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Autore: Ambros    18/01/2015    1 recensioni
Darren ama le foto.
Ama le foto come ama la musica, come ama le parole.
Prendere un attimo e intrappolarlo lì. Scriverlo tra le righe di un pentagramma, dipingerlo su un foglio bianco con dell'inchiostro, renderlo eterno. O forse non eterno, perché a Darren non interessa l'eternità - non se ne farebbe niente, ma renderlo incorruttibile -- questo sì.
Perché sarà lì e sarà perfetto ogni volta che vorrà ricordarlo.
Perché Darren ha imparato che il tempo rende imperfetto tutto ciò che è stato perfetto per un solo istante.
Darren ama le foto.
Perché nelle foto si deve fermare persino l'amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A mia moglie, che è la persona più speciale che abbia mai incontrato.
Tanti, tanti auguri, tesoro.


 

We keep this love in a photograph

- o "Cinque volte in cui Darren fotografa Chris e una volta in cui Chris fotografa Darren"





Darren ama le foto.
Ama le foto come ama la musica, come ama le parole.
Prendere un attimo e intrappolarlo lì. Scriverlo tra le righe di un pentagramma, dipingerlo su un foglio bianco con dell'inchiostro, renderlo eterno. O forse non eterno, perché a Darren non interessa l'eternità - non se ne farebbe niente, ma renderlo incorruttibile -- questo sì. 
Perché sarà e sarà perfetto ogni volta che vorrà ricordarlo.
Perché Darren ha imparato che il tempo rende imperfetto tutto ciò che è stato perfetto per un solo istante.
Darren ama le foto.
Perché nelle foto si deve fermare persino l'amore.
 
*


La prima volta che gli chiede una foto, Chris inarca un sopracciglio e scuote lievemente la testa con un'espressione vagamente confusa.
- Odio le foto. -, gli dice soltanto, arricciando appena la punta del naso.
Ma Darren ha già fatto scivolare il cellulare fuori dalla tasca dei jeans e fa scorrere il pollice sullo schermo per sbloccarlo; le sue pupille si dilatano appena quando riporta lo sguardo sull'espressione vagamente corrucciata di Chris, - Allora dovremo trovare un compromesso, -, gli dice, arricciando le labbra, - perché io adoro scattare foto. -
- Hai seguito dei corsi? -, e forse Chris sta solo cercando di cambiare discorso, ma Darren tamburella con le dita sul tavolo di legno del set della Dalton con aria pensierosa, - Volevo, ma non ho mai trovato davvero il tempo. -, scrolla le spalle, - Non le faccio perché le voglio incorniciare. E' solo -- mi piace che quel momento rimanga lì, sai? -
Chris si prende il labbro inferiore tra i denti per qualche secondo, e pensa che lui scrive per il motivo contrario -- scrive per dimenticare, scrive per togliersi quei pesi dalle spalle, ma forse può capire. Così mette su un'espressione seria e gli tende una mano, - Ti propongo un patto. -
Gli occhi di Darren diventano dorati, - Sentiamo. -
- Per ogni foto che mi scatti, ho il diritto di scattartene una io. -, perché forse certe cose dovrebbero essere ricordate -- forse a volte si dovrebbe trovare il coraggio di intrappolare un momento perfetto e rivederlo quando tutto sarà pieno di imperfezioni.
Darren si picchietta il mento con l'indice con espressione pensierosa, annuisce lentamente, - Affare fatto. -, e gli stringe la mano.
Chris si morde il labbro con aria nervosa dopo aver ritirato la mano, studia l'obiettivo della fotocamera con apprensione, - Devo mettermi in posa? -
Darren scuote la testa e sblocca di nuovo il cellulare, - No, solo -- com'eri prima, mentre stavamo parlando. -
Chris annuisce lentamente e poggia la mano sul tavolo, il busto orientato verso una delle finestre che affacciano sul cortile del set e il viso rivolto verso Darren, - Perché vuoi che questo momento rimanga? -, gli chiede d'un fiato, per ingannare se stesso -- che se ci avesse pensato non avrebbe mai avuto il coraggio di chiederglielo.
Darren solleva lo sguardo dallo schermo del cellulare e un angolo delle sue labbra si incurva appena, - Perché tra qualche secondo potrebbe cambiare tutto. -
E scatta.
 
*


Forse ogni tanto Darren viola il patto.
E forse Chris lo sa ma fa finta di niente.
Darren lo guarda da dietro le quinte e quasi sente il bisogno stamparsi quel momento a fuoco nella memoria.
Così prende il cellulare dalla tasca della giacca color pastello col logo di Glee e le dita quasi gli tremano.
Chris piega la testa all'indietro e distoglie per un momento lo sguardo dal pubblico e dalle fiammelle degli accendini, e canta now let me hold your hand.
E Darren scatta.
 
