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Autore: DarBk Angel    25/01/2015    1 recensioni
SALVE A TUTTI! Sono DarBk Angel e questa è la prima fanfiction one shot che scrivo su Death Note e in particolar modo sulla coppia Mello e Matt. Sono graditi tutti i tipi di commenti, dai positivi ai negativi (ma costruttivi), in modo tale che possano aiutarmi a migliorare il mio stile di scrittura.
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Quando una trave incandescente della chiesa gli cadde sulla gamba, dalla sua bocca uscì solo un gemito di dolore, che si trasformò in una risata sguaiata e priva di gioia ,che esprimeva quel suo lato folle ma amato da Mail. “Coraggio, vieni a prendermi.”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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~~SALVE A TUTTI! Sono DarBk Angel e questa è la prima fanfiction one shot che scrivo su Death  Note e in particolar modo sulla coppia Mello e Matt.  Sono graditi tutti i tipi di commenti, dai positivi ai negativi (ma costruttivi), in modo tale che possano aiutarmi a migliorare il mio stile di scrittura.
 
              “CI RIVEDREMO ALL’INFERNO”
Lui lo sapeva.                                                                                                                                           
   Mentre sfrecciava per le vie della città a bordo della sua macchina rossa fuoco a 200 kilometri orari, incurante delle grida delle persone che lo indicavano e si sbracciavano spaventate per attirare l’attenzione della polizia, lo sapeva. Anche se cercava di soffocare col fumo della sigaretta  l’agitazione che si sviluppava dentro di lui come una bestia feroce e si diffondeva in tutto il corpo attraverso il sangue denso di adrenalina pompato dal suo cuore, nel suo profondo germogliavano maligni i semi della disperazione e della rassegnazione.                                                                                                                                   
Mail Jeevas, Matt, 19 anni e una difficile vita alle spalle, era maledettamente consapevole del suo imminente game over, ma questa volta non avrebbe potuto premere di nuovo il tasto start e sebbene fosse rassegnato alla morte, non poteva non temerla almeno un poco. Quale uomo dopotutto non teme l’ignoto? Sterzò violentemente in un vicolo aspirando una notevole quantità di fumo dalla sua  -ormai ne era convinto - ultima sigaretta, continuando la sua inarrestabile e folle corsa incontro alla fine. Si tormentava l’animo, mentre con abilità appresa dai videogiochi schivava una macchina andando contromano: Perché? Perché non aveva parlato infine a Mello? Al suo Mihael.  Sbuffò scocciato muovendo le mani sul volante e premendo con più forza l’acceleratore,  che sembrava chiedere pietà alla furia di Matt: il tempo passava e non poteva arrivare tardi o sarebbe saltato tutto il piano architettato nei minimi dettagli  solo per colpa sua.
Una spiacevole sensazione pizzicò violentemente il cuore del rosso, ma egli impassibile non ruppe la maschera che portava al posto del viso, non una lacrima sarebbe caduta dai suoi occhi smeraldo nascosti dietro un paio di goggles arancioni, se lo era imposto dolorosamente prima di veder sfrecciare via Mello a bordo della sua moto nera per prepararsi all’inizio di quel piano suicida.
‘Rimpianto’ una malevole vocina scalfì il cuore di Mail che tentava di concentrarsi sulla guida di quel bolide rosso…”Taci” mormorò Matt a se stesso. Avrebbe affrontato tutto questo molto più serenamente se solo la notte precedente fosse riuscito a dire quelle due semplici parole al suo amico e compagno di vita…i sentimenti che erano sbocciati nel cuore del rosso erano forti e puri, ma lui non era riuscito a parlare nemmeno la sera precedente, l’ultima.
Invece di confessarlo, cosa aveva fatto? L’aveva solo abbracciato stringendolo a se e inspirando quel suo profumo afrodisiaco al cioccolato ,sussurrando:” Vinceremo, non ti abbandonerò, sbatteremo la vittoria in faccia a Near.” Mentiva, mentiva a se stesso e si era accorto che anche Mihael aveva capito che quella era solo una grande bugia, una bugia per rassicurare lui, Mello, una bugia per dirgli quello che in tutti quegli anni passati insieme, Mail non era riuscito a dirgli a voce, ma che Mihael aveva compreso dai suoi gesti, dai suoi silenzi.
Mello aveva ricambiato l’abbraccio, aggrappandosi possessivamente quasi con rabbia e disperazione allo smanicato beige del suo compagno e amico, cercando di imprimersi nella memoria in modo indelebile il calore e il profumo di tabacco che il corpo mascolino di Matt emanava. “ Matt. Noi moriremo domani, ma ci rincontreremo all’inferno. Non ti libererai di me così facilmente.” Si alzò un poco sulle punte, erano quasi alti uguali: uno sfioramento di labbra, nulla di più ,nulla di meno. Poi Mello si era staccato dolcemente da un Mail stupendamente confuso ma felice, e presa la pistola e del cioccolato era uscito di casa, annegando nell’oscurità della notte.  Anche se quel gesto valeva più di mille parole, Matt sentiva premere quelle due parole contro le labbra serrate, che aveva però soffocato, troppo timoroso di pronunciarle.
