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Autore: Little_Lotte    27/01/2015    4 recensioni
[SCENARIO POST HADES: Shun, ancora molto provato dagli eventi recenti, trova come sempre conforto nei suoi amici e in modo particolare in Hyoga che, aiutatato da una sorpresa inaspettata, fa lui una promessa importante: quella di esserci sempre, qualunque cosa accada.]
DAL TESTO: "Lo avevano capito tutti e nessuno - comunque - sembrava farsene un problema, forse perché anche lo stesso Hyoga dimostrava di avere da sempre una particolare predilezione per il giovane Shun.  Era una situazione talmente ovvia che nessuno aveva mai cercato di darvi una spiegazione, tutti – persino Ikki, che di tanto in tanto non poteva fare a meno di mostrare un po' di gelosia nei confronti del fratellino – guardavano ad essa come alla cosa più semplice e naturale del mondo.
E tutti, ovviamente, avevano notato quanto i due si fossero ulteriormente avvicinati dopo che Shun era stato posseduto dallo spirito di Hades. (...)"
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai trascorse un paio di settimane da quando Shun era stato finalmente liberato dall'oscura presenza di Hades e per quanto il tempo fosse riuscito a lenire la maggior parte delle sue ferite, il ragazzo non aveva ancora del tutto superato il forte trauma subito a causa di quell'esperienza.

Era stato molto difficile per lui accettare di essere stato per così tanto tempo una persona completamente differente e ancora adesso, qualche volta di notte, si svegliava con la terribile angoscia di poterlo diventare di nuovo e che in un modo o nell'altro Hades fosse riuscito a lasciare dentro di lui qualche minima traccia del suo potere malvagio. Sapeva quanto, in realtà, tutto ciò non fosse in alcun modo possibile, ma per un ragazzo tanto dolce e di buon cuore come Shun, la paura di poter ferire una ad una tutte le persone a lui care sembrava essere fin troppo dura da contrastare.

Fortunatamente per lui, non si era visto costretto a dover affrontare tutti quegli ostacoli da solo: al contrario, come in qualsiasi altro momento di difficoltà, gli era stato possibile fare affidamento sui suoi amici, quei valorosi e fedeli compagni che non lo avevano mai deluso o abbandonato sin dal primo giorno in cui si erano giurati eterna lealtà.

Erano i suoi migliori amici da sempre e – così come gli avevano sempre dimostrato – sarebbero rimasti al suo fianco fino alla fine dei tempi, proteggendolo e sostenendolo nella buona e nella cattiva sorte, senza mai aspettarsi niente in cambio e semplicemente certi del fatto che anch'egli li avrebbe sempre ripagati con la loro stessa moneta.

Shun era profondamente affezionato a ognuno di loro, ma da molto tempo ormai trovava piuttosto difficile nascondere una certa preferenza per uno di essi, quanto meno con sé stesso; non era certo un mistero, infatti, che fra tutti i Cavalieri ancora rimasti in vita Shun preferisse di gran lunga la compagnia di Hyoga.

Lo avevano capito tutti e nessuno - comunque - sembrava farsene un problema, forse perché anche lo stesso Hyoga dimostrava di avere da sempre una particolare predilezione per il giovane Shun. Era una situazione talmente ovvia che nessuno aveva mai cercato di darvi una spiegazione, tutti – persino Ikki, che di tanto in tanto non poteva fare a meno di mostrare un po' di gelosia nei confronti del fratellino – guardavano ad essa come alla cosa più semplice e naturale del mondo.

E tutti, ovviamente, avevano notato quanto i due si fossero ulteriormente avvicinati dopo che Shun era stato posseduto dallo spirito di Hades: sembrava incredibile, ma il freddo e pacato Hyoga era diventato molto più caloroso e protettivo nei confronti di Shun che, naturalmente, si crogiolava il più possibile in quelle premure e riservava lui le stesse affettuose attenzioni. Era come se il primo avesse paura che qualcosa di terribile potesse accadere all'altro e che questi, d'altra parte, tentasse di rassicurarlo riguardo al fatto che niente fra di loro sarebbe mai cambiato, neanche dopo quella terrificante esperienza.

