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Autore: Nocturnia    26/01/2015    4 recensioni
Alla Morte ci consegniamo tutti nello stesso modo: sconfitti.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albert Wesker, Altro Personaggio, Chris Redfield, Jake Muller, Sherry Birkin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Albert Wesker, Jake Wesker, Sherry Birkin e tutti gli altri personaggi appartengono a Shinji Mikami, alla Capcom e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.

"È solo in amore e nell'omicidio che rimaniamo sinceri."

- Friedrich Dürrenmatt -



Igiene dell'assassino



2009

Chi piangerà per te, Albert?
Chi ricorderà il tuo nome senza bestemmiare?
Chi ti amerà più di quanto ti abbiano odiato?
Chi?

La caduta è più veloce di quanto ti aspettassi.

1991

Aelita fissa un uomo che non ha nessuna pietà negli occhi e sulle labbra.
Lo invita a sedersi al suo fianco e sorride quando accetta.
"Come ti chiami?" la precede, il cucchiaino che ruota pigramente nella tazza.
"Aelita. Aelita Muller." risponde lei, tutto l'orgoglio che possiede racchiuso in quelle poche parole.
"Uhm."
"Non sono americana."
"L'avevo capito." replica lui.
"Edoniana."
L'uomo alza un sopracciglio, posando lo sguardo sul suo viso - l'inferno nei capelli e il ghiaccio negli occhi.
Aelita deglutisce, stringendo il caffè tra le dita infreddolite.
"E tu?"
L'uomo stende appena le labbra, un taglio quasi derisorio.
"Albert." le dice "Albert e basta."
Aelita intreccia il primo filo di una tragedia annunciata.

2014

Jake mostra a Sherry una tomba senza nome, un rettangolo di pietra e polvere.
"Non avevo neppure i soldi per il funerale."
Sherry annuisce, in silenzio.
"Malattia autoimmune. Malattia genetica. Non l'hanno mai capito. La verità è che qualcosa la stava mangiando dall'interno - come un cancro, o un virus."
Edonia respira appena, una città il cui cuore è stato divorato fino all'ultima briciola.
"Pensi che le cose avrebbero potuto andare diversamente?"
Sherry chiude gli occhi, affranta.
"Non lo so, Jake."
"Pensi che avremmo potuto fare la differenza?"

Pensi che mi avrebbe voluto bene?

"Forse. Non è sempre stato l'uomo che ti raccontano i rapporti e gli archivi del BSAA."
Jake inspira debolmente, particelle di rimpianto e di sconfitta.
"Mia madre meritava di più."
"Aveva scelto diversamente."
"Non lo conosceva davvero."
Sherry tace e lascia che l'ignoranza sia la benedizione di cui Jake ha bisogno.

2009

Alla Morte ci consegniamo tutti nello stesso modo: sconfitti.
Scivoli oltre il baratro e precipiti anche tu, uomo e dio.
Allunghi le mani in cerca di un appiglio, ma non ce ne sono più: li hai distrutti tutti nel tuo delirio - nella tua fame assoluta e incoercibile.

Excella.

L'Uroboros ha già inghiottito anche lei.

1991

"Lavori qui vicino?" gli chiede un giorno, una brioche tra le dita e la crema scivolarle sui pantaloni puliti.
"Sono un ricercatore."
"Allora lavori all'Umbrella Corporation."
Wesker assottiglia gli occhi, scatenando la sua risata.
"Non sono stupida. A Raccoon City non ci sono molti altri posti dove una persona intelligente e colta come te può lavorare."
"Uhm."
"È una fortuna che avessero un posto libero alla tavola calda per me."
Wesker si scrolla nelle spalle, disinteressato.
"E cosa studi, di preciso?"
"Informazioni riservate. Non ci è permesso parlarne con i civili."
Aelita ne cerca la mano senza alcuna paura.

2014

"Tu cosa sapevi di lui?"
"Quasi nulla."
"Stai mentendo."
"No." ribatte Sherry, stringendosi il capotto sotto al seno.
"Invece sì; ti tocchi sempre la spalla sinistra quando menti."
Sherry gli rivolge uno sguardo accigliato, serrando le labbra in una linea sottile e contratta.
"Perché vuoi saperlo?"
"Perché era mio padre. Perché William Birkin e Albert Wesker hanno scritto un destino insieme. Perché noi..." prosegue poi, indicando entrambi "siamo figli di quella storia."
Sherry lascia che i ricordi colmino la distanza che li separa.

