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Autore: Sundy    24/11/2008    2 recensioni
“C’è una cosa che non ho mai avuto il coraggio di dire a Karen: poco prima che Naoto morisse, io avevo deciso di smettere. ..”
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Ragazzo Che Ha Ideato Il Piano sorride soddisfatto dietro le lenti del suo binocolo notturno. Si passa la lingua sulle labbra in continuazione, e le sue mani non sono ferme come dovrebbero. Con lo sguardo, traccia itinerari, scala gli edifici e sventra i sottopassaggi della Città Britanna, che, laggiù, splende nel buio come una manciata di diamanti scaraventata su un tappeto scuro. Ha negli occhi un’eccitazione pericolosa, che nessun uomo che decida di farsi terrorista dovrebbe permettersi di conoscere.
Il Ragazzo Che Non Se La Sente è seduto su una pietra e guarda l’amico di sempre con ben più di una punta di apprensione; l’altro gli porge il binocolo, e dal fremito dei suoi occhi si capisce che è più che mai convinto che Andrà Bene.

- Guarda, è proprio come ti dicevo. C’è una guardia in meno il giovedì sera.
Il Ragazzo Che Sperava Ci Fosse Una Guardia In Più Il Giovedì annuisce in silenzio, e l’altro, il binocolo ancora teso verso di lui che non accenna neanche l’intenzione di volerlo prendere, non può continuare a fare finta di non vedere la sua paura. Pesta i piedi per terra in uno scatto di nervosismo un po’ ridicolo, ma il Ragazzo Che Ha Paura non ci trova nulla da ridere, gli occhi scuri dal taglio docile si sollevano verso l’amico e gli mostrano senza riserve tutto quello che non osa dire a proposito del suo Grande Piano.

- Kaname …! Non mi puoi mollare anche tu! – esclama il Ragazzo Che Si è Sempre Sentito il Comandante, con una stizza molto adolescente. Il sudore che gli imperla la fronte soffoca tra le maglie della fascia rossa, ha gli occhi cerchiati dalla mancanza di sonno e il cervello intossicato dall’adrenalina, ma è assolutamente certo che il suo semplicissimo, radicale piano funzionerà.

- Se non vuoi farlo stasera, non importa possiamo aspettare anche …

- Ti avevo già detto che questa è l’ultima volta… – dice il Ragazzo Che Vorrebbe Smettere, senza rancore, senza aggressività, ma un po’ ferito, da qualche parte dentro di sè, dall’insistenza con cui l’amico fa consapevolmente leva sulla sua incapacità di dirgli di no. Scuote la testa, conscio del fatto che il Ragazzo Che Non Vede L’Ora di mettere in pratica il suo piano non si rassegnerà ad un suo rifiuto, per quanto ragionevole.

- Dammi ancora un po’ di tempo! Un giorno, due giorni. Non di più. Te lo prometto!

- Non ti preoccupare, non ti mollo… - lo rassicura, anche se entrambi ormai sanno benissimo quanto sia grande la sua paura.

Si guardano in silenzio per qualche istante, poi il Ragazzo Che Fa Finta Di Non Accorgersi Di Quanto Sia Pericoloso torna a scrutare il panorama col suo binocolo cinese da quattro soldi. Sono tanto sprovveduti da aver lasciato acceso l’autroradio della loro autobomba. Folk britanno a ridicolizzare ulteriormente il loro goffo tentativo di giocare alla rivoluzione.

- Avranno indietro quello che si meritano… avranno indietro tutto… - mormora a sé stesso, e il Ragazzo Che Con Questo Gioco Non Si Diverte Più cerca di non ascoltarlo, perché da un po’ di tempo a questa parte fa fatica a riconoscere il suo migliore amico dietro tutta quella retorica da veterano della guerriglia. Vorrebbe che ogni tanto anche lui si ricordasse di quando hanno cominciato, quando si procuravano la materia prima per costruire le bombe saccheggiando il parco elettrodomestici della zia ricca di Minami e facendo nascondere a Karen la soda del laboratorio di chimica della scuola media dentro i vasetti di yoghurt vuoti, ma sa che non verrebbe ascoltato, non stasera; stasera è la sera del Grande Piano.

La Città Britanna che fino a mezz’ora prima si muoveva rumorosa come un alveare al neon, sta sprofondando sempre più nel silenzio e nella quiete. Fatta eccezione per qualche quartieraccio di casinò e prostitute a buon mercato, i palazzi altissimi, che puzzano ancora di nuovo, diventano uno dopo l’altro scuri e silenziosi. Kaname aguzza la vista: dietro le loro sagome squadrate è spuntato un mostro, un enorme disco rosso dalla pelle butterata che incombe sull’epidermide levigata del loro ferro e del loro vetro buio, un mostro semplicissimo, essenziale come il disegno di un bambino, rosso come la bocca di un calderone di fuoco.

- Naoto, guarda la luna…

Sproporzionato e diabolico, il corpo celeste che sembra fatto di terra polverosa si innalza lentissimo nel cielo nero, incurante delle spine che le ombre dei palazzi gli conficcano nella pelle di rospo.

- Vedi - sorride il Ragazzo Comandante, staccando gli occhi dal suo binocolo per osservarla meglio - se avessimo un esercito, potrei usarla come argomento per un discorso memorabile. Ti ricordi le poesie che ci facevano imparare alle elementari sulla nostra bandiera? Il sole rosso che sorge a Oriente. .. “Stanotte un nuovo astro rosso torna a sorgere in questo cielo nero!”

Continua a sorridere scimmiottando un’enfasi da grande condottiero, e l’altro intravede per un attimo il ragazzo con cui ha riso e scherzato dal primo giorno della sua vita di cui abbia una memoria certa.

- E invece ci siamo solo io e te – sospira.

- Già..

La luna, nascosta appena dalle teste quadrate dei palazzi della Città Che Non Gli Appartiene, occhieggia malevola con la sua pelle butterata e il suo colorito arancio-giallastro, di sangue lavato via. Il Ragazzo Che Continua A Non Sentirsela si stringe nelle spalle un po’ curve e soffia via dai polmoni l’aria umida delle notte.

- E va bene Naoto, lo facciamo. Però questa è l’ultima volta…

Nota: ..e si sa tutti come è andata a finire! Non c’è stato verso di scoprire quanti anni fa è successo, ma facciamo che sono 5 o 6.
Scritta per il Contest II di Harriet!
I temi che ho scelto sono tra i più inflazionati, mi pare, ma questi versi sono davvero molto belli.
Prompt: la combo 1-8 ^^ 1:“Looks like we're in for nasty weather/One eye is taken for an eye/ And don't go ‘round tonight / ‘Cause it's bound to take your life / There's a bad moon on the rise” (CCR/Thea Gilmore – Bad Moon Rising) 8:“Dammi ancora un po’ di tempo! Un giorno, due giorni. Non di più. Te lo prometto!”
Un grazie di cuore a Harriet, perché le sue challenge hanno sempre un sacco di stile ^___-
  
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