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Autore: Giulianimal11    26/01/2015    0 recensioni
Ero una ragazza semplice ingenua e non capivo quanto fosse complicato il mondo là fuori, poi quando incontrai i templari tutto cambiò...
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cesare Borgia, Ezio Auditore, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono una persona incerta ma sono sicura solo di una cosa in tutta la mia vita: odio mio padre.
E’uno disposto a fare di tutto...TUTTO pur di avere il potere.
Io sono Emma Soldianeri, ho vent’anni e sono la figlia di Marco Soldianeri consigliere di Cesare Borgia.
Mio padre è il solito lecchino, lo odio, non è la prima volta che mi lascia da sola a parlare con Cesare nella speranza che si concluda qualcosa. Altrettante volte l’ho sentito parlare nel suo ufficio di piani e stratagemmi per uccidere un tale che di nome faceva “Ezio Auditire o Auditure” o qualcosa di simile.
Dato che era oramai notte, decisi che forse era meglio dormire, ma prima uscii sul davanzale a prendere un po’ d’ aria come mio solito osservando Castel Sant’Angelo in lontananza; tutto era magico, le lucciole e il silenzio che fu rotto da un tonfo che mi fece smettere di sognare e che mi riportò alla normalità. Ad un certo punto sentì uno sparo e vidi un cadavere cadere dal tetto e precipitare a terra,intanto scorsi con lo sguardo un tizio con un cappuccio.Il cadavere cadendo causò l’allarme di altre tre o quattro guardie che pattugliavano il palazzo.
“ State bene mia signora?” mi chese quello con l’armatura più pesante.
“Senza dubbio, ma che accade?” risposi
“Nulla di che preoccuparsi, piuttosto vada e si riposi”.
“Grazie” dissi con voce febile .
In quel momento pensai come –nulla di che preoccuparsi?- è appena volato giù un cadavere dal tetto e non è successo nulla?
Stà bene forse devo solo riposare.
“Emma, forza svegliati abbiamo ospiti!E il sole è già alto!”Mia mamma aprì la porta con forza e in un istante mi aveva già portato un vestito.
“Madre, chi è l’ ospite?”chiesi mentre mi stringeva il corsetto.
“Ah, è un religioso si chiama Fra Ristoro”disse tirando un ultima strattonata al corsetto che già mi faceva soffocare. Odiavo quei corsetti e tanto più non riuscivo a capire come mia sorella riuscisse a portarli senza provocarsi nessun fastidio.
Dopo la “chiaccherata” ci recammo in sala e lì ci attendevano Marco Soldianeri “il cane rognoso” e Fra Ristoro, quel tizio non  prometteva nulla di buono.
Così con il consenso di mia madre e del cane rognoso andai in camera e mi affaciai su quell’ enorme davanzale. In quel momento ripensai ai fatti accaduti la sera prima e al tizio misterioso che probabilmente era l’assassino della guardia che pattugliava i tetti.
In quel momento sentii la voce del mio fidanzato Mario; nulla da dire era un bel ragazzo biondo, con dei grandi occhi azzurri ma il nostro rapporto era oramai un tran-tran quotidiano di litigi e di discussioni poco gradite. Ovviamente anche nella mia vita amorosa il cane rognoso ci aveva messo lo zampino; certo e chi non conosce il proverbio “Tanto va il cane rognoso al lardo che ci lascia lo zampino!”
Infatti non ho deciso io la mia storia con Mario, insomma NON lo amavo, ci siamo messi insieme per affari di mio e di suo padre (ora che ci penso non mi aveva mai parlato di suo padre). Io e Mario siamo cresciuti insieme eravamo e siamo tutt’ora ottimi amici ma non siamo fatti per stare insieme.
Qualche volta uscivamo insieme mi ricordo di quella volta che siamo andati al Pantheon, di quella gita romantica e del tizio che mi aveva fatto il filo mentre Mario era alla banca.
In quel momento Mario disse “Mia bella, ti va di scendere o devo venirti a prendere?!” In quel attimo pesai a quanto fosse speciale quel ragazzo.
Mi preparai per scendere dissi a mia madre dove sarei andata e mi congedai.
Mario mi abbracciò forte e mi baciò, in modo differente rispetto alle altre volte mi sentì... coinvolta, dopo una decina di secondi si staccò da me sorridendo e mi disse “Sto migliorando... no?” e ridemmo insieme ormai eravamo degli attori provetti per farla bere ai nostri genitori.
A quel punto mi disse “Ti andrebbe di venire con me in un posto?”
“Dipende dove?”risposi.
“Verdrai!” Detto ciò prese un cavallo e ci recammo al Campidoglio.
“Vedi quella torre sull’ isola Tiberina?”Mi disse, io cercai un po’ con lo sguardo poi però notai una torretta con una bandiera, a quel punto annui, e lui riprese “Ecco quello è il covo degli Assassini.”Disse con una rabbia e con uno strano luccichio negli occhi.
“E... quindi?”chiesi
“Dobbiamo ucciderli TUTTI!”Disse con malvagità
“Mario sei stolto o cosa! Gli Assassini sono una miriade e poi in questo momento anche quella puttana della Sforza fa il suo dovere a Forlì!” Esclamai, cercando di nascondere la mia infinità curiosità per quel mondo che era l’opposto del mio.
Lui rise malefico e disse “Vorrei comunicarti che la Sforza è torturata da Cesare a Castel Sant’Angelo”. 
 

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti/e è la mia prima ff quindi la scrittura non sarà delle migliori, chiedo venia.
Non so quando aggiornerò, spero vi piaccia!
Baci e beagle!
   
 
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