Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: pirateforhire    20/01/2015    2 recensioni
— Una OneShot sui due principi di Erebor in giovane età —
Dal testo: Kíli, puoi fingere di avere un po' pazienza e stare cortesemente fermo?!» domandò Dís con un tono di vago rimprovero, seppur il volto fosse disteso in un sorriso bonario rivolto al minore dei suoi figli, che stava letteralmente annegando in una camicia dalle tonalità blu della casata dei Durìn. La donna teneva tra le labbra una manciata di spilli, utili ad appuntare i risvolti che aveva dovuto applicare a maniche e pantaloni della divisa del piccolo nano irrequieto.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dìs, Fili, Kili, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo autrice: Eccomi qui con una brevissima OneShot ispirata a una fanart trovata quasi per caso su internet. Appunto perché l'ho trovata girovagando su google, non so a chi appartenga, e voglio sottolineare che non è una mia creazione, ma di qualche eccellente artista che ringrazio!
Un ultimo avviso prima dell'inizio, sono entrata nel "fandom" di Tolkien [LoTR & Lo Hobbit] da pochissimo, potrei aver dunque commesso qualche grossolano errore con date ed età, ma lascio a voi il compito di farmelo notare, ho fatto ciò che ho potuto, ed ogni errore è fatto in buona fede, poiché ho davvero cercato di documentarmi.
Ed ora, buona lettura! Recensioni -critiche o complimenti- sono sempre graditissime.
Giuls~

Two perfect princes. 
 

«Kíli, puoi fingere di avere un po' pazienza e stare cortesemente fermo?!» domandò Dís con un tono di vago rimprovero, seppur il volto fosse disteso in un sorriso bonario rivolto al minore dei suoi figli, che stava letteralmente annegando in una camicia dalle tonalità blu della casata dei Durìn. La donna teneva tra le labbra una manciata di spilli, utili ad appuntare i risvolti che aveva dovuto applicare a maniche e pantaloni della divisa del piccolo nano irrequieto. Dal canto suo, Kíli, non faceva che dimenarsi di fronte alla povera madre, nel tentativo di dimostrarle che in quell'abito da cerimonia appartenuto a suo zio Thorin potevano comodamente entrarci sia lui che il fratello maggiore, e forse persino qualche altro nano del villaggio tra le Montagne Azzurre, tanta era la stoffa di avanzo.
«Ma mamma!» protestò il secondogenito, la cui voce veniva soffocata dalla stoffa dell'ampio cappuccio che gli copriva il volto quasi per intero, quanto era assurdamente enorme per la sua piccola testolina scura. Non appena Dís gli consentì di riemergere da quel groviglio blu notte, Kíli continuò con la sua protesta, gli occhi verdi ancora nascosti dal cappuccio. «È terribile!» sentenziò, rivolgendosi verso un interlocutore invisibile, incosciente del dove in realtà si trovasse sua madre, che si affrettò a prendergli il piccolo mento liscio tra le mani, per far voltare il giovanotto nuovamente nella giusta direzione, corredando il gesto con una risata divertita.


«Almeno il tuo vestito lo finisce la mamma—» borbottò Fíli da dietro la sedia della donna, la lingua tra i denti, le iridi chiare concentrate sul far compiere al sottile ago punti precisi ed allineati, cosa affatto semplice quando si hanno dieci anni, e poca dimestichezza con il cucito.

Il motivo di quel doversi tirare a lucido in maniera tanto improvvisa era un mistero per i due fratelli, che si erano limitati ad eseguire quando Dís e Thorin avevano suggerito loro di ripulire gli stivali dal fango, e le giacche dalla polvere che raccoglievano durante le allegre giornate all'aperto. Tutt'ora la curiosità di Fíli e Kíli non era stata saziata, ed il minore era piuttosto deciso a scoprire il perché di cotanta urgenza che li costringeva a tagliare e cucire addirittura dopo cena, quando potevano fare qualcosa di infinitamente più divertente, come giocare con la fionda di Ori, o cacciare le lucciole che numerose riempivano l'ampia vallata nelle serate estive.

