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Autore: LeMuseInquietanti    24/11/2008    6 recensioni
Solo lei resta impassibile, assorta in quel mondo di amore perpetuo e sublime. Perfetta come una statua di fronte al suo scultore meravigliato e commosso da tanta bellezza. Di fronte al salvatore l’ unico angelo fedele è lei.
 Altro banco altra storia.
 Un ragazzo se ne sta in piedi impettito semiaddormentato. Il sonno mascherato da un’aria di impenetrabilità. Il naso prominente che gli dà sempre una strana espressione di dissenso. Accanto c'è un amico, suo pari, compagno delle notti brave, dei bicchierini di troppo, delle canzoni stonate, dei discorsi filosofici. Delle botte. Guido, in una parola. Guido non finge nemmeno di ascoltare quel balordo di un prete. In un giorno simile ci vorrebbe una bella donna non un sermone su quanto bruciano le fiamme infernali. 
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia l'avevo scritta tempo fa. Spero non sia troppo terribile! ^^ abbiate pietà!!!

That Sunday a Poet fell in love

[ Firenze 1283 ]

Ma chi è questa che ven ch’ogni omo la mira?

Una folla immensa di gente brulicante se ne sta annoiata lungo le stradine storte e sporche di Firenze, in una bella domenica mattina. Fa caldo, non si riesce quasi a respirare in quel marasma di persone irritate che si spingono, si tamponano, sorridono ipocriti. E sì, i cosiddetti nobili accennano falsi sorrisi, si levano il cappello e chinano il capo con grazia mentre i loro simili attraversano non senza pochi problemi quei tre o quattro metri che li separano dalla chiesa. La domenica, giorno del Signore, non la si può proprio perdere la messa.. è il terzo comandamento ad imporlo. Santifica  le feste.
Ci sono tutti in quella folla. Le donne di strada che da poco hanno stretto il corsetto, scivolano ancheggiando dinanzi ai vecchi ricconi allupati con cui fino a qualche ora prima hanno trascorso il loro vacuo tempo... si lanciano sguardi maliziosi e complici, illuminandosi con ardore, incuranti delle malelingue che potrebbero trovare un diletto  nel calunniarli per dimenticarsi della calura che li avvolge inesorabilmente. Ma sono solo sguardi persi nell’aria: i clienti le hanno avvisate sin dall’inizio. Niente sciocchezze di giorno, risparmiate la creatività per la prossima scopata. Perciò  si salutano con uno sguardo che lascia presagire una grande promessa in presenza della moglie dalla bellezza sciupata, che stringe la mano ad un cherubino biondo e ricciuto, irrequieto anche lui per il fastidio che gli causa la veste appiccicosa,madida di sudore. La Chiesa non è divertente nemmeno da bambini.
 Vi sono i signorotti con i viscidi servetti agghindati a festa nella livrea fresca di bucato, i compagni d’osteria che indossano un abito consunto ma da cerimonia, con il quale appaiono così diversi dal giorno prima che si stenta quasi a credere che in altri momenti sappiano sgozzare un uomo con lo stesso sangue freddo con cui un cuoco squarterebbe un pollo. I Cerchi e i Donati si fanno largo tra la folla affannata, scivolano con eleganza verso il portone della cattedrale, ma scelgono due entrate differenti, scrutandosi in cagnesco. Nelle loro mani è imprigionato il destino della povera città fiorita, nelle loro mani c'è la vita dell'intero popolo.
Le campane suonano annunciando l’inizio della messa, il fragore satura l'aria. Debolmente qualcuno tossicchia preso alla sprovvista dal frastuono, altri esprimono il loro malcontento senza porsi troppi problemi
<< e fateci entrare per Dio! >>
Una giovane sentendo bestemmiare si porta le mani alla bocca. Resta in silenzio ma la sua indignazione la si vede balenare dagli occhi. Sono folgoranti, spaventosamente corrucciati in quello che potrebbe passare soltanto per dissenso. Ella tace e si impegna ad ascoltare un gruppetto di amiche cicalanti che la circondano.  Ridono della battuta mentre facendosi aria con la mano cercano ristoro dall’afa infernale che le avviluppa. La giovane le fissa con lo stesso sguardo stupito e turbato che poco prima aveva riservato al calunniatore. Pure loro si sono scordate della gratitudine che dovrebbero mostrare verso il loro Signore!
Poco dopo la folla si muove e finalmente la nobiltà fiorentina può trovare pace tra le sante mura della chiesa votata alla Madonna. I banchi lucidi sfavillano nella luce solare che oziosa trapassa le vetrate accanto al crocifisso. Alla ragazza piace molto quel posto. Regna una tale calma là dentro!  Si siede e osserva intensamente il crocifisso. Sembra lo stia studiando. In realtà sta pregando,semplicemente.

Cristo morente salva la mia esistenza. Qualunque cosa capiti mantieni virtuosa la mia anima, illumina alla tua serva il sentiero della rettitudine. Anche quando sarò vecchia e i miei capelli diverranno argentei e non avrò null’altro da fare che aspettare la mia morte, spero tu sappia infondermi il coraggio di continuare a sorridere e ad amare la vita. Ad amarti. Amen.