2009

La caduta sembra infinita e il mondo brucia attorno a te.
La pelle si spacca e si ricrea sotto tutto quel rosso, il dolore un assolo continuo e parossistico - così forte da non essere più neppure percepito.

Chris.

La vendetta gli ha tolto ogni valore.

1991

"Albert ha la ragazza." cinguetta William e Wesker è tentato di tirargli un pugno tanto per fare.
"No." sibila poi "E non essere così infantile, William."
Birkin si esibisce nel suo miglior sorriso del giorno, continuando a masticare i cioccolatini che gli ha portato Annette.
"Albert ha la ragazza." ripete poi "Ed è anche carina."
Wesker sospira, concentrandosi sul microscopio.
"Come si chiama?"
"Non sono affari tuoi."
"Tanto lo scoprirò comunque."
Il culo di Birkin tocca il pavimento con un tonfo sordo.

2014

"Gli ha tolto la sedia e l'ha fatto cadere?" ripete incredulo Jake "Sul serio?"
Sherry annuisce, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Sembra incredibile."
"E lo è stato anche per mio padre." ribatte Sherry, dondolando i piedi oltre il bracciolo.
"Così lo fai sembrare quasi umano."
"Non è forse la crudeltà il più esplicito dei sentimenti umani?"
Jake la fissa con gli occhi artici di un altro uomo e di un altro tempo.

2009

Il dolore sta scivolando via come sabbia tra le dita - e la vita con lui.
Apri gli occhi ed è buio l'orizzonte che ti accoglie; nero come il tuo cuore e i tuoi sogni.

Cosa sognavi da bambino, Albert?

Hai distrutto per non essere annientato.
Hai colpito per non essere abbattuto.
Hai ferito per non sanguinare più - per vivere in eterno.

Jill.

L'ambizione ne aveva fatto la bambola perfetta.

1991

Aelita osserva la neve cadere e la trova così diversa da quella che ha sempre conosciuto; più soffice, più debole.
Ne sfiora un fiocco con la punta delle dita e sorride quando le si scioglie in mano.
Si inarca all'indietro quando le labbra di Albert le scivolano sulla nuca, tra le scapole, sulle vertebre sottili e poi tra le cosce, a lambire un desiderio che non si è ancora spento.
Aelita sospira al cielo invernale, una distesa di bianco e grigio che assorbe i suoi gemiti.
La finestra viene chiusa con uno scatto secco, la sua bocca già su quella di Wesker.
L'orgasmo la coglie del tutto impreparata.

2014

Jake fissa la neve in silenzio, avvolto nella coperta che gli ha prestato Sherry.
"Mia madre diceva che le ricordava lui. Non ho mai saputo il perché."
Sherry si raggomitola sul suo fianco e lo abbraccia in silenzio.

2009

Se potessi guardarti ora, Albert.
Se potessi scorgerti oltre il ciglio dell'abisso, vedresti quello che abbiamo sempre visto tutti.

Un mostro.

Non è rimasto molto di te su cui piangere - una bara vuota, una tomba bianca.
Non è rimasto molto dei tuoi sogni su cui sperare - per cui temere.
Oltre la pelle e oltre le ossa e oltre tutti i tuoi deliranti incubi, vedresti.

Un uomo.

Solo quello.

Ada.

La verità ha spezzato anche lei.

1992

Aelita sa che dovrebbe andarsene, ma fuori la neve si è trasformata in tempesta e ha troppo sonno per preoccuparsi della sua reazione.
Si arrotola sotto le coperte e sospira, affondando nel cuscino e ascoltando il rumore ripetitivo dell'acqua dal bagno adiacente.  
Edonia è una città che non fa prigionieri e lei ha ricevuto trattamenti ben peggiori di un rifiuto - di una parola sgarbata e fuori posto.
Quando Wesker esce dalla doccia la trova ancora raggomitolata sotto il lenzuolo, una sagoma quasi invisibile.
Per un attimo è tentato di svegliarla e sbatterla fuori - perché diavolo è rimasta?- ma poi sospira e ne percorre il profilo con lo sguardo: i capelli rossi come una nube di fuoco, le labbra piene, le dita sottili e pallide strette al suo cuscino.
Scivola anche lui sotto le coperte e le braccia di Aelita gli circondano subito il petto, un sorriso che le sfiora gli angoli della bocca.
"Nevica." dice solo, e Albert si rilassa sotto il suo tocco, in un ultimo, estremo, gesto d'umanità.
Fuori, il diavolo senza occhi lo sta già aspettando.