*


Darren aggiusta la presa sul cellulare, lo schermo rivolto verso i loro visi, e lancia un'occhiataccia alla versione in pixel di Chris, - Quello per te sarebbe un sorriso? -
Chris ricambia l'occhiataccia, - Non possiamo tutti sembrare in una pubblicità del dentifricio quando stiamo sorridendo, sai? Per alcuni di noi la vita è ingiusta. -
Darren abbassa il braccio e si volta immediatamente verso Chris, un'espressione quasi offesa a piegargli le labbra, - Mi prendi in giro, vero? -
- No! -, Chris incrocia le braccia sul proprio petto e un ciuffo di capelli gli ricade sulla fronte, - Questo è il mio sorriso. Prendere o lasciare. -
E Darren pensa lasciare. Non assocerò questo verbo a te neanche in un milione di anni. Così risolleva lentamente il braccio con un'ultima occhiataccia e si gira verso lo schermo; solleva il pollice come se stesse per scattare la foto, ma all'ultimo comincia a pizzicargli un fianco con la mano che ha avvolto attorno alla sua vita, e Chris si piega su se stesso con una risata che è a metà con un mugolio di sorpresa, e Darren lancia un'occhiata veloce allo schermo per essere sicuro che ci sia tutta quella felicità, che sia pronta ad essere intrappolata.
E scatta.
 
*


- Non è questo il punto, Darren, io non so se -- Non credo che basti, io -- -, Chris si ferma e si preme le mani sui fianchi e prende un respiro profondo e si sente stanco.
- A volte non ce la faccio, Darren. -, gli dice in tono sconfitto, le iridi che sembrano due lastre di ghiaccio.
Darren stringe le mani finché non gli fanno male le dita e deglutisce e Chris resterebbe se lui glielo chiedesse.
E non sa se essere egoista o essere infelice, non sa se amare significhi per forza essere egoisti, chiude gli occhi con un respiro tremante e dice: - Okay. -, soltanto questo, perché non sa se riuscirebbe a dire altro.
Gli occhi di Chris diventano grigi e le sue spalle tremano appena, si preme una mano sugli occhi per ricomporsi e si allontana come se stesse scappando dal più bello dei suoi incubi.
Darren si fruga con le dita che tremano nelle tasche, neanche sa quello che sta cercando, ma si ritrova improvvisamente con uno schermo tra lui e Chris, con una sua immagine fatta di pixel che si allontana, e scatta e la foto viene mossa e sfocata, e prima che possa rendersene conto dice: - La tua foto.-, con una voce che non sembra neanche la sua.
Chris si ferma proprio davanti alla porta e tutto sembra immobile; gli ci vuole qualche secondo prima di ritrovare la propria voce e chiedere: - Quale foto? -, con i suoni che gli muoiono da qualche parte prima di raggiungere le labbra.
Darren deglutisce con le ciglia bagnate, - Ti ho scattato una foto. Ora te ne devo una io. -
E Chris non riesce mai a pensare quando si tratta di Darren, così si gira lentamente, lentamente, e gli ci vuole quasi un minuto intero prima di puntare il cellulare su di lui come se gli stesse puntando una pistola contro il cuore.
E vede Darren fatto di pixel, e gli rimbomba nella testa non è questo che deve rimanere, e gli tremano le dita e non è pronto, si rimette il cellulare in tasca senza neanche pensarci e corre, corre finché non si infrange contro di lui e tra le sue braccia ed è come avere una pistola puntata sui cuori di entrambi.
E premono il grilletto.
 
*


- Chris? -
E Darren adora quella cosa -- che Chris si volti immediatamente verso di lui con un sorriso, che i pixel del suo viso siano disposti attorno alle sue labbra arricciate, che gli rivolga un'occhiata quasi paziente con quei suoi occhi azzurri, che sia così vicino -- adora sapere che quel momento sarà suo per sempre.
E scatta.
 
*


Chris si spinge gli occhiali sul naso con un sospiro, e fissa sullo schermo l'ultima frase che ha scritto.
Si volta verso il letto e distingue a malapena la sagoma di Darren, il profilo irregolare delle sue spalle sotto le coperte.
Si alza silenziosamente e cammina con i piedi scalzi fino al comodino; si muove a tentoni finché le sue dita non incontrano la sagoma rigida del cellulare di Darren.
Si siede di nuovo di fronte al computer e sblocca lo schermo del cellulare, apre la fotocamera e la punta contro il desktop.
Il Musicista fu l'amore che avevo atteso per così tanto tempo.
E scatta.

*











Note:
L'ultima frase è riprese da TLOS, il titolo è un verso di Photograph, di Ed Sheeran.
Grazie a Fra che mi ha mandata a fanculo mentre la leggeva :D
E niente.
Non so mai che dire sulle CC che scrivo, quindi lascio a voi.
La mia pagina Facebook.

Bacioni!

 
Ancora tanti auguri Mary.
Sono così fortunata ad averti con me.

 

  
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