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Autore: Lila May    18/01/2015    3 recensioni
|Kalosshipping||lo so, sì cambia idea facilmente(?)||scritta ascoltando il remix della soundtrack di Fluxopoli (Anistar City)|
Dal testo:
Serena si strinse nelle spalle e storse le labbra, poi si voltò nuovamente ad ammirare il blu terso dell'oceano. Come poteva essere felice.
Come. Calem aveva finalmente con sé il braccialetto della megaevoluzione, e ciò poteva significare solo una cosa: era potente, forte, imbattibile.
E quindi, non aveva più bisogno di lei. Dei suoi consigli, della sua guida.
Era giunto il momento che si facesse da parte, che lo lasciasse andare per la sua strada verso la gloria. Aveva compreso che non era un ragazzo come gli altri, che avere fra le mani quel bracciale significava tante cose, dunque perché continuare a essergli amica?
Ripensò alla lotta che gli aveva imposto per ottenere quel maledetto cerchio da polso, e al motivo di tale richiesta. Semplice, semplice quanto ovvio.
A lei non interessava nulla della megaevoluzione, delle megapietre, delle parole del professor Platan.
A lei interessava lui.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calem, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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QUEL MALEDETTO BRACCIALE DELLA MEGAEVOLUZIONE
 

Calem e Serena erano seduti su quella collinetta verdeggiante da ormai quasi due ore. Era da poco sorto il sole, e la città di Yantaropoli sembrava prossima a svegliarsi. Un tiepido vento primaverile proveniente dal mare soffiava imperterrito lungo le strade della città, e timidi raggi solari illuminavano i tetti delle case di un giallo opaco, sbiadito.
Fissavano il paesaggio in silenzio, come se fosse stata tolta loro la possibilità di aprir bocca, e chissà per quanto altro tempo ancora sarebbero rimasti zitti, ad ascoltare le onde del mare infrangersi contro le roccie.
Calem guardò Serena con espressione seria in volto. Da quando aveva ottenuto il bracciale della megaevoluzione, la ragazza si era fatta da parte.
Aveva cominciato a prendere le distanze sia da lui che dagli altri, come se non facesse più parte del gruppo, e si allenava in solitudine. Vero, lo faceva anche prima, ma da quel giorno ogni scusa era buona per non sfidarsi in una lotta all'ultimo Pokémon.
Non la capiva, non ci riusciva proprio. Le posò una mano sulla spalla, cercando di ricordarle che era accanto a lei, che era presente, che esisteva e che desiderava un po' di attenzioni. - Sere? -
La ragazza si riscosse appena, come risvegliata nel bel mezzo della notte, e un brivido di piacere le percorse la schiena. Lo guardò con altrettanta serietà, cercando di non fargli capire quanto adorava quel piccolo contatto fra amici. Com'era bello, quella mattina. I lunghi capelli corvini danzavano guidati dal ritmo del vento, e gli occhi riflettevano dolcemente i raggi del sole, il cui giallo paglierino si miscelava al grigio ceruleo delle iridi. - Cosa vuoi – mormorò, risvegliando le corde vocali.
Il giovane si carezzò il braccialetto, tastandone con delicatezza le antiche incisioni a forma di spirale. - non sei una di molte parole, eh...? Dimmi, c'è qualcosa che non va? -
Serena si strinse nelle spalle e storse le labbra, poi si voltò nuovamente ad ammirare il blu terso dell'oceano. Come poteva essere felice.
Come. Calem aveva finalmente con sé il braccialetto della megaevoluzione, e ciò poteva significare solo una cosa: era potente, forte, imbattibile.
E quindi, non aveva più bisogno di lei. Dei suoi consigli, della sua guida.
Era giunto il momento che si facesse da parte, che lo lasciasse andare per la sua strada verso la gloria. Aveva compreso che non era un ragazzo come gli altri, che avere fra le mani quel bracciale significava tante cose, dunque perché continuare a essergli amica?
