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Autore: Kary91    22/01/2015    6 recensioni
[Post-Epilogo | Gale & Haley (bimba) Mellark | Fluff | Slice of Life]
“Vattene via!” esclamò infine, battendo spazientita un piede per terra. “Non mi piaci più.”
Il sorriso di Gale si allargò. Haley, quando se ne accorse, s’irritò ulteriormente.
“Non ridere!” lo ammonì a quel punto. “Guarda che dico sul serio! Scommetto che perderai tutti i capelli e che sarai più brutto anche del nonno di Rafe!”
“Ti ho proprio fatta arrabbiare, eh?” osservò lui, avvicinandosi.
Si chinò per prenderla in braccio e Haley lo lasciò fare, seppur rifiutandosi di incontrare il suo sguardo.
“Tu mi hai rubato il cuore” rivelò infine Gale, continuando a guardarla negli occhi. “Lo sai, vero?”
Lentamente, il broncio della bambina sfumò.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bimba Mellark, Gale Hawthorne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Figli del Giacimento - The Hawthorne Family.'
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Premessa. Questa storia è ambientata a quattro o cinque anni di distanza dall’epilogo de “Il Canto della Rivolta". Gale è tornato a vivere nel Distretto 12 da diversi mesi assieme a suo figlio, Joel, e a Johanna Mason, che vive con loro. Haley Mellark è la primogenita di Peeta e Katniss. Questa storia si lega ai tre racconti precedenti incentrati sul rapporto fra Gale e la piccola di casa Mellark (“Di Comete, Principesse e Anime Gemelle”, “Mi fai un sorriso?” e soprattutto “Forse Sbagliano anche gli Angeli”) ma può tranquillamente venir compresa senza aver letto le altre!

 

Heart Keeper.

 
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«Dopo un po’ Toy sollevò Swan da terra e se la mise a cavalcioni sulle spalle e si allontanò con lei.

Swan gli si aggrappò forte e sorrise, ripensando a tutte le volte che aveva sognato quella scena. […]

Quando arrivarono al giardino di Calla, Toy la mise giù e si inginocchiò davanti a lei,

guardandola dritto negli occhi.

“Tu mi hai rubato il cuore”, le disse. “Lo sai, vero?”
Swan annuì con occhi innamorati.

“E quando me ne sarò andato non lo butterai via, vero?” si raccomandò.

“Non lo farei mai”, promise Swan

 

Una Mano Piena di Nuvole. Jenny Wingfield

 

“Senti…”

Haley afferrò una manica di Gale e tirò, per attirare la sua attenzione.

“ … L’altro ieri ti ho detto una bugia.”

Gale finì di disfare una trappola danneggiata, prima di rivolgerle un’occhiata incuriosita; era strano avere una bambina al seguito durante i pomeriggi di caccia. I primi tempi dopo il trasferimento nel Dodici, le volte in cui sorprendeva Haley nei boschi la trovava sempre in compagnia della madre, ma da un paio di mesi a quella parte la bambina aveva preso il vizio di sgattaiolarvi di nascosto. Katniss non era particolarmente entusiasta della cosa e Gale aveva promesso che avrebbe cercato di tenerla d’occhio, nel caso gli fosse capitato di trovarla a zonzo per qualche radura. Tener fede alle sue parole non era stato difficile: sembrava quasi che Haley si arrischiasse a gironzolare sola per quelle parti proprio quando era certa che l’avrebbe trovato lì.

“Davvero?” chiese conferma, arrotolando il filo metallico difettoso.

La bambina annuì.

“Una piccola, però” cercò di difendersi poi, chinando imbarazzata la testa. “Tu a mia mamma non lo dire, eh?”

Gale sorrise.

“Che bugia mi hai detto?”

Haley si aggrappò a un ramo e lo fece oscillare un paio di volte, prima di convincersi a vuotare il sacco.

“Non è vero che sono bravissima a usare l’arco” ammise infine, nascondendosi dietro un albero. “In realtà sono un po’ una schiappa, perché quando tiro le frecce vanno quasi sempre per terra.”

Corse in direzione della trappola successiva e Gale la seguì, stupito dalla sicurezza con cui la ragazzina si muoveva per il bosco.

“Non credo che tu sia una schiappa” la rassicurò, posando la sacca per raccogliere il coniglio intrappolato nel laccio. “Hai solo bisogno di un po’ di allenamento. Nemmeno io sono poi così bravo con l’arco, sai?”

“Sì, ma io ho detto così perché volevo piacerti!” replicò la ragazzina, fissando imbronciata le sue operazioni.

