Caldo. Ecco cosa pensai quando mi svegliai nel mio letto, grondante di sudore. Era giugno ma sembrava di essere immersi nel torrido caldo di metà agosto. Beep beep beep. Maledetta sveglia. Mi allungai verso il comodino per spegnarla, mi stiracchiai e scalciai malamente le coperte per alzarmi.

Non avevo proprio voglia di andare all’università. Erano le ultime lezioni prima degli esami e le aule diventavano dei veri e propri forni. Mi portai con enorme lentezza verso il bagno e mi specchiai. Orribile. Occhiaie vistose sotto gli occhi, capelli in pessimo stato: ecco cosa si ottiene quando si finisce per vedere tutta la quarta stagione di the walking dead fino alle quattro di notte. Sbuffai pensando alla gionata che mi aspettava e mi misi al lavoro. Feci una doccia veloce, mi sistemai i capelli e misi un po’ di trucco per nascondere le imperfezioni.

Mi chiamo Amber, ho 21 anni e vivo a Roma. Mi sono trasferita qui da sola tre anni fa per seguire i miei studi e la vita da indipendente va alla grande. Abito in un piccolo appartamento in periferia ed impiego più di un’ora per arrivare all’università. Tuttavia il quartiere è carino, il proprietario di casa mi fa un buon prezzo ed è sempre disponibile ma la cosa più bella è il parco davanti casa. Un vero paradiso in terra infatti appena ne ho l’occasione metto la tuta e vado a correre lì. Mi tengo sempre in forma anche se è solo per compesare il fatto che adoro mangiare. Sono molto golosa. Non ho mai pensato alla bellezza infatti non mi curo come le altre ragazze. Mi reputo una ragazza anonima: capelli e occhi castani, con un taglio corto da una parte e poco lungo più lunga da una parte. Tuttavia sono felice di come sono e questo mi basta.

Mi portai davanti l’armadio ma l’orologio attirò la mia attenzione: erano le 7 e mezza. Oh cavolo è tardissimo. La lezione inizia alle nove. Presi un paio di jeans, una maglietta a caso e uscì di corsa da casa. Raggiunsi la mia macchina e misi in moto. La mia piccola 600, compagna di viaggi da quando avevo preso la patente. Mi aspetta un lungo viaggio, spero di non trovare traffico. Seppur sembrava una giornata tranquilla non avrei mai immaginato ciò che sarebbe successo, che avrei assistito alla morte di qualcuno. E che quel qualcuno non fosse umano.