Ormai non riuscivano più a fare a meno l'uno dell'altro e se un tempo potevano permettersi di negare i rispettivi sentimenti, adesso sentivano entrambi di non averne più alcun motivo: dovevano assolutamente trovare il coraggio di confessarsi apertamente le proprie emozioni e l'occasione si presentò ben prima di quanto potessero pensare, un giorno che Hyoga, approfittando dell'assenza degli altri cavalieri, aveva convinto Shun a fare quattro passi nel giardino della tenuta di Saori.

<< E' una giornata troppo bella per restarsene chiusi in casa. >> aveva detto Hyoga, sorridendo allegramente mentre i due passeggiavano fra le siepi fiorite del giardino << Anche se il freddo non mi disturba più di tanto credo che faccia comunque bene uscire un po' alla luce del sole, tanto per non rischiare di morire assiderati. Io ci sono andato molto vicino e credimi, non è affatto una bella esperienza. >>

Shun abbozzò un leggero sorriso e continuò a camminare con lo sguardo fisso a terra; sembrava quasi che fossero state le stesse parole di Hyoga a rabbuiarlo in quel mondo e quest'ultimo, ovviamente, non tardò un singolo istante ad accorgersene.

<< Va tutto bene, Shun? >> domandò dolcemente e con fare rassicurante << Ho forse detto qualcosa di sbagliato? >>

<< No, io... >> Shun scosse lievemente il capo << E' tutto apposto, non preoccuparti. >>

Tentò di far cadere l'argomento ma Hyoga, che lo conosceva ormai come lo proprie tasche, non si lasciò abbindolare e lo freddò con uno sguardo severo e inflessibile che, suo malgrado, Shun fu costretto a incrociare.

<< Shun. >> insistette il biondo << Shun, guardami: Sono io. A me puoi dire qualsiasi cosa, lo sai. Allora, c'è forse qualche cosa che ti angoscia? Qualcosa del quale vorresti parlarmi? >>

Shun si morse il labbro inferiore e poi sospirò profondamente, mentre lui e Hyoga si fermarono in prossimità di un grosso albero al quale si appoggiarono; tentò di farsi coraggio e di essere – come suo solito – completamente sincero con il suo amico.

<< Io... Stavo pensando ad una cosa, Hyoga. >> farfugliò << Tu hai appena parlato di luce e oscurità e io... Beh, io non ho potuto fare a meno di riportare alla memoria gli avvenimenti delle ultime settimane. >>

Hyoga lo guardò con aria interrogativa: << Ti riferisci ad Hades, vero? Pensi ancora a lui? >>

<< Ci penso molto spesso, Hyoga, praticamente tutti i giorni. >> gli rispose Shun, in tono quasi lacrimoso << Cerca di capirmi, non è stata certo un'esperienza idilliaca! Prima scopro di essere stato scelto come reincarnazione sulla terra della più oscura e maligna di tutte le divinità, poi vengo posseduto dalla stessa divinità e per poco non faccio del male a tutte le persone a me care! Ho sempre creduto di essere una persona nobile e di buon cuore, non avrei mai pensato che il mio corpo potesse ospitare al suo interno così tanto dolore e tanta distruzione. >>

<< Shun, tu sei una persona nobile e di buon cuore. >> lo interruppe Hyoga, guardandolo negli occhi con tutto l'affetto e l'ammirazione che provava per lui << E' per questo che sei stato scelto, ricordi? Il cuore più puro dell'intero universo. Hades non ti avrebbe mai scelto se non avesse visto in te la bontà sin dal principio. >>

<< Eppure per un periodo non sono stato affatto buono. >> osservò Shun, con le lacrime agli occhi << E se, dopo tutto quel che è accaduto, Hades fosse riuscito a... >>

<< No, non dirlo neanche! >> strillò a quel punto Hyoga, visibilmente alterato << Come puoi pensare una cosa del genere? Hades se n'è andato e non ha lasciato alcuna traccia di sé dentro al tuo corpo, di questo puoi star pur certo. So quello che dico, Shun, tu... >>

S'interruppe di colpo e ammutolì, il suo sguardo fisso su quello di Shun che – imbarazzato – lo guardava con un'espressione incerta e lievemente titubante. Hyoga si avvicinò a lui di qualche passo ed afferrò con gentilezza le sue mani, stringendole calorosamente fra le proprie e facendolo inevitabilmente sussultare a causa di quel gesto inaspettato.

