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Autore: This_Is_Smile    24/01/2015    1 recensioni
“Anche le cose più belle finiscono” dissi in un sussurro.
“Rimarrai sempre una parte di me, Jasmin” mi disse guardandomi negli occhi. Ora sapevo che quella era la verità.
“Anche tu, Damon” Gli diedi un bacio fior di labbra e poi mi separai da lui, da loro.
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Si conoscerà sempre gente nuova nella vita e se ne perderanno delle altre, ma non per questo le vecchie persone saranno dimenticate.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Per una vita intera.
 
'Purtroppo c’è una fine per tutto, anche per le cose più belle’.
Mi sono ritrovata a pensare che è davvero così, anzi, la maggior parte delle volte sono proprio le cose più belle a finire prima. Ritorno con la mente a qualche anno prima: Non avevo preoccupazioni e la cosa di cui mi dovevo preoccupare di più erano le ginocchia sbucciate. Ricordo tutte le estati passate insieme ai miei amici nei posti più divertenti dell’Europa. Ricordo ancora il mio primo amore: Avevo 17 anni e lui ne aveva 19. Non avevo mai visto niente di più bello in tutta la mia vita. A partire dal suo modo stravagante di vestirsi, dai capelli perennemente spettinati ma, senza che io sappia come, dannatamente in ordine. Dai suoi occhi azzurro cielo, occhi che con un solo sguardo erano capaci di farti entrare in uno stato di nebbia per un tempo non preciso. A quel tempo avrei potuto vivere solo di quelli: era il mio primo amore, la mia prima volta, il mio primo bacio. Ma le cose belle non durano per sempre, no. Se ne andò. Mi lasciò da sola per inseguire i suoi sogni: Partecipò ad un talent insieme ai suoi – e a quel tempo anche miei – amici più fidati. Formarono un gruppo di tre ragazzi, bravissimi. Mi aveva promesso che sarebbe tornato da me, io lo aspettai ma, quando arrivarono alla fine del programma e iniziarono a fare tour mondiali e non lo vidi tornare da me, mi rassegnai. Ho pianto, sono stata male, in fondo ci speravo, ma è passata. Passa tutto alla fine. A volte ci ripenso, ripenso a tutti i momenti passati insieme ed escono lacrime e sorrisi insieme. Rimpiango quei tempi in cui non dovevo preoccuparmi di nulla: ero così spensierata. Certo, mi sono ripresa, sono uscita con altri ragazzi, ho amato ancora, ma sono sicura di non aver mai amato nessuno quanto ho amato lui. Mi chiedo se mi riconoscerebbe, probabilmente no e questo è solo un bene.
Sono diventata loro fan. Ho voluto un immenso bene a tutti e tre, li ho incoraggiati a inseguire i loro sogni e ogni qual volta che posso mi rifugio in camera ad ascoltare la loro musica.
Non mi sono pentita di averli lasciati andare, probabilmente se non lo avessi fatto ora si starebbero immaginando come sarebbe potuto essere, al posto di viverla. Sono felice, sì, sono felice per loro.

Non capisco nemmeno il motivo per il quale mi sto facendo tutti questi problemi. Sono qui appena sotto il palco con tutte queste ragazze che urlano i loro nomi e mi sembrano soltanto un rumore lontano. Ho paura, ho paura perché dopo entrerò nel Backstage. Ho paura di incontrarli di nuovo, anche se probabilmente non si ricorderanno di me. Sono stata un’amica di passaggio, come tutto il resto d'altronde.

La musica inizia con le note della loro canzone di esordio. Sono bravi, l’ho sempre saputo. Salgono sul palco e quando li vedo il battito del mio cuore prende il sopravvento su di me e inizia a battere più forte del dovuto. Riconosco le loro voci riempirmi la mente e automaticamente i miei occhi si riempiono di lacrime. Canto insieme a loro, canto come non ho mai fatto nella mia vita, canto, canto e canto.

Piano piano tutte le canzoni volano via come tutti questi anni in cui siamo stati separati e mi ritrovo a girare per il Backstage cercando di capire cosa volevo ottenere da tutto quello. Di lì a poco li avrei visti e non so ancora se sarà un bene o un male.

“Ehi tu!” mi sento chiamare e mi giro di scatto incrociando tre paia di occhi che mi fissano, e pian piano vedo i loro occhi aprirsi per lo stupore.
Non sapevo cosa dire, mi limitavo a fissarli e loro si limitavano a fissare me, avevo fatto un bel casino ad andare lì. Pregai con tutto il cuore che la voce mi uscisse.
“Ho sbagliato a venire” li guardai un secondo e vidi che le loro figure ripresero vita “vogliate scusarmi” Mi girai velocemente con l’intento di andarmene e appena girato l’angolo mi ritrovai a correre il più veloce possibile ma loro, conoscendo il posto meglio di me, trovarono il modo per sbucarmi davanti una seconda volta.

“Ti prego Jasmin, aspetta” mi disse Oscar. Sentire di nuovo la sua voce mi fece venire un groppo in gola che mi impedì di parlare.
“Ti va se andiamo un attimo di la a parlare?” mi disse piano Jacob come a non voler urtami con la sua voce. Incapace di parlare feci piano un cenno affermativo con il capo e mi lasciai portare in una stanza vuota. Tutti mi fissavano aspettando che dicessi qualcosa, tranne lui, lui guardava le sue scarpe.

