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Autore: Rota    28/01/2015    0 recensioni
Per Shoichi, loro sono semplice, e quanto di più estremo, sentimento: ciò che lo fa vibrare e lo rende vivo, interamente. Ne avverte sempre gli animi, anche senza vederli davvero con i propri sensi, ed è questo ciò che davvero importa, ovvero la possibilità di una comunicazione autentica.
Guarda fuori dalla finestra, percependo un'interezza completa del proprio essere. Vede luce non artificiale, verso quella che sarà fra poco l'alba.
Sorride, consapevole di avere almeno cinque buoni motivi quel giorno, come tutti gli altri, per sentirsi davvero felice.

[ImayoshixAominexMomoi]
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Daiki Aomine, Satsuki Momoi, Shoichi Imayoshi
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: PWP, Threesome
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*Autore: Rota/margherota
*Titolo: Cinque motivi
*Fandom: Kuroko no Basket
*Personaggi: Aomine Daiki, Momoi Satsuki, Imayoshi Shoichi
*Generi: Erotico, Sentimentale
*Avvertimenti: Yaoi, Lime, Flash Fic, Raccolta
*Rating: Arancione
*Numero parole: 2278
*Settimana/Prompt Cow-T: Seconda settimana/ Het&Slash
*Dedica: A mughetto della neve, perché è una persona tanto tanto gentile ;A; (L)
*Note: Nulla di ché, una piccola raccolta sui cinque sensi su questo bellissimo triangolo °3°
Buona lettura (L)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Smell

 

Momoi sa quasi di caramella, dolciastra e un po' appiccicaticcia, specialmente sotto l'orecchio dove il suo calore intensifica anche quel senso – il naso di Aomine si immerge nei suoi capelli con un certo piacere, alla ricerca delle zone più sensibili e che trattengono più quantità di profumo, come attratto in maniera irresistibile da tutto quello. La sente sorridere un po' per il solletico un po' per discreta emozione, e questo la rende ancora più calda e ancora più profumata; lui bacia, con un velo di dolcezza, le mani che lo toccano, chiudendo in un morso senza dolore i sottili polsi pulsanti. È Momoi stessa che lo accarezza con il profilo del proprio avambraccio, fino al gomito sporgente entro cui è racchiusa un'altra parte di calore e profumo avvolgenti; Aomine morde anche quello, senza depositare alcun succhiotto rosso.
Imayoshi torna a farla sorridere, con il proprio viso affilato che insiste nell'incavo del suo collo e le sfiora la pelle con un'insistenza saputa, capace di raccogliere determinate reazioni: lui è sempre presente con la testa e la ragione, e non si concede tutta la travolgente passione che invece Aomine possiede.
Non gli fa rabbia, ma lo trova un po' strano. Lo vede mentre l'accarezza piano sulla spalla e guida il suo viso a rivolgergli attenzioni, per baciarla piano; le smuove anche i capelli, esponendo alla vista il piccolo orecchio rosato. Satsuki è delicatamente dipinta di piacere sulle gote quando la lascia e torna a guardare lui, per invitarlo.
Si avvicina anche a lui fino a baciarlo, sentendo il suo odore di sapone e pulito. Imayoshi, il cui braccio sinistro è piegato sul materasso e lo sorregge per il busto, gli abbraccia il collo con il destro e quasi lo fa distendere tra sé e lei, senza tuttavia riuscirci; in suo aiuto, le gambe e le mani di Momoi prendono a circondare il corpo di Aomine.
Il ragazzo più giovane scende dal collo al suo petto e via via sempre di più, fino a depositare il proprio naso nell'ombelico del ragazzo più grande; gli piace il suo odore, e come si conformi alle curve definite della carne e ne segua l'impronta.
Shoichi ride, tendendo la pancia nel gesto e spettinandogli i capelli con leggerezza d'animo. Allarga le gambe e gli fa spazio lasciando che si sistemi come meglio preferisce, mentre gli abbassa l'intimo e lo scopre fino a denudarlo. Ancora distesa accanto a loro, c'è Momoi che sorride – e la mano di Imayoshi l'accarezza, la tocca con quella dolcezza di cui lui non è ancora capace; sente chiaramente il loro piacere intensificarsi, e se ne sente coinvolto. Raccoglie il suo sesso, immergendosi nell'odore di lui più intenso.

