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Autore: Fancy_Fondente    20/01/2015    2 recensioni
Una ragazza.
Una quindicenne.
Di conseguenza deve esserci anche un qualcuno: non siamo nella sezione romantico per puro caso.
Un ragazzo.
Ma si,anche lui quindicenne.
Il tutto condito dal cliché del trasferimento.
Ma Federica non è in un ambiente nuovo, ma lo renderà tale, riscoprendosi anche lei diversa.
Troverà cose nuove e affronterà quelle vecchie in un altro modo. Come per tutti gli adolescenti la crescita tocca anche a lei, besì sia già una ragazza responsabile le voci dei grandi dicono che crescere sia quello, ma anche gli adulti possono sbagliare è proprio per questo nin potrebbe che accadere il contrario.
Ma una cosa è importante: NESSUNO LO DEVE SAPERE.
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La scrittura della favola di una ragazzina innamorata dell amore e per questo in revisione dalla sua poco più grande corrispondente che è cresciuta,ma sempre innamorata dell' amore rimane, e insieme a lei vuole far crescere anche la sua impronta di storia.
STORIA (per fortuna) IN REVISIONE e ancora in corso( per chi se lo chiede, se esiste).
-01-12-15
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Un Dio Grec..ehm,Mattia del 5A



-Dai mamma che è tardi- dico a mia madre  ancora in bagno a truccarsi.
-Si amore ho quasi fatto- dice lei.
-Mamma sono 20 minuti che dici di aver quasi fatto!!-urla Chiara dalla nostra camera.

Mamma oggi non va a lavoro. Ha preso un giorno libero insieme a papà per poter visitare qualche appartamento in vendita dove potremmo trasferirci per il resto dell'anno.
Papà ha deciso di approfittarne anche per dormire un po' di più la mattina e mamma naturalmente se la prende comoda dato che non rischia di fare tardi a lavoro.

-Mamma, sono le otto meno cinque!- urla Chiara che ha raggiunto l'ingresso per mettersi il giacchetto.
Io la seguo a ruota.
Quando stavo per urlare nuovamente a mia madre che era tardi dei passi ci raggiunsero.
-Eccomi, dai su, andiamo che è tardi!- esclamò lei.
-Ma và? non ce ne eravamo accorte fosse tardi!- ribatté Chiara con fare sarcastico.
Io sono troppo assonnata per aggiungere qualcosa quindi seguo mia madre in auto.

Lasciamo Chiara davanti a scuola e poi mamma prosegue per portare me.
Esco dalla macchina e saluto sbrigativa mia madre.
C'è molto vento oggi e ho fatto la coda ai capelli, di conseguenza ho freddo alle orecchie!

Cammino verso l'entrata attraversando la piazza ormai vuota.
Una volta dentro però mi rendo conto che camminare non basta allora inizio a correre per le scale e per i corridoi. Durante la corsa  accendo il cellulare, sono le 8:15 se mi dice bene la professoressa di storia non è ancora in classe e riesco ad evitare il ritardo.

Tutta colpa di mia madre, ci dobbiamo sbrigare per arrivare a scuola solo quando fa comodo a lei!

Stavo per raggiungere la porta che mi avrebbe condotto alle scale piene di carta igenica quando qualcuno esce improvvisamente da una classe scaraventandomi la porta addosso.

Sento un forte dolore sulla fronte, che dove ha preso la botta inizia anche a pulsare, spero che non si formi un livido. Sarebbe imbarazzante avere una chiazza violacea sulla fronte e ancora di più sarebbe per me doverla coprire con il fondotinta.

Avere tanto fondotinta in faccia non è da me. Guardandomi allo specchio assomiglierei a quella mia compagna delle medie, benché non avesse brufoli amava pitturarsi la faccia con strati abbondanti di quel liquido color carne ed anche malamente aggiungerei! Di profilo si vedeva la differenza di colore tra il suo collo e la sua faccia. Sembrava indossasse una maschera!
Inoltre quando sorrideva le rimanevano striature più chiare e più scure agli angoli della bocca dove la pelle si piegava.
Era simpatica, ma esagerava troppo. Grazie a lei quelle poche volte che mi truccavo, principalmente per i saggi di danza, sapevo come dosarmi con il trucco.

Nel giro di qualche secondo, dopo aver valutato che il dolore era sopportabile, aprii gli occhi.
-Fanculo!Cazzo il telefono- La porta aveva colpito anche la mia mano che ancora teneva il telefono, facendolo cadere a terra.

-Scusa mi dispiace- disse un ragazzo vicino a me raccogliendomi il cellulare vedendo che io ero ancora troppo tramortita dalla botta.

In quel momento come tutti gli adolescenti ero entrata in modalità panico.

Il telefono era caduto con lo schermo in giù.