Matt scacciò i ricordi e diede una brusca accelerata, quando individuò un gruppo di persone fuori dall’edificio che era la sua meta:” Dunque ci siamo” mormorò tenendo in equilibrio il piccolo cilindro di morte tra le labbra rosee e leggermente secche per l’ansia, che mascherava con abilità. “ Mihael questo è per te, vedi di non farti ammazzare subito.”  Con una sola mano fece una manovra degna di un professionista, sporse il braccio dal finestrino e puntata la pistola sparò il fumogeno in mezzo alla folla: freddo e preciso, una mira impeccabile.  Scoppiò il caos.
Scartò un paio di persone e fece una violenta inversione con l’auto; prima di premere l’acceleratore con maggior enfasi, sentì il rombo di una moto dietro di se, e sapendo che sarebbe stata l’ultima volta, voltò il capo: la moto nera di Mello era ferma e in mezzo al polverone il ragazzo del crocifisso lo fissava intensamente. Fu un attimo e tutto attorno a loro si annullò, anche se solo per pochi istanti, che a loro sembrarono i più belli e lunghi della loro ingiusta e breve  vita: il mare tempestoso pieno di grinta e orgoglio che erano gli occhi azzurri di Mihael Keehl, incontrarono il verde smeraldino denso di speranza e sincerità di Mail Jeevas e in quell’ultimo sguardo si dissero tutto quello che entrambi avevano sempre taciuto all’altro.
“Ti amo.”
Sorrisero tristemente con amarezza, arricciando un poco le labbra: se solo si fossero parlati prima, forse avrebbero potuto passare più tempo insieme amandosi, o forse non sarebbe cambiato niente, chi può dirlo? La vita fino alla fine si era presa gioco di loro,  prima sfregiando il volto di Mello , poi sfregiando il cuore di Matt e infine sfregiando e distruggendo definitivamente le loro speranze e i loro desideri di una vita insieme.
“Addio” questo dissero gli occhi di Mail, ma Mihael scosse impercettibilmente il capo in segno di diniego e i suoi occhi risposero “Non addio, arrivederci” e il cuore di Matt perse un battito. Come a rallentatore, premette l’acceleratore, dandosi alla pazza fuga, allontanandosi per sempre da Mihael e dalla vita; ma questo ormai non gli importava più: ce l’aveva fatta, alla fine era riuscito a dirglielo , quelle due piccole parole così difficili da dire, alla fine Mihael le aveva ricevute ,e non solo, le aveva ricambiate con un semplice ma profondo sguardo. Poteva morire ora, era pronto. Questione di minuti, gli tagliarono la strada: erano in troppi, ma a lui ormai che importava?  “Maledetti” questo disse svogliatamente, forse più come riflesso che per convinzione  “a quanto pare la mia corsa finisce qui”. Quasi non sentì le minacce delle guardie del corpo di Takada, scese dalla macchina e alzò le mani sopra il capo. Beffardo sorrise, e sapendo che non aveva nulla da perdere, le provocò:” Ehi, da quando in qua ai giapponesi è permesso andare in giro armati di pistole?” parlò ancora, automaticamente, ma la sua mente e il suo cuore erano volati a Mihael un’ultima volta: ‘ci rivedremo all’inferno, l’hai promesso. E non sarà poi un inferno se tu sarai con me. Ti aspetterò Mello.’ Degli spari. Uno, due ,tre… dieci, tredici, diciotto…venti….ventiquattro spari! Sbarrò gli occhi, non sentiva più nulla, solo un sapore ferroso in bocca, poi cadde a terra, col viso volto a guardare attraverso quei vecchi goggles arancioni il cielo striato di rosso.
“a pres..sto..Miha…Mihael Kee..hl.” Spirò, col cuore gonfio d’amore e con la speranza di passare l’eternità con l’amato.
Mail Jeevas era morto.
***

Mihael non tentò di fuggire da quella trappola mortale di fuoco, che lo divorava, bruciandogli la carne e il viso.  Mail non c’era più e a lui di una vita senza Matt non importava nulla. Quando una trave incandescente della chiesa gli cadde sulla gamba, dalla sua bocca uscì solo un gemito di dolore, che si trasformò in una risata sguaiata e priva di gioia ,che esprimeva quel suo lato folle ma amato da Mail. “Coraggio, vieni a prendermi.” Sfidò così la Morte, quando iniziò a soffocare per il troppo fumo che gli oscurava la vista. Alzò gli occhi, ma quello che vide non fu un cielo striato di sangue, ma delle fiamme dell’inferno che pian piano si chiudevano sopra di lui, allontanandolo da quel mondo che in fondo aveva sempre odiato e un po’ sopportato solo grazie a Matt.  “Mail Jeevas…sto arrivando…presto saremo ancora insieme.” Alla fine aveva vinto, non era lui il perdente: aveva vinto contro quell’entità che lo separava dal suo amato.
Mihael Keehl era morto.
 
Mail Jeevas e Mihael Keehl, Matt e Mello, erano tornati ad essere una cosa sola.

   
 
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