2014

Sherry si sveglia in un letto vuoto e stringe lenzuola fredde tra le dita, ascoltando Jake muoversi inquieto per l'appartamento.
Non si alzerà per consolarlo, perché conosce bene la sua rabbia - un nucleo rovente di rimpianto e domande.
Chiude gli occhi Sherry, lasciando che le immagini felici della sua infanzia le scorrano davanti come un vecchio film, un pellicola di speranze disattese e momenti rubati.
Si domanda se Jake veda mai qualcosa di più della follia a cui è stato condannato dal suo stesso sangue.

2009

Sei così stanco di combattere, Albert.

Voglio solo riposarmi.

È fuoco e lava quello che ora ti scorre nelle vene, l'agone della lotta improvvisamente spento - la bestia sfamata e infine uccisa.
Se avessi ancora le labbra sorrideresti, per regalare al cielo l'ultimo brandello di un'umanità che forse non ti è mai appartenuta - per dire ci sono anche io.

Così stanco. Così... vuoto.

Galleggi in tutto quel rosso e svanisci istante dopo istante - organo dopo organo, fino a quando è solo ciò che resta del virus a lottare per tenerti insieme.

Sherry.

Il destino ha sempre avuto una gran ironia.

1992

Aelita ha più carattere di quanto si aspettasse.
È caduta la maschera e la bestia ha ruggito senza più confini, zanne snudate e artigli protesi.
È caduta e Aelita è rimasta, raccogliendo le spoglie di un uomo terribile e crudele, il dio a cui avrebbe aspirato un giorno.
"Sei solo una stupida puttana."
Aelita aveva rovesciato la testa all'indietro, liberando una risata così forte da essere quasi offensiva.
"E questo cosa fa di te, Albert?" aveva replicato "Un disperato alla ricerca di un buco caldo in cui consolarsi?" si era protesa in avanti, strattonandolo per la camicia "Uno di quei poveracci che ha bisogno d'infilarlo da qualche parte per sentirsi potente?"
Wesker digrigna i denti, circondandole il collo con la mano.
"Non ti consiglio di continuare, Aelita."
Un sorriso forzato, un teso tirar di labbra.
"Ho conosciuto uomini peggiori di te, Albert Wesker. Ho visto la malvagità albergare nei loro occhi fino a spegnerli del tutto. Ho visto quello di cui sono capaci."
"Tu non mi conosci." sibila a pochi centimetri dal suo viso "Tu non sai niente."
Aelita s'inarca sotto le sue mani, una femmina sfrontata e irriverente.
"Io conosco i tuoi occhi, Albert. Conosco quello che raccontano." un sospiro, il corpo di Aelita che si fa improvvisamente molle contro il suo "Sei un uomo crudele, Albert. Sei un uomo spietato, incapace forse persino d'amare." gli sfiora gli zigomi con la punta delle dita, un tocco leggero come il vento "Ma sei un uomo e lo sarai fino alla fine."
"Non ci sarà una fine per me."
Aelita gli offre un sorriso triste come il loro futuro, la bocca a un respiro dalla sua.
"Giunge per tutti la fine, Albert: persino per uomini come te."
Quella notte sarà quella che Aelita ricorderà come il loro punto zero.

2014

Quando Jake entra negli edifici del BSAA, per Chris è tutto un orribile déjà vu.
Si guarda intorno come se il mondo gli appartenesse e il fatto che porti occhiali da sole non aiuta di certo - non quando si possiede un viso così simile al suo.
"Cerca qualcuno?" gli chiede la segretaria all'ingresso "Ha forse un appuntamento?"
Chris lo vede sorridere con finta condiscendenza - come lui - e inclinarsi in avanti, braccia strette al petto e occhi nascosti - come lui.
"Chris Redfield. Sono qui per Chris Redfield."
Anne gli sorride di rimando, ignorando la cicatrice che gli percorre la guancia sinistra.
"Un attimo solo: dovrebbe essere disponibile tra qualche minuto."
"Aspetterò." le dice Jake, sedendosi in una poltrona poco lontana "Ho tutto il tempo del mondo."
Ma i minuti passano e Chris ignora le chiamate di Anne, continuando a osservarlo di nascosto.
Si stupisce di quanto la genetica sia davvero un'impronta unica e determinante, di quanto i suoi gesti gli ricordino lui.
Il mondo in cui divarica le gambe, la mimica del volto, il taglio affilato e spietato degli occhi - acciaio e ghiaccio.
Non ha mai conosciuto suo padre Jake, eppure ne porta i segni in ogni movimento, in ogni respiro.
"Ti ho visto, Redfield. Se vieni un po' più vicino possiamo farci un selfie." lo interrompe la voce di Jake "Non sapevo di piacerti tanto."
Chris mastica una bestemmia a mezza bocca ed esce dall'angolo in cui si era nascosto, fissandolo con diffidenza.
"Cosa vuoi, Jake?"
"Informazioni. L'altro lato della medaglia. Quello che nessuno può raccontarmi."

