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Autore: partyponies    23/01/2015    10 recensioni
Proprio in quel momento, Percy entrò e si spiaccicò contro la parete per evitare la furia di Annabeth. Certo che non si aspettava un benvenuto del genere.
Entrò in casa e notò che suo figlio lo fissava, confuso. - Ehy, Logue! -disse, cercando di mostrarsi il più disinvolto possibile, anche se sapeva che era successo qualcosa e che in mezzo a tutto questo ci entrava un certo figlio di Efesto. - C'è un motivo particolare per cui tua madre è uscita minacciando di uccidere Leo?
Tuttavia, suo figlio gli rispose con un'altra domanda, che non c'entrava nulla con la sua.
-Hai una mappa? Penso di essermi perso nei tuoi occhi...
Percy sgranò gli occhi.
- ...Cosa?
▬Percabeth!Genitori/ Babysitter!Leo
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Leo Valdez, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Prima di tutto, volevo precisare che ho scritto questa one shot prima che Blood of Olympus uscisse quindi, se c’è qualcosa di ‘sbagliato’, ora potete capire il motivo. Volevo ringraziarvi tantissimo, perché grazie tutte alle vostre recensioni questa one-shot è entrata a far parte di quelle più popolari del fandom di PJO. Merci! Ovviamente, un grandissimo ringraziamento va anche a tutti coloro che l’hanno messa tra le preferite/ricordate/ seguite e quelli che, anche solo passando a leggerla, aumentano ogni giorno le visualizzazioni.  Vorrei davvero ringraziarvi tutti ma siete davvero troppi e, come ho già detto, se ne aggiunge sempre qualcuno di nuovo. Rimango quindi sul generale, ma sappiate che nello specifico so chi siete e vi mando un bacione ≈partyponies.



 

-D

ai, ripeti questa: " Credi nell'amore a prima vista o devo uscire e rientrare in questa stanza?"

Leo Valdez sorrise, aspettando che quelle parole uscissero dalla bocca del piccolo Logan Jackson, il famoso figlio di Percy ed Annabeth che aveva appena tre anni.  Il bambino lo guardò con i suoi grandi occhi verde mare e leccò il gelato  blu che gli si era appiccicato alle dita e con cui si era sporcato buona parte della faccia.

- Ma perché devo ripetere queste frasi, zio Leo? -chiese, con sguardo interrogativo, uguale a quello di Percy quando era confuso.  Leo adorava i bambini in generale, ma Logan era di gran lunga il suo preferito. Secondo Sally, la madre di Percy, il bambino era la copia identica del figlio di Poseidone, sia fisicamente che caratterialmente.  Logan, infatti, aveva una zazzera di capelli neri che Annabeth cercava di mettere in ordine, senza risultati; gli ricadevano sempre e comunque sulla fronte disordinatamente. Gli occhi erano grandi e color verde acqua, proprio come Percy.   Tutti lo trovavano carino ed effettivamente non si poteva resistere a quel bambino, soprattutto quando faceva quella che Percy chiamava 'faccia da cucciolo'. Altro che lingua ammaliatrice! Logan riusciva ad ottenere quello che voleva più di quanto facesse Piper col suo potere.

Quel giorno, Annabeth e Percy erano dovuti restare al lavoro più del dovuto e, perciò, non potevano occuparsi del  figlioletto.  In queste situazioni, chiedevano aiuto a Sally e Paul, che erano sempre entusiasti di prendersi cura del loro unico nipotino.  Anche loro, tuttavia, erano impegnati;  i due sposi erano stati costretti a ricorrere ai loro amici e, quando Leo si era offerto volontario- con una scena che ricordava molto la mietitura di Katniss Everdeen , Annabeth aveva sgranato gli occhi diffidente.  Percy aveva avuto più o meno la stessa reazione, ma alla fine gliel'avevano lasciato non senza una lista di COSA NON FARE da parte di Annabeth, che Leo bruciò nell'istante stesso in cui la bionda si chiuse la porta alle spalle.

