Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: Little_Lotte    21/01/2015    5 recensioni
" Ho visto i tuoi occhi, Shun (...) I tuoi occhi verdi, così pieni di bontà. Mi guardavano intensamente e continuavano a ripetermi di lottare, di non arrendermi e di non lasciare che il buio e il gelo avessero la meglio su di me. "
[Nuova Luxor, poco dopo gli eventi della Saga delle Dodici Case.
Che cosa avrà realmente provato Hyoga quando Shun gli ha salvato la vita, nella Casa della Bilancia?]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

<< Hey, Hyoga... Disturbo? >>

Hyoga si voltò lentamente e sorrise nel trovarsi di fronte l'immagine nitida e sorridente di Shun, che lo fissava timidamente dalla soglia della porta della sua stanza. I due, assieme ai loro amici cavalieri e a Saori, erano da poco ritornati a Nuova Luxor dopo aver a lungo combattuto per la salvezza del pianeta e adesso sentivano di avere decisamente bisogno di un po' di tempo per riposarsi.

<< Shun! >> esclamò felicemente Hyoga, incapace di celare il proprio entusiasmo << No, affatto. Entra, coraggio. >>

Shun sorrise timorosamente e si avvicinò all'amico con cautela, le guance lievemente rosse e accaldate.

<< Ero passato a vedere come stavi. >> disse << Seiya è da qualche parte insieme a Shiryu, Ikki è di nuovo latitante e poiché anche Saori al momento è impegnata ho immaginato che tu ti sentissi solo. >>

Hyoga si morse il labbro inferiore, per poi rivolgere a Shun un rapido sorrisetto contrito.

<< La solitudine non mi ha mai disturbato molto. >> rispose << O meglio, diciamo piuttosto che con il tempo ho imparato ad abituarmici. >>

<< Oh. >> Shun sembrò piuttosto dispiaciuto da quell'affermazione << Beh, allora... Se preferisci tolgo il disturbo. >>

Fece per allontanarsi ma Hyoga lo fermò prima ancora che potesse abbandonare la stanza.

<< Aspetta un attimo, Shun! Non... Non ho detto che devi andar via. >>

Shun lo guardò curiosamente, facendosi ancora più rosso in volto.

<< S-sei sicuro? >> farfugliò << Guarda che non sarebbe affatto un problema, potrei tornare più tardi e... >>

<< Resta, Shun. >> lo interruppe Hyoga, con voce calma e decisa << Ti prego. Mi farebbe immensamente piacere. >>

Shun, ormai talmente rosso in volto da ricordare molto vagamente un pomodoro, annuì in silenzio e tornò ad avvicinarsi a Hyoga, accomodandosi sul bordo del suo materasso senza neanche preoccuparsi di chiedere il permesso. Il biondo, leggermente titubante, restò in piedi per qualche secondo e mantenne saldamente lo sguardo fisso a terra, quasi si vergognasse di incontrare quello di Shun; poi, finalmente, si decise a mettere da parte il proprio orgoglio e si avvicinò al ragazzo, mettendosi a sedere a sua volta sul materasso, dal lato opposto a quello di Shun.

<< Sai, Shun... Mi sono reso conto di non averti mai veramente ringraziato per quello che hai fatto per me. Nella Casa della Bilancia, intendo. >>

Shun avvertì un leggero sussulto.

Ricordava come se fosse ieri quanto era accaduto durante quella tormentata battaglia contro i Cavalieri d'Oro e più di una volta, negli ultimi giorni, si era ritrovato a ripensare a quei momenti; non tanto alle insormontabili sfide e alle ferite che gli erano state inflitte, quando piuttosto a ciò che era avvenuto fra lui e Hyoga durante quell'interminabile sosta dentro alla Casa della Bilancia. Ricordava ancora molto chiaramente il corpo freddo di Hyoga contro il proprio e quell'immenso calore che, nonostante tutto, lo aveva interamente pervaso nel momento in cui lo aveva stretto a sé dolcemente, per offrirgli protezione.

