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Autore: Hikari_27    21/01/2015    1 recensioni
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Taemin
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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i'm back! oddio siamo già al penultimo capitolo *piange* per scrivere questa bella storiella ho rischiato più volte di annegare nei miei stessi feels ç.ç li adoro come persone,coppie,sposini.......se inizio non finisco più xD beh buona lettura  e ricordatevi di scrivere una recensione *minaccia con un cortello*se volete :D



Ero appoggiato al lavandino del bagno, palmi piantati sul marmo chiaro e viso rivolto verso lo specchio, cosa diamine mi era preso? Ripensai a quel pomeriggio: le sue guance arrossate quando gli misi la sciarpa, il suo sguardo imbarazzato mentre mi teneva la mano, le sue dita chiuse intorno alla mia guancia, il suo pollice che mi sfiorava delicato le labbra.....avvampai vistosamente e scossi la testa velocemente come per scacciare quel pensiero. Era passato un mese da quel giorno, ed eravamo diventati molto intimi. Ma non riuscivo a dimenticare quel pomeriggio.
Com'era possibile? Non riuscivo a levarmi dalla testa quel contatto che mi aveva fatto stringere il cuore, non riuscivo a levarmi dalla testa il sorriso di Jongin, non riuscivo a smettere di pensare a lui! 
Mi sciaquai il viso con l'acqua gelata e mi abbassati per appoggiare la fronte sul lato corto della lastra di pietra, ricapitolando: dopo che aver finito di mangiare ed essere usciti dal bar Jongin mi aveva riaccompagnato a casa, senza pensarci due volte mi aveva ripreso la mano e non l'aveva lasciata andare....sentivo ancora il calore delle sue dita e un brivido mi salì lungo la schiena, guardai nuovamente il mio riflesso e respirai profondamente un paio di volte. Appena arrivato sotto casa mia mi aveva abbracciato, mi sentii come un biscotto tenuto troppo tempo nel latte e ricambiai immediatamente. Feci molta fatica a resistere all'impulso di non lasciarlo andare,mi ero sentito così protetto e al sicuro tra le sue braccia...
Appoggiai la fronte al muro e iniziai a dare qualche colpetto poco delicato alla povera mattonella color crema. Non dovevo pensare quelle cose, non dovevo pensare a lui, perché stavo pensando a lui? Ero convinto di essere etero, ma allora perché quel maledetto sorriso riusciva a mandare k.o. tutti i miei neuroni insieme?
Aprii la porta del bagno e presi la giacca dall'attaccapanni "omma io vado a fare quattro passi" annunciai girando la maniglia e uscendo da casa. Camminare mi aiutava a ragionare e a rilassarmi,era diventata un abitudine, dopo qualche minuto mi accorsi di essere tornato al punto dove avevo incontrato per la prima volta il biondino malefico che non voleva lasciare in pace il mio povero cervello. Alzai lo sguardo al cielo stellato e sospirai ricominciando a camminare senza meta, ad ogni passo corrispondeva un pensiero, un passo dopo l'altro ricostruii tutto il pomeriggio passato insieme a Jongin, passi lenti, per ricordare e marchiare per sempre quel giorno nella mia mente. Non avevo fretta, non mi importava di stare fuori tutta la notte.
Ad un certo punto sentii delle grida provenire da una via parallela alla mia, ritornai in me e drizzai le orecchie per captare meglio i suoni, senza pensarci due volte iniziai a correre lasciandomi guidare dalla voce femminile. Dopo neanche due minuti raggiunsi il punto da cui provenivano quei lamenti disperati, mi avvicinai di soppiatto e vidi un uomo, ubriaco marcio, che cercava di baciare una ragazzina. Le sue dita stringevano i suoi polsi bloccandoli contro il muro mentre cercava di unire le sue labbra a quelle della poveretta,che cercava inutilmente si liberarsi, senza pensarci due volte, scattai colpendo in pieno viso il molestatore e facendolo cadere a terra come un sacco di patate, presi la ragazza per un braccio ed iniziammo a correre. La sentivo singhiozzare dietro di me ,terrorizzata mentre io la portavo via da quell'uomo schifoso.
 Dopo qualche minuto rallentai il passo: eravamo giunti in un grazioso parchetto, non c'era nessuno apparte me e la giovane ancora in lacrime: ancora con il fiatone tirai fuori il telefono e composi il numero di Jongin, non era sicuro rimanere in giro e non sapevo dove e cosa fare, rispose al terzo squillo "Jongin devi aiutarmi, puoi venire da me ora?"
Dopo aver spiegato la situazione, il biondo ci porto a casa sua che era poco distante dal parco, dopo un thè caldo la ragazza si addormento rannicchiata sul divano: Jongin si mosse per prendere una coperta di plaid per non farle prendere freddo. Osservavo la scena da un secondo divanetto, cercando di calmarmi, tutto il coraggio di poche ore fa era andato a farsi benedire ed ero scosso da dei brividi. E se quell'uomo mi avesse trovato? Se fosse uno squilibrato? Avrei dovuto denunciarlo? Mentre immagginavo le peggiori scene apocalittiche stringevo la tazza di thè, ormai fredda, tra le mani fino ad avere le nocche bianche.
Sentii una mano calda sfiorarmi i capelli e alzai di poco la testa "come ti senti? Non hai una bella c'era" Battei la mano sul divano invitandolo a sedersi vicino a me per poi accoccolarmi tra le sue braccia. Jongin ricambio un po' imbarazzato l'abbraccio e riprese ad accarezzarmi lentamente, nascosi la testa nell'incavo della sua spalla mentre lacrime calde iniziavano a scorrere senza il mio permesso "Taemin cos'hai? Non piangere su" mi prese il viso tra le mani per guardarmi negli occhi mentre mi sfiorava con i pollici gli zigomi.
Mi asciugò gentilmente con le dita gli angoli degli occhi le guance, nascosi nuovemente il viso contro il suo collo arrossendo "scusami non volevo crollare così..." Singhiozzai contro la sua pelle facendolo rabbrividire, le sue braccia mi circondarono stringendomi contro il suo petto caldo mentre con una mano mi sfiorava la spina dorsale, su e giù, molto lentamente, per tranquillizzarmi. Mi lasciai cullare chiudendo gli occhi, sentivo la paura scivolare via e il mio cuore battere più velocemente quando le labbra del biondo si posarono sulla mia tempia, lasciandomi un bacio leggero. 
Mi addormentai così, al sicuro, su quel divano, tra le braccia del migliore amico.

