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Autore: Jortinileonetta99    22/01/2015    4 recensioni
Ehilà. Ho cambiato la trama perché quell'altra "faceva schifo". E con lei anche un po' la storia. Mi dispiace tanto per questi cambiamenti, ma fa niente. La storia avrà un cambiamento drastico. Succederanno delle cose poco piacevoli o forse no..io non lo so!. Vi lascio solo con questa frase :
"LA MIA VITA E' APPESA AD UN FILO, TANTO VALE TAGLIARLO".
Chau.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, mi chiamo Martina Stoessel, vivo a Buenos Aires e niente..questa è la mia noiosissima e banalissima vita. Sono arrivata al sedicesimo anno di vita e niente, non ho ancora capito qual'e la felicità, cos'è. La mia vita è un monotono: andare a scuola, sopportare cinque ore di lezione, tornare a casa, evitare tutti, studiare, dormire. Ere sempre tutto così uguale. Non ho amici. Penso si sia capito. A scuola sono completamente trasparente, nessuno si è mai accorto della mia esistenza. E a casa sembra così. Anzi, sembra così fino a quando, vogliono dare la colpa a qualcuno, e be, quel qualcuno sono io. Vivo così tristemente da sempre. DDRRRRIN. Oddio la sveglia. Mugolò qualcosa e poi stringo le labbra. Fa freddo e fuori c'è un temporale che sembra la fine del mondo. Ma devo proprio alzarmi? Sospiro e mi alzo dal letto, mi trascino in bagno lamentandomi, mi lavai e mi vestii, un paio di jeans, una felpa larga e bianca con scritto "all you need is love" in nero e le mie converse bianche. Metto il mascara e sistemo i miei lunghi boccoli biondi, arrivano un po più giù della schiena. Afferrò lo zaino e apro la porta della mia cameretta. Mi affaccia e osservo intorno, non c'è nessuno. Come sempre sono sola. Scendo le scale lentamente mentre strofino una mano su un braccio per riscaldarmi. Oh ecco papà. Forzo un sorriso. Dai Tini su. Provaci dai. "Ehi ciao papà" sussuro attirando la sua attenzione, mi guarda confuso e poi scocciato. "Che vuoi?" Mi ringhia.  "Vorrei chiederti se è possibile un passaggio a scuola..sai sta piovendo mo.." Rispondo sussurrando, lui mi blocca. "No, sai che odio fare ritardo. Arrangiati" detto questo, continua il suo cammino verso la cucina. Un lampo taglia il cielo illuminando un po l'interno della casa, attirando la mia attenzione fuori dalla finestra. Sta diluviando come se non ci fosse un domani. Chiudo gli occhi e sospiro. C'è la farò. Da sola ma c'è la farò. Mi avvicino alla porta e indosso il mio giubbotto lungo nero, e un capellino nero con un batuffolo alla fine. Mi stringo nel giubbotto e apro la porta. Afferro l'ombrello e mi chiudo la porta alle spalle. Ok, puoi farcela. La pioggia mi arriva violentemente sulla faccia. Apro l'ombrello e inizio a correre. La scuola era un po lontana. Ma non fu quello a scoraggiarmi, ma i ragazzi e le ragazze con la macchina della mia scuola che suonavano o mi prendevano in giro. Una folata di vento. Il mio ombrello si ruppe. Merda. Mi fermai e guardai in alto. Mentre la pioggia continua a scendere. Stringo le labbra. Sono sola. Una macchina con un ragazzo di quinto passa, accelerando di proposito per farmi arrivare un ondata addosso. Mi suona e poi urla : "sfigata". Tiro su col naso. Non piangere dai. Cammino a passo lento, ormai sono tutta zuppa. Un'altra macchina si fermò vicino a me e abbasso il finestrino. Un altro ragazzo di quinto, pensai. Invece rivelo una ragazza dai capelli corvini raccolti in una treccia laterale. Mi scrutava con due occhioni neri, che parlavano da soli. Le facevo pena. Io, la conoscevo di vista a scuola, più che di vista di fama. Lodovica Comello. E una delle ragazze più belle della scuola. Alta,magra, fisico slanciato e generosa. È una ragazza d'oro, così dicono. Frequenta la quarta B. È la classe difronte la mia, terza E. Mi guarda ancora un po e poi parla. "Forza Martina, dai sali" come conosceva il mio nome? La guardai confusa. "Dai già sei tutta bagnata, non vorrai mica prenderti una polmonite? Sali" mi disse quasi in un ordine. Annuì e apri lo sportello dell'auto. E se avrebbero voluto uccidermi? Salgo in macchina di sconosciuti. Tanto vale provarci. Entro e alla guida noto un ragazzo alto e magro, con un visino dolce e capelli scompigliati. Ah, conosco anche lui, Xabiani Ponce. Uno dei bellocci di quinto. Si dice che lui sia il più dolce. Non a casa è fidanzato con Lodovica. "Ciao" mi saluta lui. "Ciao Mh piacere Martina" mi presento anche se credo abbia sentito il nome dalla sua ragazza. "So già chi sei Martina è inutile che ti presenti, a proposito io sono xabiani" mi risponde lui sempre guardando la strada. "Ehm si..come sapete il mio nome?" Chiesi imbarazzata. "Tesoro, sei nella classe difronte alla mia" rispose Lodovica con un fare dolce, con cui non mi si era mai rivolto nessuno. "Si ehm ma ma non significa che devi conoscermi" alzo le spalle. E non ti stai zitta. Sempre parlo. La vedo scuotere la testa dispiaciuta. E lanciarsi un occhiata con Xabiani. Lo fissai confusa. "Martina, a scuola ti conoscono tutti come il fantasma..sei stata presa di mira da molte persone..te ne sei resa conto?" Mi spiega dolcemente il ragazzo. Lo so! Certo che lo so! "Si, lo so..ma non posso farci niente" alzo le spalle dinuovo. " oh tesoro, si che puoi! Quei maleducati vogliono che tu soffra!" Esclamò invece la ragazza. Sgranai gli occhi. "Tanto la colpa è sempre mia" sussurrai per poi lasciarmi cadere sul sedile sprofondando a piangere. "No Martina non piangere..tranquilla ti aiuteremo noi.." Mi rincuoro Xabiani. " certo e cosa mi faccia credere che non è solo uno stupido gioco per poi prendervi in giro di me?" Spiegò tra i singhiozzi. "Ti sembra che io possa fare una cosa del genere?" Si voltò verso di me la nera. Alzai le spalle. "Non lo so" ammisi. "Di noi ti puoi fidare, credimi riusciremo a farti entrare nel gruppo, in modo che ti lascino in pace" aggiunse il ricciolino. Annui. "Bene" disse battendo le mani Lodovica facendomi sussultare dallo spavento. "Ok principesse siamo arrivati" annuncio Xabi con fare scherzoso, lodo rise io invece feci una smorfia con le labbra guardandolo confuso. "Grazie mille per il passaggio amore mio" ringrazio la ragazza baciando il ragazzo. Che dopo essersi staccato mi guardo. "G-grazie" balbettai per poi vederlo sorridere. Uscì dalla macchina seguita da Lodovica. Ci misimo a correre verso il porticato della scuola. "Oh oh oh eccola qui! Tinita Stoessel ! Oh ma sei anche carina il divertimento sarà doppio" esclamò un ragazzo prendendomi per un polso. Alzai lo sguardo. E no, quegli occhi . 
Nota autrice.
Ciaoo questo è il primo capitolo..lo so non è un granché ma è tardi e mi è bruto in mente cosi. Alla prossima ciao❤️
  
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