“Mi dispiace, Jas” mi disse Jacob sul punto di piangere. Era diventato il mio migliore amico, la mia forza. Sono stata male, malissimo dopo il suo abbandono. Non so cosa mi aspettavo venendo qui, ma ero cambiata, non ero più la bella bambina che si lasciava intenerire. Dopo tutte le batoste che mi sono capitate  - Anche da parte loro – mi è sempre risultato difficile fidarmi della gente, soprattutto per la seconda volta.
“A me no” dissi con tono fermo. Mi ritrovai ora, tre paia di occhi che mi fissavano per lo stupore “Non sareste qui, ora” chiarii incrociando le braccia al petto a mo’ di difesa. Vidi Oscar fare un passo avanti e io automaticamente ne feci due indietro.
“Jasmin…” Oscar lasciò la frase in sospeso allungando una mano verso di me. Mi morsi un labbro cercando di non piangere, non davanti a loro, non per loro.
“Non so che cosa pensavo di ricavare venendo qui. Scusate” dissi guardandoli uno a uno e quando i miei occhi si incastrarono ai suoi color cielo, i miei diventarono di ghiaccio, tanto che dovette subito abbassare lo sguardo.

Presa alla sprovvista sentii due braccia forti raccogliermi come una bambina e cullarmi nel suo petto. Avrei riconosciuto il suo profumo tra mille.

“Jacob…” lasciai in sospeso la frase mentre una lacrima mi rigò il viso.
“Ti prego perdonami, Jas. Sono stato così stupido a pensare di vivere senza di te, senza la mia migliore amica” lo allontanai e mi asciugai con un gesto veloce il viso.

“Non ci provare Jacob” lo guardai con un’espressione furiosa “Tutto questo lo avete voluto! Non siete stati obbligati e avete fatto bene, ma non dovevate promettere di tornare ok?” Lasciai finalmente che le lacrime prendessero il sopravvento su di me “Non dovevate dirmi che sareste tornati per farmi aspettare e poi rendermi conto da sola che non sareste mai venuti”
“Sarebbe stato difficile” disse con voce spezzata Oscar.
“Sì, lo sarebbe stato. Ma io ci sarei stata. Mi sarei fatta in mille pezzi pur di vedervi ogni tanto. Siete spariti” dissi continuando a piangere “Spariti”. Li fissai uno a uno senza più dire una parola.
Fissai la mascella contratta di Oscar e i suoi occhi caldi marroni diventare due fessure come quando sta per piangere. Fissai gli occhi di Jacob, i suoi fantastici occhi smeraldo di un colore più scuro coperti da uno strato lucido. E infine, osservai Damon, come si mordeva l’interno guancia guardando il basso. E guardando loro, mi accorsi quanto mi erano mancati in realtà.

“Quando dicevamo che volevamo far parte della tua vita, lo dicevamo davvero” disse Oscar con un tono sottomesso.
“Perché non lo avete fatto allora?” dissi cercando di tenere un tono di voce normale.
“Perché pensavamo che sarebbe stato meglio per te” disse Oscar sbattendo più volte gli occhi.
“Preferivamo star male noi, piuttosto che te” disse Jacob guardandomi negli occhi.
“Pensate che non sono stata male?” dissi emettendo un singhiozzo.
“Ci teniamo a te, Jas” mi disse Jacob venendomi in contro. Incapace di fare o dire niente mi tuffai nelle sue braccia che mi strinsero in un abbraccio, il quale molto presto si allargò anche per Oscar. Assaporai ogni singola cosa di quel momento: il profumo, il calore del loro corpo accanto al mio, non mi persi nulla. “Non ve ne andate mai più” dissi tra i singhiozzi.
Mai” mi ribadì Jacob una volta sciolto l’abbraccio. Il mio sguardo poi cadde su Damon rimasto in disparte.
“Tu non dici niente?” dissi guardandolo. Alzò il suo sguardo sul mio e mi sentii trafiggere da mille lame. Piano piano la stanza si svuotò lasciando soli me e quel ragazzo che avevo tanto amato.
“Non so come giustificarmi” ammise abbassando lo sguardo. Mi avvicinai piano a lui accarezzandogli la guancia una volta che gli fui davanti. Per lo stupore alzò di scatto lo sguardo e mi inchiodò con i suoi occhi cielo.
“Mi hai tolto la cosa più bella che avevo, Damon” dissi facendo tremare un po’ la voce nella parte finale. Iniziò a mordicchiarsi il labbro inferiore e inaspettatamente mi trovai travolta da un suo abbraccio. Sprofondai la testa nel suo petto e mi aggrappai alla sua maglietta. Il profumo: mi era mancato terribilmente, non so come ho fatto a stare senza per tutto quel tempo.
“Mi dispiace, Jasmin. Non immagini quanto” lo strinsi ancora di più sperando che quel momento non potesse mai finire “Sei l’unica che abbia mai amato”. Iniziai a piangere e lui mi iniziò a cullare come se fossi una bambina, come se fossi tanto fragile e che mi potesse spezzare da un momento all’altro. Mi staccai piano da lui e gli accarezzai piano il viso.
“Anche le cose più belle finiscono” dissi in un sussurro.
“Rimarrai sempre una parte di me, Jasmin” mi disse guardandomi negli occhi. Ora sapevo che quella era la verità.
“Anche tu, Damon” Gli diedi un bacio fior di labbra e poi mi separai da lui, da loro.

Ora sapevo che non perché un rapporto è finito allora è stato poco importante, semplicemente non era destinato a continuare. Il destino a volte, ci fa incontrare, ci fa amare, soffrire, amare e soffrire ancora, poi ci mette in due cammini diversi. Quando succede c’è poco da fare, l’unica cosa che si può fare è continuare il percorso con la consapevolezza di aver dato e ricevuto tutto l’amore possibile. Si conoscerà sempre gente nuova nella vita e se ne perderanno delle altre, ma non per questo  le vecchie persone saranno dimenticate. 
   
 
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