3 giorni dopo
La gita era terminata e ormai eravamo tornati alla solita e noiosa vita. Da una parte ero felice di tornare a quella vita, non sono mai stata una ragazza che cerca l’avventura o il pericolo. Però dall’altra non volevo tornare a scuola.
Con che faccia mi sarei presentata da Mattia dopo tutto quello che avevo fatto con Stefano quella sera?
Nei giorni che seguirono non parlammo, non ci guardammo, o almeno lui non lo faceva. Era distaccato e freddo. Aveva ragione, non avevo fatto altro che illuderlo per poi spezzargli il cuore. Sono una persona orribile!
“Elena? Va tutto bene?” chiese Mattia sventolandomi la sua mano davanti al viso.
Sobbalzai. “S-si, tutto bene” dissi fissando un punto nel vuoto.
“L’importante è che tu sia di nuovo con me” mi abbracciò.
Fino a poco tempo fa un suo abbraccio mi faceva provare emozioni e sensazioni stupende, ma adesso non sentivo niente. Ero del tutto insensibile al suo tocco, quasi mi portava fastidio. Cosa mi stava succedendo?
Io amo Mattia… non riuscivo a capire. Tutta quella sicurezza nel pronunciare quella frase era sparita. Ero davvero innamorata di lui?
Mi teneva ancora tra le sue braccia quando ci passò davanti Stefano. Mi guardò per un secondo, poi continuò la sua marcia verso la classe.
Un brivido percosse la mia schiena.
“Mattia io…” cercai di dire.
“Shh, sarai stanca. Ne riparleremo più tardi” disse voltando l’angolo e sparendo. Sospirai profondamente. Avrei dovuto chiarire quella situazione. Dovevo dire la verità a Mattia. Sarebbe stata dura, ma qualcuno doveva pur farlo e quel qualcuno ero io!
Mi appoggiai al muro con le braccia incrociate in attesa del suono della campanella.
“Ciao” disse freddamente Carolina mettendosi di fronte a me.
“Ciao” ricambiai. Di colpo mi ricordai di quello che avevo da chiederle.
“Vorrei parlarti” disse precedendomi.
“Ok” la seguii.
“Allora? Di cosa volevi parlarmi?” chiesi fermandoci davanti il bagno delle ragazze.
“Sono stata io a scattare quelle foto” disse appoggiandosi al muro.
Lo sapevo! Pensai nella mia mente.
“Perché l’hai fatto?” chiesi sconvolta.
“Non c’è un motivo in particolare. Non mi sei mai piaciuta e vederti felice mi irrita. Hai una vita troppo perfetta e volevo rovinartela. Era solo un mio capriccio” disse alzando le spalle mentre tirava fuori dalla bocca un chewing-gum.
“Era solo per questo?” Annuì. “Con che diritto ti sei permessa di intrometterti nella mia vita?” chiesi irritata dal suo comportamento.
“Te l’ho detto, l’ho fatto solo perché mi annoiavo” rispose con un sorrisetto.
“Hai intenzione di continuare?” chiesi ormai stufa.
“Certo! Non ho ancora finito di divertirmi!” disse ridacchiando in un modo talmente fastidioso che mi venne voglia di picchiarla, ma mi trattenni, ero pur sempre una ragazza.
“E cosa vorresti fare?”
“Prima di tutto raccontare tutto al tuo fidanzatino che ami tanto” disse sottolineando quel ‘che ami tanto’ con una vocina stridula e sgradevole.
“Non oserai!” alzai la voce.
“Certo che lo farò. Ricorda che nel torto ci sei tu, mica io. Sto solo aprendo gli occhi a quel povero ragazzo.”
Caddi in terra a quelle parole tanto pungenti. Aveva ragione, aveva dannatamente ragione!
“Lo stai solo usando!” concluse voltandosi e sparendo tra i corridoi della scuola.
Delle goccioline cominciarono ad invadere il mio viso, lasciando poi il posto ad un vero e proprio fiume in piena.
La campanella era suonata da un bel po’, ma dovevo risolvere questa situazione il più in fretta possibile.
Presi il cellulare e inviai un messaggio:
A Mattia: Devo parlarti! È urgente.
Riposi il cellulare in tasca, ma riprese a vibrare un secondo dopo.
Da Mattia: Okay arrivo.