Capitolo 2
All'ingresso
di Raku, la
bionda è ancora a letto praticamente sepolta sotto le
coperte per
nascondere l'imbarazzo.
L'idea di passare la
giornata in quelle condizioni con l'unica compagnia di “quel
rammollito”, come lo chiama lei, la rende infatti molto
nervosa, e
anche se sa benissimo che Seishiro non l'ha fatto apposta a lasciarla
lì da sola con lui, non può proprio fare a meno
di arrabbiarsi con
l'amica e soprattutto con Claude, vero colpevole di un tale disastro.
“Quando
torna, mi
sentirà!” pensa furiosa, stringendo
spasmodicamente le coperte
desiderando al contempo di sparire all'istante o di cacciare il
ragazzo dalla villa. Purtroppo però, sa benissimo di non
poterlo
fare visto che lei è bloccata a letto dalla febbre. E
riflettendoci
meglio, nonostante l'imbarazzo, tutto sommato non le dispiace poi
così tanto l'idea di averlo vicino ad accudirla fino a
sera...
Rendendosi conto di ciò che
ha appena pensato, la ragazza arrossisce violentemente lasciandosi
sfuggire un lieve lamento che per disgrazia viene udito anche dal suo
“infermiere” accanto al letto, rimasto fino a quel
momento ad
ammirarla in silenzio riflettendo su quanto sia carina con gli occhi
lucidi, le guance arrossate e quell'espressione così dolce e
innocente.
“Hai
bisogno di qualcosa?”
le chiede premuroso, riscuotendosi e appoggiandole subito una mano
sulla fronte rischiando però di farle fare un salto per aria
visto
che la ragazza, persa nei suoi pensieri, non se l'aspettava proprio.
“N-no”
risponde lei a
fatica con voce strozzata fulminandolo con lo sguardo prima di
girarsi dall'altra parte mettendo il broncio.
“Non
c'è bisogno che ti
arrabbi! Dopotutto, la mia era solo una domanda, fatta oltretutto per
poterti aiutare!” ribatte lui, confuso e leggermente ferito
da
quell'occhiataccia.
Per un attimo, Chitoge si
sente in colpa, ma non è proprio il tipo che ammette
facilmente di
aver sbagliato, quindi si limita a dire in tono altezzoso un
“Non
capisci proprio niente!” prima di provare ad alzarsi.
Ora Raku è decisamente
offeso e le risponde seccato “Sei proprio
un'ingrata!”
afferrandola per un braccio nel tentativo di trattenerla immaginando
nel frattempo come sarebbe stato se al suo posto avesse dovuto
accudire Onodera. A quel pensiero, il suo cuore fa una capriola, ma
la voce arrabbiata della bionda lo riporta alla realtà.
“Lasciami
subito!” sta
infatti esclamando furiosa liberandosi con uno strattone.
“Si
può sapere cosa stai
cercando di fare?!” grida lui, imbarazzato per esserle quasi
caduto
addosso.
“Fatti
gli affari tuoi!”
strilla lei, rossa come un peperone, con l'intenzione di fuggire da
quella stanza e chiudersi da qualche parte.
“Accidenti
a quel
rammollito! Cosa gli è venuto in mente? Arrivarmi
all'improvviso
così vicino e mettermi la mano sulla fronte come se fossi...
Ma chi
si crede di essere?” dice furiosa tra sé e
sé cercando di
allontanarsi.
“Dove
pensi di andare?”
tenta di nuovo il ragazzo preoccupato vedendola decisamente malferma.
Chitoge si volta lentamente
fulminandolo con un'altra occhiataccia ma sa bene che in fondo ha
ragione, pur non essendo ancora disposta ad ammetterlo.
“Possibile
che non capisca
quanto la sua presenza qui mi metta in imbarazzo?” si chiede,
muovendo qualche altro passo... e inciampando nei suoi stessi piedi.
Rassegnata, chiude gli occhi
per prepararsi all'impatto con il pavimento, ma l'urto non avviene.
Stupita, si rende conto di
essere stata presa al volo da qualcuno che la sta ancora stringendo a
sé, e voltandosi trattiene bruscamente il respiro. Il volto
di Raku
è vicinissimo al suo e il ragazzo la sta fissando con aria
di
rimprovero mentre la tiene su cingendola con le sue braccia dolci ma
forti.
“Se
ti serve qualcosa
dimmelo, testona. Non ci si può alzare con la febbre
alta” le dice
serio, riaccompagnandola a letto.
Chitoge è talmente confusa
e imbarazzata che non fa neanche caso all'appellativo da lui usato e
lo lascia fare tirando un impercettibile sospiro di sollievo per il
fatto che Raku abbia un così buon carattere e una grande
pazienza.
“Ora
stai qui che ti porto
la medicina” ordina alla fine il ragazzo, voltandosi per
raggiungere il sacchetto che ha lasciato sulla scrivania.
“Perché
ci hai messo così
tanto?” chiede lei piano dopo aver bevuto l'acqua.
Lui la guarda stupito per un
attimo prima di capire a cosa si riferisca. A quel punto arrossisce
riferendole a fatica di aver incontrato Onodera parlandole anche del
loro scontro in mezzo al marciapiede.
Chitoge lo guarda con aria
di rimprovero, ma questa volta sorride.
“Oh,
quasi dimenticavo...
Onodera mi ha dato questi per te” dice alla fine il giovane
tirando
fuori dal sacchetto il pacchettino bianco del negozio e porgendolo
alla ragazza che, curiosa, sbircia subito all'interno.