Una brezza fredda mi fece rabbrividire costringendomi a girarmi sull'altro fianco, raggomitolandomi contro qualcosa di caldo *tuttum tuttum* quel suono era così rassicurante....mi strinsi di più contro quella fonte di calore sospirando beato quando, ad un certo punto, sentii qualcosa toccarmi i capelli. Mi stropicciai gli occhi lentamente e tirai su la testa incontrando gli occhi di Jongin che mi guardava sorridendo, sobbalzai tirandomi su e allontanadomi rosso come un pomodoro "c-cosa...t-tu...letto...p-perché" balbettai ad alta voce imbarazzatissimo "ssh non urlare! È prestissimo" mi poggiò un dito sulle labbra per zittirmi e rabbrividii. Il biondo alzò il piumone invitandomi a ritornare sotto le coperte: esitai un istante mordendomi un labbro e tremando leggermente, mi arresi accoccolandomi di nuovo sotto le coperte, ma rimanendo a debita distanza da Jongin. Lo sentii schioccare la lingua scocciato e tirarmi a se, circondandomi la vita con un braccio, lo guardai sorpreso da tutto quell'affetto mattutino "ho freddo" disse arrossendo e facendomi appoggiare la testa accanto al suo petto bollente. La mia mano scivolò sotto il suo braccio posandosi sulla sua schiena e mi avvicinai ancora di più a lui, respirando il suo profumo e memorizzando il battito del suo cuore. 