Wesker.

"Tuo padre."
Jake socchiude la bocca, indeciso.
"Sì, mio padre." dice poi, annuendo "Albert Wesker."
"È tutto nei documenti." tenta di sviarlo Chris, la memoria una stretta al cuore.
"Stronzate." replica Jake, scuotendo la testa "Sherry dice che dopo la scomparsa di Jill sei tu la persona più attendibile. Tu..." inizia, puntandogli un dito contro "che eri il suo uomo migliore. Tu, che l'hai servito fedelmente per due anni nella S.T.A.R.S. Tu, che l'hai inseguito fin oltre i confini del mondo. Tu, che l'hai ucciso." e c'è ora una nota rabbiosa nelle sua voce, una venatura rossastra e pericolosa "Tu; sempre e solo tu, Redfield."
"Ho dovuto."
"Hai voluto."
"Avrebbe distrutto il mondo."
"Bastava distruggere l'Uroboros."
"Non era più lui, Jake."
"E cos'era, allora, Chris? Cos'era mio padre? Un mostro? Un uomo? Un eroe? Un nemico? Cosa?"
"Era il mio capitano. Era un uomo di cui mi fidavo, un tempo. Era tuo padre."
Silenzio.
"Vieni nel mio ufficio, Jake; se ancora lo vuoi, ti racconterò tutto."
A Chris quasi gli sembra di sentire Wesker ridere dall'ironia della situazione.

2009

Si può continuare a sentire anche quando il tuo corpo è ridotto a nulla più che una pozza di sangue e visceri?
Si può continuare a sognare anche quando il tuo cervello è disperso nella lava bollente?
Si può continuare a ricordare?

William.

Il mostro l'ha già ucciso molto tempo prima.

1992

Non è un uomo facile Albert Wesker; questo Aelita l'ha sempre saputo.
Ne ha visto vibrare l'anima e ha scorto solo i colori della disperazione e della rabbia - odio, potere, ambizione.
Aelita non conosce l'amore e non ha una definizione che possa raccontare quello che hanno vissuto.
Stringe tra le dita un segreto inconfessabile e crede - spera - che il futuro possa farlo per loro.
Sospira, coprendosi il volto con le mani.

Positivo.

Chissà se avrà i suoi occhi.

2014

Jake ha i suoi occhi.
Chris lo fissa senza vergogna e alza la guardia, cercando un punto debole in cui affondare il colpo.
Dondola sui piedi Jake, invitandolo con lo sguardo - arrogante.
"Ho più esperienza di te, ragazzo."
"Ma sei più vecchio." è la replica sfacciata "E io sono più motivato."
Chris digrigna i denti; quasi gli sembra d'essere tornato indietro di diciotto anni.

2009

L'Uroboros geme e sanguina le sue ultime lacrime, viscide appendici che allentano la presa sul tuo corpo e sul tuo cuore.
Non respira, non pensa, non vive più.
Languisce sulla superficie infuocata come una macchia d'olio nerastra e ributtante, sul fondo un uomo che voleva essere Dio.
A poter tornare indietro, cambieresti qualcosa, Albert?

Aelita.

Il virus ne ha reclamato la carne molto prima dei tuoi rimpianti.

1992

Aelita è malata.
Aelita cade in ginocchio e vomita un bolo biancastro di bile e succhi gastrici, la pelle che si tende sotto lo sforzo.
Il suo fisico reagisce alla gravidanza in maniera anomala e Ioanna l'ha abbandonata con una preghiera e una bottiglietta di acqua santa.
La scaraventa al suolo, pestandone il contenitore con rabbia.
Ioanna è una stupida.
Ioanna crede che sia stato il diavolo a farle questo e che suo figlio sarà un abominio deforme - l'Anticristo.  
Ioanna crede; una cosa che Aelita ha smesso di fare molto tempo fa.
"Ce la faremo." mormora a una vita non ancora nata "Ce la faremo, Jake."
Arrendersi non rientra tra le opzioni plausibili.

