore con l'asciugamano.

« vieni. Ti aiuto a coprire le ferite. » mi dice una voce che non è quella di Min-seok.

Mi salgono i brividi... li sento lungo le gambe e poi lungo la schiena.

« e perché il grande Yifan vorrebbe aiutare colei che lo ha battuto? »

« perché a differenza di qualcuno qui, io accetto la sconfitta. E mi dispiace di averti fatto male. »

« beh, per prima cosa anche io so perdere e per seconda cosa non mi serve il tuo aiuto. Grazie. »

« fai un po' come ti pare! » risponde scocciato mettendomi qualcosa in mano e andandosene.

Apro la mano e vedo che sono dei cerottini fatti apposta.

Lo vorrei ringraziare. Aspetta! Che dico? In fondo è lui che mi ha ridotta così, quindi è giusto che me li dia.

« tutto a posto? » mi chiede invece la voce che mi sarei aspettata.

« si. Devo solo farmi una doccia e uscirò da qui come nuova. Dai! Andiamo a cambiarci che poi andiamo a casa. »

Mentre mi dirigo verso gli spogliatoi chiamo mia madre che si dimostra lunatica come al solito.

Prima è arrabbiata perché l'ho avvisata troppo tardi, ma poi è tutta contenta perché Min-seok viene a cena da noi.

Mi faccio una doccia calda massaggiandomi le parti colpite. Mi sistemo le labbra mettendoci sopra anche un po' di rossetto, un po' di fondotinta e sembra tutto normale.

Esco e trovo Min-seok che mi aspetta.

« ce ne hai messo di tempo! - mi guarda attentamente – però stai bene. Il rossetto ti dona. »

« grazie Min! Andiamo che sto morendo di fame? »

« si! Anche io ho una certa fame! »

Mi prende la borsa e usciamo dall'edificio. Lo fa sempre, portarmi la borsa, soprattutto quando è pesante. Mi vede come una cosa talmente delicata che potrebbe sprofondare sotto il peso di quelle borse.

« come facciamo con la macchina? » gli chiedo.

« dunque... stasera vieni con la mia. Domani prendiamo l'autobus e poi andiamo dai miei con la tua. E da dopodomani ci mettiamo d'accordo per venire solo con una macchina! »

« va bene. Cercherò di resistere ai tuoi ritardi. »

Sorride e mi fa entrare in macchina.

È bello stare in macchina con lui, soprattutto perché ogni volta che ci sono anche io mette le nostre canzoni preferite e le cantiamo a squarciagola.

Quando dobbiamo fare un viaggio lungo, arriviamo a casa che abbiamo un mal di gola tremendo.

 

20 minuti e siamo davanti alla porta di casa.

Non faccio nemmeno in tempo a mettere le chiavi nella toppa che si vede mia madre che apre la porta e corre ad abbracciare Min-seok.

« mamma... stavi davvero spiando dallo spioncino? »

« no, ma vah! Figurati se faccio certe cose? »

Si, va beh. Allora deve avere il super udito perché ogni volta che torno a casa con Min, prima che possa aprire io la porta, ci ritroviamo mia madre che ci viene incontro saltando addosso al povero Min.

« come stai? Sei cresciuto! »

« mamma, è solo da due settimane che non lo vedi! »

« sembra un secolo! Entrate entrate! »
Sarà una serata lunga, davvero lunga....




Ma ciaooooo! Come va la vita? Eccomi con l'ennesima fanfiction sugli EXO! Probabilmente prima o poi scriverò su qualcun'altro un'intera storia, ma amo troppo gli EXO!
Questa cosa mi è venuta in mente mentre guardavo un drama... poco tempo prima avevo pensato di fare una fanfiction con gli EXO tutti nella stessa scuola, ma ce ne sono già. Così avevo rinunciato! Ma poi ho pensato a questo e mi sono messa subito a scrivere! 
Ditemi, come vi sembra?
Ciao  al prossimo capitolo!
                                                       Claire <3
 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: chiara_beri