Adesso era questione di vita o di morte.

Sia io che lo sconosciuto che era ai miei piedi trattenemmo il respiro.

Poi la scena si svolse a rallentatore.
I rumori si fecero più ovattati e sentivo solo il battito frenetico del mio cuore.

La mano del ragazzo si mosse lentamente verso il mio telefono e lo afferrò.

Si tirò in piedi tenendo sempre il telefono rivolto verso il basso.

Nella mia testa 5 paroline continuavano ad essere ripetute incessantemente: speriamo che non sia rotto, speriamo che non sia rotto..

Lo sguardo del ragazzo si posò sul mio così lo potei vedere in faccia.

Non ci potevo credere! Mio dio, non era vero!
Non vedevo l' ora di raccontarlo a Alex e Irene!
La porta che mi era stata sbattuta in faccia era quella del 5A e il ragazzo che forse mi aveva condannato minimo ad una settimana di fondotinta era niente meno che Mattia!

Sentii il rossore sulle guance, quando fui consapevole di quella informazione,  espandersi sulle mie guance. Nessun problema almeno adesso il rossore della mi fronte non si notava ed ero tutta di un colore.
-Giro?- mi chiese lui riferendosi al mio telefono.
Io annuii, troppo tramortita dal fatto che lui mi avesse rivolto la parola per riuscire ad emettere suoni.

Il rallentatore continuò.

Tenevamo entrambi lo sguardo fisso sul mio telefono.

Entrambi lasciammo andare un sospiro di sollievo quando Mattia capovolse il cellulare.
Lo schermo non era rotto! Potevo dichiararmi salva da una bella strigliata in famiglia!

Con il cuore alleggerito ripresi consapevolezza del mio ritardo.
 Mattia mi porse il telefono- stai bene? Ti ho fatto male?-mi chiese.
-No, non... non ti preoccupare sto bene- risposi io ritrovando la capacità di parlare.
-Sicura? Scusami non volevo, ho aperto la porta troppo forte- mi disse
-Si..ehm ho notato-risposi io strappandogli un sorriso.
Cavolo come sorrideva bene ma dove aveva imparato? Dovevo assolutamente parlare con Irene e Alex.

-Okay io vado che sono in ritardo- ero a disagio, lui non proferiva più parola e rimaneva immobile, quindi mi diressi verso la mia classe.

-Ciao- mi salutò.
-Ciao-

Arrivata in classe dopo aver saltato due gradini di scale alla volta mi ritrova davanti alla porta aperta della mia classe.

Erano le 8:23 e avevo avuto più fortuna negli ultimi otto minuti che in tutto il resto della mia vita.
Entrai in classe. Il brusio di tutti coloro che erano girati e impegnati a chiacchierare, giocare con il telefono o a copiare i compiti cessò in un istante udendo i miei passi sul pavimento.

Avevano tutti pensato che fossi la professoressa. Ne ero certa.
-Che c'è?-dissi- Non sono mica la professoressa!-

-No Vivaldi tu no, ma io si!- raggelai sul posto quando sentii la voce della mia professoressa di storia pronunciare quelle parole.
Mi girai, era dietro di me sull' uscio della porta che mi guardava con aria di superiorità.
La classe iniziò subito a ridere aumentando il brusio che c'era prima.

Bene. Figura di merda fatta. La mia fortuna non poteva durare giusto un minuto in più per farmi tacere?

-Silenzio!- la professoressa richiamò gli alunni e io presi posto al mio banco di fianco a Giacomo.

Menomale che non avevo apostrofato la signora davanti a me che adesso accendeva il registro elettronico con qualche epiteto, altrimenti mi sarei giocata storia quest'anno.
Di certo di epiteti me ne venivano tanti in questo momento, anche molto variegati!

Presi il libro di storia, fortunatamente oggi l'insegnate aveva intenzione di spiegare, altrimenti sapevo già chi sarebbe andato al patibolo.

-Ehi professoressa, allora come mai hai rischiato il ritardo oggi?-mi salutò Mattia regalandomi un sorriso mozzafiato che mi scaldò dentro.

Adesso sapevo come aveva imparato Mattia, il mio aggressore di stamattina, a sorridere così bene. Aveva sicuramente preso lezioni da Matteo, perchè il suo sorriso era impareggiabile.

-Mia madre- risposi-oggi non lavora e se l'è presa comoda-
Sentendo che la spiegazione era iniziata mi dedicò un'altro sorriso e si girò.

Il rossore sulle mie guance tornò a farsi vivo e mentre  Giacomo, il mio vicino di banco tornava nel mondo dei sogni cullato dalle dolci parole della professoressa, io presi una penna e iniziai a scrivere ordinatamente sul mio quaderno ciò che veniva spiegato-Poi me li passi?-mi chiese lui destandosi dal suo sonno: si riferiva agli appunti.
-Si te li passo dissi ridacchiando e riprendendo a scrivere.