2014

"Com'era tuo padre?"
"Pazzo." risponde Sherry, mescolando l'impasto della torta "Curioso. Infantile. Allegro, quando qualcosa non lo faceva agitare. Sembrava un po' un ragazzino in overdose da zuccheri."
Jake accenna una risata, bevendo un altro sorso di caffè.
"E tua madre?"
Sherry si alza sulla punta dei piedi e cerca il cioccolato negli armadietti della cucina.
"Seria. Ironica. Ponderata. Il suo opposto, in un certo senso."
"Ti volevano bene."
"Sì."
"Sono morti per te."
Sherry abbassa lo sguardo, facendo finta d'essere più interessata al forno che alle parole di Jake.
"Sì." mormora poi, un pigolio così debole da essere quasi invisibile.
"Deve essere stato bello."
"Finché è durato."
Il passato è una catena troppo forte perché il futuro possa spezzarla del tutto.

Marzo 2009

Silenzio.
È questa la morte quando anche la coscienza se ne va?
Un lento dividersi senza possibilità di ritorno, una mano che ti spinge verso il basso e ti non permette null'altro che una resa incondizionata e assoluta?
È questa la fine?

Albert.

Quel bambino è stata la prima cosa che l'Umbrella ti ha rubato.

1998

Aelita scivola sul suo nome con mani pallide e tremanti.
Stringe i denti e reprime un singhiozzo - perché?

Villa Spencer è stata rasa al suolo da un devastante incendio ieri notte...

Aelita lo sa; l'ha sempre saputo.
Edonia è un buco sperduto nel mondo, ma nulla ha potuto davvero dividerla da Raccoon City e  dai suoi segreti.
L'ha visto comparire all'improvviso sui giornali come un eroe inaccessibile e altero, capitano della squadra S.T.A.R.S. e dietro quella stella molto altro ancora.
L'ha visto nascosto da lenti scure come il suo cuore e quel mezzo sorriso sul volto, una piega derisoria e arrogante.
L'hai visto e l'ha amato come prima - più di prima.

sono otto le vittime accertate...

Ma non eri un ricercatore dell'Umbrella? vorrebbe chiedergli adesso, ma Aelita conosce già la risposta - la può quasi toccare mentre gliela dice.
Un uomo non è mai una cosa sola. le avrebbe mormorato sulla bocca, sfiorandole i fianchi mobidi con la punta delle dita Soprattutto a Raccoon City.
E lei l'avrebbe baciato senza rimpianti e senza rimorsi, affondando poi nel corpo di un uomo dai troppo segreti e dalle poche verità - sospirando al cielo tutto quello che non era mai riuscita a dire.

Richard Aiken, Edward Dewwy, Joseph Frost, Enrico Marini...

Aelita chiude gli occhi e sorride senza alcuna allegria, soffocando una risata del tutto inappropriata.

Forest Speyer, Kenneth J. Sullivan, Brad Vickers...

La tazza è la prima cosa che si frantuma contro il muro, il caffè una sbavatura nerastra e ancora calda sull'intonaco bianco.

Albert Wesker.

Aelita urla e grida e piange e...

Un eroe.

... e brucia di una rabbia che divora ogni altra cosa, di un amore che l'ha avvelenata fin dal primo giorno.

Un nemico.

"Mamma?"

Un padre.

Aelita apre gli occhi da dietro i pugni chiusi e regala una donna spezzata a Jake, i capelli una corona di rosso e oro che la fanno sembrare un diavolo dell'inferno.

Un uomo.

Ha vissuto una menzogna a metà Aelita, una sfumatura di grigio di cui non si è mai pentita; un sentimento che non ha mai avuto nome, ma solo forma.

Il suo.

Albert Wesker la fissa dalle pagine di un giornale spietato quanto la verità.

