Ero seduta sul treno, in silenzio. Lo sguardo perso nel vuoto.
D'un tratto lo sportello si aprì e una ragazza con lunghi capelli dorati si sedette difronte a me.
"È il tuo primo anno, qui?" Mi chiese sorridendo.
Annuì.
"Eppure, non sembri molto piccola." Contstatò squadrandomi per bene.
"Ho solo cambiato scuola." Risposi leggermente incerta.
La ragazza annuì. "Comunque io mi chiamo Licia, tu sei..?"
​"Jane."
Silenzio. 
Vidi un gruppetto di ragazze che mi fissavano divertite, mi voltai confusa verso Il finestrino e mi accorsi di aver scritto in fronte - " Lurida mezzosangue "
Vidi Licia, che rideva e chiusi gli occhi inspirando lentamente, riaprì gli occhi pronta per ribattere quando la portiera di aprì, di nuovo, e un ragazzo leggermente paffutello entrò fissandomi.
"Questo non è il tuo posto, Lidia." Disse lui guardandola dritta negli occhi e mentre Lidia usciva ringraziai l'arrivo del ragazzo.
"Non ti preoccupare, cinque minuti e la scritta sparisce." Mi confortò lui.
"Grazie, per emh.." Borbottai
Lui sorrise. "Ci sono passato anche io.. Non che ora vada meglio ma.. sopravvivo."
Sorrisi.
"Io sono Jane." 
"Neville." 
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Io e Neville diventammo subito amici, era così dolce e gentile con tutti che non riuscivo a smettere di sorridere.
Era un Grifondoro, sarei smistata anche io oggi, ero davvero nervosa.
"Non pensavo ci fossero altre scuole oltre a Hogwarts." Disse lui.
" Non c'è ne sono." 
Lui si girò a guardarmi.
"Mi stai dicendo che non sei mani andata a scuola?" Sgranò gli occhi.
"no. Ammisi io con un sorriso.
"Beh, benvenuta all'inferno allora!" 
Ridemmo.
Vi tralascio i particolari della cerimonia, perché furono lunghi e troppo sfarzosi per poter essere descritti in modo adeguato. 
Venni smistata in:  Grifondoro!
e tralascio anche la parte in cui per l'emozione inciampai cadendo addosso a un alto e sinistro professore dai lunghi capelli corvini. 
Invece vorrei "analizzare" l'unica cosa che mi colpì veramente quella sera.
Un ragazzo, dai capelli quasi bianchi e grandi occhi blu, fissava il vuoto mentre tutto intorno a lui si muoveva confuso. Sentì il mio cuore rallentare, come tutto intorno a NOI e poi ricominciare a battere sempre più veloce.
Senza alcun preavviso, mi ritrovai i suoi occhi gelidi fissi su di me, le labbra si curvarono in un espressione che mi fece rabbrividire; distolsi lo sguardo e mi sedetti accanto a Neville.