Sapeva per certo che non sarebbe mai stato in grado di dimenticare quelle sensazioni, neanche se avesse realmente voluto.

<< Io... Ho fatto solamente ciò che ogni altro cavaliere avrebbe fatto. >> farfugliò nervosamente Shun, evitando accuratamente di guardare Hyoga negli occhi << Chiunque altro avrebbe pensato di salvarti: Seiya, Shiryu... Persino Ikki non si sarebbe tirato indietro di fronte ad una situazione del genere! Non devi ringraziarmi affatto, Hyoga... E' stata una cosa del tutto naturale. >>

<< Per me è stato molto di più. >> gli rispose prontamente Hyoga, rivolgendo lui un mezzo sorriso << Non voglio sminuire il valore degli altri cavalieri, sono certo che al posto tuo chiunque altro avrebbe tentato di salvarmi... Ma non sarebbe stata la stessa cosa, Shun. Tu non mi hai solamente salvato, tu mi hai riportato in vita. >>

Shun lo guardò confusamente.

<< Non è forse la stessa cosa? >> chiese.

<< Oh, no... Niente affatto. >> replicò prontamente Hyoga, scuotendo il capo con fermezza << Ciò che hai fatto è stato molto di più, tu non mi hai semplicemente strappato via dalla morte: tu mi hai ridato la vita, Shun, con il tuo buon cuore sei riuscito a far nuovamente battere il mio prima ancora che fosse troppo tardi. Non hai semplicemente riattivato il mio Cosmo, è stato come se – in un certo senso – tu lo avessi semplicemente reso più forte unendolo al tuo. >>

Il cuore di Shun, a quel punto, iniziò a battere talmente forte nel suo petto che quasi il ragazzo temette di poterlo sentire esplodere.

<< Io... Io avrei fatto tutto questo? >> bisbigliò.

Hyoga annuì.

<< Questo e molto di più. >> disse << Vuoi sapere che cosa mi è successo quel giorno, mentre ero ancora privo di sensi e stavo praticamente rischiando di morire assiderato? >>

Shun assentì.

<< E' stata una sensazione mai provata prima di allora, io... Sentivo che le forze mi stavano abbandonando, sentivo il sangue congelarsi dentro le mie vene ed era come se il buio mi stesse lentamente avvolgendo. Non ero mai stato così conscio di essere vicino alla morte, era quasi come se potessi palparla, come se lei stessa mi avesse preso per mano, trascinandomi insieme a lei nell'oscurità. Credevo di essere ormai perso, ma all'improvviso sono stato accecato da una luce abbagliante: era un fascio di luce che emanava un calore mai avvertito prima e di colpo mi sono sentito rinascere, come se tutto il freddo e il buio che fino a quel momento si erano impossessati di me fossero semplicemente svaniti nel nulla. >>

S'interruppe per pochi secondi, quasi a voler conferire una maggior drammaticità a quel momento.

<< E' stato allora che l'ho vista: un'immagine bellissima e rassicurante, tanto da scaldarmi completamente il cuore. In un certo senso credo che fosse sempre stata dentro di me, solo che non ero mai riuscito a vederla così bene come in quel momento: quell'immagine è riuscita a farmi sentire assolutamente invincibile e onnipotente, come niente aveva mai fatto prima di allora. >>

Shun continuò a guardare Hyoga con espressione lievemente perplessa, non riuscendo ancora a capire di cosa esattamente il ragazzo stesse parlando.

<< Io... Non capisco, Hyoga. >> ammise << Stai forse parlando di tua madre? >>

Hyoga scosse il capo e sorrise dolcemente, rivolgendo a Shun uno sguardo profondamente intenerito.

<< No, Shun. >> gli rispose << Non sto parlando di mia madre. Sto parlando di te. >>

Il cuore di Shun sobbalzò dentro al suo petto.