2014

"Come si chiamava tua madre?" gli chiede Sherry, massaggiandogli le spalle e ridendo contro la sua pelle.
"Aelita."
"È un bellissimo nome."
"Anche lei lo era."
"Non ne  dubito." replica Sherry, colpendolo scherzosamente sul fianco "Anche tu non sei poi così male."
Jake sorride e si rilassa sotto il suo tocco, il calore primaverile una carezza rassicurante sul volto.
"Avrei voluto conoscerla." dice all'improvviso Sherry, sciogliendo un nodo particolarmente teso tra le scapole "Chissà come sarebbe stato."
Jake apre un occhio, schermandolo dal sole.
"Lo amava davvero, sai? Dopo tutto questo tempo l'ho finalmente capito. La lettera, i suoi continui racconti su quanto fosse intelligente e coraggioso, le lacrime nascoste... credo lo amasse davvero. Anche dopo che l'Umbrella aveva instaurato una sede in Edonia - per spiarci, probabilmente. Anche dopo la S.T.A.R.S. e la sua morte. Persino quando il dubbio che fosse vivo si era radicato in lei come un'allucinazione continua e ossessiva." Jake strappa un ciuffo d'erba, rigirandoselo tra le dita "Lo chiamava, sai? Nei giorni precedenti il coma diceva di vederlo. Jake, c'è tuo padre continuava a ripetere. E poi sorrideva, indicando ai piedi del suo letto. Sorrideva sempre."
Sherry gli circonda il petto con le braccia, nascondendo il viso nella sua schiena.
"Peccato solo che non sia bastato."
Alla primavera i fantasmi offrono tutto ciò che è rimasto di loro: la speranza di un futuro diverso.

Giugno 2009
 
Aelita si è spenta all'alba, quando Edonia assumeva i contorni sfibrati di una città sfiancata.
Jake ne ha vegliato l'incoscienza per tutta la notte, una mano stretta tra le sue e l'altra abbandonata lungo il fianco.
Non gli ha mormorato parole di addio come nei film, neppure una sillaba.
È rimasta immobile Aelita, i capelli ancora rossi come l'inferno e gli occhi chiusi, a coprire un azzurro appannato e liquido.
Jake ha ascoltato il suo ultimo respiro con la dignità di un vero guerriero, permettendosi di piangere solo quando non gli era rimasto più nulla per cui combattere.
La lettera che gli ha scritto è ancora nella tasca del suo giubbotto, una dichiarazione d'amore postuma per un padre che non c'è mai stato - non per lui.

Dove diavolo eri mentri il mio mondo andava in pezzi?

A conquistare il mondo gli avrebbe risposto Aelita A guidare un massacro che lui chiamava evoluzione.
Aveva scorto la bestia Aelita, e non era arretrata.
Aveva studiato l'Umbrella e i suoi segreti, dall'inizio fino alla sua disperante caduta.
La sua malattia, la nascita di Jake, la distruzione di Raccoon City, le voci sulla sua morte, il tracollo finanziario della Tricell - tutto raccontava di lui, di loro.

Ha i tuoi occhi.

Jake si chiede a chi abbia sorriso Aelita prima di perdere conoscenza del tutto.

2014

A Chris il ragazzino non piace.
A guardarlo anche di profilo la prospettiva non cambia, anzi, peggiora solo, sovrapponendosi crudelmente a quella di Wesker.
Ha il suo naso e i suoi zigomi, occhi d'acciaio e ghiaccio.
Ride con Sherry e le offre una qualche battuta segreta, mormorandole tra i capelli con una gentilezza inaspettata.
Claire dice che anche Sherry assomiglia al padre; la stessa ingenuità, lo stesso viso eternamente giovane, persino lo stesso modo d'imbronciare le labbra.
Jake trattiene una mano sulla nuca di Sherry, fissandolo in tralice: dio, è davvero uguale a lui quando fa quell'espressione minacciosa.
Chris ricambia lo sguardo, indurendo i lineamenti.

È suo figlio.

Poi Sherry ricomincia a ridere e Jake con lei ed è allora che Chris vede.
Vede come avrebbe potuto essere.
Vede quello che avrebbe dovuto essere.

È suo figlio.

Chris china il capo, sorridendo suo malgrado: forse è tempo di lasciare andare i vecchi fantasmi, concedendo loro un riposo che i vivi non potranno mai permettersi.

Forse è giunto il momento anche per te di trovare la pace, vecchio amico mio: forse è giunto per tutti noi.

Jake si volta, Chris Redfield gli dà le spalle.
Tra di loro un uomo che aveva appena scritto l'epilogo di una storia conclusa molti anni prima.



Note dell'autrice: il titolo della storia, "Igiene dell'assassino", è tratto dall'omonimo libro di Amélie Nothomb. 












   
 
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