Ripensò alla lotta che gli aveva imposto per ottenere quel maledetto cerchio da polso, e al motivo di tale richiesta. Semplice, semplice quanto ovvio.
A lei non interessava nulla della megaevoluzione, delle megapietre, delle parole del professor Platan.
A lei interessava lui.
Aveva cercato di vincere per impedirgli di andarsene, aveva provato a surclassarlo in tutti i modi, ma invano.
Il bracciale era lì, allacciato al suo polso, e in quanto a Calem... beh... glielo avrebbe portato via per sempre.
Sospirò e abbassò il capo, triste, poi lottò contro se stessa per evitare che dalle labbra le scappasse un gemito dispiaciuto. Doveva essere forte, specialmente ora che lui le stava tenendo compagnia.
Il corvino, d'altro canto, non sapeva proprio cosa dire. Serena era di per sé una ragazza molto silenziosa e matura, ma mai l'aveva vista così... così insolitamente avvilita. Le si posizionò accanto e le passò un braccio intorno alle spalle, bisognoso di chiarire. - Dimmi. Ti ascolto. -
- Io... mi chiedevo... - sussurrò lei, arrossendo al contatto. Sentì l'impellente bisogno di stringersi a lui e farsi piccola, ma resistette alla tentazione scaricando il tutto con un ringhio sommesso. - cosa... - chiuse gli occhi, pregando che la voce non le giocasse brutti scherzi. - pensi di fare adesso. -
- Non ti seguo... -
- Adesso che puoi usare la megaevoluzione. -
Calem si concesse un sorriso soddisfatto. Finalmente parlava, meglio se manteneva viva la conversazione. - pensavo di allenarmi da solo per migliorare la potenza dei miei Pokémon, dopodiché avrei raggiunto la Lega e sconfitto il Campione. -
- Certo... - Serena sperò con tutto il cuore che l'amico le stesse dicendo una bugia per farla divertire, ma per quanto si fosse sforzata, non riuscì a capacitarsene. Era evidente che lui necessitava di partire.
Schiuse le labbra per la delusione, mentre la vista cominciava ad annebbiarsi. Non lo avrebbe visto mai più, e la nostalgia l'avrebbe di certo uccisa.
Che cosa terribile... proseguire il viaggio senza lui, senza poter udire la sua voce, o il profumo vanigliato dei suoi lunghi capelli corvini...
- Calem... - lo chiamò, la voce spezzata dalla tristezza. Il ragazzo piegò il collo in avanti, curioso di sentire che aveva da dirgli, ma quando scorse una lacrima percorrerle il profilo delle gote tacque, incapace di replicare.
Serena stava piangendo... perché? Che aveva detto di male? - Ehi... - le disse, scostandole alcuni ciuffi ambrati dal volto per permetterle di respirare meglio. - cosa succede? Stai male? -
- TE NE ANDRAI! - esplose in un urlo soffocato dai singhiozzi lei, alzandosi in piedi e allontanandosi. Aveva le gote arrossate, e l'espressione addolorata. Mai avrebbe pensato di scoppiare così. - E IO NON TI VEDRO' MAI PIU'! -
Calem si levò da terra e la prese per le spalle, poi la scosse per farla riprendere. Serena piangeva, lacrime scendevano copiose dai suoi occhi, e lui non riusciva a calmarla. Si sentiva frustrato, colpevole e terribilmente malefico. - Serena! - esclamò, ma lei continuava a emettere singhiozzi su singhiozzi. - Serena, ti prego, smettila! -
- Ti scongiuro non andare alla Lega, ti prego, ti supplico, per favore...! - gemette la bionda, sollevando appena gli occhi per guardarlo, i quali, colmi di lacrime, sembravano non riconoscere più la gioia dalla tristezza. Cosa avrebbe fatto senza di lui? Calem era diventata la sua droga, ormai, la sua vita non sarebbe stata più la stessa...
lei... lei non sarebbe stata più la stessa.
Il ragazzo strinse la presa e avvicinò il volto a quello dell'amica, di un rosso paonazzo. Era sconvolto, non pensava di ferirla così tanto. - Cosa stai dicendo?! Non andrò alla Lega, non adess...! -