«Perché mi devo vestire con—» fece una pausa, muovendo il braccio su cui la donna non stava appuntando gli spilli per andare a togliersi il cappuccio che ancora gli oscurava la vista e rivolgere uno sguardo eloquente in direzione della stoffa che gli cadeva addosso «/Questo?!» concluse, con una smorfia disgustata, portandosi poi un lembo della veste fin sotto al naso, «Puzza.» sentenziò, strappando al fratello maggiore una risata, e a Dís una smorfia contrariata che nascondeva un sorriso trattenuto «Come lo zio Oin— Di vecchio.»
«Kíli!» lo redarguì la madre, lasciando ricadere il braccio del figlio, che provò prontamente a scappare, ma a cui la manovra non riuscì a causa di tutta la stoffa in eccesso che gli ostacolava i movimenti. «Non essere scortese.»

Dopo qualche altro sbuffo da parte del minore, che non mancò di protestare anche perché la casacca di Fíli sembrava cadergli perfettamente addosso, al contrario della sua, Dís riprese la parola. «Dovete vestirvi così perché domani ricorre un importante anniversario.» iniziò la donna, fattasi un po' più seria, nonostante gli occhi chiari sul volto paffuto continuassero a guardare i figli con affetto. L'espressione di Kíli e Fíli divenne interrogativa, e si scambiarono uno sguardo dubbioso, constatando che nessuno dei due sapeva a cosa la madre si stesse riferendo. «Domani saranno cento anni dalla perdita di Erebor, e dalla morte di molti e molti nani, che caddero per difenderla dal terribile Smaug, di cui certamente vostro zio vi ha parlato.»

Certo che Thorin aveva parlato loro del drago, e della Montagna Solitaria; quelle su Erebor erano le storie preferite dai due fratelli, che insistevano prendendo lo zio per sfinimento, fino a che lui non iniziava a narrare con la sua voce profonda, ed i due nani più giovani non si addormentavano pacificamente, sognando di essere loro a battere il drago e restituire al loro popolo la terra che gli spettava.

Sulla sala da pranzo era calato un insolito silenzio, che Dís si affrettò a colmare con un sospiro, ammirando il proprio lavoro di spilli e cuciture lente sull'abito del minore e più scapestrato dei suoi figli. Sapeva perfettamente il perché di tutta quell'improvvisa tensione, capitava ogni qual volta menzionava il loro dovere in quanto principi e futuri Re della stirpe di Durìn, come se le parole e le risate dei due bambini venissero prepotentemente schiacciate dal peso delle loro responsabilità imminenti, specie su Fíli.

«Magnifici.» sentenziò la donna, prendendo per mano i suoi due figli, e portandoli entrambi nel suo campo visivo. Uno biondo e chiaro, dal portamento fiero e lo sguardo sicuro, avvolto nella propria casacca marrone, e l'altro più infantile, gli occhi grandi e limpidi nell'innocenza dell'infanzia.
«Due perfetti principi.» Kíli inarcò un sopracciglio scuro, osservando la donna con fare scettico. «Be', quando avrò finito di tagliare tutta questa stoffa in eccesso lo sarai!» si corresse la madre, punzecchiandolo lievemente sul pancino, strappandogli un riso sincero.
«Ora toglietevi questi abiti, prima di fare danni e bucarvi con gli spilli; e Fíli, porgimi la tua casacca, finisco io di cucire— per gli Dei, cosa sono questi punti tutti storti?!» domandò Dís, orripilata, osservando il lavoro del maggiore mentre questi sgusciava via assieme al fratellino, per rintanarsi entrambi in camera, in attesa che lo zio Thorin tornasse a casa e raccontasse loro la consueta favola della buonanotte, consentendo ai due di volare con la fantasia a molte leghe dalle Montagne Azzurre.

 
— • —
 
 

 


  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: pirateforhire