Non era certo la prima volta che qualcuno gli esprimeva gratitudine ed era già capitato in precedenza che le circostanze lo avessero portato a rischiare la propria vita per salvare quella di Hyoga, ma mai in vita sua aveva pensato di sentirsi rivolgere simili parole. Si sentì di colpo confuso e, tuttavia, talmente felice da pensare di poter persino toccare il cielo con un dito.

Tentò di dire qualcosa ma il fiato gli si mozzò in gola e le parole si essiccarono, incapaci di uscire allo scoperto. Hyoga, a quel punto, si fece coraggio e si avvicinò ulteriormente a Shun, allungò una mano verso di lui e la posò gentilmente su quella dell'altro ragazzo, facendolo ancora una volta sussultare.

<< Ho visto i tuoi occhi, Shun. >> dichiarò con voce morbida << I tuoi occhi verdi, così pieni di bontà. Mi guardavano intensamente e continuavano a ripetermi di lottare, di non arrendermi e di non lasciare che il buio e il gelo avessero la meglio su di me. Poi ho sentito la tua voce chiamare il mio nome e credo sia stato in quel momento che ho capito che non potevo andarmene, perché avevo ancora troppe cose importanti per le quali dover ancora combattere. >>

Shun emise un leggero risolino nervoso, come a voler smorzare la tensione.

<< E... E sarei stato proprio io a fare tutto questo? >>

<< Beh, in un certo senso sì. >> rilanciò Hyoga, ridacchiando a sua volta << Capisco che possa sembrare assurdo, ma... >>

<< Oh, no... Non assurdo, solo... >> Shun cercò dentro di sé le parole adatte, ma nessuna sembrava riuscire a descrivere perfettamente quel che sentiva << … D'accordo, sì... Forse un po' assurdo. Mi dispiace, Hyoga... Non so davvero che cosa dire. Mi sento così confuso al momento e adesso... >>

Hyoga interruppe brutalmente le sue parole e lo colse alla sprovvista con un violento abbraccio, stringendolo talmente forte da fargli quasi male; Shun, istintivamente, si aggrappò con entrambe le braccia alle spalle del biondo e colmò ulteriormente la distanza fra i loro corpi, così da non lasciare più neanche un millimetro di spazio fra di essi.

<< Hyoga. >> mormorò Shun con voce rotta, le lacrime che velocemente corsero ad offuscargli lo sguardo.

<< Non lasciarmi, Shun. >> implorò Hyoga, anch'egli con le lacrime agli occhi << Mi hanno lasciato tutti quanti, tutte le persone a cui tenevo. Ti prego, almeno tu, non lasciarmi. >>

Shun, in risposta, si limitò semplicemente a stringere Hyoga con maggior forza, come se stesse cercando di infrangere una barriera di distanza ai limiti del possibile. Hyoga, così freddo e calmo alle apparenze, si sciolse come un cubetto di ghiaccio fra le braccia di Shun, finalmente libero di potersi lasciare andare ai propri sentimenti senza alcuna paura di essere giudicato. Shun chiuse gli occhi e posò un tenero bacio sulle tempie di Hyoga, che per reazione iniziò a piangere più forte e con entrambe le mani afferrò i lembi della sua maglia.

I due si strinsero in un abbraccio senza fine, sentendosi come se il resto del mondo avesse di colpo perso importanza.

Come se tutto ciò di cui avessero realmente bisogno non si trovasse a più di mezzo centimetro dai rispettivi corpi.

<< Mai, Hyoga. >> pronunciò Shun a chiare lettere << Io non ti lascerò mai. >>








N.d.A: Lo Yaoi ha preso possesso di me e ha deciso di non volermi lasciare più.
E io non sono abbastanza forte da resistergli, specie se mi tenta con Hyoga e Shun, che sono una Otp troppo bella per essere vera... Infatti non sono veri, ma sono comunque perfetti. <3
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Little_Lotte