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Autore: valechan91    23/01/2015    3 recensioni
SPOILER CAPITOLO 275 ED EXTRA GAME
la Generazione dei Miracoli, un legame da ricostruire...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daiki Aomine, Kiseki No Sedai, Ryouta Kise, Seijuro Akashi, Tetsuya Kuroko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve sono valechan91. Ho deciso di pubblicare questa oneshot che avevo in testa da un po. È stato come un flash alla lettura dei capitoli in questione. È stata una sensazione…strana, ma piacevole.
NO AKAKURO.
Vi lascio alla lettura.
 

Sarai sempre il nostro capitano


La finale della Winter Cup era terminata. Dopo un’ascesa piena di difficoltà, la stella nascente del Seirin aveva trionfato. 106 a 105.
L’Ombra aveva sconfitto l’Imperatore. Ma sapeva che forse non sarebbe stato per sempre.
Tra le grida di gioia dei vincitori e lo sconforto dei vinti, Akashi Seijuro, ormai non più Imperatore Assoluto, per la prima volta provò l’amarezza della sconfitta. Ma tra le lacrime appena accennate fece capolino un leggero sorriso.  L’Ombra che aveva scoperto pochi anni prima aveva trovato la sua vera Luce, ma sapeva di poterla definire ancora la Sua Ombra.  Colui che lo aveva salvato dalla pigrizia in cui L’Imperatore, il lato peggiore di sé, lo aveva confinato. Si era accorto da tempo di poter uscire allo scoperto quando voleva, e nonostante il compiacersi della vittoria contro Shintaro, non aveva potuto evitare una stretta al cuore.
Voleva vincera, aveva sete di vittoria, ma sapeva che uno di loro, della Generazione dei Miracoli, avrebbe sconfitto l’Imperatore, che voleva la supremazia anche sui prodigi.
Akashi Seijuro era tornato. E per la prima volta, dopo tanto tempo, era ritornata anche quella felicità provata semplicemente giocando, come quando era alla Teiko, prima che l’allenatore che li aveva guidati lasciasse il posto a chi non riponeva fiducia in loro. Prima che lui diventasse capitano, e che l’Imperatore si risvegliasse.
“è la tua…no, è la vostra vittoria. Congratulazioni”. Akashi si era avvicinato a Kuroko dicendo queste parole. Entrambi avevano ancora qualche fugace lacrima che riempiva loro gli occhi.
“Ma preparatevi. Perché la prossima volta saremo noi a battervi” aggiunse Akashi, riacquistando la compostezza che lo contraddistingueva dagli altri.  Era sempre stato un ragazzo serio, composto, maturo, intelligente, consapevole delle sue capacità. L’Imperatore era solo la sua parte negativa, la parte più nascosta e soprattutto più estrema. Non poteva negarla.
Prima che Akashi potesse girarsi per andare dai suoi compagni, Kuroko lo fermo. “Aspetta, Akashi-kun!”.
Akashi si voltò verso il ragazzo, Kuroko gli tendeva il brofist, il pugno che condivideva con Aomine, e ora con la sua vera Luce, Kagami Taiga. Ma Kuroko sapeva che Akashi non avrebbe ricambiato. Era solo un segno.
“Akashi-kun, voglio che tu sappia una cosa, qualcosa che noi tutti sappiamo. Qualunque cosa accada,  tu sarai sempre il nostro capitano”
Akashi era sorpreso. Sorrise, ma prima di girarsi fu attirato da qualcosa sugli spalti.  Si voltò a guardare e distinse chiaramente alcune figure che tendevano una mano in avanti. Poi, mettendo a fuoco in modo più chiaro e con maggiore attenzione, lo notò.  I membri della Generazione dei Miracoli  avevano compiuto lo stesso gesto di Kuroko, che ancora aveva il braccio teso verso di lui, a pugno.
Aomine Daiki, nonostante il suo egocentrismo. Midorima Shintaro, nonostante avesse subito una cocente umiliazione proprio da parte sua, dell’Imperatore. Kise Ryota, con il suo carattere iperattivo. Persino Murasakibara Atsushi, persino lui, aveva teso il braccio. Lui, che era il più pigro.
Akashi accennò un sorriso, guardando ancora Kuroko, per poi  fare anche lui lo stesso gesto per qualche secondo, prima di voltarsi verso i suoi compagni.
“ Vi chiedo ancora una volta scusa” disse raggiungendoli “ adesso vi spiegherò tutto”
“Sei che si scusa di nuovo? Cosa sta succedendo?” si chiese Mibuchi
“Sono felice. Sono riuscito a salvarli e a ritrovare Ogiwara-kun. Non potrei essere più felice” pensò Kuroko.
Mentre la Seirin esultava, negli spogliatoi del Rakuzan, Akashi parlava ai suoi compagni, i Generali senza Corona, e all’allenatore.
“L’Akashi Seijuro che avete conosciuto è il lato peggiore di me. Ora sono il vero me stesso. È stato come vivere in un limbo per molto tempo. Per poter tornare, dovevo aspettare qualcuno capace di spezzarne le certezze. Non rimpiango nulla, anche perché so che sono imperdonabile. Non posso accettare qualcosa che è insito in me. Ma riuscirò a tenerlo in bada, per quello che posso. Non uscirà più tanto facilmente”
“Hai poca importanza, Sei-chan” disse Mibuchi, dandogli una pacca sulla spalla “noi abbiamo scelto di seguirti, e così sarà”
“Certo” disse Nebuya, annuendo come solo lui sa fare..con un rutto
“Ehi! Qui parliamo di cose serie! E sai che odio i rumori forti!” lo riprese Mibuchi
“Conta su di me. E poi devo ancora vedermela con Kise Ryota” disse Hayama
Mayuzumi restò in silenzio. “Non dovrei perdonarti” disse, guardando fisso Akashi “ma credo lo farò. Ho accetatto di seguirti dopo che mi hai fatto diventare un’Ombra. E anche se questo è il mio ultimo anno, non lo rimpiango. Sono certo che sarai ancora un ottimo capitano”
Akashi era sorpreso. Li aveva trattati come giocattoli, li aveva abbandonati, e loro lo accettavano?
Non potè fare altro che sospirare e dire “vi ringrazio”.
Il giorno dopo, chiamò a raccolta i Miracoli e spiegò, con le stesse parole, anche a loro il tutto.
“Io lo avevo capito, Akashi. Ma non importa. Va bene così. O tutto o niente, no?” disse Midorima, aggiustandosi gli occhiali
“Non ci ho capito nulla, ma Akashi, resti sempre Akashi. Sei fatto così e basta” disse Aomine, mezzo annoiato
“Akashicchi, se non fossi così non saremmo mai arrivati così in alto” disse Kise, con un sorriso
“Aka-chin è Aka-chin. Faccio ciò che dice Aka-chin e basta”disse Murasakibara, sgranocchiando delle patatine
“Akashi-kun, sei tu che ci hai guidato. È una parte di te e l’accettiamo” disse Kuroko
“se sarà necessario, prenderemo a calci nel sedere l’Imperatore o quello che è e tornerai normali. È facile, no?” aggiunse Aomine
“Dai-chan!” disse Momoi
“Aomine!” disse Midorima
Akashi sospirò. E sorrise, dicendo “vi ringrazio”. Persino loro, che avevano pagato il prezzo più alto per il suo errore, lo avevano capito e perdonato.
“Neeee Neeeee  perché non giochiamo un po?” propose Kise
Tutti annuirono. Momoi, in disparte, era felice nel rivederli tutti insieme. E soprattutto nel rivedere l’Aomine di un tempo e Kuroko con un sorriso felice stampato sul volto.
Prima che iniziassero a giocare, Akashi osservò Kuroko e i suoi parziali miglioramenti, pensando “ è bello essere tornati… grazie, Tetsuya”.
 
