"Allora è deciso"mio padre si alzò guardando ad uno ad uno i presenti con sguardo fiero."Ci divideremo in squadriglie:Matias,Carl ed Erik,voi sorveglierete l'entrata del palazzo,Luke,Daniel e Thomas,voi penserete alle guardie e....Kayla!"Mio padre mi rivolse uno sguardo arrabbiato."Scappa",pensai ed iniziai a correre più veloce che potevo verso il ripostiglio.Quello era il posto in cui mi rifugiavo sempre,l'unico in cui mi sentissi davvero sicura.
Entrai ansimando nella stanza e mi lasciai cadere sulla vecchia poltrona polverosa posta sotto la finestra,da cui filtrava un debole fascio di luce.
Ripensai a ciò che avevo sentito,mille parole mi frullavano in mente,presidente,rivoluzione,rapimento.....Lucas.Quel nome mi suonava familiare ma non capivo perché.Fu così che mi addormentai,cullata dai miei pensieri.
Al mattino mi svegliai,abbagliata dai riflessi del sole.
Dalla finestra provenivano delle voci e dei passi risuonavano sulla ghiaia.Sentii qualcuno mormorare"forza muoviamoci!"Era la voce di Peter,ne ero sicura.
Mi alzai,ben attenta a non fare rumore,mi infilai le mie vecchie scarpe da ginnastica ed uscii,diretta verso le voci.Mi nascosi dietro ad un albero del giardino e rimasi in silenzio ad osservare.
Mio padre,Peter ed altri uomini discutevano all'ombra del vecchio salice.
Dopo alcuni minuti misero gli zaini in spalla e partirono verso una metà a me sconosciuta.