Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Lacie97    22/01/2015    0 recensioni
"Sto divagando. Ho detto ciò che volevo dirti. Credo di sentirmi meglio adesso. Il mio unico desiderio è che queste parole attraversino questa lapide di pietra, col tuo nome sopra. Grazie Sherlock. Hai fatto di me una persona diversa. Hai preso dei pezzi sparsi e hai ricomposto un uomo.
Un’ ultima cosa.
Un altro miracolo, Sherlock."
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Probabilmente scrivo queste parole per sentirmi meno in colpa. Anche se,  per quanto io possa scrivere, per quanto io possa implorare so di certo che non meriterei il tuo perdono ne il tuo sorriso. Da dove comincio? Iniziamo col dire ciò che più mi ricordo di quei tempi.  La pioggia di Londra, così diversa dal mio Afghanistan tanto per cominciare. E il grigio. Grigio ovunque intorno a me. E poi quel calore, che non pensavo  di poter sentire. Un  meraviglioso calore, come quando si appoggia una mano al sole senza accorgersene. Poi ricordo te, Sherlock, astro da cui aveva origine questo calore.  Dire che eravamo inseparabili è un eufemismo. Eppure dicevamo il contrario, ricordi? Il massimo del legame che ci può essere tra due uomini così distrutti. Insieme ci completavamo.  Qualsiasi timore io provassi, sapevo che mi avresti rassicurato. E non con le parole, perché con quelle non siamo mai stati bravi. Se c’ eri tu, andava tutto bene. Quante volte siamo finiti nei guai, durante un caso?  Ovviamente era sempre a causa mia,  del mio essere sempre il tuo punto debole. E quella volta che preferisti sentire la sconfitta di un caso piuttosto che ammettere che ero stato io ad uccidere il tassista? A casa mi dicesti che volevi sapere cosa si provava, almeno una volta.  Adesso mi rendo conto che lo facesti per me, per farmi sentire di nuovo quel brivido.  Prima di conoscerti Sherlock, ero pronto ad esplodere.  Sentivo il richiamo della guerra, e combattevo contro me stesso.  Poi tu.
I casi erano una sorta di liberazione per me. Con la tua mente brillante, sempre pronta, sapevo che avresti risolto qualunque cosa.  Se mi immagino come dovevamo apparire agli occhi degli altri mi viene da ridere: tu, alto e con il corpo tormentato ed io bassino con la maschera di un uomo felice e sereno. La gente diceva sempre che ero io il “soldato” e “il duro” della situazione. Ora so che quello forte eri tu. Non sarei stato granchè senza di te.  Esattamente un mese dopo quell’ incontro Harry venne ricoverata, i miei tornarono a tormentarmi.  Eri l’ unico su cui potessi sfogare la mia disperazione, lo sai.  Per un uomo di quarant’ anni, un militare, piangere davanti a qualcuno è improponibile.  Con te invece non esisteva vergogna.  Quasi ogni sera trovavi un caso, anche se banale, per portarmi via dall’ inferno in cui.  In seguito a quella fase, subentrò la rabbia. Iniziai a frequentare delle donne, facevo il gentile con loro, cercavo scuse, ma in fondo volevo solo scoparle. Riversare in loro tutta la rabbia, e l’ odio per me stesso.  Nonostante il disgusto iniziale ero deciso ad andare avanti, quindi me lo imposi.  Sentivo un vuoto allo stomaco ogni volta che uscivo da casa nostra, per incontrarle, eppure mi dava soddisfazione. Il piacere dell' autodistruzione, ne hai mai sentito parlare? Avevo fallito. Quella fu la nostra prima lite.  Me lo dicesti in tutti i modi. Cercasti di farmi capire che quello non era il modo giusto, che saresti stato tu, il modo ma ero testardo come solo un uomo  arrabbiato col mondo sa essere.  Perché com’ era possibile che i miei non si accorgessero di tutto il male che mi avevano imposto? Certo, io poi non posso lamentarmi. Non avevo idea di tutto il male che stessi facendo a te, Sherlock. Immagino che tu continuassi a difendermi, anche contro le insinuazioni di Mycroft preferendo mentire a te stesso piuttosto che accettare che ero una delusione , con questo modo schifoso di comportarmi. Comportamento che , forse prima sono stato poco preciso, in fondo non aveva niente a che vedere con loro. Forse all’ inizio era sicuramente così. Ma poi ci ho preso gusto. Avevo trentacinque anni e neppure un briciolo di discernimento. Ero più fortunato degli altri, questo è vero.  Avevo te, che cercavi di salvarmi. Ma ero anche più stupido degli altri, per il modo in cui ti rifiutavo.  Alla fine del terzo anno persi il mio migliore amico, la persona mille volte meglio di me e di tutti gli altri a cui avrei voluto assomigliare. Ricordi? “Sherlock sta mentendo” . Ti dissi che non capivo più nulla. Che non sapevo nemmeno ciò che provavo. Ti sussurrai anche che forse non eri nemmeno mai stato mio amico davvero. Mentre ti sputavo contro queste parole, non mi hai mai guardato con odio. Ho visto un brivido attraversarti le mani. Ho visto i tuoi occhi riempirsi di dolore. Ti feci più male di quanto qualsiasi persona abbia mai fatto. Non importava se Greg, Anderson, Donavan, l’ Inghilterra non ti credevano più.  Fu il mio tradimento il peggiore da sopportare.  Di quelle ore ricordo soprattutto il nero, Sherlock.  Il nero degli occhi di Moriarty, il nero della giacca di Gregory, che veniva da te.
Fino a quel momento.
Il momento di impatto, in cui tutto è cambiato.
Anche qui, ricordo il grigio
Grigio nel cielo.
Grigio quel maledetto ospedale.
Grigio il pavimento in cui il tuo volo è terminato.
Grigio il gabbiano che volava via, spaventato da quei rumori,  portandosi via la tua anima. 
Dopo quello, la mia convalescenza è stata lunga, perché sono morto anche io quel giorno, ma tu eri ancora accanto a me.  Quel calore che avevo quasi dimenticato, il dono che mi avevi lasciato, l’ averti conosciuto, fu quello a riportarmi alla vita. Durò molto. Dura ancora molto.
Ti farebbe piacere sapere che ho messo la testa a posto. Che tutte le nostre avventure sono al sicuro dentro di me. Sto con una donna, ma ti giuro che considero la più grande gioia della mia vita trovarti lì, in quella stanza, la prima volta che ci siamo conosciuti.  Non mi sarei mai meritato una seconda occasione. Potrei vivere cento altre vite, e non meritarlo ancora.  Preferisco pensare che alla fine, mi avevi perdonato tutto e che quello era il tuo messaggio, il tuo dono per me. Ti avevo deluso ma avevi visto che in me c’ era ancora qualcosa che valeva tutto quel dolore.  Come ho potuto lasciare che dei demoni del passato si mettessero tra di noi, che ci dividessero? 
Sto imparando a sorridere di nuovo, sai? Farlo pensando a te mi viene ancora meglio.
Sto divagando. Ho detto ciò che volevo dirti. Credo di sentirmi meglio adesso. Il mio unico desiderio è che queste parole attraversino questa lapide di pietra, col tuo nome sopra. Grazie Sherlock. Hai fatto di me una persona diversa. Hai preso dei pezzi sparsi e hai ricomposto un uomo.
Un’ ultima cosa.
Un altro miracolo, Sherlock.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Lacie97