<< … Tu sei ancora la persona più bella e pura che io conosca. >> disse infine, senza mai smetterla di guardare Shun dritto negli occhi << Probabilmente la più bella e pura che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita, in effetti. >>

Il volto di Shun si fece completamente paonazzo.

<< D-dici davvero? >> domandò incredulo << Molto più di chiunque altro? >>

Hyoga annuì e ridacchiò sommessamente.

<< Sì, Shun. >> confermò << E mi sembra davvero incredibile quanto spesso tu tenda a sottovalutarti, sai? >>

Shun si fece ancora più rosso in volto e distolse rapidamente lo sguardo, con fare imbarazzato.

<< Io non direi che tendo a sottovalutarmi. >> biascicò << Diciamo solamente che negli ultimi tempi mi sono sentito piuttosto... Beh, insicuro rispetto a molte cose. Ho avuto davvero tanta paura, Hyoga, e non sono ancora del tutto certo di essermi lasciato ogni cosa alle spalle. >>

Hyoga sospirò debolmente.

<< Questo penso di capirlo, Shun. >> gli rispose con voce morbida << Capisco che tu non riesca ancora a superare tutte le tue paure, ma non devi certo angosciartene! In fin dei conti hai subito un trauma enorme ed è più che naturale che ti occorra del tempo per metabolizzare la cosa. In ogni caso, devi sempre ricordarti che non sei solo. >>

Shun plasmò un leggero sorriso.

<< Sì, questo lo so. >> disse << E non sai quanto io ve ne sia grato, Hyoga. Temevo che non sarei più riuscito ad essere me stesso, neanche con voi, e invece mi rendo conto di quanto ancora io abbia bisogno del vostro calore e della vostra presenza. Non credo che riuscirei ad andare molto lontano senza di voi... Soprattutto senza di te. >>

Hyoga replicò con un sorrisetto imbarazzato e anche le sue guance, a quel punto, iniziarono a tingersi di rosso.

<< Beh, io... Io ci sarò sempre per te, Shun. >> disse << Sai che non potrei mai abbandonarti e in effetti, a questo proposito, ho qui una cosa per te. >>

Lo sguardo di Shun si illuminò di colpo, con entusiasmo.

<< Una cosa per me? >> ripeté << Intendi dire una sorpresa? >>

Il suo sorriso si ampliò enormemente e Hyoga si sentì pervadere da un'intensa ondata di gioia e calore. Shun amava le sorprese, lo mettevano sempre di buon umore e vederlo finalmente sorridere in quel modo valeva per Hyoga molto più di qualsiasi tesoro materiale.

Il biondo si portò una mano in tasca ed estrasse da essa una piccola scatola colorata, che catturò immediatamente l'attenzione di Shun.

<< Ho pensato che, dopo quanto è successo, tu avessi bisogno di un nuovo porta fortuna. >> disse Hyoga, porgendo gentilmente la scatola a Shun << Immaginavo che non volessi più portare il ciondolo di Hades, così... >>

Shun afferrò la scatola e iniziò a rigirarsela fra le mani, prendendo tempo prima di aprirla; sembrava quasi che stesse cercando di prolungare l'attesa il più a lungo possibile, così da poter rendere ancora più gioioso ed entusiasmante il momento della scoperta. Poi, quando finalmente si decise ad aprirla, non poté trattenersi dall'esprimere ad alta voce il proprio stupore.

<< Per tutti gli dei! >>

Con molta delicatezza estrasse dalla scatola una semplice catenina d'argento intrecciata, dalla quale pendeva un ciondolo di medie dimensioni con un piccolo brillante incastonato nel mezzo; il ciondolo aveva una forma molto particolare, con tante punte che si diramavano in ogni direzione e che ricordava molto vagamente il disegno di un fiore, di una stella o...

<< Hyoga... Questo è... >> Shun sollevò lo sguardo dal ciondolo e lo rivolse a Hyoga << … E' un fiocco di neve, non è vero? >>

Hyoga gli sorrise con dolcezza e annuì.