***

Eravamo al piano di sotto. Avevo trascinato Alex e Irene all'angolo del corridoio. Il posto era abbastanza appartato, la maggior parte delle persone stavano in cortile a godersi gli ultimi soli di novembre e le poche che si trovavano all'interno dell'istituto facevano la fila alle macchinette per prendersi le croccantelle.

-Allora, che cos'è questa "cosa importante" che devi dirci- Mi disse Irene, il suo viso  trasmetteva curiosità da tutti i pori.

-Dai riferiscici!!- mi incitò Alex vedendo che ancora non iniziavo a parlare.
Questo era uno di quei momenti in cui capisci di tenere davvero molto alle persone che hai davanti, e ero sicura che loro tenessero a me.

Vedendo i loro sguardi iniziai a parlare - Allora- dissi con aria solenne  -questa mattina..- ma venni subito interrotta da Irene -ahhhh!!- esultò lei - lo sapevo che questa mattina era successo qualcosa!-
-Si si vedeva dalla tua faccia!- l'appoggiò Irene.

Sorrisi e ripresi il discorso -Allora, ero in corridoio e..-
-Nei corridoi? La cosa si fa interessante!-disse Alex
-Che ci facevi nei corridoi..-disse Irene con tono malizioso.

Ma cosa ci trovavano di tanto speciale nei corridoi io non lo so!

-Ragazze se mi interrompete per ogni parola che dico non arriverò mai al punto!- dissi io e non potei farmi scappare una risata.

-Si, vai procedi con la tua avventura nei corridoi- disse Irene sempre con fare malizioso, non mi trattenni dal sorridere insieme a lei.

Alex però stava guardando da un'altra parte. Notando che le sua guance stavano assumendo un colorito un po' più roseo del normale io e Irene seguimmo il suo sguardo.

I nostri occhi stavano guardando un dio Grec..ehm, Mattia, nonché mio aggressore di sta mattina che a passo spedito camminava verso di noi.

Distogliemmo subito lo sguardo, ma ormai ci aveva visto.
-Figura di merda fatta-disse Irene per tutte e tre. Era la seconda per me oggi!

Alex prese parola per commentare l'affermazione dell'amica ma non potè.
Entrambe non si aspettavano di certo che quell' adone Grec..ehm, sempre Mattia, venisse da noi e ci salutasse! Nemmeno io me l'aspettavo!
Pensavo che si stesse dirigendo da questa parte per andare in qualche classe, o in qualche altro meandro sperduto di questa scuola, invece eccolo qui: sorriso mozzafiato,mano tra i capelli e sguardo divertito.

Non mi girai per appurarmene, ma le facce delle mie amiche dovevano essere sorprese quanto la mia, se non di più.

-Ciao- risposi un po' incerta.

Non so con quale forza ma gli sguardi di Alex e Irene si erano distolti dalla contemplazione di cotanta bellezza per posarsi su di me sbalorditi.

-Come va con la botta in testa allora?- mi chiese lui.
 Mi domandai se si fosse accorto della situazione, probabilmente era abituato a questa reazione delle ragazze da non farci più caso.

-Bene davvero non ti preoccupare- lo rassicurai io.
-Sicura? Mi dispiace tanto, davvero non volevo..-
-Si lo so non ti preoccupare- lo rassicurai
-Comunque piacere sono Mattia, non credo che ci siamo presentati prima- disse tendendomi una mano.

Sto per svenire sto per svenire! Alex, Ire prendetemi che sto per cadere! Su chi vado a riporre la mia fisucia! Si sono già squagliate al suolo quelle due! Infatti fa un po' caldino, sarà il tempo o questo bell' imbusto davanti a me? Credo proprio che raggiungerò le mie amiche su pavimento, da una parte non si abbandonano gli amici in difficoltà!

-Io sono Federica!-risposi con fin troppo entusiasmo. Volevo non fare la figura dell'idiota. naturalmente non ero riuscita nel mio intento!

Alex tossicchiò come ridestata dal suo stato di trans facendomi tornare sulla terra ferma.
-Ehm, loro sono Irene e Alex - colsi il suggerimento lanciatomi e osservai le mie amiche mentre stringevano la mano alla loro e mia fonte di rossore alle guance delle ultime ore.

Mattia se ne andò subito dopo lanciandoci uno dei suoi sorrisi.
Rimanemmo tutte ferme e immobili al nostro posto a guardarci con dei sorrisini ebeti sulla faccia, ma quando girò l'angolo e sparì nella porta che conduceva al cortile, probabilmente diretto al muretto dove trascorreva sempre la ricreazione, iniziammo a saltare e ad emettere urletti striduli come tre matte! Forse matte lo eravamo, ma siamo anche tre adolescenti cui l'amore platonico di quell'anno per me e di due per Alex e Irene aveva appena rivolto la parola diventato quindi meno platonico e più reale!

