Capitolo 0:MISSIONE TIPO

Un passo e si guardava indietro ancora più spaventata che mai, stava arrivando... se fosse stata presa di sicuro l'avrebbe uccisa, sarebbe stata la sua fine senza che nessuno potesse aiutarla. Uno sventurato scalino la fece precipitare con rovinoso dolore a terra. Cercando di asciugarsi il sudore passò la mano sulla fronte approfittandone per tapparsi gli occhi.
Quella cittá le aveva solo provocato problemi a non finire dall'inizio, la morte era in programma.
Il mostro continuava ad avvicinarsi leccandosi il becco ad uncino spostando il peso da una zampa all'altra.
- Finalmente, ora sarai tutta mia e...- si fermò interrotto da un masticare insistente proveniente dal tetto sopra le loro teste.
- Ma cosa...- si irritò a vedere quella ragazzina bionda sgranocchiare il cibo da un sacchetto violaceo tra le sue gambe incrociate. Lei continuò così per alcuni secondi buttando giù il mangiare come se non mangiasse da giorni e si stesse godendo lo spettacolo.
- Tu chi sei?-
Nessuna risposta, mangiava, mangiava e ancora mangiava irriverente. La gola permetteva stranamente di far passare tanta di quella roba da ingrossare quella specie di fascia grande che le copriva tutto il collo.
Il naso era passato per orizzontale da una piccola cicatrice piuttosto appariscente a prima vista.
Il mostro non la sopportò più e si avventò su quella ragazzina noiosa quanto le mosche. L'artiglio di un colore trasparente era stato velocissimo tanto da sembrare sparito ad un occhio poco allenato, ma lei fu altrettanto invisibile poiché dopo l'attacco era tranquillamente a testa in giù mostrando un paio di mutandine nere sotto quella specie di vestito arancio.
- Com'è possibile?- balbettò basito il nemico controllando che tra le mani vi fossero rimasti almeno dei capelli, nulla di nulla.
- Prima hai chiesto chi sono vero?- domandò raddrizzandosi con poca grazia sulle ginocchia e ravvivandosi i capelli col braccio. Ai polsi teneva dei polsini simili a quelli delle camicie con i bottoni dorati sui quali erano impressi dei simboli contorti volti a formare uno stemma conosciuto in ogni dove. Questo particolare fece sudare freddo il mostro che si mise in guardia. Una di loro era un pericolo, per quali vari aspetti assumesse, se poi era un Destroyer e non un Creator era decisamente in svantaggio. Doveva giocare d'esperienza.
- Il mio nome è Syon, sono una studentessa della SE!- si presentò mostrando il dorso della mano, aveva quel simbolo: un cerchio e un semicerchio blu notte - Demons Diamond preparati a soccombere-
Per tutta la durata delle sue parole non aveva smesso un secondo di mostrare quel sorriso sfacciato a trentadue denti.
- Non dire st...- la mano imitava la forma di una pistola e lui collegó un paio di punti che gli erano passati di mente: lei era la famosa Syon Harm, colei che tramutava le sue mani in pistole e cannoni di una pricisione impressionante -Aspetta!!-
Era stato troppo lento a chiarirsi, strinse le zanne aguzze terrorizzato dagli occhi felini di quella lì. Indietreggió inutilmente travolto da una luce bianca che ne divorò le più schifose viscide.
Ecco, questa è la missione tipo di Syon!

ANGOLO DI ZOICHI:
Buonsalve! Mi chiamo.... ahhh chissene frega! Il primo capitolo é questo, piuttosto corto, ma é questo. Nel prossimo osserverete come Syon (si legge allo stesso modo di Sean) opera con le sue missioncine, noterete anche che questa storia somiglia in alcuni tratti a Soul Eater e il fatto che ci sia SE è (quasi) casuale! Mi sto dilungando troppo, la prossima volta ci sarà (forse) il disegno di Syon, arrivederci!