<< Sì, esatto. >> confermò.

Shun per poco non si mise a piangere.

Conosceva benissimo il significato di quel ciondolo e il suo legame con i poteri di Hyoga, e per quanto non fosse ancora del tutto certo di quale fosse, sapeva che doveva esservi un messaggio molto profondo dietro a quel regalo.

<< E' davvero bellissimo, Hyoga. >> rispose Shun, con voce rotta dall'emozione.

Hyoga sorrise timidamente.

<< E' il mio modo per dirti che sarò sempre con te, Shun. >> disse, avvicinandosi a Shun e prendendogli gentilmente la collana dalle mani << Anche quando non ci sarò fisicamente il mio pensiero sarà comunque rivolto a te e tu potrai sempre sentirmi. Potrai sempre sentire che io sono qui. >>

Shun emise un leggero singulto ed accentuò il proprio sorriso, mentre Hyoga gli allacciava il ciondolo attorno al collo.

Il biondo sorrise con soddisfazione.

<< Ti sta a meraviglia. >> commentò fieramente << E da adesso in poi, ogni volta che ti sentirai solo, ti basterà guardare questo ciondolo per ricordarti che io sarò sempre al tuo fianco. Non importa che cosa accadrà in futuro, Shun: io resterò sempre qui con te. >>

Shun sorrise dolcemente e abbassò lo sguardo in direzione del suo nuovo ciondolo, che osservò silenziosamente per diversi secondi, con adorazione. Poi, molto lentamente, allungò una mano verso Hyoga e afferrò gentilmente la sua, portandosela al petto con dolcezza, proprio all'altezza del cuore.

<< E qui, Hyoga. >> aggiunse in un sussurro, posando l'altra mano su quella di Hyoga e intrecciando le proprie dita con quelle del biondo << Da qui non te ne andrai mai; io di certo farò in modo che non accada. >>

Hyoga non disse nulla e si limitò semplicemente a guardare Shun con espressione rapita, le guance lievemente rosse per l'imbarazzo e il cuore che scalpitava ferocemente dentro al suo petto per l'eccitazione. Avrebbe voluto dire un milione di cose ma nessuna gli sembrava realmente all'altezza delle proprie emozioni e così si limitò a fare la cosa più semplice e naturale che potesse fare in quel momento: afferrò Shun per le spalle e lo tirò a sé con irruenza, attirandolo fra le proprie braccia in un lungo abbraccio eloquente.

Non vi fu bisogno di parlare, il calore di quella stretta fu più che sufficiente a dar voce alle emozioni che entrambi avevano celato a loro stessi per troppo tempo; Shun gettò le braccia al collo di Hyoga e lasciò che le lacrime iniziassero a scorrere lungo le sue guance, mentre l'altro si avvinghiava al corpo del più giovane con tutte le sue forze, quasi avesse timore di vederlo scivolare via da un momento all'altro.

La paura e le sofferenze di Shun trovarono conforto nel coraggio e nella forza di Hyoga, le cui ferite accumulate nel corso degli anni sarebbero state ben presto lenite dalla dolcezza e dal buon cuore del primo. Niente e nessuno avrebbe mai potuto deturpare la perfezione di quel momento poiché in quell'istante, per la prima volta da quando tutta quell'assurda avventura era incominciata, Hyoga e Shun erano finalmente riusciti a ritrovare e stessi.

E lo avevano fatto l'uno fra le braccia dell'altro.


 


N.d.A: Il ciondolo che Hyoga regala a Shun dovrebbe avere più o meno questo aspetto:  
C'è una ragione autobiografica dietro a questa one shot: questa collana mi è stata regalata di recente da alcune amiche ed è la collana che Elsa regala a sua sorella Anna nella serie tv di Once Upon a Time (per chi non la conoscesse o non conoscesse Frozen tranquilli, non è di fondamentale importanza); è stato praticamente un caso che io, un giorno, l'abbia guardata e abbia di colpo pensato a Hyoga e, di conseguenza, ad una possibile storia in cui lui regala questo ciondolo a Shun.... E adesso, eccola qua! :D
Sì, significa anche che sono lesionata... Ma voi mi volete bene lo stesso, vero? ^_^


 


 


 

  
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