Aveva portato Logan da McDonald's, dove il piccolo non era mai entrato per ordine della madre. Annabeth non voleva che mangiasse quella robaccia là, altrimenti si sentirà male quando sarà grande. Effettivamente, la bionda poteva sembrare veramente una madre iperprotettiva, ma Leo sapeva che lo faceva solamente per il bene del figlio, per cui avrebbe dato tutta la vita.

Una volta usciti da McDonald's, Leo aveva in programma di tornare a casa e giocare un po' con Logan, ma  lui non la pensava alla stessa maniera.  

-Ma ogni venerdì mamma e papà mi portano a Central Park e tutti e tre mangiamo gelato blu!- disse il bambino, saltellando felice. -Per favore?- pregò, con la faccia da cucciolo.  Leo roteò gli occhi, ma alla fine sorrise ed acconsentì.  Come non poteva, d’altronde? Era troppo carino. Proprio mentre erano a Central Park e Logan si sporcava  tutto di gelato e Leo cercava di pulirlo con fazzoletti che faceva apparire dalla sua cintura magica, si erano avvicinate parecchie ragazze per osservare quanto fosse carino Logan. Leo era stato molto fiero di dirgli che era suo nipote-anche se in teoria non era vero, ma una bugia non ha mai ucciso nessuno, giusto? Tutte le ragazze erano veramente affascinanti, o perlomeno così credeva lui, ma quando gli chiedevano di prendere in braccio il piccolo, Leo scuoteva la testa e loro se ne andavano arrabbiate e battendo i piedi nel terra in un gesto di stizza. Non poteva lasciare Logan nelle mani di qualche sconosciuta solo perché era carina.  Ed era in quel momento che la lampadina si era accesa ed aveva esclamato qualcosa come “eureka!”.

-Perché - rispose Leo - puoi dire queste frasi alla mamma.

Gli occhi di Logan si illuminarono. Tutti avrebbero potuto affermare quanto il piccolo adorasse i suoi genitori; adorava passar del tempo insieme a loro, ma renderli felice era la sensazione migliore che potesse mai provare. - Faranno felice mamma?

Leo non credeva che Annabeth avrebbe apprezzato, ma si sentiva in dovere di insegnare a Logan come flirtare con una ragazza. Percy non l’avrebbe mai fatto e suo figlio aveva bisogno di un buon maestro. -Ovviamente- dichiarò - Gliele dirai non appena me ne sarò andato, okay?  Ora ripeti : " Spero che tu capisca qualcosa della respirazione artificiale perché mi stai rubando il fiato".

Appena Annabeth entrò nel piccolo appartamento in cui lei e Percy erano riusciti a trovare dello spazio  anche per  Logan, si tolse le scarpe  e  infilò le pantofole.  Sentiva delle voci provenire dal salone, quindi si sporse e notò Leo e Logan che parlavano tra di loro animatamente. Appena suo figlio la vide, sul suo volto si dipinse un grandissimo sorriso.  Si alzò in piedi e, un po’ saltellando e un po’ camminando, abbracciò le gambe di Annabeth.

-Ehy, Logue- gli scompligliò ancora di  più i capelli neri e lui le sorrise, mostrando i piccoli denti. - Ti sei divertito?

-Oh sì, mammina- le disse, prendendole una mano. Distolse lo sguardo da suo figlio per posarlo su Leo.

-Grazie, davvero- mormorò e il ragazzo sorrise imbarazzato. Si grattò la nuca, ma la guardava con un sorriso spavaldo, quello che in genere usava per attirare l’attenzione del gentil sesso.

- Non è niente. Quindi, posso rifarlo?  Cioè, posso prendermi cura di lui quando tu e Percy non ci siete?

Annabeth lo fissò perplessa. Nel frattempo si era messa seduta a terra e Logan aveva cominciato a giocare con i suoi capelli ricci. Avrebbe mentito se avesse detto che si fidava a lasciare suo figlio a Leo o a qualsiasi altra persona che non fosse Sally. Nonostante tutto, Logan era felice, perciò alzò le spalle e rispose: -Suppongo di sì.  Ti farò sapere, grazie ancora.