 

 

 

*Touch

 

Momoi gli sorride dolce, ricettiva alla mano che usa per accarezzarle le spalle e il braccio, con curiosità non spenta dall'abitudine – lo spallino della sua maglietta scende incontro alle dita di Aomine, ne sfiora la pelle. Imayoshi, da dietro, gli prende con delicatezza il polso, e subito lui sente contro di sé i calli ruvidi del palmo, fisici e concreti.
Il letto su cui sono seduti non cigola sotto i loro movimenti, ma è comunque presente.
La schiena sfiora il petto piatto di lui, glabro e piuttosto definito, percependo il battito calmo del cuore al contatto; sul petto, lei appoggia i suoi seni morbidi, sodi, mentre si sporge verso la sua bocca per un tocco un poco più intimo.
Tra le gambe di Imayoshi e le braccia di Momoi, i sensi di Daiki paiono impazzire. Non fa resistenza, dacché l'approccio non viene forzato né imposto, e se lei reca con sé una placida rassicurazione, lui riesce ad arricchirla con una forma diversa della medesima sostanza.
Non sa chi vuole toccare per primo, e le sue mani si disperdono tra troppi corpi e troppo piacere da gestire.
Imayoshi è audace, aiutato da un'età che glielo permette: conduce il tocco verso zone più calde, racchiuse da cosce pigramente lasciate aperte. Guida anche le dita di Satsuki quando il primo sospiro l'anima di curiosità e lei cede all'attrazione senza indugio e senza malizia. Aomine si tende, anche quando sente i sorrisi di entrambi curvarsi contro la propria pelle, esattamente all'altezza del collo; non sa di chi siano i denti che lo mordono, ma concede loro solo un altro sospiro.
Poi non sa come mai – forse perché ha chiuso gli occhi e non l'ha vista sfilare i pochi indumenti che aveva addosso – ma Momoi è nuda mentre lo accarezza, sospirando a poca distanza. Le tocca il seno forse con troppa forza e la sente fare un verso non molto soddisfatto, anzi. Imayoshi sorride e gli prende l'altra mano, quella libera, abbassandola fino al proprio inguine: con ripetuti baci sul collo, suggerisce un ritmo pacato, senza alcuna fretta. Daiki vorrebbe ribellarsi e con un guizzo di muscoli si sporge lontano da lui, negandogli superficie del collo; Momoi ne approfitta subito per baciarlo lì dove prima il compagno ha fatto, prendendo quindi il suo posto.
Li sente muoversi allo stesso ritmo, e alla fine si lascia coinvolgere dal loro comune sentire. Loro lo accolgono e lo cullano con tutta la gentilezza di cui sono capaci, amplificando la sua percezione e vezzeggiando quanta più superficie di pelle siano in grado di raggiungere.
Bacio di nuovo, dita che si intrufolano ovunque, labbra che sfregano.
Quando l'orgasmo giunge, ha un senso preciso.

 

 

 

*Taste

 