- Non mettere da parte i tuoi sogni per farmi felice, Calem, per favore! - ringhiò Serena, posandogli ambe le mani sul petto e allontanandolo con uno spintone. Sapeva del cuore bonario dell'amico, l'aveva visto spesso rinunciare a qualcosa che gli piaceva, specie con Shana, e non le andava di vederlo triste a causa sua.
Si asciugò le gote umide di pianto e cercò di riprendersi, ma a interromperla fu lui, che con un forte abbraccio riappacificatore la obbligò a lacrimare ancora. Impossibile.
Impossibile riaquistare la calma.
- Serena... - le mormorò all'orecchio, carezzandole e annusandole con passione i lunghi capelli color miele come se un domani qualcuno potesse portargliela via. - ... è vero... pensavo di andarmene... -
- No, Calem, ti scongiuro! - sbraitò la ragazza, stringendo con più forza del previsto il tessuto color cielo della felpa dell'amico. - ti prego, ti prego, no! -
- Ma questo non vuol dire che ti dimenticherò... -
- E invece sì! Perché, Calem, perchè... sapevo che la megaevoluzione ti avrebbe spinto a intraprendere il viaggio da solo, per questo lo volevo io quel cavolo di bracciale! - dichiarò Serena, immaginando il fatidico giorno in cui lui le avrebbe voltato le spalle e se ne sarebbe andato per sempre.
Calem le prese il volto fra le mani, spiazzato da tale notizia. Quindi era questo ciò che aveva tentato di fare Serena? Fermarlo? Rimase qualche istante immobile a fissarla, poi spinse il collo in avanti e la baciò, sperando di poterla tranquillizzare. Non lo sapeva.
Non lo sapeva, e ora quella notizia gli faceva male. Se lo avesse capito prima, se ci fosse arrivato prima, forse le cose sarebbero andate diversamente. Invece no.
Non ci aveva neanche dato troppo peso.
Assaporò le labbra di Serena per attimi che furono interminabili, ma a interrompere quella dolce unione fu lei, che abbassò il capo e rinunciò a tutto quell'amore improvviso, appassionante e impetuoso che tanto le era piaciuto.
No, non era così che funzionava.
Fece per replicare qualcosa, ma nell'esatto istante in cui aprì bocca Shana si precipitò verso loro due, frantumando l'emozione del momento in mille, piccoli frammenti di vetro.
- Ragazzi, che ci fate qui tutti soli? -
Calem cercò lo sguardo della bionda, senza però trovarlo. - Niente di particolarmente interessante. Tu? -
- Tierno mi ha mandato a cercarvi. Sapete, vuole mostrarci un nuovo passo di danza! Venite, forza! - ridacchiò Shana, afferrando i due per le mani e trascinandoli giù dalla collina. Per quanto la situazione fosse divertente, Serena non si sforzò nemmeno di fingere un sorriso...
il suo viaggio senza Calem sarebbe cambiato per sempre, impossibile negarlo...
e no.
Non si sarebbero rivisti mai più. 


 

Angolo Autrice
zalvezalvino(?), carissimi lettori!
Era da un po' che avevo buttato l'occhio sulla Kalosshipping, già... e so che vi sembrerà strano, visto che prima shippavo a morte la Fireworkshipping, però se escludo la Serena dell'anime rimane quella del gioco, e beh, sì...
è mitica, lo ammetto! Nel gioco, però. NEL. GIOCO. Patti chiari amicizia lunga.
In quanto alla trama... si ruota intorno al momento in cui devi sfidarti con Serena (nel mio caso Calem) per ottenere il bracciale della megaevoluzione, a Yantaropoli. E niente, guardando alcune immagini su loro due mi è venuta in mente questa fanfict, scritta ascoltando il remix della track di Fluxopoli (Anistar City). Come al solito spero di non aver fatto errori, se per caso ci fossero sarei felice che me li faceste notare.
Detto questo chiudo, pregando di non aver corso troppo nel pezzo finale :/.
Ci si vede ^^

Lila

   
 
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