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Autore: My_Name_Is_Toby    24/01/2015    8 recensioni
Medieval!AU [Solangelo, accenni lievissimi alla Percico] ambientato nell'Italia Medievale durante le crociate.
Perché quando arriva la notte, Niccolò, quando iniziano i lievi gemiti degli amanti, quando tutte le paure dovrebbero spegnersi, la mia fiducia si spezza.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: allooora, non chiedetemi come mi sia venuta questa idea perché non lo so nemmeno io. So solo che, per motivi di "realismo" la mia mente bacata ha deciso di adattare i nomi dei personaggi citati (Will Solace = Guglielmo Solace, Nico Di Angelo = Niccolò Di Angelo).


 
Quante volte t’ho visto lì, seduto sul poggiolo con lo sguardo fisso all’orizzonte?
Aspetti un messo, una lettera che annunci un ritorno, o forse una morte e il conseguente richiamo all’arme.
T’ho visto cadere addormentato sui fogli da lavoro, pratiche inutili che tuo padre t’ha lasciato prima di partir per la Santa Guerra; ho visto il dolore nei tuoi occhi, l’abbandono.
Ed infatti anche tua sorella t’ha abbandonato, qualche mese dopo: la malattia l’ha consegnata Dio solo sa a quale girone infernale. Magari se ne sta bel bella in Paradiso, aspettando il tuo arrivo, il nostro arrivo: tanto prima o poi ci passiamo tutti, per quella strada.
Ho osservato i tuoi riccioli neri ogni volta che ne avevo l’occasione, ogni volta che non guardavi: rimiravo l’aria persa di chi ha tutto ma non ha nulla, quelle onde color pece che sfumavano in qualche ciocca grigia.
Sei troppo giovane per i capelli grigi, Niccolò, mi piacerebbe portarti via di qui, farti vedere il vero sole, quello della gioia: tu invece te ne stai chiuso in un castello, circondato da falsi e imbonitori.
Mi piace la tua amica, quella che viene da territorio spagnolo, ha un’aria forte e mi pare ch’abbia anche lei patito una vita di pesi: altro che dolce donzella, ella saprebbe stendere un toro inferocito con l’ausilio delle sole mani. Del resto, l’unico che non la vede come un’oltraggio sei tu.
Da fastidio, alla massa de’ falsi, che una donna pensi con la propria testa, li fa sentire men sicuri, hanno paura. Hanno paura del diverso, Niccolò, di chi ragiona colla propria testa.
Di chi ama seguendo il cuore e non le tasche.
Una volta le ho parlato, le ho detto d’esser preoccupato per le tue condizioni, ma lei ha guardato diritto davanti a sé, m’ha detto che tu sei forte, che la sua fiducia non traballa: la mia ha traballato fin troppe volte.
Perché quando arriva la notte, Niccolò, quando iniziano i lievi gemiti degli amanti, quando tutte le paure dovrebbero spegnersi, la mia fiducia si spezza.
Chi mi assicura che, mentre sono aggrappato ai tuoi fianchi, mentre i tuoi occhi sono chiusi nel piacere del momento, tu non stia pensando a lui?
E se sognassi di assaporare la sua, di pelle, mentre sono intrappolato nel tuo abbraccio?
Come si cancella il ricordo d’un tale eroe? Come posso io, un musicante, vincere contro la memoria di un tal principe? Come si può preferire il biondo spento d’un campagnolo alla regale chioma scura d’un nobile? Perché perdersi in un solitario mare, quando davanti si ha un prato rigoglioso?
Lui un giorno è partito, ha preso il suo farsetto d’arme, la sua spada, ed è partito a farsi la sua bella guerra, lasciando moglie e figli. Per molti, io son meno uomo di lui. Per molti…Per te…
E allora questa sera me ne vado prima del solito, dico di essere stanco, ti lascio solo...
Non voglio essere il poco degno sostituto di un eroe morto in battaglia: se pensavi che potessi sostituire il tuo bel principe, eri in errore.
Guglielmo Solace, musicante in erba, non sostituisce nessuno.
Sto per partire, andare in un altro castello ,in cerca di soldi e fortuna; so che non verrai, non puoi, la reputazione non ti permette di dire addio ad un semplice plebeo.
Ti ho visto: mi scruti dall’alto del tuo castello, lo sguardo indecifrabile.
Sentirò il vuoto ad ogni passo, senza di te.
Lo struggente amore di chi non ha il diritto di amare.
Sentirò il vuoto ad ogni passo.
Addio.




 
  
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