Momoi fa scorrere la lingua morbida su tutta la lunghezza del suo collo, facendo solo una pausa nel punto più sporgente della spalla e poi tornare contro la sua pelle, scendendo fino al gomito e quindi al polso – c'è un sapore salato di eccitazione e di sudore che si mescola a quello solito di Aomine che le piace e la invoglia a continuare ancora e ancora, fino a che non ce ne sarà più. Daiki non sente sfacciato il desiderio di lei, e riesce a compiacersene proprio perché indirizzato a lui senza altro motivo in mezzo; e gli occhi della ragazza, quando si alzano dal suo corpo per allacciare il proprio sguardo al suo, lo fanno tremare e lo rendono più caldo. Qualcuno la morde e la pizzica con i denti, sa bene chi sia; Momoi sorride a Imayoshi, voltandosi verso di lui e lasciando che le baci la bocca lentamente e a lungo, come solo lui sa fare: le piace sentire il sapore del ragazzo più grande contro il palato, che le monopolizza tutti i sensi in uno. Poi lui l'abbraccia dolce e stretto allo stesso tempo, bloccandole solo per finta le braccia senza darle possibilità di movimento, e con finta predominazione continua a baciarla e a imporsi su di lei. Momoi sorride, rispondendo con un piccolo morso.
Aomine reclama un briciolo di attenzioni con le proprie mani, che vanno a riempirsi dei fianchi stretti e morbidi di Satsuki e incrociano sulla propria via le dita lunghe di Shoichi. Gli sguardi dei due ragazzi si incrociano solo per pochi istanti, ma è sufficiente perché il più grande capisca cosa gli serva e aiuti a modo suo. Quindi, spinge in avanti il bacino della ragazza, in modo che si strofini contro il sesso eccitato di lui e ne tragga piacere a propria volta – Daiki non perde l'occasione di spingersi contro di lei, e questo la fa irrigidire di piacere.
Momoi si abbassa a baciarlo, liberandosi delle mani di Imayoshi; subito, con rapidità, le braccia di Aomine l'avvolgono, e le sue dita le scombinano i capelli.
Buono, davvero buono, tutto quanto.
Imayoshi continua a sorridere, lasciandoli fare per qualche secondo; prende a propria volta i fianchi della ragazza tra le dita, e dopo averla attirata verso di sé, comincia a muoversi lento, penetrandola piano. Una mano scivola sulla base della sua schiena, a sentire i muscoli di lei rispondere a quel genere di movimento, e si bea della loro rigidità e della loro morbidezza, tutt'assieme.
Alza lo sguardo e vede ancora Aomine che lo fissa, pieno di desiderio nei suoi confronti. Il ragazzo più grande si ritrova a godere del corpo di lei guardando solo e solamente lui, in un duplice quanto piacevole intimo contatto.

 

 

 

*Hearing

 

Momoi ha una gola sottile, dalla pelle bianchissima, che si espande in un collo non troppo lungo nascosto tra ciuffi chiari di capelli leggeri, delicati – vibra a ogni suono pieno di sentimento e di calore, come se fosse una corda tesa che viene costantemente pizzicata da polpastrelli capaci. È Aomine che giuda, in qualche modo, il piacere nel suo corpo, con lingua bocca e dita, lo spirito tutto: la mano di Imayoshi contro la nuca, le cosce aperte della ragazza attorno al profilo del viso.
Il ragazzo più grande non fa pressione contro di lui, con il palmo aperto e il polso che spinge, ma lo conduce come se non avesse volontà propria e gli fa toccare punti sensibilmente sussultanti. Entrambi loro sentono i gemiti di lei, anche oltre quell'indice che sta torturando con i propri denti.
Imayoshi la guarda e le sorride un po' triste, chiedendole in un sussurro di non farsi del male. La sua voce è dolce, inspiegabilmente, e la ammalia anche per colpa del piacere che sente per tutto il corpo; gli obbedisce, e non ha più scudi a nasconderla. Allora le fa un complimento con una voce ancora diversa, e lei si chiede come faccia a modificarsi così bene in quelle occasioni, senza dare prova di essere toccato dal sentire fisico che condivide con entrambi loro. Però, ciò che la agita di più di tutto e le tocca davvero lo spirito è l'ansimo che il ragazzo più grande si lascia scappare quando dondola, per l'ennesima volta, contro il bacino di Aomine.
Daiki si sbilancia un poco sulle proprie ginocchia contro il materasso, ma prima di gravare con tutto il proprio peso su Momoi riesce a reggersi sulle proprie mani; Imayoshi, dietro di lui, gli ha abbracciato il bacino, e approfitta di questa sua distrazione per spingersi più a fondo senza che lui sia troppo coinvolto dall'odore o dai versi di Satsuki – dal rumore del battito del suo cuore che gli suggerisce la corsa pazza del sangue.
Il ragazzo più giovane grugnisce, incapace di lasciar andare completamente il proprio gemito di piacere. Ma è solo la prima volta, perché la seconda strizza gli occhi e si tende tutto, mentre respira troppo forte. Momoi sorride e allarga le gambe attorno a lui, scivola piano sul materasso fino a raggiungere la sua bocca; lo bacia e lo accarezza, e lui sembra apprezzare tantissimo da tutti i versi con cui le riempie la bocca. Risponde istintivamente a quello, così da lasciarsi coinvolgere e sedurre a quel modo ruvido e passionale: ogni spinta di Imayoshi è goduria anche per lei.
Non molto piano, il ragazzo l'abbraccia e le solleva il busto con le braccia forti – c'è il rumore sordo di qualcosa che le entra dentro, in basso, e poi tutto diventa brillante.