Gale mise il coniglio nella tracolla e smontò la trappola, sorridendo appena quando Haley si inginocchiò a terra per aiutarlo.

“Mi piaci già” la rassicurò quando si alzarono, facendo oscillare una delle sue trecce. “Non serve che tu mi dica le bugie.”

Haley arrossì.

“Non è vero” obiettò poi, mettendosi a braccia conserte. “Non vuoi essere il mio fidanzato; anche se ti faccio un sacco di complimenti e vengo sempre a trovarti qui nel bosco.”

 

Gale analizzò il suo broncio con espressione divertita; le prime volte che Haley gli aveva rivolto commenti simili era rimasto completamente spiazzato, ma ormai stava incominciando a farci l’abitudine.

“Sono un po’ troppo grande per farti da fidanzato.”

La bambina sbuffò.

“Adesso sì, ma mica resterò per sempre piccola, no?” gli fece notare in tono di voce spazientito.

Gale si mise a ridere.

“Quando tu sarai cresciuta, io sarò diventato brutto e vecchio” osservò poi, controllando l’ultima trappola.

“Secondo me sarai ancora bello” ribatté la bambina, chinandosi per aiutarlo a sciogliere i nodi del laccio. “Ma se diventerai pelato come il nonno di Rafe[1] ti dovrai mettere una parrucca, perché i fidanzati senza capelli non mi piacciono molto… Ahi!” esclamò all’improvviso, sbarrando gli occhi preoccupata; aveva infilato la testa nel cespuglio per raccogliere delle more e una treccia le era rimasta impigliata fra i rami.

“Aspetta…” mormorò Gale, raggiungendola. L’aiutò a liberare le ciocche rimaste incastrate nel groviglio, sciogliendole con delicatezza, per non farle male.

“Ce l’hai fatta?” chiese dopo un po’ la bambina, strizzando preoccupata gli occhi. “Non li devi tagliare via, vero?”

L’uomo sospirò.

“Credo proprio di sì…” rivelò, non riuscendo a nascondere un sorrisetto divertito.

L’espressione di Haley si fece inorridita.

“Sto scherzando” la tranquillizzò a quel punto Gale, sciogliendo gli ultimi nodi e liberando la treccia. “È tutto a posto; i tuoi capelli ci sono tutti, non diventerai come il nonno di Rafe.”

La bambina si esaminò subito la treccia per assicurarsi che stesse dicendo la verità. Dopodiché, squadrò l’uomo con espressione offesa.

“Mi hai presa in giro!” lo accusò, pestando la cinghia della sacca da caccia.

Con quel cipiglio infastidito ricordava la madre, ma al tempo stesso era talmente buffa che Gale faticò per non mettersi a ridere.

“Hai ragione, scusami” replicò, accarezzandole i capelli. “Non avrei dovuto.”

Haley si ritrasse e gli diede le spalle, mettendosi poi a braccia conserte.

“Vattene via!” esclamò infine, battendo spazientita un piede per terra. “Non mi piaci più.”

 

Il sorriso di Gale si allargò. Haley, quando se ne accorse, s’irritò ulteriormente.

 

“Non ridere!” lo ammonì a quel punto. “Guarda che dico sul serio! Scommetto che perderai tutti i capelli e che sarai più brutto anche del nonno di Rafe!”

 

“Ti ho proprio fatta arrabbiare, eh?” osservò lui, avvicinandosi.

 

La bambina fece spallucce.

 

Gale si chinò per prenderla in braccio e Haley lo lasciò fare, seppur rifiutandosi di incontrare il suo sguardo. Si sforzò di tenere la testa china, ostinandosi a esibire la sua arrabbiatura.

 

“Tu mi hai rubato il cuore” rivelò infine Gale, continuando a guardarla negli occhi. “Lo sai, vero?”

 

Lentamente, il broncio della bambina sfumò. Haley tentennò indecisa per qualche istante, prima di annuire. Non lo guardava ancora, ma un sorriso timido aveva arricciato gli angoli delle sue labbra.

 

“Sei una ladruncola, non una principessa[2]” aggiunse a quel punto l’uomo, punzecchiandole un fianco con l’indice.

 

Haley si mise a ridere.

 

“Allora siamo pari, perché tu hai rubato il mio” rispose, recuperando il solito sorrisetto sbarazzino. “Certo che per essere un angelo custode sei un po’ tanto cattivello, eh, papà di Joel[3]?” proseguì poi, picchiettandogli l’indice contro il petto. “Gli angeli non prendono in giro le bambine e non rubano nemmeno."