Povera piccola come soffriva! Stava per legarsi ad un uomo in un matrimonio in cui l'amore c’entrava poco e niente. Quando entrano dei soldi nelle tasche non ci si cura di un minuscolo inconveniente come la mancanza d’amore tra gli sposi. Ma per amore del padre lei avrebbe convolato a nozze con un facoltoso mercante e sarebbe rimasta al suo fianco ad ogni costo, anche se questo implicava mentire al suo cuore e accettare nel suo letto un estraneo che le avrebbe dato il tormento. Anche la possibilità di soffrire fino alla morte non la spaventava, poichè si sarebbe immolata in nome dell’uomo che l’aveva cresciuta.
 Il prete fece il suo ingresso in scena. La folla concitata si zittisce,si alza in piedi abbandonando i banchi spigolosi.
In nomine patris et filii et spiritu sancti boccheggia annoiato il prete. Amen . Il tedio misto alla calura spappola i cervelli. Mentre il cerimoniale inizia e si sviluppa tra i soliti botta e risposta, la gente sente gli occhi pesanti le gambe molli. Nessuno si accorge di essere in chiesa, assorbiti come sono dai loro turbamenti, dalle faccende terrene. Che sonno! Tra poco potremo andare a mangiare con i signori marchesi! Poi potremo sparlare di quell’orribile mercante e della sua relazione con quella donnaccia senza morale!..
Solo lei resta impassibile, assorta in quel mondo di amore perpetuo e sublime. Perfetta come una statua di fronte al suo scultore meravigliato e commosso da tanta bellezza. Di fronte al salvatore l’ unico angelo fedele è lei.
 Altro banco altra storia.
 Un ragazzo se ne sta in piedi impettito semiaddormentato. Il sonno mascherato da un’aria di impenetrabilità. Il naso prominente che gli dà sempre una strana espressione di dissenso. Accanto c'è un amico, suo pari, compagno delle notti brave, dei bicchierini di troppo, delle canzoni stonate, dei discorsi filosofici. Delle botte. Guido, in una parola. Guido non finge nemmeno di ascoltare quel balordo di un prete. In un giorno simile ci vorrebbe una bella donna non un sermone su quanto bruciano le fiamme infernali. Che caldo. Il sudore gli gocciola perfino dal naso. Il ragazzo si guarda intorno. Sono tutti stanchi, disillusi, disincantati. Disamorati di Dio. Lui studia tra le tante cose teologia eppure sente di essere troppo imperfetto, lontano dal modello dell’uomo degno di conoscere la verità, di raggiungere il suo creatore. Ma non ha tempo di avere dubbi adolescenziale, a 18 anni è gia un uomo. Cavoli. Ma poi vede lei e non capisce più niente.
Vede i capelli stretti rigidamente in una crocchia, illuminati debolmente dal sole. Sembra ci sia un’aurea angelica attorno a quell’ essere etereo, sfuggente completamente avvolto nella sua fede.
Un angelo, non la si può definire altrimenti. Chi sei? Non ho mai visto una così, pensa.
Guido gli si avvicina. Gli sussurra nell’ orecchio << il piccolo Alagherio ha puntato quella santarellina? >>
 Dante lo fissa con disgusto << piantala! >> Poi torna a fissare la schiena longilinea perfetta... e il capo eretto, immobile, che punta il crocifisso con lo sguardo perso e trasognato. Già, un sogno. Estasi divina. Deo gratias. Anche lui non riesce più a udire il cicaleccio del prete, che sarà mai, per una volta?! La terra mai è stata così interessante.
Dopo alcuni minuti che appaiono eternità la messa si conclude con il segno della croce. Un ite missa est e si è subito fuori. Dante la cerca tra la gente. Le famiglie si ricompongono, i bambini sorridono, gli uomini abbracciano le mogli ed esse arrossiscono visibilmente ignare della falsità di quell’abbraccio che mille volte è stato concesso ad altre signore più facili, più pratiche dell’ars amandi. E lui si guarda intorno. Ma lei non c’è più. Sei sparito angelo. Mi hai strappato il cuore, mi hai commosso con il tuo spirito cristiano. Dove sei? Voglio carpire i tuoi segreti, svelameli per favore, sento che altrimenti non riuscirò più a vivere!
<< D Dante? >>
 Dante si volta velocemente. Ha la bocca aperta ma non se ne rende subito conto. Perchè l'angelo gli sta parlando! E non è tecnicamente un angelo. È vera. E lui la conosce di vista. Un ricordo sbiadito appare nella sua mente ardendo, lampeggiando. Esplode il viso di una bambina che recita l’ave Maria accanto alla madre, in quella stessa chiesa, quasi dieci anni prima. La beatitudine lo assale.
<<  B  Bice? >> boccheggia.
Ella annuisce dolcemente. Nel petto di Dante ruggisce una belva che egli non credeva potesse esistere. Guido ne parlava nelle sue canzoni, ma gli aveva spiegato che era solo finzione. Invece esisteva, Bice l’aveva prontamente generata in lui e gli occhi del giovane l’avevano nutrita della luce divina che avvolgeva le fattezze della santa.
È  il 1283, una bella domenica benedetta e afosa in cui nasce il mito del poeta innamorato, soggiogato da una creatura divina. Nasce Dante. Nasce Beatrice. Nasce un sogno incredibile che è stato tramandato fino a noi. Un sogno incomparabilmente perfetto fantastico luminoso.. avvolgente. Nasce con lui ed il suo amore la letteratura italiana.
FINE
  
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