 

 

 

*View

 

Momoi schiude per qualche istante le palpebre, alla ricerca della fonte del rumore che ha sentito e ha disturbato la sua dormiveglia sempre più pesante – il cuscino che le fa da guanciale è davvero troppo morbido perché la sua offerta di sonno venga rifiutata così, ma lei non può fare nulla a riguardo. Vede la schiena di Imayoshi, bianca e formata, piena dei graffi suoi e dei morsi di Aomine, che si frappone tra la finestra appena luminosa della stanza e loro: fuori è ancora notte, e c'è solo un lampione a illuminare la via silenziosa. Accanto a lei, tra le lenzuola più o meno tirate, Daiki le si stringe contro, abbracciandole in modo più stretto i fianchi e facendo un verso strano.
Sembra che Shoichi si accorga di essere visto, quindi gira il viso nella sua direzione e le mostra il profilo della propria faccia. La ragazza distingue, nel gioco di ombra e no, un mezzo sorriso soddisfatto e sereno; le basta quello per tornare a riposare, tranquilla, sotto la sua supervisione, e lasciare di nuovo le proprie gambe scivolare tra quelle dell'altro ragazzo.
Imayoshi le carezza la persona con un'occhiata più indulgente, che si sofferma sulla beatitudine dell'espressione e sulla linea precisa di quel naso che ama tanto mordicchiare e baciare, quando l'occasione è giusta. Daiki cattura la sua attenzione, invece, per il contrasto netto che trova appena più sotto, dove i capelli di lei vengono nascosti dalla testa di lui e spariscono contro i suoi colori freddi. Dolcezza sulle labbra appena schiuse: ora che è passato abbastanza tempo, dalla prima volta, la sa trovare con esatta precisione.
Guarda, per ultimo, l'abbraccio che avvolge entrambi – perché il braccio di lei è sotto la testa di lui, che tranquillamente giace senza pensieri. Le membra molli e i respiri tranquilli comunicano l'assenza di tedio che docilmente conduce a una bellezza profonda.
Se non fosse cinico, Imayoshi potrebbe dire di sé di essere commosso da quei due. È consapevole di essere stata la parte mancante alla perfetta realizzazione del loro amore, come l'indispensabile elemento che lo tiene unito e capace di manifestarsi senza eccessivo squilibrio da una parte o dall'altra. Per lui, solidità su cui appoggiarsi; per lei, empatia alla quale richiamarsi.
Per Shoichi, loro sono semplice, e quanto di più estremo, sentimento: ciò che lo fa vibrare e lo rende vivo, interamente. Ne avverte sempre gli animi, anche senza vederli davvero con i propri sensi, ed è questo ciò che davvero importa, ovvero la possibilità di una comunicazione autentica.
Guarda fuori dalla finestra, percependo un'interezza completa del proprio essere. Vede luce non artificiale, verso quella che sarà fra poco l'alba.
Sorride, consapevole di avere almeno cinque buoni motivi quel giorno, come tutti gli altri, per sentirsi davvero felice.

   
 
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