 

“Infatti non sono per niente un angelo” le ricordò Gale, chinandosi per metterla a terra. “Te lo dico spesso, ma tu non mi vuoi mai credere.”

 

“Perché è una bugia: io lo so capire quando uno dice le bugie” osservò la ragazzina, prima di rivolgergli un sorriso malandrino. “Posso tenermelo il tuo cuore?” chiese infine, giocherellando con le sue dita.

 

Gale finse di rifletterci su.

 

“Solo se mi prometti che lo tratterai bene.”

 

La bambina si affrettò ad annuire.

 

“Promesso!” dichiarò infine, prendendolo per mano “Gli farò la guardia, e se qualcuno cercherà di romperlo gli tirerò un bel pugno sto diventando forzuta, sai?” aggiunse, stringendogli la mano e guidandolo lungo la radura.

 

L’uomo la fissò con fare pensoso per qualche istante, prima di abbozzare un sorriso.

 

“Allora mi sa che qui sei tu l’angelo custode” commentò, dandole un colpetto giocoso con il gomito.

 

Haley scosse la testa.

 

“Lo siamo tutti e due” lo corresse, facendo spallucce. “Tu proteggi me e tutti quelli a cui vuoi bene…” spiegò, prima di sorridergli furbetta e stringergli più forte la mano. “… Ed io proteggo te.”

 

 

 

 

«Adesso sì che erano legati, pensò Swan fra sé e sé.

Legati fino in fondo all’anima, proprio come aveva sognato fin da quel giorno lontano nella bottega di Calla.

Solo che allora non sapeva esattamente cosa volesse dire “Fino in fondo all’anima.”

                                                                                                                                       Ora invece lo sapeva. Lo sapeva davvero. »

 

Una Mano Piena di Nuvole. Jenny Wingfield.

 



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Note Finali.

Anche io, come Hales, ho detto una bugia: avevo detto che non mi sarei fatta sentire per un po’ e invece sono già di nuovo qui a rompervi le scatole -- Questa storia l’ho scritta per un contest che accettava solo drabble e flash-fiction, ma ovviamente come sempre, mi è venuta troppo lunga per poter partecipare. Anche per questo è completamente priva di introspezione; doveva essere una storia principalmente fluff e ho fatto leva su quello, ma ciò nonostante non sono comunque riuscita a rientrare nel limite di parole xD Che altro aggiungere? Quando lessi il passaggio di “Una Mano Piena di Nuvole” citato all’inizio della storia ho pensato subito a loro due; i protagonisti di quella citazione sono una ragazzina e suo zio e lui è un po’ musone come Galeotto, ma poi alla fine la nipotina riesce a rubargli il cuore <3 Tornando a questa storia, Haley è la solita birba sempre pronta a sfoggiare la sua cotta per il bel papà di Joel (in S.O.S. Hawthorne gli aveva pure fatto una proposta di matrimonio u.u) e Gale è insolitamente allegro, come accade spesso quando è in compagnia della cometina o di uno dei suoi figli. Di norma lo immagino piuttosto musone (cit.) anche nel periodo post-MJ, ma ogni tanto emerge la sua minuscolissima vena scherzosa, quella mostrata nel primo capitolo di Hunger Games e che poi la Mietitura ha brutalmente ucciso, visto quel che è successo. E i bimbi contribuiscono a metterlo di buon umore. La chiusura della storia me l’ha ispirata un po’ una cosa che mi aveva scritto Hannah in un commento, tempo fa; per certi versi spesso sono proprio i bambini a fare da angeli custodi agli adulti che se ne prendono cura, perché sanno sempre come far sorridere con poco. E il più delle volte per stare bene aiutano molto cose assurdamente semplici, come fare una passeggiata nei boschi con una bimbetta dalla lingua lunga che non ama molto i fidanzati senza capelli u.u

Grazie mille alle persone che sono passate a leggere <3 Tengo moltissimo a questi due, quindi spero tanto che la storia vi sia piaciuta!

Un abbraccio e a presto!

Laura



[1] Rafael (Rafe) è uno dei figlioletti di Thom. Ha l’età di Joel e in futuro sarà uno dei primi fidanzatini di Haley.

[2] Come viene raccontato in ‘Di comete, principesse e anime gemelle’ e ‘Forse sbagliano anche gli angeli’, a Haley piace molto farsi chiamare principessa; specialmente se a chiamarla così il buon vecchio papà di Joel!

[3] Riferimento a “Forse sbagliano anche gli angeli” dove Haley si convince che Gale è l’angelo custode della sua mamma.

 

   
 
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