Anime & Manga > Gundam > Gundam 00
Ricorda la storia  |      
Autore: Tynuccia    27/11/2008    2 recensioni
Sempre su 00, Marina si sente depressa perchè la sua dolce consigliera Shirin sembra perennemente distaccata e fredda. Riflessioni e 'psicologo' a sorpresa. Piccola nota: non è yuri, shoujo ai o qualunque cosa possiate fantasticare.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Shirin Bakhtiar si raddrizzò, incrociando le braccia di fronte al grembo. Sorrise distrattamente.

“E’ una notte fresca, mia Principessa” constatò “Vi lascio la finestra socchiusa, ma se fosse troppo freddo vi prego di chiamarmi immediatamente”.

Marina Ismail sorrise, imbarazzata e scosse capo e mani.

“Ma no, Shirin! Non è necessario! Le gambe non mi mancano!”.

Per come era fatta lei non avrebbe mai svegliato una persona per chiuderle una finestra a due metri dal letto.
Lei non era fatta per essere una principessa.
Il suo animo era troppo gentile e lei era una persona troppo insicura.
Anche in quel frammento di notte si era sentita una maleducata a “sgridare” in quel modo la sua dama di compagnia.

Shirin annuì e le augurò la buonanotte.
Fece il giro del letto e spense la luce, lasciando la giovane da sola.

Marina rimase seduta, lo scialle di seta viola che le copriva le spalle e lo sguardo perso sul copriletto.
Quella donna che l’aiutava sempre le mostrava un lato così freddo e distaccato e lei, nel suo intimo, soffriva ardentemente.
Avrebbe desiderato aprirsi completamente al suo cuore, confidarsi come una semplice ragazza normale.
Egoisticamente considerava Shirin la migliore amica che avesse mai avuto.

Cresciuta in una buona famiglia, né ricca né povera, Marina era stata posta dai genitori in una campana di vetro. Tutti sapevano che un giorno la piccola Ismail avrebbe guidato l’Azadistan e, quindi, era una succulenta preda per i rivoluzionari.

Poi, quando il disegno delle stelle si era compiuto, la giovane Ismail, bella e dall’aspetto che infondeva profonda fiducia, aveva dato via ad un regno nuovo.
Si era trasferita in quel palazzo da ‘Mille e una Notte’ e aveva conosciuto lei.
Shirin Bakhtiar.

Semplice cameriera che si comportava rispettosamente, era risaltata agli occhi della Principessa per essere inciampata ai suoi piedi, gettandole la colazione sulla camicia da notte.

Attimi di terrore per la serva.
Risata fresca e divertita per la padrona.

Per Marina qualcosa era scattato e l’aveva scelta per farla diventare sua confidente e dama di compagnia.
Per farla diventare uno dei pilastri della sua giovane vita.

Eppure, nonostante da parte sua c’era la più sincera intenzione di diventarle amica, Shirin si relazionava con lei in modo totalmente freddo.
Probabilmente era una mistura letale di rispetto e paura che diventava l’antitesi delle speranze di Marina.

Scosse il capo quando una folata di vento le scompigliò i capelli e la fece rabbrividire.

Come quasi ogni notte aveva ricevuto visite.

“Setsuna…”.

Il Meister chiuse la finestra, senza dire niente.

Arrivava a trovarla sovente, ma passavano interminabili momenti senza proferire parola.
Gustando, segretamente, la presenza reciproca.

Dopo qualche istante Marina, armandosi di un coraggio non proprio, alzò lo sguardo, fissando i suoi occhi celesti in quelli castani del curdo.

“Ho un problema”.

Lui alzò un sopracciglio e non rispose, ma la sua espressione era rassicurante e appariva pronto ad ascoltare ogni cosa che sarebbe uscita da quelle due labbra rosee.

“Tu conosci Shirin, vero? È la mia consigliera personale”.

“L’ho vista una volta”.

“Io… io mi sento molto legata a lei” confessò Marina timidamente “E’ la prima amica che io abbia mai avuto, ma ho il sospetto che sia una cosa a senso unico”.

Setsuna, rimuginando sui suoi sentimenti per la principessa d’Azadistan, probabilmente anche quelli a senso unico, celò un sorriso, tremendamente opposto al suo carattere poco ilare.

“Le hai mai detto queste cose, Marina Ismail?”.

La ragazza sospirò. Era così elementare… eppure la risposta era negativa. Scosse il capo.

“Dovresti. Magari scopriresti che anche lei ricambia”.

“E’ un po’ strano come verbo per l’amicizia” notò Marina, il sorriso oscurato dal buio della stanza.

‘È piuttosto un autoconvincimento’ pensò il ragazzo, sconsolato. Prese fiato.

“Vado, ora. Buonanotte”.

“Anche a te, Setsuna” disse Marina, il cuore in lacrime e gioioso al medesimo tempo.

*******

Un nuovo giorno splendeva sul Regno.
Il sole rischiarava il cielo terso e una lieve brezza spirava sull’arida capitale.

Shirin tirò le tende del letto della sovrana.

“Buongiorno, Marina-sama. È una giornata bella e soleggiata. I vostri impegni si riducono al mattino” la aiutò ad alzarsi e ad indossare il suo abito “Se desiderate passare qualche ora fuori non ci sarebbe alcun problema”.

La ragazza annuì, lisciandosi i capelli con la mano.
Era imbarazzata come non mai, ripensando alle parole di Setsuna.

“Erm… Shirin?”.

“Ai vostri ordini”.

“Ecco, Shirin, c’è qualcosa di cui desidererei parlarti”.

“Ditemi pure”.

Sconsolata dal costante atteggiamento distaccato, Marina scosse il capo, tendendo il braccio ed indicando la poltrona di fronte alla finestra.

“Siediti, te ne prego” ordinò gentilmente. Attese di essere di fronte alla consigliera ed inspirò
“Vorrei che tu ti lasciassi andare, Shirin”.

“Cosa volete dire?”.

“Beh, vedi… io ti considero la mia migliore amica, sai? Sono sempre stata sola ed ho visto in te la figura che mi manca da quando sono nata, ventiquattro anni orsono. Eppure tu sei così distante…” distolse lo sguardo, le guance in fiamme per la vergogna.

La donna sussultò, poi sorrise dolcemente. Si protese, afferrando le mani della sua sovrana.

“Marina-sama… vi ringrazio per le vostre parole. Io sono solo un’umile servitrice del paese e non mi sarei mai permessa di mostrarmi troppo in confidenza con vossignoria”.

La principessa, rincuorata e stupita, scosse il capo, stringendole le mani. Sorrise dolcemente.

“No, Shirin. Tu non sei una servitrice. Sei molto di più”.

Si scambiarono uno sguardo complice, consapevoli dell’universo interiore che erano pronte a donarsi a vicenda.




Ed eccomi nuovamente con una fic di 00. Una fic velocissima per descrivere sommariamente i sentimenti della principessa di Azadistan di amicizia verso la sua consigliera. La dedico alla mia Shirin personale, hinata_chan, che mi sta sempre ad ascoltare e quindi è perfettamente IC! XD.
Ringrazio Prof per il suo commento alla precedente e terrò a mente le tue annotazioni, mi sono molto utili ^_^.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Gundam > Gundam 00 / Vai alla pagina dell'autore: Tynuccia