“Com'è
gentile...”
sussurra poi richiudendolo con cura e appoggiandolo sul comodino
prima di riportare la propria attenzione sul ragazzo.
I due rimangono così a
fissarsi per un tempo che a entrambi sembra infinito finché
Raku non
ricorda che è quasi ora di pranzo mettendosi quindi ai
fornelli.
Rimasta sola, Chitoge si
sdraia di nuovo pensando a tutto ciò che è
successo arrossendo
violentemente al ricordo di come lui l'abbia abbracciata per ben due
volte quella mattina. Certo non li si può definire momenti
romantici, e se lei non avesse avuto la febbre, probabilmente non
sarebbe mai accaduto, ma è comunque qualcosa.
A quel punto, si lascia
sfuggire uno strano verso a metà tra un lamento e un
gridolino
nascondendosi sotto le coperte anche se al momento non può
vederla
nessuno.
Per distrarsi dal terribile
pensiero di quanto sia stato dolce e... affettuoso l'ultimo
abbraccio, cerca di mettere insieme qualche insulto da rivolgergli
per aver fatto cose tanto imbarazzanti, ma smette subito.
“No,
non posso. Non questa
volta” sussurra guardando il comodino, dove ci sono ancora le
medicine da lui comprate quella mattina. “In fondo, l'ha
fatto solo
per gentilezza nei miei confronti, per evitare che cadessi... Non
è
il caso di fare altre scenate” pensa imbarazzata, riflettendo
poi
su quanto sia stata bene tra le sue braccia in quei momenti.
“Possibile
che abbia solo
immaginato di sentirci anche tanto affetto?” si chiede,
ricordando
ciò che Raku le ha detto sulla spiaggia quando erano in
vacanza con
Shu, Onodera, Marika e Seishiro.
“Beh,
penso proprio di
no, stupida. E comunque, tu sei molto lontana dal tipo di ragazza che
piace a me. Sei rozza, offensiva e per niente carina... E non
facciamo altro che litigare. Comunque, se tu fossi più
graziosa e
più femminile...”
Era stata questa la risposta
del ragazzo alla sua domanda su come pensava che sarebbe andata la
loro relazione se fossero usciti veramente insieme. Lei a quel punto
l'aveva interrotto urlando ed era fuggita in lacrime e con il cuore a
pezzi, incapace da quel momento in poi di fingere ancora di essere la
sua fidanzata. Sola la recita scolastica aveva salvato dopo qualche
tempo la situazione costringendoli a fare pace per il bene di tutti,
e per Chitoge quello sarebbe stato per sempre uno dei ricordi
più
belli della sua vita. Il ricordo che ora le fa tornare il sorriso
dopo il dolore provato di nuovo al solo pensiero di quella terribile
risposta sotto le stelle in riva al mare.
“Possibile
che mi abbia
mentito quando mi ha detto quelle cose? E' stato uno stupido a non
capire prima il motivo della mia rabbia, ma le volte che a voce o con
un messaggio provava a chiedermi cosa mi fosse successo, ero quasi
certa che fosse dispiaciuto per la mia lontananza, e quando alla fine
l'ho perdonato, sono sicura di aver visto il sollievo e la
felicità
nei suoi occhi. E lo stesso durante la recita. Nel suo sguardo
c'è
sempre stata una strana luce che non avevo mai notato, e per quanto
riguarda me... Quando Shu ha iniziato a inventare cose strane e
Claude è intervenuto cercando di uccidere Raku ho avuto una
gran
paura, e vederlo venir fuori dalle macerie della sceneggiatura che
era crollata loro addosso avvicinandosi a me tutto ammaccato ma con
gli occhi che brillavano è stato davvero bellissimo. Come
potrò mai
dimenticare il magico momento in cui i due protagonisti si promettono
amore eterno con lui aggrappato al balcone che mi porge la mano? Le
parole di Giulietta in quello spettacolo le sentivo mie, e alla fine
anch'io, nei miei pensieri, ho dichiarato il mio amore a Raku.
Peccato che il mio darling non abbia potuto sentirmi... E' davvero
così impossibile che sia proprio lui il ragazzo a cui ho
fatto la
promessa dieci anni fa e che il nostro amore di allora sia
semplicemente rinato?”
Con questi pensieri in
testa, Chitoge alla fine si addormenta con un dolce sorriso sulle
labbra e il cuore piacevolmente lanciato al galoppo, libero in quel
momento di mostrare i propri sentimenti senza paura.
Angolo
autrice:
Ciao a tutti! Eccomi qui con
il secondo capitolo!
Purtroppo
mi è venuto un po' corto ma volevo dedicarlo a Chitoge
mostrando le
sue reazioni alle premure del “fidanzato” e
chiarendone i
sentimenti. Ovviamente in seguito farò lo stesso anche con
Raku.
Spero di non averli resi OOC (soprattutto lei) e di non aver fatto
errori di qualsiasi tipo. Se avete consigli o critiche,
purchè
costruttive, scrivete pure. Posso assicurare che non mordo e che
sarò
felice di ricevere aiuti per migliorare. :)
Colgo
l'occasione per ringraziare chi ha letto la mia storia sperando che
continuerete a farlo e che magari mi lascerete anche un piccolo
commentino prima o poi.
Ispirazione
permettendo, può essere che il prossimo capitolo venga
pubblicato
all'incirca a metà settimana, ma non assicuro niente. Male
che vada,
ci vedremo comunque (spero) domenica prossima.
Grazie
ancora a tutti e buona serata e settimana.
Bacioni,
Ellygattina