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Autore: ica0    24/01/2015    0 recensioni
Ho immaginato come potrebbe essere la prima puntata della seconda serie di braccialetti Rossi,e mi sono inventata questo seguito,incentrato sulle storie di Leo e Cris qualche mese dopo quel "ti amo" di Leo sussurrato nell'orecchio di Cris,prima che andasse via.La mia storia parte qualche mese dopo quella scena.Ovviamente poi una volta che comincio ,la fantasia prende il sopravvento e non sarà più solo una puntata :D Mi sono soffermata maggiormente su Leo e Cris perché loro in primis mi hanno dato più emozioni,e siccome mi piacciono le storie difficili,la voglio complicare ulteriormente :D ,ma se continuerò ovviamente ci saranno anche gli altri componenti dei braccialetti e non solo ,spero vi piaccia,e mi scuso anticipatamente per gli errori,l'ho scritta stanotte alle 3 :)
ps:è importante che per me recensiate,in bene o in male non importa,perchè se non piacerà o non troverò recensioni di nessun tipo non continuerò la storia..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cris, Leo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati mesi dalle dimissioni ospedaliere,Cris aveva finalmente raggiunto il peso prefissato .Solitamente quando si entra in ospedale i medici e gli infermieri,in base al problema ,attuano delle diagnosi,ed in base a quelle si svilupperanno degli obiettivi da raggiungere,una sorta di tabella di marcia:se superi gli obiettivi hai vinto.Cosa si vince non si sa ancora,forse una nuova vita,una nuova speranza,un nuovo cammino. Cris non sapeva cosa aveva raggiunto,forse l'amore ,ma quello con Leo si poteva chiamare amore ?O era solo un aggrapparsi per sopravvivenza?  No...se aveva bisogno di aggrapparsi poteva andar bene Vale,la spalla perfetta sulla quale  piangere .Lei scelse Leo non molti mesi fa,quel Leo che non era proprio un sostegno sempre e comunque,Leo ruggiva,Leo si scontrava,Leo cercava confronti ,Leo era urli,istinto ,pazzia buona.A lei piaceva quella pazzia ,forse perché anche lei lo era.Sopra le righe,bravi attori quando c'era da omettere un dolore,quello lo sapevano fare bene in due.Le chemio di lui ,il peso di lei,malattie diverse ,caratteri diversi ma uguali ,loro distanti e vicini.Lui che un attimo prima non ha il coraggio di andar a salutare i suoi amici,e un secondo dopo non può far a meno di dire a lei che la ama,che ci vuole essere anche nella sua guarigione,anche se lui sta ancora male ed è bloccato in quel cazzo di ospedale,lui vuole esserci.E c'è stato,per un po ci sono stati l'uno per l'altra ,le corse di lei in ospedale solo per rubargli qualche bacio sul letto pieno di ricordi,dove fecero l'amore una notte di pioggia ,in cui lei si nascose in bagno dopo la fine dell'orario visite ,non voleva lasciarlo,non quella notte,lei era andata via dall'ospedale solo pochi giorni prima,ma Leo era il suo primo pensiero,e così fu che quella notte magica li unì ancora di più,i respiri ,le paure...lei e le sue ossa,lui e la sua gamba.E poi la voglia di "sentirsi " fu più forte di ogni paura,e fu la notte più bella della loro vita..la mattina seguente lei si rivestì e uscì prima del giro letti degli infermieri,lasciando lui dormire e il profumo in tutta la stanza .Quando Leo si svegliò quella mattina non sentí più la puzza di disinfettante di ospedale,no..sentí profumo di fiori,miele,cannella,qualcosa di dolce,profumo di Cris.
Ed ora questi ricordi sembravano così lontani,erano passati solo pochi mesi,e la dolcezza svanì ,piano,sempre di più,fino a lasciare posto al vuoto,ai musi lunghi,alle cose non dette...Leo non le diceva delle analisi sballate,e Cris non gli diceva delle sue ricadute,e così si allontanarono sempre più...si pensavano ancora ma forse c'erano delle battaglie più dure da affrontare,battaglie che non includevano l'altro,perché avrebbero potuto dilaniare di dolore l'altro,come Cris in questo momento,distesa in bagno da qualche minuto,il polso debole,il battito del cuore quasi accennato,lei senza conoscenza ,sua sorella la chiama dal corridoio ,ma Cris non c'è,non può rispondere,stavolta il digiuno É stato così forte da farla rimanere senza forze,stavolta non poteva mentire,il corpo rivela tutto.E non può sentire sua sorella che urla dopo che è riuscita ad aprire la porta,non sente nemmeno la sirena dell'ambulanza,la barella che la raccoglie dal freddo pavimento ,non sente niente di tutto ciò,anzi una cosa si...il vento leggero appena si spalancano le portiere dell'ambulanza ,il profumo di quell'ulivo secolare dove andava a sfogarsi,poi di nuovo il caldo,il profumo di disinfettante,le rotelle della barella sulle righe del pavimento ,poi si ferma ,la dottoressa Lisandri si accorge di lei,é stupita,non si aspettava che avesse una ricaduta,non così forte,vuole provare a svegliarla,la chiama,una,due,tre volte,la scuote sulle guance mentre chiede agli infermieri di farle una flebo urgente di fisiologica,la barella é ancora ferma in corridoio quando Leo passa,vede la Lisandri scurirsi in viso,l'infermiere gli intima di tornare in camera,lui non capisce,è stranito,perché tanto scalpore?"c'é un'emergenza,ok,ma io che c'entro ?perche non posso andare in corridoio ?"Scruta la barella,non riesce a vedere molto,ci sono diversi medici e infermieri attorno ,non si può avvicinare,allora rimane con la sua sedia a rotelle distante,il viso non si vede,c'è una mascherina a coprirle il
Volto,é sicuramente una ragazza,ha le converse rosse come le portava Cris,poi abbassa lo sguardo,improvvisamente,dalla barella penzola una ciocca di capelli della ragazza,capelli lunghi,color biondo-oro,lisci...Lei.Non ci crede.Lei .Cris...
   
 
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