Il suo respiro regolare mi solleticava la fronte mentre con la mano mi accarezzava il braccio facendomi venire la pelle d'oca "nee Jongin che ore sono? Fuori è buio pesto e i miei saranno preoccupatissimi" vidi il braccio del biondo prendere il telefono dal comodino e socchiudere gli occhi infastidito da quella luce troppo intensa "sono le 6 del mattino" spalancati gli occhi sorpreso, i miei mi avrebbero ucciso. Sospirai rassegnato e alzai la testa al suono della risata del mio amico , grave errore, gravissimo errore! Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata a causa delle sue labbra così vicine al mio viso e riabbassai velocemente il capo nascondendolo contro il suo collo e chiudendo gli occhi. Pregai che Jongin non notasse le mie guance rosse come un pomodoro e feci un respiro profondo per calmarmi "tranquillo Taemin-ah, ci ho pensato io ai tuoi" disse il biondo mentre faceva scivolare le sue dita tra i miei capelli. Sospirai beato a quel contatto e spostai la testa per farmi toccare meglio "ti piace quando ti toccano i capelli?" Le sue dita si spostarono dietro alla nuca, pettinandoli dolcemente per poi spostarsi sul mio collo, gemetti piano contro il petto del biondo mentre lui continuava a sfiorarmi in quel modo "lo prendo come un si? Se vuoi mi fermo" la sua mano si spostò sulla mia spalla accarezzando il braccio fino al gomito, lo guardai sbuffando "yah chi ti ha detto di fermarti" dissi rimanendo sconvolto da quelle parole ed arrossii vistosamente. Cosa cavolo mi diceva il cervello? Jongin mi sorrise maliziosamente e ricominciò a passare le dita tra i miei capelli ancora più lentamente "questa cosa me la ricorderò" rabbrividii arrossendo quando la sua mano si spostò ad accarezzarmi nuovamente il collo, scendendo fino alla base della schiena, sentii le labbra di lui sfiorarmi la fronte e lo zigomo, posandovi dei piccoli baci.
"jongin cosa stai facendo?" 
"Ssh zitto, non dire nulla"  
Chiusi gli occhi beandomi di quel contatto mentre il cuore sembrava volesse uscirmi dalla gabbia toracica, era così rilassante che non potei fare a meno si sospirare "nee Jongin.....ho sonno" sussurrai sbadigliando, sentivo le palpebre pesanti e il calore proveniente dal corpo del ragazzo non mi aiutava per niente. Con la punta delle dita gli sfiorai il fianco fino ad arrivare sui suoi pettorali, agganciandomi alla maglietta leggera per tenerlo ancora vicino "allora dormi pesciolino, veglierò sui tuoi sogni" la mano di lui si fermò alla base della mia schiena premendomi contro di lui, mentre infilava la sua gamba tra le mie per non farmi muovere.
Trattenei un gemito parecchio fraintendibile e intrecciai le gambe contro quella del biondo "poi la storia del pesciolino me la spieghi" dissi io rabbrividendo quando le sue dita cominciarono a muoversi su e giù, dal fianco fino alla nuca. "Va bene Taemin-ah, ora dormi però" Jongin mi baciò un ultima volta la fronte, sospirai soddisfatto e mi rannicchiai contro di lui, stringendolo a mia volta tra le mie braccia. 

Mi svegliati sentendo il rumore delle tapparelle che venivano tirate su, mi rotolai nel letto cercando Jongin con la mano e sbuffando quando mi accorsi di essere rimansto solo in quel letto ormai freddo.
Sentii una mano scuotermi per svegliarmi e stropicciai gli occhi ritrovandomi davanti la ragazza, poco più piccola di me, aveva i capelli neri come i suoi occhi non troppo lunghi: mi sorrise gentilmente "Taemin la colazione è pronta, io e Jongin ti stiamo aspettando in cucina" mi prese per un braccio trascinandomi saltellando allegra verso la porta. Ancora mezzo addormentato la seguii fino a raggiungere il tavolino, mi sedetti sbadigliando e accettai con un sorriso la tazza di caffè che mi venne offerta dalla giovane.
"Nee Taemin......grazie" alzai la testa e guardai la ragazza 
"Ma di che, mica potevo lasciarti nelle grinfie de quell'uomo orribile"
"Taemin sei incredibile, l'hai steso con un colpo" mi disse lei sorridendo con gli occhi pieni di ammirazione e mimando la scena con due biscotti al cioccolato
"Non sono stato poi così forte sai?" Mi guardò trattenendo una risata 
"Comunque io mi chiamo Veronica". Gli sorrisi,felice che non fosse rimasta traumatizzata da quello schifo di uomo..

"Ragazzi è quasi pronto! Chi mi aiuta a portare i piatti?" Veronica appoggiò i gomiti sul tavolo avvicinandosi a me con un sorrisetto furbo "hei Taemin...perché non vai tu?" Avvampai, il cuore prendeva la tangenziale solo al pensiero di stare vicino a lui "ma cosa dici! Perche dovrei farlo?" La ragazza mi guardò piegando un po' la testa di lato "beh da quel che ho visto voi siete molto intimi " disse scandendo bene la parola -intimi- "mi pare che stanotte....." Mi alzai di scatto dalla sedia facendola cadere a terra e diventai color fragola "t-tu c-come..cioè quando....p-perche...n-noi non stavamo facendo n-niente te lo g-giuro" Veronica mi guardava maliziosamente, il mento appoggiato ai palmi delle mani "Taemin dimmi una cosa, ma tu sei innamorato di jongin?" 

La guardai scioccato, come aveva fatto in meno di un giorno a capire i miei sentimenti verso il biondo?
 
   
 
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