Un anno dopo da quella partita, i Miracoli si ritrovarono a giocare di nuovo insieme nella stessa squadra. C’era anche Kagami, che li rendeva ancora più forti, lui che era il Miracolo più tardivo.
Erano tutti felici di giocare di nuovo insieme, nonostante le rivalità, essendo ancora al secondo anno.
Bruciavano per la voglia di rivalsa su quegli americani che avevano umiliato di fronte alla nazione quelli che erano stati i loro senpai. E tutti insieme erano forti.
Ma chi nascondeva, come sempre, le proprie emozioni, pur essendo contento, era colui che ancora una volta fu come sempre loro capitano, Akashi Seijuro. La squadra dei Vorpal Swords era al completo.
Ma Akashi aveva capito. Tornando indietro a prima che tutto crollasse, La Generazione dei Miracoli non era solo composta da prodigi imbattibili, impossibili da fermare e diventati ormai leggendari. Erano più di ogni altra cosa, amici.
“Grazie, Tetsuya”
 
 
Cosa ne pensate? È stato un flash che mi è venuto in testa appena ho letto questi capitoli. Non sono una AkaKuro, ma mi piace molto il rapporto tra questi due personaggi ed il legame tra i vari Miracoli. Kagami si inserisce a pieno nel gruppo, alla fine.  Akashi mi ha colpito positivamente dopo un po, è un ragazzo serio e composto che nasconde un cuore molto più grande di quanto non sembri in realtà. 
Spero che questa storia vi piaccia. A poco a poco ne arriveranno altre.
 
 
 
 
 
Heh it’s good to be back… And thank you tetsuya…
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