Una reazione del genere è più che giustificabile!

-Mio Dio!! Non è successo davvero!-iniziò ad andare in escandescenza Irene
-Non è possibile, mi sono sognata tutto!- la seguì a ruota Alex
-Una bellezza del genere è da sogno, quindi lo ritengo possibile!- commentò Irene con occhi sognanti.
-Mi ha stretto la mano capite!E sa il mio nome!-riprese a saltellare Irene.
-Lui. Sa. I. Nostri. Nomi!-disse Alex trascinata dai saltelli di Irene.

Io ero lì in piedi che le guardavo e non potevo smettere dal ridere! Chissà come era la situazione vista dall'esterno!

-Signorina! Lei ci deve raccontare un bel po' di cose!-disse Alex
-Mio Dio Fede!Perchè non ce l'hai detto prima!Cosa è successo?Racconta!-mi rimproverò Irene.

-Io che a stenti riuscivo a fermare le risate risposi - ma siete voi che non smettevate un' attimo di interrompermi! Io ve lo stavo per raccontare!-

-Okay okay, adesso stiamo zitte, ma tu racconta!Voglio sapere che avventura hai avuto con Mattia nei corridoi!-
-Si rimaniamo in silenzio, ma non dimenticare i particolari-disse Irene appoggiando Alex.

Gli raccontai del mio incontro di questa mattina. A mia sorpresa non mi interruppero nemmeno una volta.
Passammo la restante giornata scolastica parlando dell'accaduto.
Questo giorno sarebbe rimasto tra i nostri migliori ricordi.
Annotammo anche sul diario l'avvenuto!

Venimmo riprese più volte durante le lezioni a causa dei nostri chiacchiericci.
La professoressa di matematica al terzo rimprovero ci guardò sconsolata. Non era da me chiacchierare durante le lezioni, ma se la professoressa avesse saputo il soggetto delle nostre conversazioni non esiterei ad affermare che si sarebbe aggiunta a noi!

-Ma cosa avete tanto da parlare?-Chiese Giacomo girandosi come me verso il banco di Irene e Alex che era dietro al nostro.

Venne subito zittito da un'Irene abbastanza incavolata poiché aveva interrotto il mio 5 racconto delle vicende di questa mattina- Non puoi capire!Girati che almeno impari qualcosa!-

Io e Alex ridemmo della faccia di un Giacomo che sconcertato si rigirava al suo posto, mentre Irene mi spronava a riprendere il mio racconto.

Tornai a casa felice della giornata trascorsa.
Presi il cellulare. Avevo ricevuto un messaggio da Matteo.

 

 

 


SPAZIO AUTRICE

Helilà popolo di EFP! Sono tornata! Avete sentito la mia mancanza (si come no!Credici!)

Allora innanzitutto mi scuso per l'enorme ritardo!
Lo so, siamo tutti abituati a queste scrittrici di EFP sempre in ritardo, io stessa da lettrice ho constatato di non essere l'unica ad avere problemi in fatto di puntualità, ma cosa potete farci?Così siamo così ci tenete!

Noi continueremo ad impegnarci ad aggiornare abbastanza in tempo per poi tornare, la maggior parte delle volte, da voi a testa bassa!

Cosa ne pensate del capitolo?
Per farmi perdonare l'ho reso un po' più lungo del normale. Di solito i capitoli sono di circa 1500 parole, questo è di 2325, quindi credo di essermi superata.
Pensate che questa lunghezza vada bene?
Mi farebbe piacere ricevere una vostra recensione. Credo di essere migliorata rispetto ai primi capitoli, ma forse mi sto solo montando la testa e questo insieme di proposizioni qui sopra è peggio dei precedenti..

Cosa ne pensate di Mattia?
Mi sono divertita molto a scrivere di lui in questo capitolo, ma non so..forse è risultato un personaggio sbagliato?

Un grazie particolare va a Justaheartbeat! E' una ragazza e una scrittrice fantasica, mi sento molto agente pubblicitario, ma semplicemente adoro questa ragazza, quindi se state leggendo anche le note(probabilmente non le avete cagate) vi consiglio di farle vista, sta scrivendo una Rose|Scorpius fantastica!(Io adoro le Rose\Scorpius)

Un'altro Grazie va a ele_raf che ha recensito il capitolo precedente!

Grazie anche alle 14 che seguono, le 9 che preferiscono e le 5 che ricordano.Spero che la storia vi stia piacendo!

Baci da FANCY<3

 

  
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