Lui salutò entrambi con la mano e si avviò verso l'uscita. Appena Annabeth sentì la porta chiudersi, si rivolse al figlio.

-Allora, cosa avete fatto oggi ?

-Leo mi ha portato da McDonald's, poi siamo andati a Central Park e abbiamo comprato gelato blu e abbiamo rincorso uno scoiattolo e...- Logan non riusciva a smettere di parlare, agitando le mani e toccandole di tanto in tanto una guancia.  Le ricordava Percy così tanto. Logan era praticamente la versione junior di suo marito, e lei  amava ancora di più Percy per quel regalo  che  le aveva fatto.  Logan era stata assolutamente la sorpresa più bella che le fosse mai capitata.  

-Vieni, Logue. Hai tutte le manine appiccicose, andiamo a lavarle, che ne dici?

-Sì! - il piccolo batté le manine e Annabeth lo prese in braccio. Di sicuro, nella sua vita aveva sostenuto pesi peggiori- il Cielo, per esempio-, ma in quel momento Logan le era sembrato più pesante.  Stava crescendo troppo in fretta, si disse.  Ricordava ancora il giorno in cui gliel'avevano messo tra le braccia per la prima volta e Percy aveva pianto così tanto per la commozione che la sua faccia era  diventata rossissima. Poi era uscito per dire a tutti che era nato, che era un maschietto, che...

-Mamma?- la voce di Logan la riportò alla realtà.

-Sì?

- Devi essere un interruttore della luce,ogni volta che ti vedo, mi accendi!

Annabeth smise di lavargli le mani.

-Scusa?- riuscì solamente a dire. Erano poche le volte che era rimasta senza parole,  e quella era sicuramente da annoverare tra di esse. Si vide riflessa nello specchio con la bocca aperta in una piccola O e gli occhi appena sgranati, come quando non riusciva a capire qualcosa.

- Ho perso il mio numero, potresti prestarmi il tuo?- continuò tuttavia il più piccolo.

-Logan, ma...

Suo figlio la guardò con aria dispiaciuta. - Non sei felice, mamma?

Annabeth aggrottò le sopracciglia.  -Sì, è solo che...non dovresti dire queste cose, sai...dove le hai sentite?

Logan le sorrise e cominciò a balbettare. - Zio Leo mi ha detto che ti avrebbero fatto felice, quindi mi ha insegnato queste frasi e le ho imparate perché volevo farti felice e perché sei bella...

Alla bionda si fermò il cuore. -Zio Leo, eh? -Il piccolo annuì. - Bene, Logue, rimani un attimo qui mentre mamma va ad uccide...emh, a fare due chiacchiere con Zio Leo, okay?

Si rimise in fretta le scarpe e il cappotto e spalancò la porta, urlando : -DOVE TI SEI CACCIATO, LEO VALDEZ?! SE TI TROVO TI UCCIDO!

Proprio in quel momento, Percy entrò e si spiaccicò contro la parete per evitare la furia di Annabeth.  Certo che non si aspettava un benvenuto del genere.  

Entrò in casa e notò che suo figlio lo fissava, confuso, con le mani piene di sapone e qualche residuo di cioccolato blu sulle guance. - Ehy, Logue! -disse, cercando di mostrarsi il più disinvolto possibile, anche se sapeva  che era successo qualcosa e che in mezzo a tutto questo ci entrava un certo figlio di Efesto. Era anche consapevole che Leo non se la sarebbe passata tanto bene, considerando l’umore di Annabeth.  - C'è un motivo particolare per cui tua madre è uscita minacciando di uccidere Leo?- domandò mentre si toglieva il cappotto.

Tuttavia, suo figlio gli rispose con un'altra domanda, che non c'entrava nulla con la sua.

-Hai una mappa?  Penso di essermi perso nei tuoi occhi...

Percy sgranò gli occhi.

- ...Cosa?

 

Revisitata – più o meno- in data 10/08/15

   
 
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